giovedì 30 dicembre 2021
Libertà d'espressione religiosa in Cina
domenica 26 dicembre 2021
Addio a Desmond Tutu
L'arcivescovo anglicano sudafricano Desmond Tutu, icona della lotta contro l'apartheid e premio Nobel per la pace, è morto domenica 26 dicembre 2021 all'età di 90 anni, ha annunciato il presidente Cyril Ramaphosa che a nome di tutti i sudafricani, ha espresso la sua profonda tristezza per la scomparsa di questa figura così determinante nella storia nazionale.
Un ruolo storico
Tutu è stato il volto sorridente della lotta contro l’apartheid. Ha demolito il razzismo con la forza delle preghiere e di parole che non ammettevano replica. Desmond Tutu è morto a Cape Town e con lui scompare uno dei protagonisti e dei testimoni del capitolo più importante della storia del Sudafrica.
Da Euronews
venerdì 24 dicembre 2021
Auguri!
Egli viene.
E con Lui viene la gioia.
Se lo vuoi, ti è vicino.
Anche se non lo vuoi, ti è vicino.
Ti parla anche se non parli.
Se non l’ami, egli ti ama ancor di più.
Se ti perdi, viene a cercarti.
Se non sai camminare, ti porta.
Se tu piangi, sei beato perché lui ti consola.
Se sei povero, hai assicurato il regno dei cieli.
Se hai fame e sete di giustizia, sei saziato.
Se perseguitato per causa di giustizia,
puoi rallegrarti ed esultare.
Così entra nel mondo la gioia,
attraverso un bambino che non ha niente.
La gioia è fatta di niente,
perché ogni uomo che viene al mondo
viene a mani vuote.
Cammina, lavora e soffre a mani vuote,
muore e va di là a mani vuote.
don Primo Mazzolari
giovedì 16 dicembre 2021
L’inverno dell’umanità
Martedì 21 dicembre 2021, alle ore 20,30, le Caritas della Delegazione Nord-Est (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto) organizzano l’incontro online L’INVERNO DELL’UMANITÀ, un momento di riflessione e testimonianza sulla situazione drammatica dei migranti lungo la rotta balcanica. Interverranno Daniele Bombardi, coordinatore di Caritas Italiana per l’area balcanica, che opera direttamente sul campo, e Laura Stopponi, responsabile dell’Ufficio Europa di Caritas Italiana.
Dalla Bosnia alla Serbia, alla Polonia, alla Bielorussia, passando per la Grecia, tutti siamo testimoni di una disumanità che stride con i valori su cui è fondata l’Unione Europea. Il dialogo fra stati membri è necessario, ma è altrettanto necessario ribadire che alcuni valori non sono negoziabili, a partire dall’accoglienza e dalla protezione di chi, per una ragione od un’altra, è costretto a lasciare la propria casa. La crisi dei migranti in questi giorni ha posto nuovamente l’attenzione sulla cosiddetta rotta balcanica, il percorso spesso utilizzato da chi, proveniente principalmente da Afghanistan, Pakistan e Siria, cerca di raggiungere l’Unione Europea alla ricerca di un futuro migliore. Una meta che diventa sempre più difficile. Molti sono costretti a dormire all’aperto, in condizioni di estrema precarietà, fino a volte morire di freddo. Quello che sta succedendo a pochi chilometri da casa nostra è una questione drammatica e dolorosa, che si trascina da molti anni: migranti che restano intrappolati dalla neve, dal gelo, dalle frontiere chiuse, dalle violenze delle diverse polizie di frontiera, dai respingimenti, dal silenzio e dall’ambiguità politica dell’Unione Europea. Non si può più temporeggiare, bisogna agire con decisione e rapidità per trovare soluzioni, almeno temporanee, e salvare vite umane.
Le Caritas diocesane del Nord-Est propongono questo incontro per far conoscere la situazione in atto e le iniziative programmate per affrontare l’emergenza, quali sono le reali necessità e come sostenere le attività in corso.
Sarà possibile seguire l’incontro in diretta, martedì 21 dicembre alle 20:30, dal sito www.caritastarvisina.it oppure dal canale YouTube della Caritas Tarvisina.
mercoledì 8 dicembre 2021
Presepe di sabbia 2021
La Città di Jesolo celebra la magia del Natale con Jesolo Sand Nativity, presepe di sabbia di grande fascino e suggestione che incanta migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Dal 2002 i migliori scultori di sabbia a livello internazionalesi ritrovano nella città balneare per realizzare un presepe di sabbia monumentale. Da allora, edizione dopo edizione, Sand Nativity è cresciuta come numero di visitatori affermandosi come uno dei presepi più conosciuti in tutta Italia. Ad oggi oltre 1milione di visitatori hanno visitato Sand Nativity.
Quest’anno il temache accompagna la natività di sabbia saranno i miracoli di Gesù, un invito a riflettere sul legame profondo tra la fede e la speranza di salvezza e guarigione.
martedì 7 dicembre 2021
Patrick Zaki scarcerato dopo 22 mesi di ingiusta detenzione
lunedì 6 dicembre 2021
Birmania, dopo cinque mesi ancora sotto repressione
sabato 4 dicembre 2021
Papa Francesco chiede perdono agli ortodossi per le azioni del passato
Una giornata per i diritti delle persone
venerdì 26 novembre 2021
Black friday e religione del consumo
giovedì 25 novembre 2021
Don Tonino Bello é stato dichiarato venerabile
Don Tonino Bello è stato un «un pastore buono in mezzo al suo popolo, servendo anche nella sua malattia». Una delle sue espressioni più note è “Chiesa del grembiule”, «che lascia, o tralascia, i segni del potere e sceglie il potere dei segni», come aveva ricordato il suo collaboratore in Pax Christi a Molfetta don Salvatore Leopizzi a Radio Vaticana.
«Stola e grembiule sono il dritto ed il rovescio dello stesso paramento sacro: la stola che ci fa ministri del Vangelo ed il grembiule che ci fa ‘lavapiedi del mondo’, lui usava questa parola» (Aleteia, 2013).
martedì 23 novembre 2021
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
giovedì 18 novembre 2021
49esima settimana sociale dei cattolici italiani
Si è conclusa a Taranto la 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, che ha riunito oltre 700 delegate e delegati provenienti da tutta Italia insieme ad un centinaio di Vescovi, sacerdoti e religiosi, laici, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo della politica e della cultura per riflettere sul tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”.
venerdì 12 novembre 2021
Disarmo integrale per la pace
mercoledì 10 novembre 2021
India: bagno rituale nella schiuma tossica
domenica 7 novembre 2021
La resistenza degli Adivasi
L’impegno preso giovedì alla COP26 da oltre 40 paesi per “eliminare il carbone”, suona come una beffa per i 20.000 Adivasi che abitano la foresta di Hasdeo, nel cuore dell'India, e che chiedono che le attività estrattive nella loro terra siano fermate immediatamente.
Hasdeo è un patrimonio di inestimabile valore. Gli Adivasi la abitano da tempo immemorabile e la chiamano casa. Sotto la loro sapiente cura, la foresta non solo ha fornito loro abbondanti fonti di sostentamento, ma è anche diventata uno straordinario rifugio per elefanti, leopardi e orsi labiati.
Ma ha la sfortuna di sedere sopra enormi riserve di carbone e il primo ministro indiano Narendra Modi è determinato a sfruttarle, e ha annunciato anche piani per aumentare in modo imponente l’estrazione del carbone in tutto il paese ridicolizzando la pretesa di essere in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici.
Due miniere sono già operative nell'area: grandi ferite aperte nel verde lussureggiante del paesaggio. E il governo ha appena approvato una terza miniera, ma le scavatrici non si sono ancora messe all'opera...
Azione di Survival
Vedi Cop26
giovedì 4 novembre 2021
Diwali 2021
venerdì 29 ottobre 2021
Ognissanti
La festa che ricorda tutti i Santi ha origini antichissime. È una celebrazione cristiana che, però, mescola elementi sacri e profani.
Le commemorazioni dei martiri, comuni a diverse Chiese, cominciarono ad essere celebrate nel IV secolo. La ricorrenza della Chiesa occidentale potrebbe derivare dalla festa romana che celebra l'anniversario della trasformazione del Pantheon in chiesa dedicata alla Vergine e a tutti i martiri, avvenuta il 13 maggio del 609 o 610. In seguito, Papa Gregorio III (731-741) scelse il 1º novembre come data dell'anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie "dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori". Arrivati ai tempi di Carlo Magno, la festa era diffusamente celebrata in novembre. Il 1º novembre venne decretato festa di precetto da parte del re franco Luigi il Pio, nell'835.
In diversi Paesi, inclusa l’Italia, il giorno di Ognissanti è un giorno festivo, mentre non lo è il giorno della Commemorazione dei defunti (2 novembre). Di conseguenza, molte persone visitano il cimitero nel giorno di Ognissanti. In Austria e Baviera è consuetudine il 1° novembre che i padrini diano ai loro figlioli una pasta lievitata intrecciata (Allerheiligenstriezel). In Portogallo, nel Dia de Todos los Santos, i bambini vanno di porta in porta e ricevono torte, noci, melograni, dolci e caramelle. Il giorno di Ognissanti in Messico coincide con il primo giorno della celebrazione del Giorno dei Morti (Día de Muertos). In Guatemala, nel giorno di Ognissanti si prepara un pasto speciale chiamato "fiambre", fatto di salumi e verdure, da lasciare sulle tombe dei propri cari; è anche consuetudine far volare degli aquiloni come simbolo di unione tra i morti e i vivi.
venerdì 22 ottobre 2021
LE RELIGIONI PREGANO INSIEME AD ARZIGNANO
Il tema ecologico è stato quest’anno fatto proprio dall’annuale incontro di Arzignano “Le religioni
insieme per pregare”, inserito nelle celebrazioni pastorali di Ognissanti. Il motto è “Amiamo Sorella
nostra Terra”. La manifestazione è programmata sul sagrato delle chiesa di Villaggio Giardino sabato
30 ottobre prossimo alle ore 10,00. Vi partecipano i responsabili delle religioni presenti nel vicentino
(musulmani, hindù, sikh, ravidassia, cristiani), insieme con l’associazione interconfessionale
Karibuni e gli organismi civili direttamente coinvolti con la terra: Distretto della concia, Acque del
Chiampo, Coldiretti, Vigili del fuoco.
L’iniziativa coinvolge credenti e non credenti, ed è patrocinata dall’Amministrazione comunale. Essa
ha come filo conduttore i quattro elementi primordiali della creazione: aria, acqua, terra e fuoco. Sui
singoli temi sono previsti interventi, preghiere delle varie religioni, canti.
Alla fine i ragazzi presenti consegneranno il cantico di Frate Sole ai rappresentanti delle religioni e
delle imprese; altri consegneranno ai presenti un segno dell’incontro.
mercoledì 20 ottobre 2021
Vicenza tra le candidate a Capitale della cultura 2024
lunedì 18 ottobre 2021
Il compleanno del profeta
'Mawlid' è celebrato dai musulmani durante il mese di Rabiulawal, il terzo mese del calendario musulmano.
Conosciuto anche comunemente come 'Milad un Nabi', questo giorno è celebrato come un giorno festivo in molti paesi a maggioranza musulmana in quanto commemora l'anniversario della nascita del fondatore dell'Islam e del proclamatore del Corano.
Gli sciiti osservano l'evento il 17 del mese, mentre i sunniti lo osservano il 12 del mese. Alcuni rami dell'Islam sunnita, come wahhabita e salafita, non celebrano il Mawlid, il che significa che non è una festa in alcuni paesi come l'Arabia Saudita e il Qatar.
Poiché il calendario islamico si basa sui cicli lunari, la data nel calendario gregoriano varia ogni anno. Il calendario islamico è di circa 11 giorni più corto del calendario gregoriano, il che significa che in alcuni anni questa festività ricorrerà due volte.
Tradizioni del compleanno di Maometto
In tutto il mondo islamico, il compleanno di Maometto viene celebrato con conferenze religiose e recitazione di versetti del Corano, nelle moschee decorate con luci per celebrare l'occasione.
I primi resoconti fondamentali per l'osservanza di Mawlid si possono trovare nella Mecca dell'VIII secolo, quando la casa in cui nacque il Profeta Muhammad (PBUH) fu trasformata in un luogo di preghiera da Al-Khayzuran. Al-Khayzuran era la madre di un califfo, Harun-al-Rashid.
Sebbene le celebrazioni pubbliche della nascita di Maometto non avvennero fino a quattro secoli dopo la sua morte. Si dice che il più antico testo di Mawlid sia del XII secolo e molto probabilmente di origine persiana.
domenica 17 ottobre 2021
16 ottobre 1943
In nome di Dio, cambiate un sistema di morte
domenica 10 ottobre 2021
Perugia-Assisi. 60 anni dopo, ancora in Marcia per la pace e la fratellanza
venerdì 8 ottobre 2021
Nobel per la Pace assegnato a due giornalisti
Ci vuole il coraggio della compassione
martedì 5 ottobre 2021
La preghiera interreligiosa per la pace
domenica 3 ottobre 2021
Ottobre missionario, testimoni e profeti
La pietà contemporanea di Jago
Lo scultore italiano JAGO ha svelato dal drappo rosso la sua ultima creazione di marmo il 1 ottobre alla Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma: «Come un figlio si mette al mondo, così un’opera si dà, si restituisce»
Parte del progetto “Una porta verso l’infinito – l’Uomo e l’Assoluto nell’arte”, all’interno del ciclo “Arte e Liturgia”, promosso dal Monsignor Walter Insero, il gruppo scultoreo ricalca l’universale iconografia della Pietà: «L’opera testimonia con forte senso di realtà la sofferenza dilagante del nostro mondo, privilegia l’aspetto umano del dolore nel grumo drammatico dei due corpi inscindibilmente uniti in un tragico destino», afferma la storica dell’arte Maria Teresa Benedetti.
Esso non solo è inteso come trasposizione dell’episodio liturgico, ma come rielaborazione di un momento di raccoglimento e spiritualità, portavoce del valore umano personale e collettivo, quest’ultimo simboleggiato dalla creatura sorretta.
«La foto di un padre che raccoglie la sua creatura da terra: credo che questo sia stato il meccanismo che mi abbia fatto venire in mente che il tema della Pietà potesse essere nuovamente interpretato. Tradurre in pietra quel tipo di momento e sentimento era rilevante, sia per affrontare l’amore paterno che per partecipare ai temi della contemporaneità, anche quelli più terribili come la guerra. Fornire simboli rinnovati è come aggiungere una parola nuova nel vocabolario dell’arte», afferma l'artista nell'intevista di Exibart.
domenica 26 settembre 2021
VERSO UN “NOI” SEMPRE PIÙ GRANDE
La Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal 1914. È sempre stata un’occasione per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide, e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione.
Ogni anno la GMMR viene celebrata l’ultima domenica di settembre; nel 2021, oggi 26 settembre. Il titolo scelto dal Santo Padre per il suo messaggio annuale è Verso un “noi” sempre più grande.
sabato 25 settembre 2021
Guida per l'ecologia integrale
venerdì 24 settembre 2021
Marcia Perugia-Assisi 2021: la cura è il nome nuovo della pace
giovedì 23 settembre 2021
PREGHIERA PER LA GIORNATA DEL CREATO 2021
Benedetto sei tu Dio,
Creatore e Padre dell’universo.
Tu hai fatto belle tutte le cose,
segno e impronta della tua bontà.
Hai soffiato sulle acque il tuo alito di vita
e hai fatto dei venti i tuoi messaggeri.
Hai plasmato la terra, informe e deserta,
con i colori dei fiori e con i frutti degli alberi
l’hai resa casa per le tue creature terrestri e alate.
Hai fatto del mare uno scrigno abbondante
di vita e biodiversità, specchio di identità
e ponte di dialogo e accoglienza tra le sponde della terra.
Tutto hai affidato all’uomo e alla donna,
tue amate creature, perché attraverso il lavoro
custodissimo l’immensa opera della creazione.
Quando noi dimentichiamo questa vocazione,
sfiguriamo la natura e le infliggiamo ferite
che si ritorcono contro l’umanità.
Torni, Padre, il tuo Spirito a ridare giovinezza e vitalità
al volto di questa terra solcato da stanchezza
e al nostro cuore indurito dal peccato.
La tua Chiesa, avvolta dallo Spirito di Pentecoste,
sappia accogliere il grido della terra e dei poveri,
affinché, unita alla passione di Cristo,
riceva dal Risorto la gioia generativa della vita nuova
e si offra promotrice di giustizia e di pace per tutti.
Nella cesta della nostra fragilità,
insieme ai frutti della terra e del nostro lavoro,
tuo dono e segno della tua generosità che mai viene meno,
deponiamo il nostro impegno a riconoscerci tutti fratelli e sorelle,
affinché si manifesti il nostro essere figli e figlie nel Figlio Gesù,
in profonda comunione con te, Padre,
benedetto nei secoli.
Amen.
martedì 21 settembre 2021
Strike for future - 24 settembre 2021
SAREMO RICORDATƏ COME COLORO CHE, DI FRONTE AD UN’ENORME CRISI GLOBALE, SI RIMBOCCARONO LE MANICHE PER RISOLVERLA?
Quest’anno, in autunno, si terrà la Cop 26, la conferenza mondiale a cui ogni Stato dovrà portare i propri impegni per la riduzione delle emissioni e per la risoluzione della crisi climatica. È necessario che i paesi del mondo collaborino fra loro, portando i loro obiettivi più ambiziosi. Sarà un momento storico. Anzi, dovrà esserlo, lo dobbiamo rendere possibile attraverso il più grande strumento che tuttə noi abbiamo: l’attivismo.
Su di noi, giovani e adulti del 2021, pesa una responsabilità, ma anche una grande opportunità: cambiare la storia prima che essa cambi noi. Uniamo le energie e la passione in un unico grande momento coordinato in tutto il mondo, prima della Cop 26: venerdì 24 settembre 2021.
Siamo unitə nella nostra lotta per la giustizia climatica, ma dobbiamo riconoscere che non tuttə ne subiamo le stesse conseguenze, né per tipo né per gravità.
La crisi climatica non è una crisi isolata. Tensioni socio-economiche come il razzismo, il sessismo, l’abilismo, le disparità sociali ed economiche, sono tutti fenomeni che amplificano gli impatti della crisi climatica e che, viceversa, saranno amplificati da essa.
I MAPA (Most Affected People and Areas, le persone e le aree più colpite) stanno già vivendo le conseguenze peggiori della crisi climatica senza possibilità di adattamento. Questo a causa di élite privilegiate del Nord globale, che hanno distrutto le terre dei MAPA attraverso il colonialismo, l’imperialismo, le ingiustizie sistemiche e una voracità senza freno, vera causa del riscaldamento globale. Come per la pandemia da Covid-19 e in tutte le grandi crisi della storia, i paesi sovrasfruttati e le persone emarginate vengono sistematicamente abbandonate a loro stesse.
lunedì 20 settembre 2021
Centenario di Paulo Freire
Nato a Recife il 19 settembre 1921 a Recife, Paolo Freire fu uno dei più grandi pedagoghi del nostro tempo. Il suo messaggio può essere sintetizzato in questa frase:
"Nessuno educa nessuno,
nessuno si
educa da solo,
gli uomini si educano insieme,
con la mediazione del
mondo".
La dittatura militare del Brasile nel '64 bloccò la straordinaria rivoluzione culturale di Paulo Freire. Questo scrittore che pubblicò 25 libri sull'educazione e 6.000 articoli, aveva elaborato un metodo di alfabetizzazione che in sole 40 ore insegnava agli adulti non solo a leggere e scrivere, ma soprattutto a capire un po' meglio il mondo nel quale vivevano. Scelto dal governo Goulart come responsabile del Plano Nacional de Alfabetizaçâo, prometteva di alfabetizzare in dodici mesi 6 milioni di brasiliani (che quindi sarebbero stati in grado di votare l'anno seguente). Se si pensa che nel '63 gli elettori erano meno di 12 milioni, si capisce quale importanza politica avesse tale programma. Con l'appoggio del governo, delle correnti politiche di sinistra e della Chiesa, Freire iniziò la formazione di 20.000 circoli culturali, che avrebbero reso possibile il piano. Questa pagina di storia però non venne mai scritta, perchè il "golpe militar" cancellò il piano e incarcerò il "pericoloso" pedagogo, che in seguito preferì la via dell'esilio in Cile. Durante i primi quattro anni come membro del governo, scrisse "La pedagogia degli oppressi" e "L'educazione come pratica della libertà" (pubblicati in Italia da Arnoldo Mondadori), che costituiscono la riflessione teorica sul tema dell'alfabetizzazione. Se le sue idee fossero state applicate in Brasile, certamente una regione come il Paraiba non avrebbe registrato, 30 anni più tardi, la vergognosa quota del 46,85% di analfabetismo tra i suoi abitanti.
Ma che cosa c'era
di così rivoluzionario nel metodo educativo di questo pedagogo?
Partendo dalla premessa che l'uomo non è un essere astratto, ma radicato
nel tempo e nello spazio, Freire analizza le varie relazioni che
intercorrono tra queste tre componenti a partire dall'esperienza di ogni
giorno. Da tale "osservatorio" anche le persone più semplici sono in
grado di fare una lettura della realtà, scoprendo gli inganni di cui
sono vittime e iniziando così un processo di liberazione. A questo tipo
di educazione Freire contrappone quella che definisce "educazione bancaria", secondo la quale le persone si dividono tra coloro che sanno
e coloro che non sanno.
Ai primi spetta comunicare agli altri il frutto
del loro sapere, trasmettere loro la sicurezza che credono di possedere,
insieme alle norme di comportamento.
Ai secondi si richiede l'umiltà di
imparare, obbedire ed eseguire quanto viene loro detto. Tale visione,
secondo Freire, adottata da ogni tipo di dominatore, lascia il mondo
esattamente come lo trova, perchè riduce l'uomo a un mero esecutore di
ordini.
Lui invece propone la "pedagogia degli oppressi", che partendo
dalla consapevolezza che l'azione di educare è indissolubilmente legata
a quella dell'imparare, si propone non tanto di conoscere, quanto di
trasformare la realtà. In questa nuova visione, il maestro insegna e
impara e l'alunno impara e insegna, e se entrambi hanno mantenuto la
principale caratteristica dell'uomo, cioè la capacità di stupirsi di
fronte alle meraviglie della natura e della storia, saranno in grado non
solo di interpretare gli avvenimenti, ma anche di produrre dei
cambiamenti significativi nella storia. Solo in questo modo, secondo
Freire, l'uomo realizza la propria vocazione di trasformare il mondo.
Convinto che ogni forma di dominazione fa male non solo all'oppresso ma
anche all'oppressore, esemplifica dicendo che se lui volesse imporre
alla moglie le proprie opinioni instaurerebbe un rapporto d'amore
patologico, assumendo lui il ruolo del sadico e lei quello della
masochista. L'immagine qui riprodotta si trova nel best-seller di Freire,
tradotto in 35 lingue: "La pedagogia degli oppressi". Il successo di
questo brasiliano all'estero e l'attualità del suo messaggio, non
derivano dal fatto che abbia esportato un metodo di alfabetizzazione più
facile e rapido dei tanti già esistenti, quanto che abbia reso capace
una nuova generazione di esercitare pienamente i propri diritti sociali
e civili, modificando la società e dando un senso alla propria
esistenza.
domenica 19 settembre 2021
Gli psicologi stanno imparando ciò che la religione sa da anni
Wired pubblica un articolo sul libro "Come funziona Dio: La scienza dietro i benefici della religione" di David DeSteno.
Spesso ci si è posti la domanda se le pratiche religiose abbiano un valore riconoscibile dal punto di vista scientifico. Per esempio la scienza ha dimostrato che la pratica religiosa può influire sullo stato di salute, facendo ammalare meno e guarire prima: fra i primi studiosi ad averne parlato c’è l’americano Herbert Benson, cardiologo dell’Università di Harvard, negli anni Settanta del secolo scorso.
David DeSteno, professore di psicologia alla Northeastern University, ammette che, nonostante sia cresciuto cattolico, non ha prestato molta attenzione alla religione. Come molti scienziati, ha pensato che il pensiero religioso fosse costruito su opinioni, congetture o speranze, e quindi fosse irrilevante per il suo lavoro.
Da 20 anni sta conducendo un laboratorio focalizzato sulla ricerca di modi per migliorare la condizione umana, utilizzando gli strumenti della scienza per individuare tecniche che possono aiutare le persone ad affrontare le sfide che la vita pone loro. Qui si è reso conto che molto di ciò che psicologi e neuroscienziati stanno scoprendo su come supportare le convinzioni, i sentimenti e i comportamenti delle persone - come sostenerli quando sono in lutto, come aiutarli a essere più etici, come consentire loro di trovare connessione e felicità - fa eco a idee e tecniche che le religioni hanno usato per migliaia di anni.
Il laboratorio ha scoperto, ad esempio, che far praticare alle persone la meditazione buddista per un breve periodo le rende più gentili. Dopo sole otto settimane di studio con un lama buddista, il 50 percento a cui è stato chiesto di meditare quotidianamente ha aiutato spontaneamente uno sconosciuto nel dolore. Solo il 16% di coloro che non hanno meditato ha fatto lo stesso. La compassione non era limitata agli estranei, però, si applicava anche ai nemici. Un altro studio ha mostrato che dopo tre settimane di meditazione, la maggior parte delle persone si è astenuta dal cercare vendetta su qualcuno che li ha insultati, a differenza della maggior parte di coloro che non hanno meditato.
Altro ambito: la gratitudine, per esempio, è un elemento chiave di molte pratiche religiose. I cristiani spesso ringraziano prima di un pasto; gli ebrei rendono grazie a Dio con la preghiera Modeh Ani ogni giorno al risveglio. L'atto di ringraziare, anche in un contesto laico, rende le persone più virtuose. In uno studio in cui le persone potrebbero ottenere più soldi mentendo sui risultati di un lancio di una moneta, la maggioranza (53 percento) ha imbrogliato. Ma quella cifra è diminuita drasticamente per le persone a cui abbiamo chiesto per la prima volta di recitare le loro benedizioni. Di questi, solo il 27% ha scelto di mentire. Quando provano gratitudine verso qualcuno, per il destino o per Dio, le persone diventano più disponibili, più generose e anche più pazienti.
Anche azioni molto sottili, come muoversi insieme in modo coordinato, possono esercitare un effetto significativo sulla mente. Vediamo la sincronia in quasi tutte le religioni del mondo: buddisti e indù spesso cantano insieme in preghiera; Cristiani e musulmani regolarmente si inginocchiano e stanno in piedi all'unisono durante il culto; gli ebrei spesso ondeggiano, oscillano, quando recitano insieme le preghiere. Queste azioni celano uno scopo profondo: creare connessione. In un esperimento si è notato che coloro che riescono a muoversi all'unisono, hanno riferito di provare più connessione e compassione per il loro partner che erano in difficoltà, il 50 percento di loro ha deciso di dare una mano al partner.
Gli effetti combinati di elementi semplici come questi, quelli che cambiano il modo in cui ci sentiamo, ciò in cui crediamo e da chi possiamo dipendere, si accumulano nel tempo. E quando sono incorporati nelle pratiche religiose, la ricerca ha dimostrato che possono avere proprietà protettive. La partecipazione regolare alle pratiche religiose riduce l'ansia e la depressione, aumenta la salute fisica e riduce persino il rischio di morte prematura. Questi benefici non derivano semplicemente dal contatto sociale generale. C'è qualcosa di specifico nelle pratiche spirituali stesse.
La sorpresa provata quando il team di psicologi ha visto le prove dei benefici della religione ha smascherato una tendenza comune tra gli scienziati: ritenere che la religione sia superstizione e, quindi, incapace di offrire benefici pratici. Ci sono aspetti scientifici estranei all'approccio religioso, come la natura dell'universo o l'origine biologica della malattia. Ma quando si tratta di trovare modi per aiutare le persone ad affrontare questioni riguardanti nascita e morte, moralità e significato, dolore e perdita, sarebbe strano se migliaia di anni di pensiero religioso non avessero qualcosa da offrire.
sabato 18 settembre 2021
Una pianta che non ha mai fatto male a nessuno?
professore emerito di neurochirurgia e neurologia dell'Università di Zurigo
Sole 24 ore, 19 febbraio 2019
giovedì 16 settembre 2021
Fiaccolata e raccolta fondi dopo l'ennesimo femminicidio
E' giusto indignarsi, giusto manifestare, parlare e riflettere su un tema che non smette purtroppo di occupare le pagine della cronaca, stavolta anche nel Vicentino, e due volte nella stessa settimana.
Storie di ragazze, donne, mamme, la cui vita viene interrotta violentemente a causa di una cieca aggressione. E' importante che ciascuno si guardi dentro e colga l'opportunità di liberarsi dalla rabbia che porta a gesti distruttivi e autodistruttivi.
Il Centro di ascolto uomini maltrattanti (CAM) è una Associazione Onlus che nasce a Firenze il 17 novembre 2009. Si sviluppa come progetto sperimentale Cesvot Innovazione nel Gennaio 2009, promosso dall'Associazione Artemisia e con la collaborazione della Asl 10 di Firenze.
È un luogo ed un riferimento per quegli uomini che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento ed assumersi la responsabilità del loro comportamento di maltrattamento fisico e/o psicologico, economico sessuale, di stalking. -> Test sui comportamenti controllanti
I centri antiviolenza sono luoghi in cui si offre consulenza accogliendo le donne che hanno subito violenza. Alla base del lavoro dei Centri c’è una profonda conoscenza delle cause della violenza e delle conseguenze che ha sulle vittime. La violenza alle donne deve essere considerata e analizzata tenendo conto del contesto storico, sociale e politico delle relazioni di genere.
I Centri Antiviolenza costituiscono la risposta più coordinata e organizzata al fenomeno della violenza contro le donne in Italia, delle quali ne rappresentano diritti e interessi.
Diciamo insieme NO alla violenza!
mercoledì 15 settembre 2021
Yom Kippur, una lezione per la collettività
Lo Yom Kippur, è considerato il giorno più sacro e solenne del calendario ebraico.
I fedeli, nel segno delle misure anti-covid, si sono recati al Kotel (il Muro Occidentale a Gerusalemme) per recitare le Selichot, le poesie penitenziali. Il Presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che per le strade deserte si “respira un’atmosfera di purezza e perdono”. “Yom Kippur è un giorno di perdono” e “porta con sé una tradizione di riconciliazione e unità”, “gli avversari più duri si perdonano reciprocamente. Offensore e offeso si stringono la mano in segno di pace. L’odio abbassa le sue fiamme e l’amore rompe i confini”. Rivolgendosi a Israele così come a tutto il mondo ebraico, Herzog ricorda che “la capacità di perdonare le offese e perdonare le ingiustizie, oltre ad essere condizione necessaria per un corretto stile di vita tra una persona e il suo prossimo, è una componente essenziale anche nella nostra vita pubblica”.
Il rabbino capo Lau ha poi nuovamente invitato chi non si è ancora vaccinato a farlo. Chi sceglie di non vaccinarsi, ribadisce il rav, “gioca con la propria vita e con quella degli altri. Corrette a vaccinarsi, ogni giorno di ritardo è un giorno perso”.
Lunedì 6 settembre è stato Rosh haShana, l'inizio del nuovo ano ebraico, il 5782 “Yom Kippur (giorno dell'espiazione) è uno Yom Tov (giorno santo) perché siamo fiduciosi sul fatto che Hashem (il Nome) risponderà alle nostre preghiere e ci benedirà con un buon anno nuovo”.
Da Moked
martedì 14 settembre 2021
La caccia tradizionale alle isole Faroe
Alle isole Faroe sono stati uccisi 1.428 delfini durante la tradizionale caccia alle balene che si svolge da secoli nel paese. Le immagini che mostrano i cadaveri dei mammiferi sulla sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy e il mare color rosso sangue sono state pubblicate da Sea Shepherd, che conduce una campagna per fermare la tradizionale caccia faroese Grind dagli anni Ottanta. La grindadráp è una caccia tradizionale dei piccoli cetacei praticata nelle isole Faroer dall’arrivo dei vichinghi e consiste nel trascinare i cetacei a riva e poi macellarli con arpioni, coltelli e in qualche caso anche trapani. Ogni anno, riporta la Bbc, si sgozzano circa 600 balene e 35-40 delfini. Quella di quest’anno però ha avuto numeri senza precedenti. «È stato un grande errore», ha ammesso il presidente dell’associazione dei balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg. Secondo i media locali, la popolazione ha avuto una reazione «di smarrimento e shock a causa del numero straordinariamente grande» di delfini uccisi. Ma un sondaggio effettuato dalla tv pubblica Kringvarp Foroya ha rivelato che mentre il 50% delle persone è contraria alla caccia dei delfini, l’80% è favorevole a quella delle balene. Uccidere i delfini è «legale ma non è popolare», ha detto alla Bbc Sjurdur Skaale, deputato danese delle Isole Faroe. Lunedì Skaale ha visitato la spiaggia di Skalabotnur per parlare con i nativi: «La gente era furiosa», ha detto. Ma il deputato ha difeso la tradizione della caccia, che ha definito “umana” se eseguita nel modo giusto. Ovvero utilizzando una lancia appositamente progettata per tagliare il midollo spinale della balena o del delfino prima del collo. Con questo metodo ci vuole «meno di un secondo» per uccidere una balena o un delfino.
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