sabato 27 marzo 2021

Pesach 5781 (28 marzo - 4 aprile 2021)

Circa 3200 anni orsono Giacobbe, insieme ai suoi figli e alle loro famiglie, si trasferì in Egitto per raggiungere il figlio Giuseppe che ne era divenuto viceré.
I discendenti di Giacobbe divennero assai numerosi, ma non dimenticarono il monoteismo insegnato loro da Abramo. Ciò creò quella che forse potemmo definire la prima manifestazione di Xenofobia, diffidenza ed odio verso i diversi, della storia. Xenofobia che sfociò una vera e propria persecuzione. 
Il 14 di Nissan veniva offerto il sacrificio pasquale al Tempio. Solo la sera, che per la tradizione ebraica è già il 15 di Nissan, inizia la festa vera e propria con una cerimonia speciale chiamata seder. In Israele Pesach dura sette giorni, fuori di Israele otto. 

giovedì 25 marzo 2021

Dantedì 2021

A Ravenna, dove Dante è sepolto, l’apertura del Dantedì è affidata al sindaco Michele De Pascale che rinnoverà il rito di rabbocco dell'olio che arde nella lampada perenne e che i fiorentini donarono per onorare il poeta. Alle 9,30 ci sarà la consueta lettura perpetua della Divina Commedia, parte del progetto “L’ora che volge il disìo” che vede, ogni giorno, alternarsi artisti e cittadini declamare i canti del manoscritto presso la Tomba di Dante. Mara Dirani, custode della Tomba, leggerà il I Canto dell’Inferno. Alle 17.00 sarà invece Massimo Finazzer Flory, attore e regista a declamare il canto XXV del Paradiso. Tutte le iniziative sono trasmesse sul sito vivadante.it.

«Spene», diss’ io, «è uno attender certo
de la gloria futura, il qual produce
grazia divina e precedente merto.

mercoledì 24 marzo 2021

Dare la vita per il proprio popolo

Lunedì 24 marzo 1980, alle ore 18,25, mentre sta celebrando la Santa Messa, appena terminata l’omelia, l’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, è colpito al cuore da un colpo di arma da fuoco. Caricato su una vettura, muore poco dopo in ospedale. Viene così messa a tacere una voce scomoda per le oligarchie politiche ed economiche che si definivano cattoliche e sostenevano di lottare per la difesa della civiltà cristiana contro il comunismo. Per i poveri e gli oppressi è invece una voce amica e fedele, una difesa contro i soprusi e le prepotenze.

Tre anni dopo, il 13 marzo 1983, viene assassinata, a soli 38 anni, in El Salvador, Marianella García Villas, presidente della Commissione per i diritti umani. Le sue denunce e le sue prese di posizione erano divenute inaccettabili per la giunta militare al potere. Pertanto, come accaduto tre anni prima per mons. Oscar Romero, con il quale aveva a lungo collaborato per difendere i diritti del proprio popolo, anche la sua voce viene messa a tacere per sempre.

domenica 21 marzo 2021

XXVI Giornata della memoria e dell'impegnoin ricordo delle vittime innocenti delle mafie

La Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventiseiesima edizione: un periodo lungo che ha reso protagonista una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali in un grande percorso di cambiamento dei nostri territori, nel segno del noi, nel segno di Libera. La Giornata è da qualche anno anche riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.

Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti. È altresì il momento in cui dare spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.

Da Libera 

3/21 Giornata sindrome di down: ogni bambino è un dono

Nella Giornata mondiale delle persone con sindrome di down, istituita dall'assemblea generale dell'Onu, Papa Francesco ricorda in un tweet che "ciascun bimbo che si annucnia nel grembo di una donna ha bisogno di essere amato e curato". Questo appuntamento internazionale, sancito anche da una Risoluzione delle Nazioni Unite, ha l'obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza della sindrome di down. La scelta del giorno 21 non è casuale: infatti il numero 21 richiama la presenza di un cromosoma in più, tipico di questa sindrome denominata anche trisomia 21. Il tema scelto per quest'anno è "Connect". L’obiettivo è quello di mettere in connessione la comunità mondiale delle persone con sindrome di down in modi innovativi per continuare a sostenere pari diritti e opportunità.

mercoledì 10 marzo 2021

Fukushima 10 anni dopo

Il Comitato scientifico dell’Onu si é espresso sulle conseguenze delle emissioni radioattive (Unscear) a 10 anni del terribile incidente del marzo 2011 alla centrale nucleare di Fukushima, 220 chilometri a Nord-Est di Tokyo, successivo ad un sisma di magnitudo 9 e a uno tsunami.

Proprio da Fukushima dovrebbe partire, il prossimo 25 marzo, la staffetta dei tedofori con la torcia olimpica in vista dei Giochi estivi. 

La catastrofe del 2011, la più grave da quella di Chernobyl nell'aprile 1986, causò la morte di almeno 19 mila persone oltre ad un aumento del numero di residenti affetti da tumori alla tiroide.

Come conseguenze delle importanti emissioni radioattive nell’aria, nelle acque e nei terreni nella zona della centrale di Fukushima, oltre 100 mila abitanti sono stati costretti a lasciare la propria abitazione.

Il ministero dell’Ambiente nipponico ha garantito che “generalmente l’area è sicura”. Il governo giapponese intende fare delle Olimpiadi una vetrina per mostrare al mondo che Fukushima si è risollevata dall’incidente nucleare.

lunedì 8 marzo 2021

E' il comboniano vicentino Christian Carlassare il più giovane vescovo italiano

Papa Francesco ha nominato vescovo della diocesi di Rumbek, in Sud Sudan, il missionario comboniano vicentino, fino a ieri vicario generale della Diocesi di Malakal. All’età di 43 anni padre Christian Carlassare è così diventato il più giovane vescovo italiano.

Nato il 1° ottobre 1977 a Schio, dopo le scuole primarie e secondarie, ha frequentato un corso di orientamento nel Seminario dei Missionari Comboniani a Thiene. Ha svolto il postulandato e gli studi filosofici a Firenze presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale e il Noviziato a Venegono Superiore (Varese). Ha completato poi il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana (2000-2003) e il Baccalaureato in Missiologia presso la Pontificia Università Urbaniana (2003-2004), a Roma. Ha emesso la professione solenne a Roma nel 2003 e il 4 settembre 2004 è stato ordinato sacerdote.

“Monsignor Carlassare - ricorda il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol - si va ad aggiungere agli altri 12 vescovi, tra cui tre cardinali (il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, Agostino Cacciavillan e Ricardo Ezzati Andrello) viventi, originari del Vicentino. E sottolinea la tradizione fortemente missionaria della nostra diocesi che conta circa cinquecento tra religiosi, sacerdoti diocesani, suore, famiglie e volontari missionari in ogni angolo della Terra”.

Fonte: Famiglia Cristiana

sabato 6 marzo 2021

A colloquio con il leader della comunità sciita irachena

L’importanza della collaborazione e dell’amicizia fra le comunità religiose perché, “coltivando il rispetto reciproco e il dialogo, si possa contribuire al bene dell’Iraq, della regione e dell’intera umanità”, è stato uno dei temi sottolineati da Papa Francesco nel suo incontro privato di questa mattina a Najaf con il Grande Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani, leader della comunità sciita nel Paese.
Il Papa ha ringraziato Al-Sistani perché, “assieme alla comunità sciita, di fronte alla violenza e alle grandi difficoltà degli anni scorsi, ha levato la sua voce in difesa dei più deboli e perseguitati, affermando la sacralità della vita umana e l’importanza dell’unità del popolo iracheno”. 
Nelle considerazioni di Al-Sistani hanno trovato spazio il tema della povertà, della persecuzione religiosa e intellettuale, dell'assenza di giustizia sociale - in particolare nei contesti di guerre - della paralisi economica e del fenomeno dello sfollamento che colpisce molti popoli della regione, specie quello palestinese che vive nei territori occupati. 
Da VaticanNews

mercoledì 3 marzo 2021

Papa Francesco sulle tracce di Abramo

Riprende dal luogo da dove partì il vecchio Abramo, la terra dei Caldei, la peregrinazione di Francesco papa del dialogo tra le religioni. Tornerà, Bergoglio, a salire la scaletta di un aereo dopo un anno di pausa imposta da una catastrofe di dimensioni bibliche, che ha imposto all’umanità nuovi orizzonti e nuovi fini. Meta del viaggio apostolico l’Iraq: culla di Ur da dove Dio trasse il Patriarca per condurlo verso la terra di Israele, promettendogli di benedire attraverso di lui tutti i popoli del mondo.
E’ la prima visita di un Papa nel paese mediorientale. Già Giovanni Paolo II aveva sognato di vedere Ur passando per Bagdad, ma non si potè fare. Successive ricostruzioni hanno parlato di pressioni americane volte a impedire che Saddam Hussein ne traesse un tornaconto diplomatico: era ancora il 2000, ma lui era già sulla lista dei pariah internazionali.

lunedì 1 marzo 2021

Una preghiera per il Myammar

Una suora cattolica è scesa in strada nella città di Myitkyina, capitale dello stato Kachin, nel Nord del Mynamar, supplicando in ginocchio le forze di sicurezza di non sparare sui giovani manifestanti che protestano pacificamente.

La foto che ritrae suor Ann Nu Thawng, della congregazione religiosa di San Francesco Saverio, istituto di diritto diocesano di Myitkyina, è stata postata ieri (diventando virale) sui social dal cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon ed è diventata l'immagine simbolo delle manifestazioni.

Su Twitter il cardinale Bo, che segue con apprensione le manifestazioni in tutto il Paese, ha scritto: "Oggi, la rivolta è stata grave a livello nazionale, la polizia sta arrestando, picchiando e persino sparando alle persone. In lacrime, suor Ann Nu Thawng implora e ferma la polizia affinché smetta di arrestare i manifestanti".