giovedì 29 ottobre 2020

Un pensiero alle vittime

"È un momento di dolore, in un tempo di confusione. Il terrorismo e la violenza non possono mai essere accettati". È quanto ha affermato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, in merito all'attentato compiuto nella Basilica di Nizza. "L'attacco di oggi ha seminato morte in un luogo di amore e di consolazione, come la casa del Signore - ha proseguito il portavoce vaticano -. Il Papa è informato della situazione ed è vicino alla comunità cattolica in lutto".

"Prega per le vittime e per i loro cari, perché la violenza cessi, perché si torni a guardarsi come fratelli e sorelle e non come nemici, perché l'amato popolo francese possa reagire unito al male con il bene", ha aggiunto. In un successivo telegramma al vescovo di Nizza, monsignor Andrè Marceau, il Papa "si unisce in preghiera alle sofferenze delle famiglie sofferenti e condivide il loro dolore".
Bergoglio chiede "al Signore di portare loro conforto e raccomanda le vittime alla sua misericordia. Condannando nel modo più energico tali violenti atti di terrore, assicura la sua vicinanza alla Comunità cattolica di Francia e a tutto il popolo francese che chiama all'unità. Affidando la Francia alla protezione di Notre-Dame, dà di cuore la Benedizione Apostolica a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia".

venerdì 23 ottobre 2020

Calendario di Survival “We, the people” 2021

 

 

Nel tipi sulla copertina del Calendario di Survival “We, the people” 2021 è in corso una riunione tra matriarche appartenenti a popoli diversi. È il 2016, siamo nell’accampamento di resistenza contro l’oleodotto Dakota Access Pipeline, nel North Dakota, terra ancestrale degli Očeti Šakówiŋ.

Il giorno seguente, le forze dell'ordine della contea di Morton attaccarono questi custodi di acqua e terra con cannoni ad acqua, nonostante le temperature polari.

Esempio potente della determinazione dei popoli indigeni a difendere le loro terre ancestrali dai danni ambientali, non stupisce che a vincere il concorso fotografico annuale di Survival dal tema "Orgoglio e Resilienza" sia stata proprio l'immagine suggestiva di una protesta che ha fatto notizia in tutto il mondo. 

Ma bellissime sono tutte le 12 (+1) fotografie selezionate per il nuovo calendario, a cui quest'anno hanno contributo anche tanti fotografi indigeni. Metà delle immagini vincitrici, infatti, sono state scattate proprio da loro!
 

giovedì 22 ottobre 2020

400 milioni in più per il Servizio Civile Universale


È arrivato domenica l'annuncio del Ministro alle politiche giovanili Vincenzo Spadafora: ci saranno 400 milioni in più per il Servizio Civile Universale per i prossimi due anni. Il Ministro ha risposto così indirettamente agli appelli degli enti.

Il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII Giovanni Paolo Ramonda: «Il fatto che il Consiglio dei ministri abbia approvato, salvo intese, lo stanziamento di 200 milioni di euro in più per il 2021 e 200 per il 2022, rendendo possibile a circa 50.000 giovani per ciascuna annualità di svolgere servizio civile, è una notizia importante. Una scelta che va nella giusta direzione che è quella di promuovere la difesa civile nonviolenta alternativa a quella militare. Il prossimo passo, ci auguriamo, sarà quello di stabilizzare il contingente annuo per gli anni a venire, per far sì che il servizio civile diventi veramente universale». Aggiunge Ramonda: «L’Italia nelle richieste rivolte all’Unione Europea per il recovery fund ha inserito molti progetti volti all’ampliamento dell’industria bellica. Il governo italiano torni sui propri passi, dando priorità piuttosto all'educazione e alla salute».

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Silvia De Munari: «Con la nonviolenza contribuiamo a costruire un mondo più giusto»

sabato 17 ottobre 2020

Caritas, aumentano i "nuovi poveri" dal 31% al 45%

Il rapporto 2020 sulla povertà della Caritas italiana intitolato "Gli anticorpi della solidarietà", presentato oggi Giornata mondiale della povertà, fotografa infatti lo scenario economico e sociale dell’attuale crisi da Covid19, lanciando l'allarme su "il tempo di una grave recessione economica" in arrivo e la nascita conseguente di nuove forme di povertà, proprio come avvenuto dopo la crisi del 2008.

Un quadro di impoverimento inaspritosi in pochi mesi allargando la platea degli ultimi. I nuovi poveri che nel 2020 si sono presentati per la prima volta ai centri di ascolto sono passati dal 31% al 45%. Significa che quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas in parrocchia non si era mai vista. E sempre di più sono famiglie con minori, donne, giovani che dal precariato sono passati alla disoccupazione. Per chi guarda al passaporto degli ultimi, i nuclei di italiani sono la maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno).

domenica 11 ottobre 2020

Carlo Acutis, nuovo beato ' millennial'

Al termine dell' Angelus, papa Francesco ha ricordato che "ieri ad Assisi è stato beatificato Carlo Acutis, ragazzo 15enne innamorato dell' eucaristia". "Egli - ha proseguito - non si è adagiato in un comodo immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più deboli vedeva il volto di Cristo". Secondo il Pontefice, "la sua testimonianza indica ai giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendolo nei fratelli, specialmente gli ultimi". "Un applauso al nuovo giovane beato ' millennial' ", ha concluso il Papa.

Scopri chi è

mercoledì 7 ottobre 2020

Da una lettera di Dionigi di Alessandria, III sec.

«La maggior parte dei nostri fratelli, per l’amore eccessivo e la carità fraterna che hanno gli uni verso gli altri, visitando senza precauzione gli ammalati, li servivano splendidamente, curandoli in Cristo, e morivano ben volentieri con loro; contaminati dal male degli altri, attiravano su di sé la malattia del prossimo, assumendone di buon grado le sofferenze. E molti, che curarono gli altri e ridiedero loro le forze, morirono poi essi stessi, trasferendo la loro morte su di sé […]. I migliori dei nostri fratelli, presbiteri, diaconi e laici, persero quindi in questo modo la vita, ricevendone grande lode, così che anche questo genere di morte, risultato di grande pietà e fede vigorosa, non pare affatto inferiore al martirio. Stringevano al petto nelle loro braccia i corpi dei santi, ne pulivano gli occhi e chiudevano loro la bocca, poi li portavano in spalla e ne componevano il cadavere; stretti a loro, li abbracciavano, li lavavano, li ornavano con paramenti, e poco dopo ricevevano le stesse cure, perché i superstiti seguivano poi sempre quanti li avevano preceduti. La condotta dei pagani, invece, era completamente l’opposto: cacciavano chi iniziava ad ammalarsi, evitavano le persone più care, gettavano sulla strada i moribondi, trattavano come rifiuti i cadaveri insepolti, cercavano di sfuggire alla diffusione e al contagio della morte, che non era facile allontanare, malgrado prendessero tutte le precauzioni» 
(Storia ecclesiastica, VII, 22, 7-10)

venerdì 2 ottobre 2020

Fratelli tutti. Tornare alla fratellanza per cambiare il mondo

Il 3 ottobre, Papa Francesco firma ad Assisi la sua nuova enciclica Fratelli tutti, che ha come temi centrali la fraternità e l'amicizia sociale. 
È la terza, dopo la Lumen Fidei (2013) e la Laudato Si’ (2015) che ha come sfondo la lode a Dio e alle opere della natura tutta, in cui è riflessa l'immagine e la mano del suo Creatore. 
Un documento, per il papa, sulla fratellanza e l’amicizia dal valore trascendentale e dal carattere programmatico, che trae spunto, per il titolo, dagli scritti di San Francesco che esortava i fratelli, già nel 1221, a seguire e ad avere come esempio il buon pastore, che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce.  
Un percorso ben segnato quello del vescovo di Roma, che diede testimonianza di fraternità, sin dal momento della sua elezione al Soglio di Pietro, chinando la testa davanti ai fedeli in un segno che contraddistingue il suo pontificato con il servizio al prossimo e ai più piccoli.   
A sottolineare la relazione vescovo-popolo come cammino di fratellanza sono stati gli innumerevoli incontri con il popolo di Dio, segnati da momenti di profonda emozione. Francesco si fa strumento ad ogni occasione, condivide gioie e tristezze del suo popolo, i problemi del mondo contemporaneo, a livello del progresso scientifico e tecnico, delle conquiste terapeutiche, dell’era digitale, dei mass media, delle comunicazioni; ma anche e soprattutto tocca le ferite della povertà, della devastazione delle guerre e delle afflizioni di tanti fratelli e sorelle in diverse parti del mondo, a causa della corsa agli armamenti, delle ingiustizie sociali, della corruzione, delle disuguaglianze, del degrado morale, del terrorismo, della discriminazione, dell’estremismo e di tanti altri motivi.