martedì 28 luglio 2020

La musica a Mosul, più che una semplice melodia


Nel giugno 2014, la musica è morta a Mosul.
Fu allora che gli estremisti violenti rivendicarono la città sulle rive del Tigri, una città nota per la sua vita culturale profonda e diversificata. La musica è stata bandita. Nell'ambito della sua iniziativa faro per far rivivere lo spirito di Mosul attraverso il patrimonio, la vita culturale e l'educazione, l'UNESCO è nelle prime fasi di attuazione di un programma per far rivivere le tradizioni musicali di Mosul.

"La musica è vita", ha detto Ehsan Akram Al Habib, un violinista di 39 anni di Mosul che ha visto la bellezza della musica derubata dalla sua città. "Mosul, con la diversità delle sue religioni e civiltà, è un mosaico che rappresenta tutto l'Iraq".

"Revive the Musical Traditions of Mosul" cerca di focalizzare l'attenzione del pubblico sulla diversità delle tradizioni musicali di Mosul. La provincia di Ninewah in Iraq ospita molte minoranze religiose, culturali ed etniche, ognuna con le sue canzoni e forme musicali specifiche, e persino strumenti musicali che si trovano all'intersezione di storia, espressione musicale e tradizione. “Siamo un popolo di amore, bellezza, civiltà, musica. La musica è un mondo di bellezza per tutta l'umanità, ed è una parte importante di Mosul e dell'Iraq ”, ha affermato Ehsan.

domenica 26 luglio 2020

Amazzonizza te stesso!

"Amazzonizza te stesso!” è il titolo della campagna in favore dell’Amazzonia che la Conferenza episcopale del Brasile (Cnbb) lancerà lunedì 27 alle ore 16.00 locali. La presentazione avverrà in diretta streaming sul web e vedrà la collaborazione di diversi organismi ecclesiali e civili. La campagna – si legge sul sito della Cnbb – “vuole essere attenta al contesto attuale, in cui la violenza contro i popoli tradizionali amazzonici è aggravata dalla pandemia di Covid-19” e in cui si registrano “la deforestazione, gli incendi, l’intensificazione delle attività estrattive”, che rappresentano ulteriori fattori di contagio del coronavirus “tra le comunità indigene”. “L’appello ad ‘amazzonizzare’ se stessi – continua la nota – propone la partecipazione attiva di tutti i popoli in difesa dell'Amazzonia, del suo bioma e dei suoi abitanti minacciati nei propri territori”. La Cnbb ricorda, infatti, “una realtà di tante vite offese, espulse dalle loro terre, torturate e uccise in conflitti agrari e socio-ambientali, vittime di una politica guidata dagli affari e da grandi progetti di sviluppo economico che non rispettano i limiti della natura e della sua salvaguardia”. Proseguendo il cammino intrapreso dal Sinodo speciale per l’Amazzonia, svoltosi in Vaticano nell’ottobre 2019, dunque, la campagna vuole porre al centro della riflessione la questione amazzonica e i rischi che essa corre, incluso quello della “distruzione dell’identità culturale”.

martedì 21 luglio 2020

Giovani, percorsi e stili di vita

I giovani costituiscono una risorsa importante della società e per questo Caritas se ne prende cura: in loro le comunità respirano la voglia di vivere, la speranza per un mondo più giusto, la generosità del dono.   

Di fronte all’odierna perdita di un unico centro di valori, è importante proporre e offrire ai giovani esperienze di servizio e condivisione, che facciano toccare loro con mano situazioni di esclusione sociale e di povertà e che li portino a maturare stili di vita più solidali e consapevoli.     

I giovani attivi nella Caritas Diocesana Vicentina partecipano anche a:  
Équipe stili di vita della Diocesi di Vicenza: commissione nata dalla collaborazione con gli uffici diocesani di Pastorale Sociale e del Lavoro, Pastorale Giovanile e Pastorale Missionaria per interrogarsi e promuovere, a partire dalla Parola, nuovi stili di vita sostenibili e possibili. Visita la pagina Facebook dell’Équipe stili di vita

Nucleo e Grem: tavoli regionali del “Gruppo Regionale di Educazione alla Mondialità (Grem)” e del “Nucleo regionale giovani e servizio civile (Nucleo)” assieme ai colleghi del Triveneto per formarsi, condividere e progettare esperienze di condivisione.

sabato 18 luglio 2020

Morto John Lewis, ultimo dei "Big Six" a fianco di Martin Luther King per i diritti civili

Fu uno dei sei grandi organizzatori dell'altra celebre marcia di Selma che con le sue violenze mise il razzismo d'America sotto gli occhi di tutti. Il pestaggio sull'Edmund Pettus Bridge avvenne infatti sotto gli occhi delle telecamere, convincendo il presidente Lyndon Johnson, succeduto a JFK, a firmare quel Voting Rights Act, che facilitò l'accesso al voto dei neri.

A 80 anni, dopo una vita di lotte, si spegne mentre nel suo paese ancora una volta si sono accesi i riflettori sul tema delle discriminazioni razziali. Nonostante la malattia lui non ha mancato di manifestare la sua vicinanza al movimento "Black lives matter".
"Oggi, l'America piange la perdita di uno dei più grandi eroi della storia americana: il deputato John Lewis, la coscienza del Congresso", ha dichiarato Nancy Pelosi. "John Lewis era un titano del movimento per i diritti civili la cui bontà, fede e il coraggio ha trasformato la nostra nazione - dalla determinazione con cui ha affrontato la discriminazione nei ristoranti economici da cui erano esclusi gli afro-americani e nei viaggi della libertà sugli autobus per opporsi alla segregazione sui mezzi di trasporto, al coraggio che ha mostrato da giovane affrontando la violenza e la morte sul ponte di Edmund Pettus, alla leadership morale che ha mantenuto al Congresso per più di 30 anni, dove era rispettato ed amato in modo bipartisan. Ogni giorno della vita di Lewis è stato dedicato ad ottenere libertà e giustizia per tutti".


domenica 12 luglio 2020

Aghia Sophia

Un edificio può diventare un segno di identificazione, di unità o di rottura.
Santa Sofia, dedicata alla Sapienza di Dio, è stata una chiesa cristiana dal 537 al 1453, una moschea ottomana fino al 1935 e un museo per volontà del presidente Ataturk.
Chi conosce Istanbul, che fu Bisanzio e Costantinopoli, sa che non manca di Moschee (ben 2.944), molte costruite con le sembianze della Basilica Santa Sofia, tanto che è difficile distinguerle.
Quale sia la volontà di ripristinarne l'uso di luogo di preghiera islamica, non si può intendere come un gesto ecumenico e per questo il papa si è detto molto addolorato in quanto non c'è bisogno di atti univoci di forza in tempi come questi.

lunedì 6 luglio 2020

Addio al grande maestro Morricone

L'oboe del gesuita padre Gabriel nel film "Mission" è una delle melodie più iconiche tra quelle scritte dal nostro Ennio Morricone.
In una intervista a Famiglia cristiana diceva:
«La musica è sicuramente vicina a Dio. Nello stesso tempo la musica è proiettata nell’ anima e nel cervello dell’ uomo. Gli permette di meditare. Il discanto, il falso bordone provengono dai primi trattamenti polifonici del canto gregoriano. Da lì è nata la musica occidentale. La musica è l’ unica vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno, e all’ eternità. Lo dico a me stesso, e qualche volta a mia moglie, che la musica già esisteva, tutta! La musica che è stata scritta e sarà scritta. È il compositore che l’ ha presa, e la prenderà! Secondo la propria epoca, secondo il momento in cui egli scrive e secondo la civiltà e lo stato della ricerca musicale del suo tempo. La musica è già esistente anche se non c’è».


mercoledì 1 luglio 2020

La panchina arcobaleno

L’installazione della panchina è legata al progetto “The rainbow art project”, iniziativa promossa dal gruppo scolastico Pantaloni rosa dello Schio Campus, con le associazioni Maima di Schio e Oltreconfine di Valdagno, per la Giornata mondiale contro omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia, celebratasi il 17 maggio scorso. Nell’ambito del progetto, sostenuto da 11 Comuni (Breganze, Carrè, Lugo, Marano, Santorso, Sarcedo, San Vito di Leguzzano, Schio, Thiene, Valdagno e Zugliano), alcune panchine sono state dipinte con i colori dell’arcobaleno.
Il fatto che a Santorso l’installazione della seduta multicolore abbia portato a qualche  discussione, con interventi dai tratti omofobi e proteste per quella che è vista come un’azione politica sicuramente fa pensare. Molti altri invece hanno riconosciuto la panchina come un elemento a difesa dei diritti civili e dell’uguaglianza.

Dal Giornale di Vicenza