sabato 27 aprile 2019

È la Pasqua Ortodossa: auguri!

Pasqua cattolica e Pasqua ortodossa: quali sono le differenze? Perché un’unica fede ma due festività?
La Pasqua è una delle festività più importanti della Chiesa cristiana eppure il problema delle due date diverse tra chiese orientali e occidentali rimane una questione spinosa: ecco le differenze e i motivi alla loro base
A cura di Beatrice Raso

La Pasqua non è solo una festività mobile ma anche plurima. Nella maggior parte degli anni, le chiese cristiane occidentali e quelle ortodosse orientali, infatti, festeggiano la Pasqua in giorni differenti. Nel 2019, per esempio, le chiese occidentali osserveranno la ricorrenza il 21 aprile, mentre quelle ortodosse lo faranno il 28 aprile. La discrepanza teologica delle due Pasque è rimasta una questione spinosa per la Chiesa Cristiana. “È stato a lungo riconosciuto che celebrare questo aspetto fondamentale della fede cristiana in date differenti offre una testimonianza divisa e compromette la credibilità e l’efficacia delle chiese nel portare il Vangelo nel mondo”, afferma il Consiglio ecumenico delle Chiese.

lunedì 22 aprile 2019

Festival biblico

15a edizione 
Il tema: polis 

Dal 2 al 26 maggio 2019 si svolgerà la 15a edizione del Festival Biblico e POLIS sarà il tema che farà da filo conduttore ai numerosi incontri che per un mese coinvolgeranno vie, piazze, teatri, chiese e palazzi delle città delle diocesi di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo e Vittorio Veneto.   
Si partirà, quindi, dalle Sacre Scritture – dalla molteplicità dei loro significati per l’uomo e per la storia e dalle differenti dimensioni che le caratterizzano – per parlare di città e cittadinanza, cercando di riconoscere il “senso” delle città considerandone le trasformazioni avvenute nei tempi e le vicissitudini contemporanee, e interrogandosi – anche a partire dall’ascolto della Bibbia – sull’abitare e coabitare in esse che le costruisce, ieri come oggi.    Saranno tre le prospettive che verranno indagate negli appuntamenti culturali del Festival che, come di consueto, saranno caratterizzati da diversi approcci e diversi linguaggi: biblica e teologica , antropologica e dell’abitare e socio-culturale e politica.

domenica 21 aprile 2019

Strage di Pasqua, un ricordo per le vittime

Sono otto in tutto le esplosioni, sei delle quali in simultanea: si sospetta che la maggior parte degli attacchi siano opera di kamikaze. Dichiarato lo stato di emergenza. Trentacinque delle vittime sono straniere. L'11 aprile il capo della polizia, Pujuth Jayasundara, aveva fatto diramare un allarme dell’intelligence ai più alti ufficiali, dichiarando che alcuni kamikaze pianificavano di colpire delle "chiese importanti"

“Cari fratelli e sorelle, ho appreso con tristezza la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka – ha detto Papa Francesco al termine del messaggio e della benedizione Urbi et Orbi - Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento”.
“Preghiamo per le anime delle vittime e auguriamo pronta guarigione ai feriti. Chiediamo a Dio di indurre i terroristi a pentirsi per queste uccisioni e per la loro intimidazione”, hanno scritto in un comunicato i capi delle Chiese in Terra Santa. “Esprimiamo solidarietà allo Sri Lanka e a tutti i suoi abitanti, quali che siano le loro religioni o le loro radici etniche”.
I leader religiosi rilevano anche che la concomitanza con le celebrazioni pasquali accresce ulteriormente “la collera e la tristezza” per quegli attacchi.  Dolore e condanna sono stati espressi dai leader di tutto il pianeta, dalla Russia alla Nuova Zelanda, dall’Europa ai Paesi del Golfo passando per gli Stati Uniti. L’arcivescovo di Parigi si è chiesto nella messa di Pasqua, svolta a Saint Eustache dopo il rogo di Notre-Dame, il “perché di tanto odio in questo giorno in cui celebriamo l’amore”.

sabato 20 aprile 2019

Buona Pasqua!


Pietro arrivò ed entrò nella tomba: guardò le bende in terra e il lenzuolo che prima copriva la testa. Questo non era in terra con le bende, ma stava da una parte, piegato. Poi entrò anche l'altro discepolo che era arrivato per primo alla tomba, vide e credette.

Buona Pasqua!

venerdì 19 aprile 2019

Passover 2019

La Pasqua Ebraica del 2019 inizia al tramonto di venerdì 19 aprile e termina sabato sera, 27 aprile. Il primo seder di Passover è la sera del 19 aprile e il secondo seder di Passover si svolge la sera del 20 aprile.

Cos'è la Pasqua?

La Pasqua è la festa della liberazione.

Commemora l'esodo degli israeliti dall'Egitto e il loro passaggio dalla schiavitù alla libertà. Il rituale principale di Passover è il Seder, che si svolge nelle prime due notti (in Israele solo la prima notte) della festa - un pasto festivo che prevede la ri-narrazione dell'Esodo attraverso storie e canti e il consumo di cibi rituali, compresi matzah e maror (erbe amare). I rituali del seder e altre letture sono specificati nell'Haggadah - oggi sono disponibili molte versioni differenti di questa guida di Passover  in versione cartacea e online.

Quali sono alcune pratiche di Pasqua?

La pratica centrale della Pasqua ebraica è un insieme di cambiamenti nella dieta, principalmente l'assenza di hametz, ossia cibi con lievito. (Gli ebrei ashkenaziti evitano anche il kitniyot, una categoria di cibo che include i legumi). Negli ultimi anni, molti ebrei hanno compensato la mancanza di grano cucinando con la quinoa, sebbene non tutti lo riconoscano come kosher per la Pasqua ebraica. Il ciclo completo dei salmi chiamato Hallel viene recitato sia di notte che di giorno (durante le preghiere del seder e del mattino). Inoltre, a Pasqua, inizia un periodo di 49 giorni chiamato Omer, che ricorda il conteggio tra le offerte portate all'antico Tempio di Gerusalemme. Questo conteggio culmina nella festa di Shavuot (Pentecoste), l'anniversario della ricezione della Torah al Sinai.

mercoledì 17 aprile 2019

il Papa saluta Greta Thunberg: vai avanti!



Giunta questa mattina a Roma – in treno, perché inquina meno – da Strasburgo, dove ieri è intervenuta sulle questioni climatiche al Parlamento europeo, Greta Thunberg, che su Twitter si definisce «attivista climatica di 16 anni con l’Asperger», trascorrerà quattro giorni a Roma. Domani sarà ospite del Senato.
L’unico appuntamento pubblico previsto oggi era l’udienza del Papa in Vaticano, al quale hanno preso parte oltre 12mila persone. Greta Thunberg è arrivata la mattina presto, accompagnata dai genitori, la madre Malena Ernman, cantante lirica, e il padre Svante Thunberg, artista, ed è stata accompagnata tra le personalità a destra del sagrato che a fine catechesi hanno la possibilità di salutare il Pontefice in occasione del «baciamano». Protetta da un grande ombrello durante l’udienza, la giovane svedese ha salutato brevemente il Papa alla conclusione. In mano, teneva un cartello sul quale si leggeva il motto «Join the climate strike», unisciti allo sciopero per il clima, e si intravedeva anche la menzione della Laudato si», l’enciclica «verde» di Papa Francesco.
«Il Santo Padre ha ringraziato e incoraggiato Greta Thunberg per il suo impegno in favore dell’ambiente», ha confermato il portavoce vaticano Alessandro Gisotti, «da parte sua la giovane attivista svedese, che aveva chiesto di incontrare Papa Francesco, lo ha ringraziato per il grande impegno in favore della custodia del creato».

martedì 16 aprile 2019

La storia alla prova del fuoco

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La Nostra Signora di Parigi ha attirato gli occhi di tutto il mondo su di sé, stavolta però velati di preoccupazione e dolore e non per l'ammirazione. Magnifica e imponente con le torri, le guglie, il rosone, i doccioni con quelle facce mostruose.  Monumento visitato da 12 milioni di persone ogni anno, per molti motivi.
Sorge sull'isola dove i romani fondarono Lutetia che sarebbe diventata la ville Lumiere. Un simbolo del potere, religioso e politico. Seconda chiesa più visitata d’Europa dopo la basilica di san Pietro a Roma, é un capolavoro dell’arte gotica, patrimonio dell’Unesco dal 1991. 
Costruita nel XII secolo, più volte restaurata, non é mai stata colpita da un incendio tanto devastante. In essa pregarono il cardinale Richelieu, Maria Antonietta e Enrico di Navarra (Parigi valeva bene una messa), si celebró la beatificazione di Giovanna D’Arco e i funerali di De Gaulle. La Rivoluzione risparmiò questo simbolo religioso in cui Napoleone venne incoronato imperatore dei francesi il 2 dicembre del 1804. 
Il gobbo e la sua Esmeralda sono nell’immaginario collettivo con i gargoyle della cattedrale, le mostruose creature che milioni di persone hanno alzato lo sguardo per ammirare. Da Walt Disney a Riccardo Cocciante hanno voluto rileggere il romanzo di Victor Hugo che ha reso la cattedrale cara anche ai più piccoli e tappa ineludibile per gli innamorati.
Cetto fa un po' specie che nel 2019 possa accadere un incendio simile ad un monumento nazionale. Forse può essere occasione per riflettere sul valore che diamo al patrimonio culturale, e magari per riscoprire le radici della nostra civiltà un po' sbilanciata e smemorata.

domenica 14 aprile 2019

Non smettete di sognare! Il telefonino non sia una droga!

"Cari giovani studenti, non smettete di sognare in grande e di desiderare un mondo migliore per tutti. Non accontentatevi della mediocrità nelle relazioni tra di voi, nella cura dell'interiorità, nel progettare il vostro futuro, nell'impegno per un mondo più giusto e più bello". Così Papa Francesco si è rivolto agli studenti del liceo Visconti di Roma, ricevuti in udienza in occasione dell'Anno giubilare Aloisiano.
 “Da quel Collegio sono usciti personaggi importanti che hanno contribuito al progresso della scienza e alla crescita della società – sottolinea ancora Francesco - favorendo un dialogo costruttivo tra fede e ragione. I valori del Vangelo, che hanno animato la cultura di generazioni e generazioni di italiani, possano ancora oggi illuminare le coscienze, le famiglie, le comunità, perché in ogni campo si operi nel rispetto dei valori morali e per il bene dell’uomo”.

Per il Papa “la scuola come tale è un bene di tutti e deve restare una fucina nella quale ci si educa all’inclusione, al rispetto delle diversità, alla collaborazione. È un laboratorio che anticipa ciò che dovrebbe essere nel futuro la collettività. E in questo gioca un ruolo importante l’esperienza religiosa, nella quale entra tutto ciò che è autenticamente umano”. Il rispetto delle diversità per collaborare, per favore non abbiate paura delle diversità, queste arricchiscono il paese, ci fanno guardare avanti", dice a braccio il Papa.

Il Papa esorta inoltre gli studenti ad ascoltare la voce della loro coscienza, “per non diventare un pezzo di carta che va al vento da una parte all’altra”. E, soprattutto, a “non aver paura del silenzio”: “solo nel silenzio interiore si può cogliere la voce della coscienza e distinguerla dalle voci dell’egoismo e dell’edonismo”. Francesco invita poi i giovani a liberarsi della dipendenza del telefonino e da tante altre dipendenze. Il telefonino, spiega il Pontefice, è per la comunicazione. Non deve diventare una droga altrimenti riduce la comunicazione in semplici contatti. La vita, ricorda il Papa, “non è per contattarsi” ma per comunicare.

«Il telefonino è un grande aiuto, è un grande progresso; va usato, è bello che tutti sappiano usarlo. Ma quando tu diventerai schiavo del telefonino, perderai la tua libertà. Il telefonino è per comunicarsi, per la comunicazione: è tanto bello comunicare tra noi. Ma state attenti, che c’è il pericolo che questa droga, quando il telefonino è droga, il pericolo è di ridurre la comunicazione in semplici contatti: La vita non è per contattarsi: è per comunicare. E’ per comunicare».

Da Avvenire