sabato 31 dicembre 2022

Il 2023 sia l’anno della gentilezza

“La gentilezza è un antidoto contro alcune patologie delle nostre società: contro la crudeltà, che purtroppo si può insinuare come un veleno nel cuore e intossicare le relazioni; contro l’ansietà e la frenesia distratta che ci fanno concentrare su noi stessi e ci chiudono agli altri”.
Il Papa ha impostato tutta l’omelia per il tradizionale Te Deum di fine anno attorno alla virtù della gentilezza, testimoniata innanzitutto dal Papa emerito Benedetto XVI, che ci ha lasciato proprio proprio questa mattina. “Queste malattie della nostra vita quotidiana ci rendono aggressivi e incapaci di chiedere ‘permesso’, oppure ‘scusa’, o di dire semplicemente ‘grazie’: le tre parole chiave della convivenza, con queste parole ci va avanti nella pace, nella gentilezza umana”, la denuncia di Francesco: “E così, quando per la strada, o in un negozio, o in un ufficio incontriamo una persona gentile, rimaniamo stupiti, ci sembra un piccolo miracolo, perché purtroppo la gentilezza non è più molto comune. Però, grazie a Dio, ci sono ancora persone gentili, che sanno mettere da parte le proprie preoccupazioni per prestare attenzione agli altri, per regalare un sorriso, per regalare una parola di incoraggiamento, per ascoltare qualcuno che ha bisogno di confidarsi, di sfogarsi”. “Penso che recuperare la gentilezza come virtù personale e civica possa aiutare non poco a migliorare la vita nelle famiglie, nelle comunità, nelle città”, la tesi del Papa: “Per questo, guardando al nuovo anno della città di Roma, vorrei augurare a tutti noi che la abitiamo di crescere in questa virtù: la gentilezza. L’esperienza insegna che essa, se diventa uno stile di vita, può creare una convivenza sana, può umanizzare i rapporti sociali sciogliendo l’aggressività e l’indifferenza”.

lunedì 26 dicembre 2022

Lungo il Brenta tra natura e spiritualità

La Brenta mormora e si offre al cuore di chi ha bisogno di staccare per qualche minuto dalla frenesia di questi giorni convulsi. Coppie di germani reali e altri uccelli approfittano del grande fiume per svernare, sotto gli occhi benevoli dei totem creati da uno scultore fra gli alberi del lungobrenta. La città è molto vicina eppure lontana, con il suo traffico e i suoi rumori, ma il fiume sa prendersi cura nel silenzio delle cose importanti. Come le natività che sono nate spontaneamente sull’argine, accomodate fra i rami spezzati e l’erba della sponda da chi ha voluto portare un pizzico di magia del Natale nel bel mezzo della natura. E il passante o lo sportivo non possono resistere e si fermano, anche solo per un attimo, per tributare una preghiera, un saluto, un pensiero di calore umano a queste rappresentazioni di quel che c’è di più sacro nella tradizione cristiana. Presepi semplici, eppure vivissimi che ci dicono ancora una volta che è arrivato Natale, e che non serve andare chissà dove alla ricerca di chissà cosa perché abbiamo tutto quel che ci serve dietro casa, laggiù il fiume scorre fra gli alberi prima di tuffarsi sotto il ponte vecchio. 

di Ferdinando Garavello

Sara Ruffato, una donna al vertice della chiesa di Padova

Per la prima volta, a Padova, sarà una donna a ricoprire l'incarico di cancelliere della Curia diocesanaSara Ruffato, 49 anni, già Notaio di Curia dal 2017,  originaria di Mira, ricoprirà questo ruolo, che tradizionalmente è attribuito agli uomini di Chiesa. L'annuncio è stato dato dal vescovo Claudio Cipolla in occasione dell'incontro di Natale con il personale di Curia.
L'attività di cancelleria è prettamente giuridica, ma fondamentale nella vita della Diocesi: si occupa della corretta redazione degli atti del Vescovo e della Curia (come i decreti, le nomine, i nulla osta, le autorizzazioni, le deleghe, le licenze, per citare solo i più rilevanti). Spetta al Cancelliere vidimare, notificare ed archiviare tali atti e curare che gli Atti più importanti dell'Autorità ecclesiastica siano pubblicati sul Bollettino Ecclesiastico. Segue inoltre direttamente l'iter per le ordinazioni e le consacrazioni, curando la corretta prassi giuridica e l'effettiva annotazione, e presta anche consulenza agli altri uffici di Curia.

Dal Gazzettino, leggi l'articolo di Nicola Benvenuti

venerdì 23 dicembre 2022

L'albero di Gubbio

Gubbio è una della delle città che a Natale si trasforma in una fiaba, diventando un vero villaggio delle meraviglie.

Il merito è dello storico Albero di Natale, il più grande del mondo, che viene realizzato sulle pendici del Monte Ingino.


È composto da più di 700 sorgenti luminose, è alto 750 metri e occupa uno spazio di 130 mila metri quadri.


La creazione dell’albero da Guinnes dei primati, parte dalle mura della città medievale e arriva fino alla Basilica di Sant’Ubaldo che si trova in cima alla montagna.


Sono oltre 300 i punti luminosi di colore verde che delineano i contorni dell’albero mentre il corpo centrale è colorato da oltre 400 luci multicolore. Per realizzare l’albero sono necessarie 1.300 ore di lavoro.

giovedì 22 dicembre 2022

Nella Cattedrale di San Nicola una preghiera per la pace

 

“Questa sera nella basilica Pontificia San Nicola di Bari, crocevia mondiale di spiritualità e centro di spiritualità e dialogo interreligioso, preghiamo affinché si raggiunga presto il cessate il fuoco e si apra un negoziato di pace che ponga fine alle sofferenze della popolazione civile così drammaticamente colpita da una guerra immotivata”. Sono le parole di Isabella Rauti, sottosegretario di Stato alla Difesa e rappresentante del governo italiano alla Veglia di preghiera promossa dalla Cei e dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto per la pace in Ucraina. “Immotivata, ingiustificata, crudele e insensata come sono tutte le guerre che rappresentano una sconfitta per l’umanità!”, ha esclamato la senatrice: “Nel nome di San Nicola, venerato nel mondo dalla comunità cattolica e da quella ortodossa, venerato dal popolo ucraino e da quello russo, lanciamo un messaggio di pace che sia più forte del rumore della guerra, un messaggio di speranza e di amore che faccia breccia anche nei cuori più aridi; un messaggio di solidarietà e di vicinanza a un popolo che resiste, sopravvive e difende coraggiosamente la sua libertà”. 

“Che il Natale porti con sé il grande dono della pace”, l’auspicio finale: “Ne ha bisogno il mondo. Sarebbe il più bel regalo di questo Natale!”.

mercoledì 21 dicembre 2022

# Light up Ukraine

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto un 'black-out' mondiale a sostegno  dell'Ucraina.  Zelensky ha chiesto alle istituzioni e a cittadini di tutto il mondo di spegnere le luci - non solo quelle di istituzioni e monumenti ma anche quelle natalizie nelle singole case - il 21 dicembre, dalle 20:00 alle 21:00 ora di Kiev, come gesto di solidarietà con il Paese invaso dai russi e che da settimane è nel mirino di attacchi alle strutture energetiche. 

martedì 20 dicembre 2022

I talebani chiudono le università alle donne

Kabul, 21 dic. (askanews) - Il regime talebano afgano ha ordinato il divieto dell'insegnamento universitario alle ragazze a tempo indeterminato. L'ha annunciato il ministero dell'Insegnamento superiore in una lettera indirizzata a tutte le università governative e private del paese.

Solo tre mesi fa migliaia di ragazze avevano superato gli esami d'accesso all'università in tutto il paese.

Nonostante le promesse date al loro ritorno al potere nel 2021, i talebani stanno mettendo in campo una stretta sui diritti delle donne, privando loro di diritti primari. Già era stato vietato loro l'accesso alle scuole secondarie, ma anche la possibilità di frequentare i parchi.

La nuova stretta nei confronti delle donne degli studenti delle scuole coraniche è stata duramente condannata dai paesi occidentali.

Per il segretario generale Onu Antonio Guterres "La negazione dell'istruzione non solo viola l'uguaglianza dei diritti delle donne e delle ragazze, ma avrà un impatto devastante sul futuro del paese".

lunedì 19 dicembre 2022

Hannukah 2022

Chanukkà inizia Domenica sera, 18 Dic. 2022 e continua fino a Lunedi, 26 Dicembre 2022
Chanukkà è la festività Ebraica dei lumi che si festeggia con l'accensione serale della menorà, preghiere speciali e cibi fritti. (vedi Chabad)

domenica 18 dicembre 2022

Una amazzonia in Europa

Sapevate che in Europa c'é una riserva della biosfera transnazionale dell’Unesco, modello internazionale per la conservazione della natura, la resilienza climatica e lo sviluppo sostenibile. Questa, di quasi un milione di ettari e comprendente i territori di Austria, Slovenia, Croazia, Serbia, Ungheria e 700 Km dei fiumi Mura, Drava e Danubio, viene chiamata “Amazzonia d’Europa” per via delle sue foreste, isole fluviali e distese verdi. Un paesaggio unico e prezioso, dimora di specie animali rare e, alcune, anche in via di estinzione, come il fraticello, la cicogna nera, la lontra, il castoro e lo storione; senza contare il suo essere importante punto di sosta annuale per oltre 250mila uccelli migratori. In più, mentre le pianure alluvionali intatte proteggono gli insediamenti dalle inondazioni e garantiscono acqua potabile pulita a quasi 900mila persone, i paesaggi mozzafiato aumentano il potenziale per lo sviluppo del turismo sostenibile. L’idea di istituire una biosfera transnazionale ha, alla base, l’obiettivo di rivitalizzare 250mila chilometri di fiumi proteggendo, al contempo, il 30% della superficie terrestre dell’UE entro il 2030 e promuovere il business sostenibile. A completare originalmente l’iniziativa è il progetto Amazon of Europe Bike Trail, una lunghissima pista ciclabile che, in 27 tappe, si inoltrerebbe nei territori incontaminati di Mura, Drava e Danubio per oltre 1250 Km.

La nascita di questo luogo pullulante di biodiversità risale agli anni Novanta, quando la fondazione tedesca EuroNatur ha iniziato a coordinare il progetto di una vasta area protetta nel bacino del Danubio. Dal 2000, l’iniziativa è stata portata avanti dal Wwf fino a quando, nel 2009, i ministri dell’ambiente di Croazia e Ungheria, hanno firmato una dichiarazione congiunta per istituire una riserva della biosfera transfrontaliera. Nel 2011, una dichiarazione congiunta in tal senso è stata firmata anche dai ministeri ambientali di Austria, Slovenia e Serbia. L’anno dopo, le aree fluviali del Danubio di Croazia e Ungheria hanno ottenuto lo status di riserva della biosfera, seguite poi da Serbia nel 2017, Slovenia nel 2018 e Austria nel 2019. Oggi, l’UNESCO, con la designazione della riserva della biosfera transfrontaliera Mura-Drava-Danubio (MDD), collega tutti e cinque i pezzi in un’unica area protetta.

[di Eugenia Greco]

venerdì 16 dicembre 2022

lunedì 12 dicembre 2022

Jesolo Sand Nativity

Sculture di pace è il tema dello Jesolo Sand Nativity 2022 e si propone di lanciare un messaggio universale di pace.
10 sculture, plasmate dalle abili mani di 14 scultori professionisti provenienti da varie nazioni incantano gli spettatori.
Un allestimento grandioso e ricco, scorci prospettici e sculture monumentali curati nei minimi particolari che sbalordiscono anche i visitatori più affezionati.
Inoltre la gigantografia di Papa Francesco che osserva il presepe creato a Roma nel 2018 accoglie i presenti.

Sculturedipace

domenica 11 dicembre 2022

Un'Insegnante di Religione vince il Global Teacher Award!

Maria Raspatelli, insegnante di religione cattolica in un istituto tecnico di Bari. È lei la vincitrice quest’anno del prestigioso Global Teacher Award, il riconoscimento promosso da Aks education awards, che premia ogni anno i docenti più innovativi e creativi fra quelli di 110 Paesi.
Maria Raspatelli, insegnante di religione cattolica in un istituto tecnico di Bari. È lei la vincitrice quest’anno del prestigioso Global Teacher Award, il riconoscimento promosso da Aks education awards, che premia ogni anno i docenti più innovativi e creativi fra quelli di 110 Paesi.
La notizia merita un rilievo importante e stupisce che sia stata riportata solo da pochi media specialistici – quando invece spesso questi riconoscimenti hanno ben altra visibilità – in particolare perché mette in luce non solo la bravura e la competenza di una professionista dell’educazione, come è certamente Maria Raspatelli, ma anche perché di fatto riconosce l’importanza scolastica dell’insegnamento della religione cattolica, correttamente inteso secondo la disciplina neoconcordataria. Un insegnamento che – come dichiarato dalla stessa docente – “non è indottrinamento”, ma occasione di crescita e di maturazione complessiva degli allievi, conquista di consapevolezza, capacità di ricerca di fronte alle problematiche più profonde che riguardano il senso dell’esistenza.
È questo l’Irc “nel quadro delle finalità della scuola” che il Nuovo Concordato ha delineato modificando la disciplina dei Patti Lateranensi (e raccogliendo i risultati di una lunga stagione di dibattiti) a partire dal riconoscimento del valore della cultura religiosa e del fatto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano.

Religione a scuola 2023

Global Teacher Award 2022

venerdì 9 dicembre 2022

Arte che provoca

I dipinti del signor Gheorgios Gavriel raffigurano, tra le altre cose, Cristo dietro il filo spinato insieme ai bambini rifugiati o sugli spalti dei tifosi antifascisti di Omonia e persino la Vergine Maria come protettrice dei rifugiati.

Il Ministero della Pubblica Istruzione greco per ordine del Ministro Prodromos ha richiesto un'indagine contro di lui iniziata il 18 settembre 2020.
Cristo è un senzatetto e un disoccupato che mendica per strada, protesta davanti alla polizia stradale, appeso al filo spinato di un campo profughi, in sella a un elicottero, festeggia sugli spalti di uno stadio.

La Vergine Maria cammina con Gesù bambino tra i profughi, si accalca con loro su una barca in mezzo all'oceano, si china per abbracciare Aylan, il ragazzo profugo annegato che era diventato macabramente virale.

domenica 20 novembre 2022

Ricordo delle vittime della strada

Il 21 novembre è la “Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada”. In Italia c'è una vittima ogni 3 ore. Otto morti al giorno.

Nel 2021, rispetto all’anno precedente, secondo le stime fornite dall’Istat, si registra un aumento degli incidenti stradali (+28,4%), dei morti in incidenti stradali (+20%) e dei feriti (+28,6%), valori tutti in crescita rispetto al 2020 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 (-9,4% vittime, -15,2% feriti e -11,8% incidenti). In netta ascesa anche gli incidenti che vedono coinvolte persone su monopattini elettrici (numero dei feriti aumentato quasi del 300%).

Oltre il 90% degli incidenti deriva dal comportamento scorretto del guidatore. Da qui la nuova indagine Anas sugli stili di guida degli italiani.

Pensiamoci, e ricordiamolo.

lunedì 14 novembre 2022

Messaggio per la giornata mondiale dei poveri

📌Il dizionario ci racconta che il povero è “chi non dispone a sufficienza di quanto è necessario per vivere”. Insomma, chi vive una condizione di povertà. 
Ma la povertà, aggravata dalla pandemia e dalla vicina guerra in Ucraina, non è solo di tipo economico: ha mille volti e mille cause come racconta l’ultimo Rapporto Caritas su Povertà ed Esclusione sociale, 𝐿’𝑎𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑒. Ad esempio:
👨👦C’è una povertà ereditaria, che si trasmette di “padre in figlio” per cui in Italia occorrono almeno 5 generazioni per una persona che nasce povera di raggiungere un reddito medio;
📚 C’è una povertà educativa che riguarda i giovani del nostro Paese, fra i quali solo l’8% con i genitori senza titoli di studio superiori riesce a laurearsi.
📅 Il 13 novembre sarà la 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗣𝗼𝘃𝗲𝗿𝗶  ed è una “sana provocazione” come dice papa Francesco “per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente” .
❤️E lo faremo insieme, a partire dalle parole di papa Francesco, da oggi fino al 13 novembre: per riflettere sul nostro agire e sul nostro essere Caritas. 
👉 A questo link puoi partecipare anche tu alla mini campagna!
https://www.caritas.it/vi-giornata-mondiale-dei-poveri-13-novembre-2022-2/ 

#giornatamondialedeipoveri2022 #nellarelazionelalibertà

domenica 30 ottobre 2022

La festa dei morti in Sicilia

RACCONTO DI ANDREA CAMILLERI 
« Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari.
Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c’erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il 2 mattina, al risveglio.

Eccitati, sudatizzi, faticavamo a pigliare sonno: volevamo vederli, i nostri morti, mentre con passo leggero venivano al letto, ci facevano una carezza, si calavano a pigliare il cesto. Dopo un sonno agitato ci svegliavamo all’alba per andare alla cerca. Perché i morti avevano voglia di giocare con noi, di darci spasso, e perciò il cesto non lo rimettevano dove l’avevano trovato, ma andavano a nasconderlo accuratamente, bisognava cercarlo casa casa. Mai più riproverò il batticuore della trovatura quando sopra un armadio o darrè una porta scoprivo il cesto stracolmo. I giocattoli erano trenini di latta, automobiline di legno, bambole di pezza, cubi di legno che formavano paesaggi. Avevo 8 anni quando nonno Giuseppe, lungamente supplicato nelle mie preghiere, mi portò dall’aldilà il mitico Meccano e per la felicità mi scoppiò qualche linea di febbre.

I dolci erano quelli rituali, detti “dei morti”: marzapane modellato e dipinto da sembrare frutta, “rami di meli” fatti di farina e miele, “mustazzola” di vino cotto e altre delizie come viscotti regina, tetù, carcagnette. Non mancava mai il “pupo di zucchero” che in genere raffigurava un bersagliere e con la tromba in bocca o una coloratissima ballerina in un passo di danza. A un certo momento della matinata, pettinati e col vestito in ordine, andavamo con la famiglia al camposanto a salutare e a ringraziare i morti. Per noi picciriddri era una festa, sciamavamo lungo i viottoli per incontrarci con gli amici, i compagni di scuola: «Che ti portarono quest’anno i morti?». Domanda che non facemmo a Tatuzzo Prestìa, che aveva la nostra età precisa, quel 2 novembre quando lo vedemmo ritto e composto davanti alla tomba di suo padre, scomparso l’anno prima, mentre reggeva il manubrio di uno sparluccicante triciclo.

Insomma il 2 di novembre ricambiavamo la visita che i morti ci avevano fatto il giorno avanti: non era un rito, ma un’affettuosa consuetudine. Poi, nel 1943, con i soldati americani arrivò macari l’albero di Natale e lentamente, anno appresso anno, i morti persero la strada che li portava nelle case dove li aspettavano, felici e svegli fino allo spàsimo, i figli o i figli dei figli. Peccato. Avevamo perduto la possibilità di toccare con mano, materialmente, quel filo che lega la nostra storia personale a quella di chi ci aveva preceduto e “stampato”, come in questi ultimi anni ci hanno spiegato gli scienziati. Mentre oggi quel filo lo si può indovinare solo attraverso un microscopio fantascientifico. E così diventiamo più poveri: Montaigne ha scritto che la meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà, perché chi ha appreso a morire ha disimparato a servire ».

(dai "Racconti quotidiani" di Andrea Camilleri)

sabato 22 ottobre 2022

Chi era Giovanni Paolo II

Un giorno per ricordare un uomo di Dio protagonista del '900.

Il Grido della Pace

Quest'anno l'incontro internazionale di Preghiera per la Pace delle religioni mondiali nello Spirito di Assisi, che ha come titolo "Il Grido della Pace" - Religioni e Culture in dialogo, si svolgerà a Roma da domenica 23 a martedì 25 ottobre
L'evento raccoglie le attese di pace di popoli e culture, in un tempo segnato dal tragico ritorno della guerra in Europa, che sta causando tante vittime e tanta distruzione. C'è bisogno di inviare un forte messaggio di speranza e di fiducia nel futuro. Il mondo globale ha urgentemente bisogno di un architettura di dialogo che protegga e affermi la pace, sempre ed in ogni contesto.
Oggi lo “spirito di Assisi”, che è spirito di dialogo e amicizia capace di coinvolgere leader religiosi, politici e gente comune nella costruzione della pace a ogni latitudine, appare sempre più necessario.

Su questo si confronteranno leader religiosi e rappresentanti dei popoli e delle culture di ogni parte del mondo nei tre giorni di convegno che si terrà al Centro Congressi La Nuvola, e si concluderà con la Preghiera per la Pace al Colosseo.

Nei prossimi giorni su questo sito sarà possibile trovare le informazioni dettagliate sullo svolgimento dell'Incontro e sulle modalità di partecipazione.

venerdì 7 ottobre 2022

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

 


Dal 1914, nell’ultima domenica di settembre, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che quest’anno si celebra il 25 settembre: un’occasione per portare l’attenzione sulle persone vulnerabili in movimento. Per tale ricorrenza, i volontari impegnati nelle accoglienze di migranti e di rifugiati nel territorio diocesano, coordinati dall’Équipe diocesana Richiedenti Protezione Internazionale, propongono diverse iniziative di sensibilizzazione, aperte a tutta la comunità.

 Leggi il messaggio di Papa Francesco

martedì 4 ottobre 2022

Assisi, Mattarella accende la lampada sulla tomba di San Francesco

"Sono trascorsi ottocento anni dall'incontro tra Francesco d'Assisi e Malek al-Kamel.
Ed è la sincera volontà di dialogo ciò cui sono chiamati anzitutto i Paesi e le istituzioni, per garantire futuro all'umanità.
La pace è un diritto iscritto nelle coscienze e rappresenta l'aspirazione più profonda di ogni persona, appena alza lo sguardo oltre il proprio presente", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando ad Assisi per le celebrazioni di san Francesco.
"Non ci arrendiamo alla logica di guerra - ha aggiunto -, che consuma la ragione e la vita delle persone e spinge a intollerabili crescendo di morti e devastazioni. Che sta rendendo il mondo più povero e rischia di avviarlo verso la distruzione. E allora la richiesta di abbandonare la prepotenza che ha scatenato la guerra. E allora il dialogo. Per interrompere questa spirale", ha detto Mattarella. 

 "La pace - ha proseguito il presidente - non è soltanto assenza di combattimenti bensì, ci ricorda san Francesco, è connaturata all'armonia con il Creato. Quando si consumano a dismisura le risorse, quando si depreda la natura, quando si creano disuguaglianze tra i popoli, quando si inaridisce il destino delle generazioni future, ci si allontana dalla pace. Dobbiamo riparare, restituire. E' la grande urgenza della nostra epoca. E non abbiamo altro tempo oltre questo. E' un compito che riguarda tutti noi, nessuno è irrilevante. E' un compito che va svolto insieme". 

Da ANSA

sabato 1 ottobre 2022

Le donne afghane protestano contro il "genocidio" di Hazara dopo l'attentato a Kabul

Dozzine di donne della comunità minoritaria afghana Hazara hanno protestato nella capitale sabato dopo che un attentato suicida il giorno prima aveva ucciso almeno 35 persone - per lo più giovani donne del loro gruppo etnico.

Un attentatore si è fatto esplodere venerdì in un'aula studio di Kabul mentre centinaia di studenti stavano facendo i test in preparazione per gli esami di ammissione all'università nella zona di Dasht-e-Barchi della città.

Il quartiere occidentale è un'enclave prevalentemente musulmana sciita e sede della comunità di minoranza Hazara, un gruppo storicamente oppresso che è stato preso di mira in alcuni degli attacchi più brutali dell'Afghanistan negli ultimi anni.

La polizia ha detto che almeno 20 persone sono state uccise, ma la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan ritiene che il numero sia più alto, con almeno 35 vittime e altri 82 feriti.

Sabato circa 50 donne hanno gridato: "Stop al genocidio di Hazara, non è un crimine essere sciiti", mentre marciavano davanti a un ospedale di Dasht-e-Barchi dove venivano curate diverse vittime dell'attacco.

Leggi tutto su France24

venerdì 30 settembre 2022

Giornata per la Custodia del Creato

Sabato 1 Ottobre 2022 alle ore 20.30 presso la Basilica di Monte Berico si terrà la Veglia Ecumenica di Preghiera per il tempo del Creato, una buona occasione per mettere al centro il dono di Dio che è la nostra Casa comune, la madre Terra, di cui vogliamo essere custodi.

Il titolo sarà “Prese il pane, Rese grazie: il tutto nel frammento” dal Messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e dalla Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo (testo). Il pane ci racconta che tutto è un dono da parte della terra, un dono che Gesù fa “suo corpo spezzato per noi” e di cui noi possiamo solo che essere grati. E alla luce di queste provocazioni chiederemo il dono dello Spirito per iniziare un cammino di conversione ecologica assieme a tutti i cristiani, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

Pregheremo assieme con le comunità della Chiesa Metodista, della Chiesa ortodossa di Moldavia, di Romania e di Serbia presenti nel nostro territorio vicentino.

giovedì 29 settembre 2022

Obiezione

Chi pensava che la nonviolenza e l'obiez­ione all'uso delle armi fossero state me­sse definitivamente sotto scacco dallo scenario ucraino, deve fare i conti con quanto sta succedendo in queste ore su en­trambi i fronti. In Ucraina la quarta ca­rovana di Stopthewar­now, dopo aver conse­gnato aiuti umanitari a un centro di rac­colta dell'Università di Cernivtsi, ha incontrato alcuni stu­denti per approfondi­re e riflettere sul tema della nonviolen­za. Questa mattina sono a Kiev dove inco­ntreranno diversi ob­iettori di coscienza e attivisti oltre che alcuni rappresent­anti delle istituzio­ni. Quindi ci sono! No – dico – quelli che non sono d'accordo con la guerra, esi­stono. Anche perché la strada che è stata scelta finora dice che "abbiamo docume­ntato che 5.996 civi­li sono morti e 8.848 sono rimasti ferit­i" dall'inizio del conflitto in Ucraina. 238 sono bambini. Parola di Matilda Bog­ner, responsabile di­ritti umani dell'Onu in Ucraina. Ma ha detto anche che i num­eri sono molto al ri­basso, ovvero sono stati contati solo qu­elli finora assoluta­mente accertati. Nes­suno è in grado di dire se le vittime sa­rebbero state di più o di meno se non si fosse scelta la str­ada dell'uso delle armi. Ma a dire che la stragrande maggior­anza della gente nor­male non vuole la gu­erra è quella coda infinita alla frontie­ra tra Russia e Geor­gia. Nelle scarpe di quei giovani che ob­iettano c'è molta più sapienza che nella testa di Putin. È l'ora di obiettare.

martedì 27 settembre 2022

Rosh Hashana 2022 / רֹאשׁ הַשָּׁנָה 5783

Rosh Hashana per l'anno ebraico 5783 è iniziato domenica 25 settembre 2022 e termina al tramonto di martedì 27 settembre 2022.
Rosh Hashanah (capo d'anno), è il capodanno ebraico. È la prima delle Grandi Feste o Yamim Noraim ("Days of Awe"), celebrata dieci giorni prima dello Yom Kippur. Rosh Hashanah si osserva nei primi due giorni di Tishrei, il settimo mese del calendario ebraico. È descritto nella Torah come יום תרועה (Yom Teruah, il giorno del suono [lo Shofar]).

lunedì 26 settembre 2022

Bravo Federico!

Federico Rossi, 28 anni, vicentino di Schio, sabato ha conquistato lo Stelvio con la sola forza delle braccia. Un’impresa mai realizzata prima: in sedia a rotelle lungo quei 25 chilometri e 48 tornanti che hanno fatto la storia dello sport, fino a raggiungere Cima Coppi, a 2.758 metri, quella intitolata nel ‘65 al «campionissimo» Fausto Coppi, la cima ciclabile (asfaltata) più alta d’Italia. E per raggiungerla Rossi ha impiegato sette ore, 57 minuti e 46 secondi («Avevo messo in conto nove ore, pause comprese, invece sono andato più spedito del previsto») ma anche due anni di addestramento durissimo. «Mi sono allenato quasi ogni giorno, con qualsiasi condizione meteo, anche quando avrei dato qualunque cosa per rimanere a letto. Ma a quel punto diventa una questione di testa, più ancora che di fisico: mettere l’obiettivo prima di tutto».
L'articolo completo sul sito del Corriere

domenica 25 settembre 2022

Land Art per amore della terra

Un missile nucleare con la scritta "No Atomic" è comparso stamani in un campo di Castagnaro (Verona), della superficie di 26 mila metri quadrati, dove da anni opera l'artista Dario Gambarin, specialista nella "Land Art".
    "Invece di discutere di clima (ieri c'è stato il Global Strike dei Fridays for Future) - afferma Gambarin - stiamo parlando di armi nucleari; vuol dire che il confronto tra le grandi potenze Usa/Russia è entrato in una fase delicata. Per interessi economico-territoriali rischiamo la fine del nostro meraviglioso mondo, una situazione apocalittica, facendo poi un accorato appello ai grandi della Terra per trovare un accordo di pace immediato".
    L'opera è stata realizzata a mano libera, con trattore e aratro su di un terreno incolto. Gambarin in passato ha già dedicato alcune opere a temi ecologici come Cop 26 Glasgow, Greta Thunberg, "Water" e a personalità di spicco tra cui Papa Francesco, Leonardo da Vinci, Dante, Beethoven, Nelson Mandela.
    (ANSA).

sabato 24 settembre 2022

L'ultima crociata della Russia


Con la mobilitazione al servizio militare del 21 settembre, a sette mesi dall’invasione dell’Ucraina, la Russia ha abbandonato l’ipocrisia della “operazione militare speciale” per gettarsi nell’ultima e disperata campagna di guerra, dopo aver perso in poche settimane buona parte dei territori conquistati nei mesi precedenti. I referendum-farsa nelle parti controllate dai russi delle terre ucraine permetteranno di annunciare la “difesa del territorio nazionale” al posto della grottesca “denazificazione” delle provincie contese.

Sarebbe più adeguato chiamare tutta la vicenda bellica come una “crociata”, visto il carattere spirituale e “metafisico” attribuito a tutto l’impegno del regime di Putin e della Chiesa di Kirill per imporre il proprio dominio sulle terre sacre della Crimea, della regione del Don e delle coste del mar Nero, da cui arrivarono in Russia i missionari bizantini alla fine del primo millennio. Nel giorno della nuova chiamata alle armi, il patriarca di Mosca ha rivolto un nuovo appello per “ristabilire l’unità della Chiesa russa, e non considerare gli ucraini come dei nemici”, predicando dal monastero femminile della Sacra Concezione di Mosca.

Come ha ribadito Kirill, “oggi la nostra Patria, la Rus’ storica, sta attraversando le prove più dure... sappiamo come stanno soffrendo i nostri fratelli ucraini, mentre cercano di ‘riformattarli’ e aizzarli contro la Russia, ma nei nostri cuori non ci deve essere spazio per tali sentimenti, chiediamo al Signore che ci doni il coraggio necessario e rafforzi i sentimenti di fraternità, che sono la vera caparra della pace per le immense distese della Rus’”.

Il coraggio per rispondere alla mobilitazione, in realtà, sembra essere piuttosto carente tra i russi tra i 20 e i 50 anni che potrebbero essere chiamati nei prossimi giorni, fino a 300mila persone come pare sia stato deciso, o addirittura un milione, anche se le cifre esatte non sono state comunicate. Semmai si manifesta una certa audacia nel protestare in strada contro l'obbligo di guerra, che ha già provocato migliaia di arresti; per il resto si nota il panico generale e i tentativi disperati di fuggire all’estero, lasciandosi dietro una vita intera.

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di Stefano Caprio

Il Papa ad Assisi: un Patto con i giovani per cambiare l'economia mondiale

 L'incontro con centinaia di ragazze e ragazzi, provenienti da 120 diversi Paesi. "Trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni" ha detto il Papa. "Se non avete niente da dire almeno fate chiasso!"

"La situazione è tale che non possiamo soltanto aspettare il prossimo summit internazionale: la terra brucia oggi, ed è oggi che dobbiamo cambiare, a tutti i livelli", Papa Francesco parla ad Assisi incontrando i giovani in occasione dell'evento 'Economy of Francesco'. “Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra - sottolinea il Pontefice - e un’economia di pace. Si tratta di trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni. Ho apprezzato la vostra scelta di modellare questo incontro di Assisi sulla profezia”.

Il Papa chiede che il lavoro torni al centro dell'economia: "Non dimenticatevi del lavoro, non dimenticatevi dei lavoratori". "Il lavoro è già la sfida del nostro tempo, e sarà ancora di più la sfida di domani. Senza lavoro degno e ben remunerato i giovani non diventano veramente adulti, le diseguaglianze aumentano. A volte si può sopravvivere senza lavoro, ma non si vive bene. Perciò, mentre create beni e servizi, non dimenticatevi di creare lavoro, buon lavoro, lavoro per tutti", ha detto. In particolare Francesco ricorda: "C'e' una schiavitù della donna che non può essere madre perché appena cresce la pancia non la fanno lavorare" o 'la cacciano dal lavoro".

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venerdì 23 settembre 2022

Don Giuliano Brugnotto è il nuovo vescovo di Vicenza

Mons. Giuliano Brugnotto, vicario generale della diocesi di Treviso, è il nuovo vescovo di Vicenza. 


"Viviamo un tempo segnato da nubi oscure di guerra e da crisi alimentari, ecologiche, energetiche e pandemiche, gravido di nuove ristrettezze per tante famiglie e imprese. Il nostro Maestro ci ha insegnato che le ferite dell’uomo di ogni tempo trovano guarigione con la compassione e la solidarietà: si affrontano bene solo se affrontate insieme. L’invito di papa Francesco a riformare la Chiesa camminando insieme, guidati dalla Parola di Dio e dagli insegnamenti del Concilio Vaticano II, ci apre alla speranza di essere una Chiesa dal volto materno a servizio del mondo.

È con questi sentimenti e pensieri che giungo a voi in semplicità di vita. Sono molo grato al vescovo Beniamino per avermi subito raggiunto, accolto e incoraggiato.
Mi affido ai santi patroni delle nostre due chiese: San Liberale, San Pio X, San Gaetano Thiene, San Vincenzo di Saragozza e a Maria, madre di Gesù e madre nostra, venerata con il titolo di “Madonna di Monte Berico”.
Con affetto e gratitudine,
don Giuliano Brugnotto, vescovo eletto


 

giovedì 22 settembre 2022

Le donne scendono in piazza in Iran

 


Proseguono le proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, la giovane curda deceduta dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia religiosa per aver indossato male il velo. Almeno otto persone sono morte finora nelle dimostrazioni iniziate lo scorso fine settimana.
Intanto, le autorità iraniane hanno iniziato a oscurare Internet, bloccando l’accesso a Instagram, una delle poche applicazioni ancora disponibili nel Paese degli ayatollah. Il movimento Anonymous, da parte sua, ha rivendicato, sul proprio account Twitter, un attacco hacker contro i siti di diverse istituzioni in Iran, tra cui quello della Banca centrale e dell’ufficio del governo iraniano.

Migliaia di studenti iraniani si sono riuniti davanti alle principali università del Paese per contestare il governo. Secondo l’emittente televisiva iraniana “Iran International”, con sede a Londra, gli studenti dell’Università Al Zahra, nel quartiere Vanak della capitale Teheran, hanno tenuto una manifestazione scandendo slogan come “Niente velo, niente turbanti, libertà e uguaglianza”. Proteste anche davanti all’Università di Allameh Tabatabai, dove gli studenti hanno urlato “Siamo tutti Mahsa”, e dell’Università di Teheran, la più antica e prestigiosa del Paese, dove i manifestanti hanno scandito “Morte al dittatore”. Molte donne e ragazze si sono tolte il velo, sfidando la polizia religiosa, mentre diversi “hijab” sono stati dati alle fiamme nel corso delle dimostrazioni.

Ellie Geranmayeh, esperta di Iran afferma che “Molte persone, al di là delle differenze politiche e religiose, hanno una convinzione comune: la ‘polizia della moralità’ ha oltrepassato i limiti e l’hijab obbligatorio non dovrebbe essere imposto”. “La lotta contro l’hijab obbligatorio è una caratteristica costante dalla Rivoluzione del 1979.”

martedì 20 settembre 2022

Vicenza Express

Il Vicenza Express è un evento organizzato dal MSAC (Movimento Studenti di Azione Cattolica)Il Movimento Studenti è un gruppo di ragazzi delle superiori che si incontra due volte al mese per discutere e sensibilizzare su svariate tematiche di attualità, con l'obiettivo di essere studenti attivi all’interno del mondo della scuola.

L’evento Vicenza Express 2022 darà il via al nostro nuovo anno scolastico. Una proposta che radunerà i ragazzi di tutte le scuole superiori della provincia, nel pomeriggio del 22 ottobre, caratterizzato in un percorso a tappe nel centro storico di Vicenza, al fine di instaurare legami tra gli studenti, che mai come in questi due anni sono mancati. 

Inoltre prima del giorno dell’evento vero e proprio, abbiamo previsto una serie di occasioni di incontro tra studenti nei mesi di settembre e ottobre, la cui partecipazione è a discrezione del singolo. L'obiettivo di questa fase preparatoria all’evento è di favorire la conoscenza graduale dei componenti delle squadre che si formeranno all’interno della propria scuola. 

L’iscrizione all’evento e alla fase preparatoria è del singolo studente, in caso con la firma del genitore, e tale iscrizione sarà possibile tramite dei volantini in formato cartolina.  

Nell’organizzazione del Vicenza Express per permettere a tutti gli Istituti superiori della città di Vicenza di partecipare all’evento abbiamo riservato un numero specifico di posti per ogni singola scuola. 

Come già accennato, uno dei pilastri del Movimento Studenti di Azione Cattolica è quello di essere studenti attivi all’interno del mondo della scuola, prendendosi a cuore le relazioni tra noi e gli spazi che insieme abitiamo.

Ecco perché a conclusione dell’evento elargiremo all'Istituto della squadra vincitrice un premio simbolico in denaro, sostenuto dalla Diocesi di Vicenza, il cui utilizzo verrà concordato tra il Preside e gli studenti della squadra. Noi ci impegneremo ad essere presenti in questa occasione di dialogo a partire dalle necessità concrete che gli studenti sentono.

lunedì 19 settembre 2022

Cinque preti e una suora rapiti: bruciata una chiesa

 

I vescovi della regione del Camerun, dove è stata data alle fiamme la chiesa di Santa Maria, esprimono "grande choc e totale orrore". "Questo atto è senza precedenti e senza ragioni", rimarcano i presuli in una nota riportata anche da Vatican News. Ricordando che dal 2016 la popolazione dell'area è vessata dalle violenze, i vescovi condannano gli attacchi che si ripetono anche contro la Chiesa cattolica, i sacerdoti e i religiosi, e sottolineano che con questo gesto, l'incendio della chiesa a Mamfe, è stata "oltrepassata la misura". La conferenza episcopale regionale condanna l'atto e chiede "l'immediata liberazione" delle otto persone rapite e sottolinea che gli aggressori e coloro che li hanno aiutati, "si sono messi contro Dio e non contro gli uomini e nessuno mai tra coloro che hanno combattuto contro Dio ha vinto".

domenica 18 settembre 2022

Alla croce del Summano, 100 anni dopo

 

Settembre è per i vicentini mese di pellegrinaggi e devozione mariana. Quest’anno oltre al tradizionale appuntamento a Monte Berico del 7 e 8 settembre (festa patronale che segna l’inizio del nuovo Anno pastorale) e alla proposta dei marianisti a Scaldaferro per i malati domenica 11 settembre, la Diocesi Berica vive uno straordinario pellegrinaggio al Monte Summano promosso dall’Azione Cattolica Vicentina domenica 18 settembre.
L’occasione è data dai 100 anni dalla posa della prima pietra della croce, che svetta sul monte delle Prealpi venete (1.296 metri) il cui profilo è facilmente riconoscibile per le due caratteristiche cuspidi, luogo antichissimo di culti precristiani e successivamente di romitaggi e devozione alla Verine Maria.

Nel 1922 si iniziò, per volere del Vescovo Rodolfi, con un solenne pellegrinaggio la costruzione di una grande croce alta 16 metri (terminata l’anno successivo), segno di speranza e ripartenza dopo gli orrori e le sofferenze del primo conflitto mondiale e dell’epidemia di febbre spagnola.

Oggi a 100 anni di distanza l’Azione Cattolica Vicentina ripete quel gesto di fede e di speranza.

mercoledì 14 settembre 2022

Papa ai leader religiosi, mai giustificare la violenza

Le parole di Francesco ai leader di ogni confessione riuniti da 50 Paesi a Nur-Sultan: "Le religioni non sono problemi, ma parte della soluzione a crisi che hanno radici spirituali. Non giustifichiamo mai la violenza". Il mondo vulnerabile lasciato in eredità dalla pandemia, la pace, l'accoglienza fraterna dei migranti, la custodia del creato indicate come sfide comuni per gli uomini di fede oggi.

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giovedì 8 settembre 2022

Una vita per amore del Mozambico

Suor Maria De Coppi operava in Africa dal 1963 ed é stata uccisa all'età di 83 anni. Era originaria di Santa Lucia di Piave e lavorava in Mozambico dal 1963. Nata a Vittorio Veneto nel 1939, la professione religiosa nel 1960 a Verona. Aveva sempre operato in Mozambico. É stata colpita alla testa da un proiettile mentre cercava di raggiungere il dormitorio dove erano rimaste alcune ragazze.
Il Centro Missionario di Concordia-Pordenone ha riferito che "i ribelli hanno assaltato la missione, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali": la scuola primaria e secondaria, l'ospedale, i dormitori, la chiesa stessa. La preoccupazione dei religiosi superstiti è ora per la popolazione locale e soprattutto per i cristiani.

lunedì 25 luglio 2022

Papa Francesco in Canada per un pellegrinaggio penitenziale


"Attendevo di giungere tra voi. E da qui, da questo luogo tristemente evocativo, che vorrei iniziare quanto ho nell’animo: un pellegrinaggio penitenziale". Papa Francesco pronuncia il suo primo discorso del viaggio in Canada incontrando le popolazioni indigene First Nations, Métis e Inuit. Presenti anche il primo ministro Justin Trudeau, e la governatrice centrale del Canada, Mary Simons, prima governatrice indigena. "Giungo nelle vostre terre natie - dice il Pontefice parlando nella sua lingua, lo spagnolo - per dirvi di persona che sono addolorato, per implorare da Dio perdono, guarigione e riconciliazione, per manifestarvi la mia vicinanza, per pregare con voi e per voi".

Leggi da Adnkronos https://www.adnkronos.com/papa-in-canada-qui-per-implorare-perdono-e-riconciliazione_5q3nisyoPfSL4g4E77cDDm

domenica 26 giugno 2022

L'angelo dei bambini di strada di Haiti

Suor Luisa Dell’Orto, piccola sorella del Vangelo di Charles de Focauld, era la colonna portante di Kay Chal, “Casa Carlo”, sorta in un sobborgo poverissimo di Port au Prince. Costruito grazie ai fondi raccolti da Caritas italiana con la maxi-colletta del 2010, promossa dalla Conferenza episcopale italiana (Cei), il centro – animato anche dai volontari di Caritas Ambrosiana – offre anche uno spazio sicuro a centinaia di bimbi del poverissimo quartiere. «Vengono dopo la scuola, a fare i compiti – raccontava all'inviata di Avvenire suor Luisa nel gennaio 2020, dieci anni dopo il terremoto mentre mostrava orgogliosa la biblioteca –. Sanno che fino alle 17 si studia. Poi facciamo altre attività: dal ballo al basket. E ad organizzare i gruppi sono i nostri ex alunni cresciuti che vogliono restituire quanto hanno ricevuto».
A questo esercito di almeno mezzo milione di baby-schiavi, suor Luisa ha dedicato la vita e la missione. Fino a ieri mattina quando la religiosa è stata vittima di un’aggressione armata mentre passava per Delmas 19. Gravemente ferita, è stata portata d’urgenza all’ospedale Bernard Mevs, dove si è spenta poco dopo, due giorni prima di compiere 65 anni. La notizia ha prodotto un fortissimo impatto a Port-au-Prince dove “seur Luisa”, come la chiamavano, era un’istituzione.

sabato 11 giugno 2022

Afghanistan, la cancellazione delle donne

Mentre il Paese muore di fame, i “dottori” della Sharia discettano su quanto debbano essere informi gli abiti delle donne, hanno paura del loro corpo ma, prima ancora, della loro testa. Il processo di cancellazione del genere femminile - 18 milioni di persone - va avanti inesorabile nell’indifferenza generale.

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lunedì 6 giugno 2022

Pentecoste di sangue in Nigeria


La festa della Pentecoste è stata funestata in Nigeria da un attacco a una chiesa. È successo nello stato di Ondo, nel sud ovest del paese. Nella chiesa cattolica di San Francesco, nella città di Owo, era in corso la celebrazione della messa quando degli uomini armati hanno fatto irruzione sparando e lanciando degli esplosivi. Molte le vittime, un bilancio provvisorio parla di 50 morti, fra cui parecchi bambini. Nessuno ha rivendicato e l'area non è nota per attacchi jihadisti. "A qualunque costo, questo Paese non cederà al male e non si arrenderà mai ai malvagi", dichiara il presidente Muhammadu Buhari. Ma nei fatti il suo Paese si è arreso ai malvagi, vista la violenza endemica che colpiscee anche la Chiesa.

L’Associazione Cristiana della Nigeria (CAN), ha condannato fermamente l’attacco ma anche invitato le forze di sicurezza ad «arrestare gli autori di questa vile criminalità». «Si tratta di una persecuzione vera e propria», ha tuonato il presidente Samson Ayokunle, che si è scagliato contro le autorità, lamentandosi del fatto che «la minaccia dell’insicurezza è sfuggita di mano ed è imbarazzante poiché i criminali operano impunemente in tutto il Paese, mentre il governo sembra essere impegnato con le elezioni generali del 2023 e non ha tempo per i massacri senza dine che avvengono nella nazione. Ribadiamo ancora una volta la nostra richiesta di una revisione totale dell’architettura di sicurezza e chiediamo al Presidente Buhari di fermare il “riciclaggio” di questi criminali e terroristi in nome del programma di deradicalizzazione».

domenica 5 giugno 2022

Giornata mondiale dell'ambiente


Nell'universo ci sono miliardi di galassie,
Nella nostra galassia ci sono miliardi di pianeti,
Ma c'è una sola Terra.
Prendiamocene cura.


Il 5 giugno di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Istituita con la risoluzione 2994 del 15 dicembre 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dopo la prima grande Conferenza di Stoccolma, questa giornata ha un’importanza fondamentale per il futuro di tutti noi e delle prossime generazioni.
 
La Terra sta affrontando una triplice emergenza:
- l’atmosfera si sta riscaldando troppo rapidamente perché l’uomo e la natura possano adattarsi;
- la perdita di habitat fa sì che, secondo le stime, 1 milione di specie sono e saranno a rischio di estinzione;
- l’inquinamento continua ad avvelenare l’aria, la terra e l’acqua.
 
Per uscire da questa condizione critica, è necessario trasformare le nostre economie e le nostre società, superare il paradigma tecnologico del tecnopolio, lavorare per uno sviluppo inclusivo, equo e di equilibrio negli ecosistemi.

La buona notizia è che le soluzioni e la tecnologia esistono, ma non sono ugualmente accessibili a tutti i popoli della terra. Una grande azione di restituzione deve quindi essere intrapresa. La pandemia ha dimostrato che ci si può salvare soltanto tutti insieme.

domenica 29 maggio 2022

Incontro con Monaci buddhisti della Mongolia

È la prima visita in Vaticano dei rappresentanti ufficiali del Buddismo Mongolo "un segno di speranza" per una terra dalla lunga tradizione di convivenza interreligiosa. E la gratitudine insieme all'incoraggiamento a "esplorare le vie per promuovere ulteriormente il dialogo buddista-cristiano" sono subito espressi da Papa Francesco nel discorso a loro rivolto. Il quadro è una doppia ricorrenza, il 30.mo anniversario della Prefettura apostolica nel Paese, come pure delle relazioni diplomatiche con la Santa Sede nell'ottica di una sempre maggiore collaborazione per costruire una " società pacifica".
La riflessione del Papa è centrata sui concetti di pace e di nonviolenza, che Gesù e Buddha hanno costruito e promosso: La pace è oggi l’ardente anelito dell’umanità. Pertanto, attraverso il dialogo a tutti i livelli, è urgente promuovere una cultura della pace e della nonviolenza e lavorare per questo. Questo dialogo deve invitare tutti a rifiutare la violenza in ogni sua forma, compresa la violenza contro l’ambiente. Purtroppo, c’è chi continua ad abusare della religione usandola per giustificare atti di violenza e di odio.

Essere "veri discepoli" di Gesù o seguaci di Buddha, significa "aderire" alle loro proposte", spiega Francesco. L'amore a Dio, ai nemici, la logica del perdono sono nell'insegnamento di Gesù, che - rimarca il Papa - "visse in tempi di violenza" e "insegnò che il vero campo di battaglia, in cui si affrontano la violenza e la pace, è il cuore umano". Proprio "attraverso il percorso della nonviolenza che lo ha condotto fino alla Croce, Gesù "ha distrutto l'inimicizia". Così Buddha nel suo messaggio di nonviolenza e pace: insegnò - ricorda il Papa citando la raccolta di insegnamento del Dhammapada - che "la vittoria si lascia dietro una scia di odio, perché il vinto soffre" e che "la conquista di sé è più grande di quella degli altri".

domenica 15 maggio 2022

È santo Charles de Foucauld, fratello universale

Tra i dieci nuovi santi per la Chiesa, c'è anche Charles de Foucauld, figura complessa che non può essere semplificata per non rischiare di banalizzarla. Ma è vero che la fraternità è centrale nella sua vita e nella sua spiritualità, questo suo desiderio di andare verso l’altro, di farsi l’altro; è una volontà folle, la sua, di divenire fratello. Fratello di tutti". Sintetizza così, l’arcivescovo di Algeri Jean-Paul Vesco, la personalità straordinaria - proprio perché fuori dall’ordinario - di frère Charles, il santo della fraternità, che oggi viene canonizzato a Roma insieme ad altri nove nuovi santi.
"Voleva essere il fratello universale - scrive papa Francesco nella Fratelli Tutti -. Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fratello di tutti". Lo sanno bene in Algeria, dove visse nel deserto del Grande Sud, a Beni Abbès, Tamanrasett e all’Assekrem: qui, ancora oggi, resistono alcuni Piccoli Fratelli, uno dei tanti rami della famiglia foucauldiana che sono nati ispirandosi alla sua spiritualità.
"Un uomo assetato di fraternità - lo definisce monsignor Vesco, che è arrivato ieri a Roma con un gruppo di una trentina di persone in rappresentanza della minuscola Chiesa d’Algeria -. Un uomo che bruciava di passione e che ha portato su di sé il Vangelo, continuando a ispirare tanti cristiani non solo là dove ha vissuto, ma in tutto il mondo. E oggi diventa a tutti gli effetti un’icona dalla Chiesa universale".
I tuareg del Sahara, con cui ha vissuto l’ultima parte della sua vita, lo avevano ribattezzato il "marabutto cristiano", riconoscendo in quell’uomo così diverso da loro, di un altro mondo e un’altra fede, un’intensa esperienza di Dio.

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sabato 14 maggio 2022

Confucio

Ho visto il film sul maestro Kung Qiu, disponibile su Primevideo. Un film del regista Hu Mei che risale al 2010 in cui Chow Yun-Fat recita nel ruolo del fondatore del Confucianesimo.

Ho trovato interessante voler rendere cinematograficamente la storia di un antico maestro visuto nel VI secolo a.C. in un momento di instabilità politica per la dinastia Zhou. Tra lotte feudali, Kung Qui (Confucio) spera di poter introdurre il rito e l'etica, in modo da portare armonia e prosperità.
Un tempo di guerra, di eroi, di nuove idee, di nuove opere...  "periodo della Primavera e dell'Autunno" in Cina. 

La realizzazione dei costumi e la recitazione del protagonista rendono il film interessante, ma l'insegnamento del maestro (alla fine definito come il più grande maestro e filosofo di tutta la storia mondiale), viene sacrificato in favore di una narrazione biografica non del tutto attendibile. Mi sembra di cogliere la preoccupazione cinese che la religione rimanga fatto personale, fuori dalla politica.

Iconico il momento in cui Kung Qui salva uno schiavo destinato, per una perversa tradizione, a essere sepolto con il proprio padrone. E' il momento in cui emerge l'insegnamento chiave del confucianesimo: "Nessuno può imporre ad altri ciò che non sarebbe disposto ad accettare per sè".

Toccante il momento in cui Kung Qiu e i suoi discepoli, stremati per il lungo peregrinare e per la fame, condividono una tazza di brodo. Una comunione discepolo-maestro molto forte, che richiama un senso di fratellanza presente nel cristianesimo e in molte altre esperienze profondamente religiose e umane.

venerdì 13 maggio 2022

Afghanistan, le donne manifestano contro l’obbligo del burqa

Da sabato 7 maggio i talebani hanno imposto una nuova restrittiva legge sul codice di abbigliamento femminile. 

Non ci stanno, le donne afghane, a tornare ad indossare il velo integrale per uscire di casa, come imposto dai Talebani. Ancora vengono negati i loro diritti, in una discesa che si fa sempre più repentina verso un passato patriarcale e tradizionalista dove il loro unico scopo di vita è l’assistenza agli uomini e la procreazione. Hanno lottato per decenni per affermare la propria esistenza, le loro libertà, e adesso sono pronte a tutto per difenderle. Per questo protestano, da mesi, contro il ritorno dei Talebani al potere, contro le repressive leggi che impongono loro di non lavorare, di non fare sport, di  non guidare, viaggiare… studiare! In una parola, di non vivere, ma essere semplici strumenti a servizio di qualcuno. E questo qualcuno, ovviamente, è un uomo: il padre, il marito o chi per loro.

Il Ministero talebano per la prevenzione del vizio e la promozione della virtù, ha reimposto il burqa come obbligatorio in tutti i luoghi pubblici del Paese. Un salto indietro di oltre 20 anni, a quel primo regime in vigore dal 1996 al 2001. Ma secondo il leader supremo dei talebani Hibatullah Akhundzada coprirsi integralmente il volto sarebbe, ancora nel 2022, “tradizionale e rispettoso”. 

di Marianna Grazi
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giovedì 12 maggio 2022

Rilasciato su cauzione il cardinale di Hong Kong

Il cardinale Joseph Zen, 90 anni, è stato arrestato dalle autorità di Hong Kong, della quale diocesi è stato a lungo vescovo cattolico. Oltre al prelato, ormai in pensione, sono state arrestate l’ex parlamentare dell’opposizione Margaret Ng e la cantante Denise Ho. L’accusa è “collusione con le forze straniere”, una delle quattro tipologie di reati contemplati dalla contestata legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino all’ex colonia a giugno 2020. Il cardinale è stato fermato in relazione al suo ruolo di amministratore del "612 Humanitarian Relief Fund"', che ha sostenuto i manifestanti pro-democrazia nel pagamento delle spese legali che dovevano affrontare. Aperto difensore dei diritti democratici a Hong Kong e nella Cina continentale, il cardinale Zen ha spesso assistito alle udienze che vedono imputati politici e attivisti filo-democratici, finiti alla sbarra con l'accusa di aver violato il provvedimento sulla sicurezza nazionale.
Zen è un aperto sostenitore del movimento pro-democrazia.

Salesiano, creato cardinale nel 2006 ha lasciato l'incarico di vescovo di Hong Kong nel 2009, ma ha continuato ad essere nel mirino del governo centrale di Pechino per le sue posizioni in merito al rispetto dei diritti umani e politici in Cina.

A riferire dell'arrresto sono stati i media locali, che dopo diverse ore hanno anche fatto sapere che il vescovo è stato rilasciato su cauzione. L'arresto e le accuse restano confermati.

da Avvenire

mercoledì 11 maggio 2022

Uccisa giornalista di Al Jazeera a Jenin

Shireen Abu Akleh, di 51 anni, giornalista di Al Jazeera, è rimasta uccisa dopo essere stata colpita da spari alla testa nel corso di scontri fra miliziani palestinesi ed esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania. Con lei c'erano altri tre colleghi, tutti con elmetto, giubotto antiproiettile e pettorina di riconoscimento.

Appena la notizia si è sparsa, amici e colleghi hanno cominciato a radunarsi fuori dalla sua abitazione a Beit Hanina a Gerusalemme. Qui era nata 51 anni fa, in Giordania si era laureata in giornalismo e nel 1997 aveva cominciato a lavorare per al-Jazeera, la prima all news araba costituita l'anno prima, e per l'emittente qatariota copriva i Territori palestinesi occupati.

Sulla dinamica della sua morte rimangono nettamente divise le versioni israeliane e palestinesi: per quest’ultimi si è sin da subito trattato di un omicidio a sangue freddo da parte dell’esercito antagonista. 

Al termine della funzione religiosa nella chiesa greco-melchita alla porta di Jaffa della Città Vecchia il feretro della reporter è stato seguito da una folla di migliaia di persone fino al vicino cimitero del Monte Sion, mentre le chiese vicine suonavano le campane. 

lunedì 2 maggio 2022

Oggi la festa di fine Ramadan 2022

 Oggi, lunedì 2 maggio si conclude il Ramadan di quest'anno: i 30 giorni sacri per i musulmani, che osservano il digiuno dall'alba a tramonto, sono infatti iniziati il 2 aprile scorso. Il digiuno è uno dei cinque precetti fondamentali dell'Islam e quest'anno è in parte coinciso con il periodo pasquale dei cristiani. E così come durante la Pasqua si festeggia e ci si ritrova in famiglia, è uso festeggiare la fine del Ramadan con banchetti e ricette tradizionali, che fungono da ritrovo per tutti i fedeli.

Già da ieri sera, 1 maggio, dopo il tramonto si festeggia la fine del Ramadan, ma la vera festa si tiene oggi, 2 maggio. Si tratta di Id Al Fitr, la festa di interruzione del digiuno o festa di fine Ramadan. Nella mattina si prega, poi si festeggia mangiando tutti insieme all'interno della propria comunità e in famiglia, con banchetti e con piatti della cucina tradizionale.

L'arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, ha inviato un messaggio in occasione della fine del Ramadan, che vuole essere un invito a continuare a pregare per la pace: "La Bibbia e il Corano ci pongono di fronte ad Abele e Caino: la loro storia è il prototipo di tutti gli omicidi e i soprusi commessi dalla fondazione del mondo ad oggi. Dobbiamo forse riconoscere che Caino ha vinto? Quanto spazio di azione possiamo ancora lasciare a quel Caino che si agita nel cuore dei potenti, come nel cuore di ognuno di noi? Poiché la violenza è per sua natura sorda, incapace di ascoltare l’altro, il nostro contributo, come cristiani e musulmani, come credenti e non credenti, è la disponibilità al dialogo in tutti gli ambiti della vita".