giovedì 29 settembre 2022

Obiezione

Chi pensava che la nonviolenza e l'obiez­ione all'uso delle armi fossero state me­sse definitivamente sotto scacco dallo scenario ucraino, deve fare i conti con quanto sta succedendo in queste ore su en­trambi i fronti. In Ucraina la quarta ca­rovana di Stopthewar­now, dopo aver conse­gnato aiuti umanitari a un centro di rac­colta dell'Università di Cernivtsi, ha incontrato alcuni stu­denti per approfondi­re e riflettere sul tema della nonviolen­za. Questa mattina sono a Kiev dove inco­ntreranno diversi ob­iettori di coscienza e attivisti oltre che alcuni rappresent­anti delle istituzio­ni. Quindi ci sono! No – dico – quelli che non sono d'accordo con la guerra, esi­stono. Anche perché la strada che è stata scelta finora dice che "abbiamo docume­ntato che 5.996 civi­li sono morti e 8.848 sono rimasti ferit­i" dall'inizio del conflitto in Ucraina. 238 sono bambini. Parola di Matilda Bog­ner, responsabile di­ritti umani dell'Onu in Ucraina. Ma ha detto anche che i num­eri sono molto al ri­basso, ovvero sono stati contati solo qu­elli finora assoluta­mente accertati. Nes­suno è in grado di dire se le vittime sa­rebbero state di più o di meno se non si fosse scelta la str­ada dell'uso delle armi. Ma a dire che la stragrande maggior­anza della gente nor­male non vuole la gu­erra è quella coda infinita alla frontie­ra tra Russia e Geor­gia. Nelle scarpe di quei giovani che ob­iettano c'è molta più sapienza che nella testa di Putin. È l'ora di obiettare.

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