venerdì 1 novembre 2024

Il vangelo nelle vignette di don Gioba

Parlare di fede attraverso i fumetti: don Giovanni Berti, conosciuto sui social come «Gioba", lo fa con cognizione di causa e autorevolezza, come prete e artista, portando la sua creatività religiosa a eventi e convegni. 
«Trovare un motivo per sorridere è quasi un dovere per noi cristiani», dice Berti, sacerdote della diocesi di Verona dal 1993, convinto che «l’ironia aiuti a cogliere il senso delle cose».
«Vorrei che passasse l'autoironia di una Chiesa in cui non ci si prende troppo sul serio. Se non è un po' pungente, la vignetta non fa ridere»

lunedì 28 ottobre 2024

L'arte di Mahasen Al-Khatib

Il 18 ottobre 2024, la comunità artistica palestinese e internazionale è stata scossa dalla tragica notizia della morte di Mahasen Al-Khatib, una vignettista palestinese uccisa da un attacco aereo israeliano nel campo profughi di Jabaliya, nella Striscia di Gaza. Al-Khatib, nota per il suo impegno sociale e per la sua capacità di rappresentare attraverso l'arte le sofferenze e le aspirazioni del popolo palestinese, è diventata un simbolo delle vittime civili coinvolte nel conflitto in corso.
Mahasen Al-Khatib era nota per le sue illustrazioni e vignette, che rappresentavano in modo profondo e commovente le lotte quotidiane dei palestinesi che vivono sotto occupazione. È stata una voce potente nel panorama culturale della Striscia di Gaza. Le sue opere esploravano temi come la resistenza, la dignità e la resilienza in mezzo alle avversità. Attraverso la sua arte, Al-Khatib è stata in grado di dare voce ai più vulnerabili, affrontando questioni di giustizia sociale, occupazione e le dure realtà che i palestinesi devono affrontare in una terra dilaniata dal conflitto.

Il suo lavoro è stato riconosciuto non solo all'interno dei confini palestinesi, ma anche a livello internazionale. È stata ammirata per il suo modo di esprimere sentimenti universali come la perdita, il dolore e la speranza in un futuro di pace, utilizzando un linguaggio artistico che parlava direttamente al cuore di chi guardava le sue opere.

La Cupola e il Sol levante per l'Expo2025 di Osaka

Un’immagine della Cupola di San Pietro avvolta dal Sol levante e una striscia nera che richiama la tecnica di scrittura giapponese Sumi-e. Sono gli elementi del logo che accompagnerà la presenza della Santa Sede all’Expo 2025, in programma dal 13 aprile al 13 ottobre a Osaka in Giappone. A presentarla ufficialmente - nel corso di una conferenza stampa dedicata ad alcune iniziative culturali legate al Giubileo 2025, con cui andrà a intrecciarsi - è stato il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, responsabile della Sezione per le Questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, mons. Rino Fisichella. “L’immagine rappresenta una felice unione tra simboli cristiani e cultura giapponese”, ha commentato il presule.

Come era stato già annunciato, la Santa Sede all’Expo 2025 non avrà un proprio padiglione ma sarà ospite con un proprio spazio specifico e riconoscibile all’interno del padiglione dell’Italia. Il tema sarà “La bellezza porta speranza”, che richiama volutamente il tema “Pellegrini di speranza” che scandirà il Giubileo 2025. “Abbiamo utilizzato intenzionalmente il verbo ‘porta’ - ha spiegato mons. Fisichella - che possiede in questo caso un duplice significato: da un lato, indica un movimento dinamico, perché trasmette l’accesso alla speranza; dall’altro, intende richiamare la Porta santa del Giubileo, la “porta” che si apre per accogliere chiunque cerchi la pace e la riconciliazione”.

Da AsiaNews

giovedì 24 ottobre 2024

Il ragazzo dai pantaloni rosa


Il 20 novembre 2012, Andrea Spezzacatena, un ragazzo che aveva appena compiuto 15 anni si è tolto la vita. Tutto comincia con un banale incidente domestico: a causa di un lavaggio sbagliato, i jeans rossi che Teresa, la madre di Andrea, aveva regalato al figlio si erano tinti di rosa. Andrea decide di indossarli ugualmente per andare a scuola, incurante dei bulli che da tempo lo avevano preso di mira con insulti omofobi, culminanti con I 'apertura di una pagina Facebook creata ad hoc per deriderlo. Quello di Andrea è stato il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne.

Teresa Manes ha scoperto l'esistenza della pagina solo dopo la morte del figlio e in seguito al tragico evento ha dedicato la sua vita a spiegare ai ragazzi il pericoloso uso che a volte si fa delle parole arrivando a scrivere un libro Andrea. Oltre il Pantalone Rosa (edito da Graus) e giungendo fino al Quirinale dove il Presidente Sergio Mattarella le ha conferito I 'onorificenza di Cavaliere. 

mercoledì 23 ottobre 2024

Gustavo Gutiérrez, difensore dei poveri e teologo della liberazione

Il capitolo 25 del Vangelo di Matteo, quello delle opere di misericordia, era la sua bussola. Il mandato di Cristo - “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me” - la cifra del suo pensiero. L’“opzione per i poveri” il suo assillo. Nella notte di ieri, martedì 22 ottobre, è morto nel convento di San Domenico a Lima (Perù) Gustavo Gutiérrez, teologo e religioso domenicano considerato “padre” della Teologia della Liberazione. Aveva 96 anni. Una vita lunga, trascorsa a studiare, a pensare, riflettere, a parlare e spesso a lottare. Lottare per un pensiero teologico talvolta criticato o guardato con sospetto, ma che, come affermava lui, affondava le radici in nient’altro che il Vangelo. Quella Buona Notizia e il suo messaggio dirompente che al primo posto ci sono i poveri, gli ultimi, i semplici.

sabato 12 ottobre 2024

Nihon Hidankyo vince il Nobel per la Pace 2024

Va all'organizzazione giapponese Nihon Hidankyo il premio Nobel per la Pace "per i suoi sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso la testimonianza dei sopravvissuti che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate". Si tratta dell'associazione dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, nota anche come Hibakusha.

Il Comitato norvegese per il Nobel ha messo in luce come le potenze nucleari stiano "modernizzando e potenziando i loro arsenali" mentre "nuovi paesi sembrano prepararsi ad acquisire armi nucleari e si sta minacciando di usare armi nucleari nelle guerre in corso".

"In questo momento della storia umana, vale la pena ricordare a noi stessi cosa sono le armi nucleari: le armi più distruttive che il mondo abbia mai visto", si legge nel comunicato dove vengono spiegate le motivazioni del riconoscimento. Nell'assegnare il Premio Nobel per la Pace di quest'anno a Nihon Hidankyo, il Comitato Nobel norvegese "desidera onorare tutti i sopravvissuti che, nonostante la sofferenza fisica e i ricordi dolorosi, hanno scelto di usare la loro costosa esperienza per coltivare speranza e impegno per la pace".

Il segretario generale di Nihon Hidankyo, Kiichi Kido, ha accolto con commozione l'assegnazione odierna del Premio Nobel per la Pace all'organizzazione delle vittime della bomba atomica: "I sopravvissuti alle bombe atomiche hanno ottenuto l'adozione e l'entrata in vigore del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Penso che questo premio riconosca proprio questo impegno".

mercoledì 9 ottobre 2024

La speranza della Bibbia nell’ultimo libro di Aldo Cazzullo

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"Nella Bibbia ci sono parole di grande speranza dall’inizio e fino alla fine": lo afferma Aldo Cazzullo, l'autore de "Il Dio dei nostri padri" racconta che rileggerla gli ha fatto bene, "non so se ho ritrovato Dio  ma ho ritrovato mio padre che sentiva di dover dare conto a Dio”. 

Il giornalista spiega la genesi del suo romanzo legata alla morte del padre e della consolazione derivante dalla lettura della Bibbia, sottolinea come sia importante ribadire l'essere tutti uguali davanti a Dio, "mendicanti e re siamo tutti creati somiglianti a Lui così - aggiunge - ci riconosciamo negli occhi degli altri perché abbiamo davanti il volto di Dio". 

I nostri padri erano convinti di vivere sotto l’occhio di Dio: la sua esistenza era certa come quella del sole che sorge e tramonta. Oggi abbiamo smesso di crederci, o anche solo di pensarci. E la Bibbia nessuno la legge più. Invece la Bibbia è un libro meraviglioso. Che si può leggere anche come un grande romanzo. L’autobiografia di Dio.
Aldo Cazzullo fa con la Bibbia quel che aveva fatto con Dante: ci racconta la storia, in modo chiaro e comprensibile a tutti, con continui riferimenti all’attualità, alla nostra vita, passando attraverso le vicende storiche e i capolavori dell’arte.

La creazione, Adamo ed Eva, la cacciata dall’Eden, Caino e Abele, Noè e il diluvio. La storia di Giacobbe che lottò con Dio e di Giuseppe che svelò i sogni del faraone. Mosè, le piaghe d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, i dieci comandamenti. E poi la conquista della terra promessa, da Giosuè che espugna Gerico a Davide che taglia la testa di Golia, da Sansone, l’eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a Salomone che innalza il tempio. Cazzullo rievoca storie dal fascino millenario. E racconta le grandi donne della Bibbia, Giuditta che taglia la testa al condottiero nemico a Ester che salva il popolo dallo sterminio; l’angelo che salva Tobia e il diavolo che tormenta Giobbe; l’amore del cantico dei cantici e la disillusione dell’Ecclesiaste (“tutto è vanità”). Sino alla grande speranza della resurrezione, e di un salvatore che viene a riscattare l’umanità: per i cristiani, Gesù.

Dopo averci raccontato la storia millenaria dell’impero romano e aver mostrato come sia ancora viva nei nostri giorni, Cazzullo invita il lettore in un entusiasmante viaggio nella Bibbia, mostrandoci che è il più grande romanzo mai scritto. Il Dio dei nostri padri è un libro appassionante e illuminante, che ci conduce alle radici della nostra cultura e delle nostre famiglie.

domenica 6 ottobre 2024

Grazie Sammy!

Nato a Schio il 1 dicembre 1995, si è laureato con 110 e lode in scienze naturali con indirizzo biologico molecolare all'Università di Padova nel luglio 2018 presentando una tesi dedicata all'esistenza di terapie per rallentare il decorso della propria patologia.

Per farsi conoscere ha documentato il suo viaggio negli USA, lungo la Route 66, scrivendo un libro, intitolato Il viaggio di Sammy , e registrando una serie di episodi per il canale Nat Geo People di Sky.

Lo staff dell'Associazione Italiana Progeria sui social ha scritto: “Oggi la nostra luce, la nostra guida, si è spenta. Grazie Sammy per averci reso partecipi di questa vita meravigliosa. Ci stringiamo attorno alla famiglia e agli amici nel rispetto del dolore in questo delicato momento di lutto”. Sammy Basso è morto sabato 5 ottobre. Era rientrato qualche giorno fa da un viaggio in Cina.

Sammy viveva con la famiglia a Tezze sul Brenta. Nonostante la malattia, dopo aver conseguito la maturità scientifica al Liceo Scientifico St. "J. Da Ponte" di Bassano del Grappa, nell'anno accademico 2014-2015 si è immatricolato al corso di laurea di Fisica all'Università degli Studi di Padova per poi passare al corso di Scienze naturali. Il suo sogno, una volta completati gli studi, era di lavorare al CERN di Ginevra. Un anno dopo si iscrive inoltre alla Facoltà di Scienze naturali con l'intento di approfondire, una volta conclusi gli studi, la ricerca sulla progeria. Il 23 marzo 2021 consegue la laurea magistrale in Molecular Biology all'Università di Padova.

Il 7 giugno 2019 ha ricevuto le insegne del Cavalierato dell'Ordine al Merito della Repubblica di cui era stato insignito motu proprio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Testamento spirituale di Sammy

sabato 5 ottobre 2024

6-7 OTTOBRE: Preghiera e digiuno per la pace

Nel crescendo di tensioni nella polveriera mediorientale, tra le bombe e i missili che continuano a piombare nella «martoriata» Ucraina, in mezzo ai tanti piccoli e grandi conflitti che lacerano e affamano i popoli dell’Africa, mentre insomma «i venti della guerra e i fuochi della violenza continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni», il Papa chiama alle «armi» del digiuno e della preghiera – quelle che la Chiesa indica come potenti – milioni di credenti nel mondo per implorare da Dio il dono pace in un mondo sull’orlo dell’abisso. Lo fa, il Pontefice, al termine della Messa solenne in Piazza San Pietro per l’apertura della seconda sessione dell’Assemblea generale, annunciando una Giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo il 7 ottobre, primo anniversario dell’attacco terroristico perpetrato da Hamas in Israele che ha fatto esplodere le brutalità a cui da un anno si assiste in Terra Santa.

Il Papa ha annunciato anche una visita nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 6 ottobre per elevare alla Madonna una supplica di pace. Un appuntamento spirituale per il quale ha chiesto la partecipazione di tutti i membri del Sinodo riuniti a Roma.

La Presidenza della Cei, raccogliendo l’appello del Papa, invita le comunità a unirsi alla preghiera del Rosario di domenica 6 ottobre e a vivere la giornata di preghiera e di digiuno del 7 ottobre.

Ogni giorno aumentano i pezzi di questa guerra mondiale che si abbatte su diversi popoli e numerosi luoghi, spesso dimenticati. Non dobbiamo stancarci di chiedere che tacciano le armi, di pregare perché l’odio faccia spazio all’amore, la discordia all’unione. È tempo di fermare la follia della guerra: ognuno è chiamato a fare la propria parte, ognuno sia artigiano di pace», afferma il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei.

mercoledì 2 ottobre 2024

2 OTTOBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NON VIOLENZA

La non violenza è una filosofia che nel tempo si è evoluta in vera e propria strategia, il cui ideatore appartiene alla memoria collettiva: il Mahatma Gandhi. Con la Risoluzione A/RES /61/271, le Nazioni Unite hanno deciso di consacrare proprio il giorno della nascita di Gandhi, il 2 ottobre, alla non violenza.
Come affermato nella Risoluzione, la Giornata consente di “diffondere il messaggio della non violenza, anche attraverso l’istruzione e la sensibilizzazione delle comunità”, al fine di “assicurare una cultura di pace, tolleranza, comprensione”. Questa giornata ogni anno rappresenta altresì un’occasione per commemorare la vita e il pensiero di Gandhi, ancora oggi fonte di ispirazione dei movimenti non violenti in tutto il mondo.

martedì 1 ottobre 2024

Rosh ha-shana 5785

Il Capodanno ebraico è avvolto da un’atmosfera di santità, di gioia serena, di rinnovamento e di rafforzamento dei legami che uniscono gli uomini a Dio.
E’ il giorno in cui l’uomo comincia a fare un esame di coscienza per giudicare se stesso, il proprio comportamento durante l’anno trascorso, gli errori commessi, le tentazioni alle quali non ha resistito. E in base a tale giudizio, prende l’impegno di cambiare, di rafforzare le giuste decisioni, di eliminare gli errori per quanto gli sarà possibile. L’errore è infatti una componente umana; le difficoltà che la vita ci prospetta ogni giorno, ci pongono dinanzi a continue scelte, a inevitabili dubbi, a insistenti tentazioni: la santità perfetta è qualità che solo Dio possiede. Ma l’uomo è perfettibile: ed è questo che si propone ogni ebreo nel solenne giorno in cui ha iniziato un nuovo anno, in cui ogni essere umano può compiere una svolta decisiva ed iniziare un nuovo percorso. Senza eccedere né nell’auto-compassione, né nell’autocondanna che raramente raggiungono risultati positivi, ognuno può imporre a se stesso, con la propria forza di volontà, di uscire dal tunnel oscuro del peccato, nella sicurezza che Dio misericordioso è sempre pronto a tendere una mano agli uomini disposti ad affrontare, animati da nuova speranza e da trepida gioia, il prossimo futuro: perché “le porte del perdono sono sempre aperte” e “dal cielo porgono una mano a chi viene a purificarsi”.
Ma, come si diceva, il giorno di Rosh ha-shanah è il giorno in cui anche Dio prende in esame e giudica il comportamento di ogni uomo, le sue opere, i suoi pensieri, i suoi rapporti con il prossimo, il suo pentimento, per decidere del suo destino nell’anno a venire: decisione che assumerà il suo carattere definitivo il giorno di Kippur, sulla base del pentimento dimostrato e dell’impegno assunto durante i giorni penitenziali.
Ma non per paura del castigo, bensì per amore verso Dio, verso la sua opera, verso le sue creature, ci si può avvicinare all’ideale propugnato dall’ebraismo sin dalle sue premesse: riportare sulla terra l’era della pace, meritando così il ritorno alla perfetta pace del Gan Eden!

lunedì 30 settembre 2024

La lettera-preghiera di un parroco libanese

«Carissima bomba, ti prego, lasciaci in pace. Carissimo razzo, non esplodere. Non obbedite alla mano dell'odio. Vi esorto perché le altre orecchie si sono tappate, e i cuori dei responsabili si sono induriti, e la brutalità nel trattare tra le persone si è diffusa, quindi, ascoltatemi voi vi supplico Vi chiamano bombe intelligenti, siate più intelligenti di quelli che vi stanno usando. Non è rimasto chi ammazzare. Famiglie sterminate. Sila, bambina di sei anni, non le è rimasto nessuno: né il babbo, né la mamma, né la sorellina di un anno e mezzo, né il nonno, né la nonna, né lo zio con la sua famiglia. L'hanno lasciata in questo mondo così crudele. Così abbiamo terminato la giornata ieri. Un razzo ha distrutto nove case nel povero quartiere di Tiro, a 50 metri dal convento. Le pietre sono cadute nel cortile dove si trovano gli sfollati. Terrore, grida, pianti, paura si sono mescolati con il sangue dei feriti. Così abbiamo accolto chi è rimasto della famiglia massacrata. Basta, basta! Ma a chi grido? Al Signore? Lui non c'entra con l'odio, Lui ha creato l'amore, ma l'uomo l'ha rifiutato per il suo simile. Quale sia il nostro peccato, che meriti una punizione così grave? Forse l'unico nostro peccato è questa terra benedetta dal Signore e profanata dall'uomo. La nostra colpa è essere nati in questo Paese che soffre da oltre 50 anni, pagando il prezzo per gli altri. Cosa rispondo agli sfollati che mi chiedono della buona colazione promessa da Abbas? La mia bocca è rimasta paralizzata e le mie parole vuote. Una lacrima è venuta in mio soccorso per dir loro che Abbas, dal cuore grande e generoso, è partito...».
padre Toufic Bou Mehri, parroco di Tiro

sabato 28 settembre 2024

L'uomo della fionda

Purtroppo, l’uomo a volte sceglie il male, dimenticando la sua dignità. Sono molto toccanti, a questo proposito, alcune parole di un poeta del Novecento, SALVATORE QUASIMODO, che – avendo davanti agli occhi gli orrori della Seconda guerra mondiale – ci offre una riflessione amara circa il fatto che, nonostante tutti i progressi scientifici e tecnologici, l’uomo del suo tempo è ancora quello «della pietra e della fionda», ovvero ha istinti “bestiali” non troppo diversi da quelli dei cavernicoli.

Da "Come un vento leggero", pag. 20

sabato 21 settembre 2024

Medjugorje, il nulla osta del Papa

«È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di vescovi, teologi, commissioni e analisti». Si apre con queste paroleLa Regina della Pace, nota sull’esperienza spirituale legata a Medjugorje, firmata dal cardinale Víctor Manuel Fernández, e da mons. Armando Matteo, rispettivamente prefetto e segretario per la sezione dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede. Un testo approvato da Papa Francesco il 28 agosto, che riconosce la bontà dei frutti spirituali legati all’esperienza di Medjugorje, autorizzando i fedeli ad aderirvi – secondo quanto stabilito dalle nuove Norme per discernere questi fenomeni – in quanto «si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel popolo di Dio effetti negativi o rischiosi». Complessivamente positivo anche il giudizio sui messaggi pur con dei chiarimenti su alcune espressioni. Si sottolinea inoltre che «le conclusioni di questa Nota non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti» e che in ogni caso i doni spirituali «non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire».

Da Vatican News

sabato 14 settembre 2024

Educare, infinito presente


Educare, infinito presente. La pastorale della Chiesa per la scuola”. È questo il titolo del Sussidio elaborato dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università a conclusione del decennio sull’educare alla vita buona del Vangelo e pubblicato nel giorno in cui, in molte regioni italiane, le scuole riaprono i battenti.

Pensato innanzitutto per le comunità cristiane, il documento si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore la formazione dei ragazzi e dei giovani. Oltre a contenere riflessioni, spunti e approfondimenti, rappresenta uno strumento prezioso per creare sinergie e lavorare insieme. Del resto, osserva Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università, “dire scuola è dire comunità, responsabilità, significati per la vita: tutte cose senza le quali non si vincono le sfide che abbiamo oggi davanti”. In quest’ottica, la pubblicazione del Sussidio vuole essere “un segno dell’attenzione e dell’amore della Chiesa per la scuola e per il mondo dell’educazione” che abbraccia scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, centri di formazione professionale e ogni altra istituzione con compiti formativi specifici.


mercoledì 11 settembre 2024

Tempo del creato

Domenica, durante l'Angelus, Papa Francesco ha salutato questo tempo dicendo: “Auspico che ciascuno si impegni concretamente per la nostra casa comune. Il grido della terra ferita è sempre più allarmante e richiede un'azione decisa e urgente”.

L'Arcivescovo di Canterbury ha affermato che “Di fronte alla crisi climatica, proteggere il Creato di Dio è un imperativo spirituale per i cristiani di tutta la Chiesa globale.”

Da parte sua, il Patriarca Ecumenico Ortodosso Bartolomeo dell'Arcivescovado di Costantinopoli ha rilasciato un messaggio: ”Abbiamo ripetutamente espresso la nostra convinzione che le Chiese e le religioni possono contribuire notevolmente al cambiamento spirituale e valutativo che è vitale per il futuro dell'umanità e del nostro pianeta”.

Nel mondo molto sta già accadendo:

Nonostante le forti piogge, nelle Filippine circa 300 fedeli di diverse confessioni cristiane si sono uniti alla Marcia Ecumenica per il Creato 2024;

Il Capitolo del Perù del Movimento Laudato Si' ha celebrato l'Eucaristia per inaugurare il Tempo del Creato nella Cattedrale di Lima, presieduta dal Vescovo Mons. Carlos Castillo.

La Chiesa Luterana nel Mondo ha preparato risorse speciali per vivere il Tempo del Creato e ti incoraggia a viverlo partecipando agli eventi ufficiali e firmando la “Lettera di Fede” a sostegno del Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili.

venerdì 6 settembre 2024

Mai cedere al fascino della violenza, sognare la fraternità

Le religioni guardino “sempre in profondità”, laddove si trova veramente “ciò che unisce al di là delle differenze”, e poi abbiano cura dei legami, senza dover “cercare a tutti i costi dei punti in comune tra le diverse dottrine e professioni religiose”, ma piuttosto creando un collegamento tra le diversità. A Jakarta, in quella che è la Moschea più grande del sud-est asiatico, l’invito del Papa viene accolto dalla comunità musulmana nel corso di un appuntamento dettato dall’amicizia e dal comune “incontro con il Divino”. La Moschea di Istiqlal è teatro di un capitolo tra i più intensi della tappa indonesiana del viaggio di Francesco, l’incontro interreligioso, la firma con il Grande Imam Nasaruddin Umar della “Joint Declaration of Istiqlal 2024” e la visita al Tunnel dell’Amicizia.

giovedì 5 settembre 2024

Apartheid di genere

I talebani hanno praticamente privato donne e ragazze di ogni diritto, arretrando l’Afghanistan di decenni e trasformandolo in uno dei pochi Paesi al mondo con più suicidi di donne che uomini.

Questa forma di segregazione di genere non è ancora condannata dal diritto internazionale. Ma potrebbe esserlo presto.
Le Nazioni Unite stanno lavorando a un nuovo trattato sui crimini contro l’umanità, e sembra che questo sia un momento cruciale.

Per le donne afghane è come vivere agli arresti domiciliari. Possono uscire solo con la supervisione di un uomo. Stanno impedendo a milioni di ragazze di ricevere istruzione e assistenza sanitaria. Stanno rubando il loro futuro.
Chi si ribella viene picchiata, imprigionata, frustata, si rischia anche la lapidazione.

Se la segregazione delle donne venisse codificata come crimine dall’Onu, il regime talebano sarebbe perseguibile dal diritto internazionale. «In più questa decisione impedirebbe che il regime talebano venga riconosciuto prima o poi come legittimo governo dell’Afghanistan. Questo darebbe speranza al nostro popolo, lo aiuterebbe a resistere contro l’oppressione dei taleban, sapendo che il mondo è dalla nostra parte» afferma Metra Mehran, attivista per i diritti umani. 

sabato 15 giugno 2024

Riflessione sugli effetti dell’intelligenza artificiale sul futuro dell’umanità

Papa Francesco al G7:
«La Sacra Scrittura attesta che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano “saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro” (Es 35,31)». La scienza e la tecnologia sono dunque prodotti straordinari del potenziale creativo di noi esseri umani.

Ebbene, è proprio dall’utilizzo di questo potenziale creativo che Dio ci ha donato che viene alla luce l’intelligenza artificiale.

Quest’ultima, come è noto, è uno strumento estremamente potente, impiegato in tantissime aree dell’agire umano: dalla medicina al mondo del lavoro, dalla cultura all’ambito della comunicazione, dall’educazione alla politica. Ed è ora lecito ipotizzare che il suo uso influenzerà sempre di più il nostro modo di vivere, le nostre relazioni sociali e nel futuro persino la maniera in cui concepiamo la nostra identità di esseri umani.

 
Nessuno dubita che oggi sono a disposizione magnifici strumenti di accesso alla conoscenza che permettono persino il self-learning e il self-tutoring in una miriade di campi. Molti di noi sono rimasti colpiti dalle applicazioni facilmente disponibili on-line per comporre un testo o produrre un’immagine su qualsiasi tema o soggetto. Particolarmente attratti da questa prospettiva sono gli studenti che, quando devono preparare degli elaborati, ne fanno un uso sproporzionato.

Questi alunni, che spesso sono molto più preparati e abituati all’uso dell’intelligenza artificiale dei loro professori, dimenticano, tuttavia, che la cosiddetta intelligenza artificiale generativa, in senso stretto, non è propriamente “generativa”. Quest’ultima, in verità, cerca nei big data delle informazioni e le confeziona nello stile che le è stato richiesto. Non sviluppa concetti o analisi nuove. Ripete quelle che trova, dando loro una forma accattivante. E più trova ripetuta una nozione o una ipotesi, più la considera legittima e valida. Più che “generativa”, essa è quindi “rafforzativa”, nel senso che riordina i contenuti esistenti, contribuendo a consolidarli, spesso senza controllare se contengano errori o preconcetti.

venerdì 14 giugno 2024

La nascita di un bisonte bianco: profezia dei Lakota

La notizia della nascita di un bufalo bianco nel Parco Nazionale di Yellowstone sta facendo il giro del mondo, suscitando l’interesse degli scienziati e la reazione delle comunità di nativi americani che considerano sacro l’animale. 
"Questa nascita è allo stesso temporale una benedizione e un avvertimento. Dobbiamo fare di più", ha detto il capo Arvol Looking Horse, leader spirituale degli Oyate Lakota, Dakota e Nakota del Sud Dakota, che è anche il 19° custode della Pipa e del Fagotto della Donna Bufalo Bianco, un oggetto sacro per il suo popolo.

Dopo il rigido inverno del 2023, migliaia di bisonti di Yellowstone si sono spinti verso quote più basse e più di 1.500 sono stati uccisi o trasferiti a tribù che reclamano la gestione di un animale con cui i loro antenati hanno vissuto per millenni e che è uno dei simboli del legame con la “Madre Terra”.

La leggenda Lakota narra dell’apparizione della Donna Bufalo Bianco (Ptesáŋwiŋ) che donò loro la ‘čhaŋnúŋpa’, la sacra pipa cerimoniale, che avrebbe aiutato la tribù a superare il periodo di carestia. Quando se ne andò, la giovane donna si trasformò in un vitello di bisonte bianco promettendo che un giorno sarebbe tornata.

martedì 4 giugno 2024

Effetti della rete sulle tribù in Amazzonia

Decine tra bambini e adulti annoiati incollati allo schermo dello smartphone. Una scena che ormai è diventata un cliché per descrivere l’impatto della tecnologia sull’essere umano. A tutte le latitudini, è il caso di dirlo. Quando nove mesi fa i satelliti Starlink di Elon Musk sono riusciti a collegare con il resto del mondo anche la comunità Marubo, tribù dell’Amazzonia che ha fieramente vissuto in isolamento per secoli, tutti o quasi erano contenti. Internet offriva molti vantaggi evidenti, dice ora Tsainama Marubo, 73 anni, una delle anziane del villaggio, «Da questi schermi si apriva un mondo a noi sconosciuto. Come le chat con i propri cari lontani e la possibilità di chiedere aiuto in caso di emergenza. Ma le cose ora sono peggiorate». La donna parla con due cronisti del New York Times che sono partiti per il Brasile e raggiungere le sponde del fiume Ituì. Guarda i suoi compagni di villaggio e scuote le teste: «Sono tutti lì, concentrati sui telefonini. Sono diventati pigri. Non parlano, non lavorano, non si muovono. Sono come imbambolati. Scorrono le immagini, leggono con il traduttore, navigano ore e ore immersi in un coma che spaventa». Come adolescenti indolenti, l’internet veloce è arrivato come un lampo nelle loro vite e ha sconvolto i ritmi della loro società, stravolto le loro abitudini. 
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lunedì 27 maggio 2024

Papa e monaci buddisti thailandesi insieme per un mondo più inclusivo

Tre i “punti fondamentali” evidenziati durante il colloquio tra buddisti e cristiani - che ha riunito in Thailandia più di 150 persone provenienti da varie parti dell’Asia per riflettere sul tema “Karuna e Agape in dialogo per guarire un’umanità ferita e la Terra” e ricordati dal Papa. Il primo che “nessuno si salva da solo”, che “possiamo essere salvati solo insieme, poiché siamo interconnessi e interdipendenti”.
Alla luce di questa verità, vi esorto a collaborare con tutti: società civile, membri di altre religioni, governi, organizzazioni internazionali, comunità accademiche e scientifiche e tutte le altre parti interessate a promuovere un’amicizia che sostenga la pace e la fraternità e costruisca un mondo più inclusivo

sabato 25 maggio 2024

Prima Giornata mondiale dei bambini

In occasione della prima Giornata mondiale dei bambini (Gmb), in programma a Roma per il 25 e 26 maggio e voluta da Papa Francesco, anche il mensile per ragazzi “Il Ponte d’Oro”, edito dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it), dedica copertina e dossier alla stretta amicizia tra il Santo Padre e i più piccoli. Non è solo questione di intesa o simpatia, ma anche e soprattutto di una convinzione: per costruire un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico, occorre imparare dai bambini e dalle bambine. Con loro Papa Francesco apre un dialogo sincero che va dritto ai temi più importanti per l’umanità, come salvare il Creato o costruire la pace.

Piccoli-grandi protagonisti. 

Per il Santo Padre i ragazzi non sono solo gli uomini e le donne del domani: sono già importanti oggi, cittadini del mondo attuale, protagonisti di un cambiamento proprio adesso. Nel suo messaggio in occasione della Gmb si rivolge a loro con queste parole: “Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico. Lui, che si è offerto sulla croce per raccoglierci tutti nell’amore, Lui che ha vinto la morte e ci ha riconciliati col Padre, vuole continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi”. Insomma, per Francesco ciascun bambino può e deve essere protagonista nel migliorare il mondo, seguendo la volontà e gli insegnamenti di Gesù. 

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venerdì 24 maggio 2024

Riconosciuto il miracolo di Carlo Acutis

Un miracolo compiuto per intercessione del beato Carlo Acutis è stato riconosciuto da papa Francesco, e pertanto, in data da definire, egli sarà proclamato santo, passando così dal culto locale, che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati.
Il miracolo riconosciuto ai fini della canonizzazione riguarda una ragazza del Costa Rica, studentessa in Italia, operata per un trauma cranico dovuto a un incidente. Dalle sue condizioni disperate è uscita grazie all’intercessione del Beato, invocato dalla mamma. Il giovane milanese, morto a Monza nel 2006, approdato poco dopo al cimitero di Assisi, collocato nel 2019 con i suoi resti mortali nel Santuario della Spogliazione presto sarà dunque beatificato.

giovedì 16 maggio 2024

Un anno a tavola con Dio

Il 14 maggio, presso l’ENGIM di Tonezza è stato presentato il Calendario liturgico – gastronomico della Diocesi di Vicenza. L’opera è frutto della ricerca di alcuni insegnanti di religione della Diocesi di Vicenza che presto sarà pubblicata presso l’editore Ronzani di Dueville (VI).

Si tratta di un lavoro originale (frutto di un gruppetto di IdR che si sono impegnati durante l’anno con il corso “A tavola con Dio”) che mira a mettere in luce gli intrecci tra la cultura popolare e la tradizione religiosa del nostro territorio. Il testo, di cui sarà presentata la prima parte, è frutto anche della consulenza di professionisti esperti in cucina e scienze dell’alimentazione che operano sul nostro territorio e – grazie alla qualità editoriale – risulterà utile sia ai professionisti sia al grande pubblico.
All’incontro erano presenti i protagonisti del progetto e, in modo tutto speciale, giornalisti ed editori, esperti del settore ristorativo, rappresentanze del mondo agricolo, delle associazioni e della Diocesi.

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mercoledì 15 maggio 2024

Allenare alla vita

Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’Università degli Studi di Milano, nel suo ultimo libro “Allenare alla vita” offre una critica ai falsi miti educativi degli ultimi 15 anni, causa di fragilità nella crescita dei figli.

Pellai propone 10 punti chiave per “allenare” i giovani alla vita:

1. Recuperare l’autorevolezza adulta: I genitori devono saper dire “no” e insegnare ai figli a gestire la frustrazione e i limiti.
2. Virtuale non è reale: Ritardare l’accesso dei figli agli smartphone, possibilmente fino ai 14 anni, e in accordo con altri genitori.
3. Generare alleanza educativa: Collaborare con scuola, educatori e allenatori, evitando conflitti e interferenze.
4. Non è necessario essere sempre il numero uno: Evitare di mettere eccessiva pressione sui figli per la performance, causa di ansia e fragilità.
5. La velocità è un falso mito: Ridurre il sovraccarico di attività dei bambini, favorendo tempi morti e un ritmo più lento.
6. Ritrovare la sensibilità: Contrastare la desensibilizzazione causata da turpiloquio, sessismo, pornografia e violenza, promuovendo cura e rispetto.
7. Riempire il vuoto interiore: Nutrire la mente dei giovani con stimoli culturali e artistici che promuovano la bellezza e l’auto riflessione.
8. Dall’io al noi: Insegnare ai ragazzi il valore della cooperazione e del lavoro di squadra, contrastando l’eccessiva competizione.
9. Non geolocalizzare i figli: Permettere ai figli di sperimentare rischi controllati, senza eccessivo controllo e sorveglianza.
10. Recuperare la dimensione spirituale: Offrire ai bambini strumenti per rispondere alle grandi domande della vita, contrastando l’eccessivo materialismo.

Fonte: Orizzonte scuola

martedì 14 maggio 2024

Semi di Speranza

 

“Non ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali …
e non ci sono cambiamenti culturali senza cambiamenti nelle persone.”
(LD, 70)

In questa Settimana Laudato Si’ e di Pentecoste, l'invito è di riunirsi in comunità per contemplare e coltivare semi di speranza per il nostro “pianeta sofferente” (LD 2). La Laudate Deum ricorda l’urgenza già espresso nell'enciclica Laudato Si’: la necessità di una trasformazione personale e culturale in mezzo alle nostre crisi ecologiche e climatiche.

Il tema della Settimana della Laudato Si’ di quest’anno si ispira al simbolo del Tempo della Creazione 2024, “primizie”. Cercare di essere semi di speranza nella vita quotidiana e nel mondo.

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domenica 12 maggio 2024

Torna la grande rogazione di Asiago, a migliaia in cammino fra boschi e prati dell’Altopiano

Un rito antico, che unisce le genti dell’Altopiano in un pellegrinaggio che dura un giorno intero. È la grande rogazione, che torna ancora una volta per portare migliaia di persone fra i boschi e i prati del territorio parrocchiale di Asiago: un lungo viaggio di oltre 30 chilometri, dall’alba al tramonto, per rinsaldare il patto d’amicizia fra l’uomo e la divinità. Un rito antico, appunto, che affonda le proprie radici nella tradizione delle rogazioni, nate per chiedere buoni raccolti, con un cambio di rotta nel diciassettesimo secolo per ringraziare per una scampata pestilenza. E allora via, tutti assieme, grandi e piccoli, dal duomo di Asiago fino al Lazzaretto, al Kaberlaba, Canove e Camporovere per poi tornare a casa fra cori e chiacchiere, preghiere e risate con il cuore pieno della bellezza dell’Altopiano e della forza della comunità. Un appuntamento di grande importanza per il territorio, da non confondere con una scampagnata o una passeggiata in stile trekking. Nella grande rogazione c’è l’anima di Asiago e delle genti dell’Altopiano, c’è il rapporto con il divino e con la natura, con sé stessi e con gli altri che si sublima nella messa solenne nel duomo asiaghese. (Servizio di Ferdinando Garavello)

mercoledì 8 maggio 2024

Dignità infinita della persona umana

Dopo un iter piuttosto laborioso e un intervento diretto del Santo Padre che chiedeva di “evidenziare nel testo tematiche strettamente connesse al tema della dignità, come ad esempio il dramma della povertà, la situazione dei migranti, le violenze contro le donne, la tratta delle persone, la guerra”, l’8 aprile 2024 è stata pubblicata la dichiarazione Dignitas infinita. La categoria di dignità non ha le connotazioni religiose della categoria di sacralità e la sua scelta, come cardine ideale del documento, può essere intesa come il tentativo di impostare un dialogo con la cultura secolare. Il rispetto della dignità delle persone rappresenta, infatti, un principio “che è pienamente conoscibile anche dalla sola ragione” (DI, n. 1) e che ha avuto un’autorevole eco nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. La dignità della persona è un dato originario e sulla sua accoglienza è possibile costruire un’autentica fraternità universale.

La nozione di dignità non è da tutti compresa in modo univoco, portando talora a scelte e atteggiamenti fatti in nome della dignità umana che ad altri sembrerebbero in aperta contraddizione con una comprensione più retta. Basti pensare all’idea di alcuni che il suicidio assistito e l’eutanasia siano due modalità per lasciare la vita “con dignità”. Per questo la dichiarazione offre in limine “un chiarimento fondamentale” e spiega che esiste una quadruplice articolazione del concetto di dignità: ontologica, morale, sociale ed esistenziale (cf. DI, n. 7). “Il senso più importante è quello legato alla dignità ontologica”, vale a dire la dignità che compete ad ogni essere umano per il solo fatto di esistere, indipendentemente dal suo agire in conformità o no alla propria dignità, indipendentemente dalle situazioni socio-economiche nelle quali vive una persona e dalle condizioni esistenziali, talvolta disperate, che sperimenta.

La Chiesa annuncia, promuove e si fa garante della dignità umana

La dignità, fondamento dei diritti e dei doveri umani

Alcune gravi violazioni della dignità umana

Il dramma della povertà
La guerra
Il travaglio dei migranti
La tratta delle persone
Abusi sessuali
Le violenze contro le donne
Aborto
Maternità surrogata
L’eutanasia e il suicidio assistito
Lo scarto dei diversamente abili
Teoria del gender
Cambio di sesso
Violenza digitale


 

martedì 7 maggio 2024

Perché maggio è il mese scelto per onorare Maria?

La pratica di dedicare maggio alla Madonna trova le sue radici nella storia. Già nell'antica Grecia, maggio era dedicato ad Artemide, la dea della fecondità. Nell'antica Roma, maggio era dedicato a Flora, la dea dei fiori e delle fioriture. Maggio quindi è culturalmente legato a tutto ciò che è abbondante, vitale, rigoglioso proprio come tutto quello che viene protetto dal manto materno della Vergine. I primi collegamenti espliciti tra il mese di maggio e la figura di Maria risalgono al 1100, quando Alfonso X, re di Castiglia e Leon, in "Las Cantigas de Santa Maria" celebra Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via (...)». Questo era solo l’inizio. Proprio il Medioevo vede infatti la nascita della pratica devozionale del Santo Rosario, una corona di fiori mistici sotto forma di preghiere da regalare alla Vergina attraverso la ripetizione delle “Ave Maria". 
Alla fine del 1600 si diffonde poi la pratica del Calendimaggio: il primo giorno del mese e tutte le sue domeniche, venivano consacrate alla Madre di Cristo, con canti, preghiere e fiori ad adornare le statue. 

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sabato 4 maggio 2024

Pasqua ortodossa. Perché i cristiani non festeggiano insieme

Il 5 maggio le Chiese ortodosse (e molti cattolici di rito orientale) festeggiano la Pasqua, oltre un mese dopo i cristiani d'Occidente. Questioni di calendario, naturalmente, anche se sullo sfondo resta il sogno di arrivare un giorno a festeggiare tutti insieme. La guerra in Ucraina ha infatti reso più difficile il dialogo ma l’impegno ecumenico (cioè la ricerca di unità tra chi pur appartenendo a Chiese diverse professa una comune fede in Cristo) non viene meno, anzi i più irriducibili rilanciano l’avvio di una nuova stagione di confronto. Un’ottima occasione sarebbe fornita nel 2025 dall’anniversario del Primo Concilio di Nicea, celebrato nel 325, e avrebbe come tema centrale l’individuazione di una data comune per la Pasqua. Tanto più che per giochi di date l’anno prossimo la Pasqua cadrà per tutti i cristiani il 20 aprile. Papa Francesco ne ha parlato più volte definendo uno scandalo questa divisione e così il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. Il leader ortodosso è tornato sull’argomento più volte anche di recente invitando a pregare «il Signore affinché la celebrazione comune della Pasqua che avremo l’anno prossimo non sia una felice coincidenza, un evento fortuito, ma l’inizio della fissazione di una data comune per il cristianesimo occidentale, in vista del 1700° anniversario, nel 2025, della convocazione del primo Concilio ecumenico a Nicea, che tra l’altro affrontò anche la questione della regolamentazione del tempo della celebrazione della Pasqua.
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venerdì 3 maggio 2024

Il movimento femminista sudcoreano che rifiuta gli uomini

La Corea del Sud è un paese in cui la cultura patriarcale nei suoi aspetti più conservatori è molto radicata: dalle donne ci si aspetta generalmente che abbiano figli, si dedichino alla famiglia e si adattino a una serie di canoni estetici e di abbigliamento. Tra i movimenti femministi nati negli ultimi anni per opporsi a tutto questo ce n’è uno piuttosto radicale, che rifiuta del tutto il matrimonio con gli uomini e in senso ancora più ampio le relazioni eterosessuali, nella convinzione che questo sia l’unico modo per cercare di limitare gli abusi e le discriminazioni di genere.
Il movimento 4B (conosciuto anche come movimento dei “4 no”) prende il nome da quattro parole sudcoreane che cominciano con il prefisso “bi”, che indica appunto “no”: bihon, cioè il rifiuto del matrimonio eterosessuale; bichulsan, il rifiuto di avere figli; biyeonae, il rifiuto di avere relazioni romantiche con gli uomini e bisekseu, il rifiuto di avere rapporti sessuali con loro.


mercoledì 1 maggio 2024

Il senso cristiano del lavoro

Il lavoro, nella visione cristiana, è ben più di una semplice attività economica; è una dimensione fondamentale dell'esistenza umana e un mezzo attraverso il quale l'individuo partecipa alla creazione continua del mondo. La festa di San Giuseppe lavoratore, celebrata il 1 maggio, sottolinea l'importanza e la dignità del lavoro, ponendo l'umile falegname e padre umano di Gesù come modello per tutti i lavoratori.

Dignità del Lavoro
La Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) pone la dignità della persona umana al centro della sua riflessione sul lavoro. Ogni lavoratore è un essere creato ad immagine di Dio e, pertanto, il lavoro è un mezzo per esprimere questa somiglianza divina. La DSC riconosce il lavoro come diritto fondamentale e dovere morale, che permette all'individuo di provvedere alle proprie necessità e a quelle della famiglia, ma anche di contribuire al bene comune.

Partecipazione alla Creazione
Il lavoro è visto come una partecipazione all'opera creativa di Dio. Questa prospettiva conferisce al lavoro un valore intrinseco che trascende la mera retribuzione o il prodotto finale. Il lavoratore, collaborando con Dio, diventa co-creatore e attraverso il suo lavoro porta avanti la missione della creazione.

Solidarietà e Giustizia Sociale
Un tratto distintivo della concezione cristiana del lavoro è l'enfasi sulla solidarietà e sulla giustizia sociale. La DSC incoraggia le pratiche lavorative che promuovono l'equità, il rispetto dei diritti dei lavoratori e la distribuzione equa delle risorse. Il lavoro non deve essere causa di alienazione o sfruttamento, ma deve essere organizzato in modo che favorisca lo sviluppo integrale della persona.

Attualità della visione cristiana del Lavoro
In un'epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici e da sfide economiche globali, la visione cristiana del lavoro mantiene la sua attualità. Essa invita a riflettere sul significato del progresso e sulle sue implicazioni etiche, promuovendo un modello di sviluppo che sia sostenibile e centrato sulla persona. La DSC offre una bussola morale che guida verso un'economia al servizio dell'uomo, non l'uomo al servizio dell'economia.


lunedì 29 aprile 2024

20a edizione del Festival Biblico

Agape (1Gv 4, 7-21)
«Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio»

Per omaggiare l’intero corpo biblico in questo anno così speciale, il Festival ha scelto un tema trasversale a tutte le Sacre Scritture. Un tema potente nella sua essenzialità e quasi radicale per questi tempi: agape, la forma più espansiva dell’amore e allo stesso tempo sostanziale perché suggerisce un modo di abitare il mondo, a livello sociale e civile, rivelandosi nella concretezza delle relazioni della vita di ogni giorno.

Nelle Sacre Scritture, agape, termine che in origine significa “trattare con gentilezza” e nel Nuovo Testamento indica “l’amore di Dio e il modo di esistenza che proviene da un tale amore”, è resa visibile e narrata in piena luce nella storia di Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato, ma la troviamo disseminata come tesoro prezioso e trama, talvolta nascosta, talaltra rilucente, in molte pagine della Bibbia. Agape rappresenta, quindi, un nucleo generativo e sintetico di tutta la rivelazione biblica e, in uno, dell’esperienza umana nel mondo.

«Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio» (1Gv 4,7). Il punto di partenza per la costruzione di un’edizione dedicata ad agape, sarà la prima lettera di Giovanni: un testo illuminante perché introduce agape in quanto stile, scelta di esistenza e, al contempo, ne riprende l’origine divina.

Di fronte al volto violento e bizzarro del mondo che abitiamo, agape indica come solo la carità e l’amore fraterno riescano a far filtrare un poco di luce. In questo senso possiamo riconoscere come l’annuncio biblico di agape non sia per alcuni, ma si offra a tutti, essendo in se stesso gentilezza, accoglienza, spazio per l’altro, comunicazione, dono di sé, apertura e disponibilità: «Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami anche suo fratello» (1Gv 4,20-21).

 

Le edizioni

ed. 2005  “I sensi delle Scritture”/ ed. 2006  “I luoghi delle Scritture” / ed. 2007  “I tempi delle Scritture” / ed. 2008  “Dimorare nelle Scritture” / ed. 2009  “I volti delle Scritture” / ed. 2010  “L’ospitalità delle Scritture” / ed. 2011  “Di Generazione in Generazione” / ed. 2012  “Perché avete paura? La speranza dalle Scritture” / ed. 2013  “Se tu conoscessi il dono di Dio. Fede e libertà secondo le Scritture” / ed. 2014  “Le Scritture, Dio e l’uomo si raccontano “ / ed. 2015  “Custodire il Creato, coltivare l’Umano” / ed.2016 “ Giustizia e Pace si baceranno” / ed.2017  “ Felice chi ha la strada nel cuore” / ed.2018  “Futuro” / ed.2019  “Polis” / ed.2020  “Logos”  Parlare pensare agire / ed.2021  “Siete tutti fratelli! (Mt 23,8) / ed.2022  “e vidi un nuovo cielo e una nuova terra  (Libro dell’Apocalisse) / ed.2023  “Genesi 1-11”


domenica 28 aprile 2024

Il Papa Francesco a Venezia incontra i giovani: "Siate rivoluzionari"

La prima tappa alla Giudecca per incontrare le detenute
Il carcere "può anche diventare un luogo di rinascita, morale e materiale, in cui la dignità di donne e uomini non è 'messa in isolamento', ma promossa attraverso il rispetto reciproco e la cura di talenti e capacità. [...] E' fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale, creando le premesse per un loro sano reinserimento. 
La seconda tappa alla Biennale di Venezia
"È vero che nessuno ha il monopolio del dolore umano. Ma ci sono una gioia e una sofferenza che si uniscono nel femminile in una forma unica e di cui dobbiamo metterci in ascolto, perché hanno qualcosa di importante da insegnarci. Penso ad artiste come Frida Khalo, Corita Kent o Louise Bourgeois e tante altre. Mi auguro con tutto il cuore che l'arte contemporanea possa aprire il nostro sguardo, aiutandoci a valorizzare adeguatamente il contributo delle donne, come coprotagoniste dell'avventura umana". 
La terza tappa, l'incontro con i giovani alla Basilica della Madonna della Salute
Il Papa alla Basilica della Madonna della Salute, a Punta della Dogana dove è stato accolto dagli applausi dei 1.700 giovani delle diocesi del Triveneto, appartenenti a gruppi parrocchiali e scout. A loro, Francesco ha lanciato un messaggio forte invitandoli ad “alzarsi”. “Alzarsi da terra, perché siamo fatti per il Cielo - ha detto - . Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano". "Per Dio non sei un profilo digitale, ma un figlio, che hai un Padre nei cieli e che dunque sei figlio del cielo". 
Tu potresti dire: 'Ma attorno a me stanno tutti per conto loro con il cellulare, attaccati ai social e ai videogiochi'. E tu senza paura vai controcorrente: prendi la vita tra le mani, mettiti in gioco; spegni la tv e apri il Vangelo".  
Il Papa poi ha invitato i giovani ad essere "rivoluzionari" non cercando l'utile come fa il mondo. Li ha invitati innanzitutto ad essere "creatori di bellezza, a fare qualcosa che prima non c'era". "Non siate professionisti del digitare compulsivo ma creatori di novità". "un gesto d'amore per qualcuno che non può ricambiare: questo è creare, imitare lo stile di Dio. È lo stile della gratuità, che fa uscire dalla logica nichilista del 'faccio per avere' e 'lavoro per guadagnare'. Il centro è la gratuità".

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giovedì 25 aprile 2024

150 anni fa nasceva Guglielmo Marconi

Durante il discorso tenuto al primo congresso della Radio Industria italiana a Bologna nel maggio del 1934 disse: «Sono orgoglioso di essere cristiano. Credo non solo come cristiano, ma anche come scienziato. Come un dispositivo senza fili, nella preghiera lo spirito umano è in grado di inviare onde invisibili per l’eternità, onde che raggiungono il loro obiettivo di fronte a Dio».
Tra i suoi scritti troviamo anche queste parole: «Credo che sarebbe una grande tragedia se gli uomini perdessero la loro fede nella preghiera. Senza l’aiuto della preghiera forse avrebbero fallito dove sono invece riusciti. Questo mi ha permesso di raggiungere quello che ho fatto, Dio ha fatto di me un semplice strumento della Sua volontà, per la rivelazione del suo potere divino». L’uomo che ci ha consegnato un nuovo modo di condividere le parole era un uomo dedito a una Parola, la sola che salva, la sola che accorcia quella distanza infinita che nessuna tecnica potrà mai colmare: l’assoluta alterità tra umano e divino che una Parola, fatta carne, ha definitivamente annullato.

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