Purtroppo, l’uomo a volte sceglie il male, dimenticando la sua dignità. Sono molto toccanti, a questo proposito, alcune parole di un poeta del Novecento, SALVATORE QUASIMODO, che – avendo davanti agli occhi gli orrori della Seconda guerra mondiale – ci offre una riflessione amara circa il fatto che, nonostante tutti i progressi scientifici e tecnologici, l’uomo del suo tempo è ancora quello «della pietra e della fionda», ovvero ha istinti “bestiali” non troppo diversi da quelli dei cavernicoli.
Da "Come un vento leggero", pag. 20
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