sabato 4 maggio 2024

Pasqua ortodossa. Perché i cristiani non festeggiano insieme

Il 5 maggio le Chiese ortodosse (e molti cattolici di rito orientale) festeggiano la Pasqua, oltre un mese dopo i cristiani d'Occidente. Questioni di calendario, naturalmente, anche se sullo sfondo resta il sogno di arrivare un giorno a festeggiare tutti insieme. La guerra in Ucraina ha infatti reso più difficile il dialogo ma l’impegno ecumenico (cioè la ricerca di unità tra chi pur appartenendo a Chiese diverse professa una comune fede in Cristo) non viene meno, anzi i più irriducibili rilanciano l’avvio di una nuova stagione di confronto. Un’ottima occasione sarebbe fornita nel 2025 dall’anniversario del Primo Concilio di Nicea, celebrato nel 325, e avrebbe come tema centrale l’individuazione di una data comune per la Pasqua. Tanto più che per giochi di date l’anno prossimo la Pasqua cadrà per tutti i cristiani il 20 aprile. Papa Francesco ne ha parlato più volte definendo uno scandalo questa divisione e così il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. Il leader ortodosso è tornato sull’argomento più volte anche di recente invitando a pregare «il Signore affinché la celebrazione comune della Pasqua che avremo l’anno prossimo non sia una felice coincidenza, un evento fortuito, ma l’inizio della fissazione di una data comune per il cristianesimo occidentale, in vista del 1700° anniversario, nel 2025, della convocazione del primo Concilio ecumenico a Nicea, che tra l’altro affrontò anche la questione della regolamentazione del tempo della celebrazione della Pasqua.
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