sabato 2 dicembre 2023

No ai nazionalismi, serve una conversione ecologica multilaterale

La via d’uscita alla crisi climatica è “la via dell’insieme, il multilateralismo”. Ne è convinto il Papa, che nel discorso preparato per la Cop28 di Dubai e letto dal cardinale segretario di Stato, Pietro ParoIin, fa notare che “il mondo sta diventando così multipolare e allo stesso tempo così complesso che è necessario un quadro diverso per una cooperazione efficace”: “Non basta pensare agli equilibri di potere. Si tratta di stabilire regole universali ed efficienti”, la proposta sulla scorta della Laudate Deum. “È preoccupante che il riscaldamento del pianeta si accompagni a un generale raffreddamento del multilateralismo, a una crescente sfiducia nella comunità internazionale, a una perdita della comune coscienza di essere una famiglia di nazioni”, il grido d’allarme del Papa, che cita il discorso di Giovanni Paolo II all’Onu del 1995: “È essenziale ricostruire la fiducia, fondamento del multilateralismo. Ciò vale per la cura del creato così come per la pace: sono le tematiche più urgenti e sono collegate”.

La Laudato si’ è chiara al riguardo:

«La cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione. Gesù ci ha ricordato che abbiamo Dio come nostro Padre comune e che questo ci rende fratelli. L’amore fraterno può solo essere gratuito, non può mai essere un compenso per ciò che un altro realizza, né un anticipo per quanto speriamo che faccia. Per questo è possibile amare i nemici. Questa stessa gratuità ci porta ad amare e accettare il vento, il sole o le nubi, benché non si sottomettano al nostro controllo. Per questo possiamo parlare di una fraternità universale». (LS 228).

Relazioni “giuste”, in grado cioè di generare vita, saranno quelle che innanzitutto cambiano il paradigma economico-finanziario talmente insostenibile e ingiusto da portare Papa Francesco a definirlo «un economia che uccide» (Evangelii gaudium, 53). Per limitare e fermare i cambiamenti climatici, l’inquinamento, la devastazione degli ecosistemi e la perdita di biodiversità, abbiamo bisogno di un modello di sviluppo ed economico-finanziario diverso.

 

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