«Da ragazzo trascorrevo molte ore di seguito ai video giochi, anche otto, senza mai una pausa. Nemmeno per mangiare», afferma il prete veronese Ambrogio Mazzai, a Cavaion, davanti a decine di bambini e ragazzi, genitori, insegnanti, amministratori, educatori. Parla schietto durante l’incontro serale «I giovani e la sicurezza nel reale e nel virtuale», promosso dall’associazione Gli Invisibili.
«Mi divertivo tanto, il tempo scorreva veloce e la sera ero stanco morto», continua don Mazzai. Ha 31 anni e 350mila follower su Tik Tok, il social più amato dai giovanissimi. Così tanti da avergli fatto conquistare il titolo di «don Tik Tok».
La sensazione di sprecare tempo
Bimbi e adolescenti sono tutt’orecchi, nella sala civica Turri gremita. Il pubblico degli adulti pure. La curiosità è tanta: a furia di «video giocare», com’è finita? «Ho capito che stavo sprecando il mio tempo», spiega il prete, comunicatore nato oltre che studente di questa materia all’università. «Ho iniziato a sentirmi inutile, a provare la brutta sensazione di non aver fatto nulla di buono. Passare così le mie giornate non mi lasciava alcun bel ricordo, come invece accade con viaggi, esperienze, incontri».
Nessun commento:
Posta un commento