"L'Italia aderisce con sentita partecipazione alla campagna di celebrazione promossa dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, nella consapevolezza che tale importante anniversario si inserisce in una congiuntura caratterizzata da violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario che offendono la coscienza delle donne e degli uomini del Pianeta".
Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella secondo il quale "Riconoscimento" e "tutela dei valori supremi della dignità umana, iscritti nella Costituzione" sono "per la Repubblica un'esigenza irrinunciabile, ovunque e in ogni circostanza. Senza diritti umani - universali e interdipendenti - non esistono né libertà né giustizia, né pace duratura né sviluppo sostenibile". Viste le "sfide" del "nostro tempo, abbiamo il dovere di ribadire con rinnovata determinazione principi che - indipendentemente dai contesti politici, economici o culturali - rappresentano per tutti un obbligo morale e un presidio di civiltà".
"Settantacinque anni fa, il 10 dicembre del '48, veniva firmata la
Dichiarazione universale dei diritti umani". Lo ha ricordato il Papa all'Angelus sottolineando
come essa sia "una via maestra sulla quale molti passi avanti sono
stati fatti. Ma tanti ancora ne mancano e a volte purtroppo si torna
indietro L'impegno per i diritti umani non è mai finito. A questo
proposito - ha aggiunto il Papa - sono vicino a tutti coloro che, senza
proclami, nella vita concreta di ogni giorno, lottano e parlano di
persona per difendere i diritti di chi non conta".
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