sabato 19 marzo 2022

L'uso improprio del vangelo

Sento di dover fare una precisazione. Non tanto per rispondere al signor Putin che cita il vangelo in uno stadio riempito di supporters alla sua Operazione Speciale, quanto per fare un appello.
Per molti secoli abbiamo invocato il Deus ex machina, benedetto eserciti e combattuto in nome di Dio.
Ma il Dio di Gesù Cristo non può essere invocato a questo scopo.
Nel vangelo della terza domenica di quaresima Gesù cita i "Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici".
Galilei zeloti, accesi nazionalisti, che combatterono contro il regime romano invasore? 
Gesù non entra nel merito della vicenda e non giustifica il fallimento della loro rivolta che li ha portati ad una esecuzione particolarmente odiosa per la mentalità ebraica. Semplicemente Gesù non è uno zelota che combatte contro l'invasore, nè un colaborazionista con il potere imperiale, come erano i sacerdoti e aristocratici dell'epoca. Gesù fa appello al cuore delle persone lasciandole libere di rispondere. Al suo arresto chiede a Pietro di riporre la spada. Se lui volesse, schiere di angeli combatterebbero per lui, ma non vuole.
La violenza è sempre un nonsenso, e provoca ulteriore violenza. Senza giudicare il sacrificio dei patrioti, senza stigmatizzare la violenza dell'invasore, ma indicando una nuova via. L'amore per i nemici. Questo è il vangelo.
Quello di cui parla Putin è faida, amore criminale del marito che preferisce uccidere la moglie piuttosto di lasciarla andare, la follia del vicino di casa che spara al confinante per una zolla di terreno contesa. 
Fa pensare il fatto che lui senta il bisogno di dare un'aura di sacralità al suo gesto criminale. Almeno Pilato si era limitato a lavarsene le mani...
Come dice papa Francesco, la vera bestemmia sta nell'usare il nome di Dio per uccidere, devastare, saccheggiare. 
Questo è l'opposto di dare la vita per i propri amici. Dare non è togliere...
Solo questa precisazione.

λέγω ὑμῖν, ἀλλ’ ἐὰν μὴ ⸀μετανοῆτε πάντες ⸀ὡσαύτως ἀπολεῖσθε.

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