Ci sono molte circostanze che alimentano «la divisione e il conflitto; sono innegabili le situazioni che possono condurci a scontrarci e a dividerci. Non possiamo negarlo. Ci minaccia sempre la tentazione di credere nell’odio e nella vendetta come forme legittime per ottenere giustizia in modo rapido ed efficace. Però l’esperienza ci dice che l’odio, la divisione e la vendetta non fanno che uccidere l’anima della nostra gente, avvelenare la speranza dei nostri figli, distruggere e portare via tutto quello che amiamo».
domenica 31 marzo 2019
IL PAPA AI CATTOLICI: "PERSEVERATE NEL DIALOGO CON I MUSULMANI"
Diecimila persone di 60 nazionalità. Sono arrivati da ogni angolo del Marocco i fedeli che partecipano alla messa di Papa Francesco nel complesso sportivo Principe Moulay Abdellah, a Rabat. Una comunità composta in gran parte da stranieri, un «piccolo gregge», come aveva detto Bergoglio incontrando i religiosi, le religiose, i consacrati e il Consiglio ecumenico delle Chiese. A loro, Francesco, salutando il Marocco, lascia una missione: «Perseverare sulla via del dialogo con i nostri fratelli e sorelle musulmani e a collaborare anche perché si renda visibile quella fraternità universale che ha la sua fonte in Dio. Possiate essere qui i servitori della speranza di cui il mondo ha tanto bisogno».
Ci sono molte circostanze che alimentano «la divisione e il conflitto; sono innegabili le situazioni che possono condurci a scontrarci e a dividerci. Non possiamo negarlo. Ci minaccia sempre la tentazione di credere nell’odio e nella vendetta come forme legittime per ottenere giustizia in modo rapido ed efficace. Però l’esperienza ci dice che l’odio, la divisione e la vendetta non fanno che uccidere l’anima della nostra gente, avvelenare la speranza dei nostri figli, distruggere e portare via tutto quello che amiamo».
Ci sono molte circostanze che alimentano «la divisione e il conflitto; sono innegabili le situazioni che possono condurci a scontrarci e a dividerci. Non possiamo negarlo. Ci minaccia sempre la tentazione di credere nell’odio e nella vendetta come forme legittime per ottenere giustizia in modo rapido ed efficace. Però l’esperienza ci dice che l’odio, la divisione e la vendetta non fanno che uccidere l’anima della nostra gente, avvelenare la speranza dei nostri figli, distruggere e portare via tutto quello che amiamo».
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento