Il 2 agosto ricorre l’Earth Overshoot Day, una data cruciale per il pianeta o meglio, per noi che l’abitiamo (e deprediamo). Si tratta del giorno in cui la domanda dell’umanità di risorse e servizi ecologici in un anno supera ciò che la Terra può rigenerare nello stesso periodo. Questo significa che in soli 8 mesi abbiamo utilizzato una quantità di risorse pari a quelle che il pianeta è in grado di riprodurre in 12 mesi. Viviamo come se avessimo a disposizione 1,7 pianeti Terra consumando il paniere di beni che madre natura ci mette a disposizione con una voracità tale che la stessa non è in grado di rinnovarle alla stessa velocità.
Immaginate come se l’umanità disponesse di un budget annuale di risorse naturali. In questo lasso di tempo abbiamo a disposizione una certa quantità di acqua fresca, aria pulita, suolo fertile e pesce nei mari. Da oggi questo budget è finito e fino alla fine del 2023 vivremo in debito ecologico, attingendo alle risorse che avremmo dovuto utilizzare negli anni a venire.
La data, come ogni anno, è stata calcolata dal Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che monitora il consumo e la rigenerazione delle risorse del pianeta, proprio come in un estratto conto bancario. In questa edizione i calcoli sono stati effettuati secondo gli ultimi National Footprint
and Biocapacity Accounts che prendono in considerazione le prestazioni dei Paesi fino al 2022, riducendo il ritardo di segnalazione di tre anni.
Di Valeria Morelli, su Economia Circolare
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