mercoledì 30 agosto 2023

Riflessione sui casi di violenza

È stanca di subire critiche e attacchi.

La grande solidarietà che ha ricevuto anche in Rete non la mette al riparo dagli haters, che continuano a criticarla. E così la 19enne stuprata da un gruppo di ragazzi a luglio scorso a Palermo torna a sfogarsi sui social. Domenica scorsa aveva rivendicato il diritto di vivere la sua vita come meglio preferisce, oggi ammette di non avere più la forza di reagire. E intanto lascia Palermo per una comunità protetta fuori dalla città, trasferita in un centro in cui le verrà anche offerta la possibilità di lavorare.

"E' intollerabile che in vicende di stupro si accendano i riflettori sulle vittime (la vecchissima storia del “com’era vestita” oggi è diventata “quanto aveva bevuto”). Su di loro dovrebbe scendere il silenzio (sì, anche in tivù) e di loro restare solo il dolore e la necessità di ottenere giustizia. Si esamini piuttosto la "cultura" di cui sono portatori gli stupratori: la volontà di sottomettere, prevaricare ed esercitare un potere sulle donne, la loro riduzione a oggetto, l’affermazione della legge del più forte. Il sesso non c’entra, lo dicono gli esperti. C’entra una sottocultura che resiste a qualsiasi progresso femminile, una misoginia sotterranea che serpeggia in mondi diversi tra loro: da quello periferico e chiuso degli hinterland malavitosi metropolitani a quello ultramondano ed elitario delle Ztl.

Ai nostri figli, è ovvio, impartiamo lezioni di prudenza e raccomandiamo di non bere troppo e di non percorrere strade buie. Vale per tutti, maschi e femmine, perché alzare il gomito danneggia la salute, fa perdere il controllo degli eventi e perché nei vicoli scuri ci possono essere malitenzionati. Di fronte a uno stupro però occorre evitare commenti inopportuni o non ponderati a fondo: la violenza purtroppo viene inflitta a ragazze sobrie e ubriache (e questo secondo caso per la legge italiana non è una attenuante bensì una aggravante), di giorno di notte, da parte di uno solo o di più bruti, alle guardinghe e alle fiduciose, alle scollate e alle abbottonate.

Di fronte a uno stupro, anziché raccomandare prudenza alle ragazze, parliamo piuttosto di rispetto ai ragazzi. Anziché instillare la diffidenza alle ragazze, spieghiamo il valore del consenso ai ragazzi.

Ed esigiamo, tutti insieme, una società in cui una giovane che malauguratamente si ubriachi non trovi accanto a sé un lupo cattivo, ma un amico, o anche uno sconosciuto, che la riporti subito a casa".

Di Antonella Mariani

Vignetta di Pat Carra 

domenica 27 agosto 2023

Un sogno che compie 60 anni

 

Migliaia di americani hanno commemorato sabato il 60° anniversario della Marcia su Washington, evento cardine del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti degli anni '60, durante il quale Martin Luther King Jr pronunciò il discorso ispirato "I have a dream".

La marcia del 28 agosto 1963 portò più di 250.000 persone nella capitale della nazione per chiedere la fine delle discriminazioni di razza, colore, religione, sesso o origine nazionale. Molti attribuiscono a questa dimostrazione di forza l'approvazione del Civil Rights Act del 1964.

La manifestazione di quest'anno si è svolta presso il Lincoln Memorial, lo sfondo dell'appassionato appello di King per l'uguaglianza, mentre molti oratori hanno avvertito che c'è ancora molto lavoro da fare.

Margaret Huang, presidente e amministratore delegato del Southern Poverty Law Center, gruppo no-profit per la difesa dei diritti civili, ha detto alla folla che la marcia di 60 anni fa aprì le porte e stimolò nuovi strumenti per combattere la discriminazione. Ma la battaglia per i diritti continua ed il pericolo di tornare inidietro e perdere i diritti acquisiti è sempre in agguato.

sabato 26 agosto 2023

Matterella richiama i valori della convivenza umana al Meeting di Rimini

"Vorrei che ci interrogassimo.

Su cosa si fonda la società umana; la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito; la realtà che si è organizzata, nei secoli, in società politica dando vita alle regole - e alle istituzioni - che caratterizzano l’esperienza dei nostri giorni?

È, forse, il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l‘ostilità verso o il proprio vicino, o il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio che si basa la convivenza tra le persone?

Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo; e da tempo.

Invece, il crescere dell’amicizia fra le persone è quel che ha caratterizzato il progresso dell’umanità.

L’amicizia, come vocazione - incomprimibile - dell’uomo.

Vi è una circostanza, che richiama l’attenzione. Ogni volta che l’umanità si è trovata di fronte al baratro - è accaduto con le due guerre, mondiali, novecentesche - ha trovato, dentro di sé, le risorse quelle morali, per ripartire, per costruire un mondo diverso, in cui il conflitto lasciasse posto all’incontro. Per immaginare e progettare, il futuro insieme.

E se questa prospettiva è naufragata nel decennio, iniziato quasi alla metà degli anni venti, proprio per difetto di sentimenti di solidarietà e di reciproca comprensione e disponibilità tra i popoli, ha avuto successo, negli anni Quaranta e Cinquanta, per la comunità internazionale, con il dar vita alle Nazioni Unite e con l’avvio della integrazione d’Europa.

Uno spirito, analogo, ha ispirato la nostra Assemblea Costituente nella quale opinioni diverse si sono incontrate in spirito di collaborazione, per condividere e affermare i valori della dignità, ed eguaglianza, delle persone; della pace; della libertà.

Ecco, come nasce la nostra Costituzione: con l’amicizia come risorsa a cui attingere per superare - insieme - le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità.

Per superare, per espellere l’odio, come misura dei rapporti umani. Quell’odio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone; sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando, così, le basi delle regole della nostra convivenza".

Leggi tutto

venerdì 25 agosto 2023

18 Giornata Nazionale per la Custodia del Creato

Tempo del Creato 2023

"Che scorrano la giustizia e la pace" (Amos 5, 24)

Il messaggio che Papa Francesco ha consegnato alla Chiesa per la diciottesima Giornata Mondiale di preghiera per la Cura del Creato prende il via da un versetto del profeta Amos (Am 4, 24) “piuttosto come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne”. La scelta di questo versetto, all’interno di un capitolo di dura critica rispetto alla vita e alle scelte del popolo di Israele, non è secondaria: il Papa intende mettere in chiaro che parlare di Cura del Creato, di conversione ecologica e di preghiera per la madre Terra non può essere solo questione di parole. In pratica, non ci può essere cura del Creato senza giustizia.

Vedi le iniziative della Diocesi di Vicenza

lunedì 21 agosto 2023

Dorothy Day: "Ho trovato Dio attraverso i suoi poveri"

Prefazione al libro di papà Francesco...
«La vita di Dorothy Day, come lei stessa ce la racconta, è una delle possibili conferme di quanto già papa Benedetto XVI ha sostenuto con vigore e che io stesso ho ricordato in più occasioni: «La Chiesa cresce per attrazione, non per proselitismo». Il modo in cui Dorothy Day racconta il suo pervenire alla fede cristiana attesta il fatto che non sono gli sforzi o gli stratagemmi umani ad avvicinare le persone a Dio, bensì la grazia che scaturisce dalla carità, la bellezza che sgorga dalla testimonianza, l’amore che si fa fatti concreti.

Vorrei evidenziare tre elementi che emergono dalle pagine autobiografiche di Dorothy Day quali insegnamenti preziosi per tutti in questo nostro tempo: l’inquietudine, la Chiesa, il servizio.

Dorothy è una donna inquieta: quando vive il suo cammino di adesione al cristianesimo è giovane, non ha nemmeno ancora trent’anni, da tempo ha abbandonato la pratica religiosa, che le era sembrata, come sottolinea il fratello cui dedica questo libro, una cosa «morbosa». Invece, crescendo nella propria ricerca spirituale, arriva a considerare la fede e Dio non come un «tappabuchi», per usare una celebre definizione del teologo luterano Dietrich Bonhoeffer, bensì quale deve essere veramente, cioè la pienezza della vita e il traguardo della propria ricerca di felicità. Scrive Dorothy Day: «La maggior parte delle volte i barlumi di Dio sono giunti quando ero sola. I miei detrattori non possono dire che sia stata la paura della solitudine e del dolore che mi ha fatto rivolgere a Lui. È stato in questi pochi anni in cui ero sola e strafelice che l’ho trovato. Finalmente l’ho trovato attraverso la gioia e il ringraziamento, non attraverso il dolore».

Leggi da Avvenire

venerdì 18 agosto 2023

Assalti contro chiese e abitazioni dei cristiani per un'accusa di blasfemia

“A Jaranwala più di 900 famiglie cristiane sono in fuga e si nascondono nei campi con donne, anziani e bambini per salvarsi la vita. Queste persone sono in preda al terrore e hanno bisogno di soccorso e protezione immediata”.

Parla dalla città sconvolta dalle violenze contro i cristiani per le false accuse di blasfemia p. Abid Tanvir, vicario generale della diocesi di Faisalabad: 21 le chiese assaltate di cui 3 appartenenti alla comunità cattolica. Accompagnate dalla sensazione chiara che i 150 arresti degli estremisti e l’applicazione dell’articolo 144 che vieta ogni raduno - disposti dalle autorità pachistane in seguito ai disordini - siano arrivati dopo colpevoli negligenze che avrebbero potuto evitare un bilancio così pesante.

“Questo incidente appare chiaramente come un'enorme cospirazione contro la comunità cristiana - commenta p. Tanvir -. Serve un’indagine vera perché sia fatta giustizia. I musulmani accusano due cristiani di aver profanato il Corano e di aver scritto una nota blasfema. Entrambi sono analfabeti, lavorano come spazzini e operai: come possono aver scritto un biglietto del genere? E sarebbero così sciocchi da incollare la loro foto con quel biglietto? Questo non è possibile, sono solo vendette personali”.

Ora però a Jaranwala tutta la comunità cristiana deve fare i conti con le conseguenze. “Le nostre suore e i nostri sacerdoti presenti sul posto ci informano continuamente di queste persone che ora si trovano accampati senza cibo e acqua - continua il vicario generale della diocesi di Faisalabad -. È allarmante che persone innocenti debbano vivere una vita così miserabile a causa di un crimine che non hanno mai commesso”.

Da Asianwes

giovedì 17 agosto 2023

Intelligenze artificiali e Pace

I notevoli progressi compiuti nel campo delle intelligenze artificiali hanno un impatto sempre più profondo sull’attività umana, sulla vita personale e sociale, sulla politica e l’economia.

Papa Francesco sollecita un dialogo aperto sul significato di queste nuove tecnologie, dotate di potenzialità dirompenti e di effetti ambivalenti. Egli richiama la necessità di vigilare e di operare affinché non attecchisca una logica di violenza e di discriminazione nel produrre e nell’usare tali dispositivi, a spese dei più fragili e degli esclusi: ingiustizia e disuguaglianze alimentano conflitti e antagonismi. L’urgenza di orientare la concezione e l’utilizzo delle intelligenze artificiali in modo responsabile, perché siano al servizio dell’umanità e della protezione della nostra casa comune, esige di estendere la riflessione etica all’ambito dell’educazione e del diritto.

La tutela della dignità della persona e la cura per una fraternità effettivamente aperta all’intera famiglia umana sono condizioni imprescindibili perché lo sviluppo tecnologico possa contribuire alla promozione della giustizia e della pace nel mondo.

Dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale

mercoledì 16 agosto 2023

Nicaragua, a due sacerdoti di ritorno dalla GMG viene impedito di rientrare nel Paese

La dittatura nicaraguense ha rifiutato l’ingresso nel territorio a due sacerdoti che si erano recati in Portogallo per partecipare alla Giornata mondiale della gioventù (GMG), evento che si è svolto la scorsa settimana a Lisbona. Questi fatti sono stati rivelati da Martha Patricia Molina, una ricercatrice nicaraguense in esilio, che ha riferito sulla situazione il 12 agosto.

I due sacerdoti a cui è stato impedito il rientro sono padre Tomás Sergio Zamora Calderón, parroco della chiesa Nuestro Señor de los Milagros, nella diocesi di León e Chinandega, nel Nord-Ovest del Nicaragua, e padre William Mora, parroco della Cristo Rey Church, nella diocesi di Siuna, nella regione nord caraibica, ha affermato il ricercatore.

La comunità parrocchiale di Fr. Zamora Calderón «è sconvolta dalla notizia». Questo sacerdote «è stato a lungo responsabile della Caritas León (che ha dovuto chiudere) e tesoriere della diocesi di León e Chinandega», ha detto la signora Molina.

Per quanto riguarda padre William Mora, ha lavorato nella pastorale giovanile nella diocesi di Siuna e, secondo la signora Molina, «ha avuto una vita pastorale attiva nella sua comunità, che oggi si chiede cosa ne sarà di essa senza il suo parroco».

Negli ultimi anni, le autorità nicaraguensi hanno intensificato la persecuzione dei dissidenti politici e si sono interessate anche alla Chiesa cattolica, soprattutto dopo le proteste dell’opposizione nel 2018.

martedì 15 agosto 2023

A due anni dalla presa di potere dei Talebani, le donne afghane vengono "cancellate da tutto".

Donne afgane che indossano il burqa tengono dei cartelli mentre protestano per il loro diritto all'istruzione

Martedì 15 agosto ricorre il secondo anniversario della caduta di Kabul in mano ai Talebani, che hanno preso il controllo dell'Afghanistan in seguito al caotico e controverso ritiro degli Stati Uniti dal Paese dopo quasi 20 anni di combattimenti.

I Talebani, che non sono riconosciuti dalla maggior parte dei Paesi del mondo, hanno dichiarato il martedì festa nazionale. La giornata è "piena di onore e orgoglio per gli afghani", ha dichiarato alla CNN il vice portavoce dei Talebani Bilal Karimi.

Avvertono gli attivisti che le cose potrebbero solo peggiorare mentre il mondo guarda altrove, affaticato dalle guerre decennali dell'Afghanistan e troppo preoccupato dei propri problemi interni. Nel frattempo, la diminuzione degli aiuti stranieri fa sì che milioni di afghani combattano contro la siccità, la fame e le malattie, in una crisi che, secondo gli esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani, questa settimana si sta aggravando.
"Non esiste più la libertà delle donne", ha dichiarato Mahbouba Seraj, attivista afghana per i diritti delle donne e candidata al Premio Nobel per la pace 2023.
"Le donne in Afghanistan vengono lentamente cancellate dalla società, dalla vita, da tutto - le loro opinioni, le loro voci, quello che pensano, dove sono".

Cancellate dalla sfera pubblica
Quando i Talebani, un gruppo islamista radicale che aveva precedentemente governato l'Afghanistan negli anni '90, hanno preso il potere nel 2021, si sono inizialmente presentati come una versione più moderata del loro passato, promettendo persino che alle donne sarebbe stato permesso di continuare la loro istruzione fino all'università.
Da allora, però, ha dato un giro di vite, chiudendo le scuole secondarie per le ragazze, vietando alle donne di frequentare l'università e di lavorare presso le ONG, comprese le Nazioni Unite, limitando i loro viaggi senza un accompagnatore maschio e vietando loro l'accesso a spazi pubblici come parchi e palestre.
Le donne non possono più lavorare nella maggior parte dei settori e il mese scorso hanno subito un altro colpo quando i talebani hanno chiuso tutti i saloni di bellezza del Paese. Il settore dava lavoro a circa 60.000 donne, molte delle quali erano le uniche a portare avanti la famiglia, creando ulteriori problemi alle famiglie che già faticavano a tirare avanti.
Per le giovani donne come Zahra, il brusco stravolgimento della vita quotidiana è particolarmente devastante quando diventano maggiorenni e sviluppano sogni per il loro futuro. 

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite del mese scorso, redatto dopo una visita di una settimana in Afghanistan, la situazione ha avuto ripercussioni anche sulla salute mentale, con segnalazioni diffuse di depressione e suicidio, soprattutto tra le ragazze adolescenti a cui è stato impedito di proseguire gli studi.
Quasi l'8% delle persone intervistate conosceva una ragazza o una donna che aveva tentato il suicidio, secondo il rapporto. Le restrizioni e le difficoltà economiche hanno portato anche a un aumento della violenza domestica e al matrimonio forzato delle ragazze.
I Talebani hanno ripetutamente affermato che le donne possono lavorare in alcuni settori, purché seguano i "valori islamici".

Di Jessie Yeung Anna Coren e Jawad Temori, CNN 

15 agosto 2023

Gli editti

1. Stop all'educazione

Sono 46 i bandi ufficial promulgati dal governc taleban dall'agosto 2021 che riguardano le donne, a cui se ne aggiungono 15 non ufficiali. Tra agosto e marzo 2022, proibiti l'educazione mista, le scuole secondarie, lo sport, il mestiere di attrice, viaggiare in auto da sole e lavorare con uomini.

2. Niente più patenti

Da maggio a dicembre 2022 un'altra raffica di divieti: niente più patenti, le presentatrici in Tv devono coprirsi il volto, vietato entrare nei parchi, andare a scuola dopo i 12 anni, le impiegate del mini stero delle Finanze devono mandare un   uomo a lavorare al  posto loro.

3. "Vietato" l'Onu

Il 4 aprile 2023 un bando ufficiale stabilisce che le donne afghane non potranno più lavorare nemmeno per le agenzie dell'Onu. Nello stesso mese, ad Herat si vietano i ristoranti. A maggio si proibisce alle donne di partecipare a programmi televisivi e radiofonici in cui i presentatori sono uomini. Il 3 luglio si ordina di chiudere i  saloni di bellezza, tra i pochi esercizi al fem minile rimasti ancora  aperti.

4. Stare in casa

Ai bandi ufficiali si aggiungono una 15ina di obblighi "consigliati": ad esempio di stare il più possibile tra le mura domestiche e di non utilizzare i bagni pubblici. Le agenzie di viaggio non devono vendere biglietti alle donne. I caffé a Herat non devono servire donne sole.
 

«Ci hanno tolto identità e dignltà. E ora ci derubano del nostro domani»

Jamila è una ragazza di 22 anni che ha frequentato i corsi di estetica e parrucchiera di Nove onlus per 5 mesi. Ha iniziato anche lei a lavorare subito dopo aver superato l'esame finale. Come la maggior parte dei nuclei afghani, la sua è una famiglia numerosa, composta da 8 persone che si mantengono solo grazie a ciò che guadagnano Jamila e suo fratello. «Non riuscivamo a crederci, e non riusciamo a capire, questa è una vera rovina. La chiusura dei saloni di bellezza non attacca solo le donne ma le famiglie intere. Trovare un lavoro o avviare un'attività con la crisi economica in cui si trova il mio Paese è difficilissimo anche per gli uomini. I saloni di bellezza sono sempre stati una grande fonte di lavoro per le donne afghane. E ora, anche questa attività è stata proi-. bita. È una cosa terribile. Dico quello che vedo: in questi due anni la condizione psicologica delle donne è peggiorata pericolosamente, la maggior parte è preda di depressioni che portano anche al suicidio. I taleban ci hanno tolto tutto: identità, dignità e speranza. Ci hanno derubate del futuro».
 
Da Avvenire
 

lunedì 14 agosto 2023

Ricordo di Francesco Alberoni

Siamo sempre dolorosamente colpiti quando un ragazzo giovane si uccide per amore, o quando un uomo rifiutato perseguita la donna che ha cessato di amarlo e l’uccide. Ma io sono molto colpito anche dalle lettere in cui le donne mi parlano del loro grande amore che, col matrimonio, non si capisce come, è diventato abitudine, monotonia, o di uomini che non sanno amare, o delle lotte feroci dei divorzi e mi domando perche la nostra societa non ha studiato l’amore e non insegna nulla su di loro. I genitori non insegnano ai loro figli cosa è, l’amicizia, cosa è l’innamoramento, cosa accade in una relazione amorosa, per cui questi arrivano all’adolescenza senza alcun orientamento. E non basta l’educazione sessuale che riguarda l’aspetto fisico. Sul mondo delle emozioni non c’è una riflessione fra gli adulti e non c’è dialogo coi figli, non c’è approfondimento e non c’è chiarezza anche su cose elementari. Per esempio che l’amicizia è sicurezza e l’amore rischio, che l’amicizia è reciprocità mentre l’ amore domanda sempre “ mi ami? “. I genitori spesso non dicono neppure ai figli che loro sono stati uniti dall’innamoramento, un amore appassionato che pero può finire e talvolta diventa un amore diverso, un volersi bene coniugale. E non chiariscono invece che il loro amore per i figli è un amore incondizionato, che non finisce mai ed è un prendersi cura. Non sanno o non spiegano che il puro desiderio sessuale non è amore, ma una avidità come la golosità per i dolci; quando però si rivolge a qualcuno che ti piace diventa amore erotico. Ma che ci sono tante forme di amore erotico: l’attrazione improvvisa prima per l’uno e poi per l’altro, la cotta che dura poco. Poi le infatuazioni fra cui le l’infatuazione erotica, quella divistica e quella competitiva, tutte intensissime per cui assomigliano molto all’innamoramento ma poi scompaiono improvvisamente. E che il vero innamoramento invece produce una maturazione della personalità , una vera rivoluzione e si radica nella mente e nel cuore; guai perciò se non e reciproco! Se in casa e in scuola si studiassero e si parlasse seriamente di queste cose forse eviteremmo molti disordini emozionali della adolescenza che poi influenzano negativamente il corso della vita.

Alberoni Magazine
27 Agosto 2012

domenica 13 agosto 2023

Concluso il Jamboree 2023 in Corea

Un'esperienza che ricorderanno per tutta la vita e che li aiuterà a crescere nelle difficoltà

Erano 1200 gli scout italiani al "Jamboree", il raduno mondiale del movimento che si è concluso in Corea del Sud, a Seul. Per loro un'esperienza che ricorderanno per tutta la vita e che li aiuterà a crescere anche nelle difficoltà.

Dal Veneto hanno partecipato circa 150 giovani

"Il gran caldo non ha fermato attività e conoscenze", raccontano. Nemmeno il trasferimento in un campus universitario, per l'arrivo di un tifone, ha fatto perdere il sorriso ai ragazzi. E negli occhi, ancora l'emozione della cerimonia di chiusura. Un'avventura, fatta di fiducia, anche quella vissuta dai genitori.




sabato 12 agosto 2023

Un ricordo di Michela Murgia


Dopo la maturità, Michela aveva conseguito una laurea in teologia, era stata a lungo animatrice in Azione Cattolica e insegnante di  religione: «È stato proprio lo studio della teologia a educarmi a una cultura della domanda. Mentre oggi siamo circondati da persone che hanno il culto della risposta». L'interesse per le questioni religiose oltre che per quelle etiche  e sociali, attraversa molta della sua successiva produzione. Nel 2011 esce Ave Mary, riflessione sul ruolo della donna nel contesto cattolico, un libro scritto per interrogarsi «su quanto c'è della
 narrazione mariana, tradizionalmente promossa dalla Chiesa cattolica, nelle donne di oggi. Il libro è un vivace pamphlet a metà strada tra ricordi personali (le esperienze nella vita di parrocchia) e riflessione teologica. 
«Negli anni Settanta il movimento femminista ha portato avani delle  forti azioni di rottura, anche con una contrapposizione frontale alla Chiesa cattolica, vista come una forza conservatrice, ostile ad ogni progresso, fautrice di immutabili modelli pafriarcali. A sua volta la Chiesa si è irrigidita, respingendo le donne,anche quelle credenti, vicine al femminismo e alle sue rivendicazioni. É stato un peccato, perché il rinnovamerito iniziato attraverso Vaticano ll avrebbe sicuramente guadagnato molto dall'apporto di queste intelligenze costruttive. Oggi i tempi mi sembrano maturi per un dialogo autentico». 
Da Avvenire

Personalmente l'ho conosciuta a Padova Sabato 11 dicembre 2022 alla giornata conclusiva dei due corsi di Alta formazione: Raccontare la verità e Alfabetizzazione digitale a scuola sui temi dell'informazione, l'educazione, la democrazia, il linguaggio, la cura del vero e le società inclusive ed eque. Mi ha sempre colpito il suo modo di raccontare le cose diretto e poco incline al compromesso e in quell'occasione parlava della parità di genere e dell'importanza di declinare i mestieri al femminile per aiutare a ripensare al mondo in modo più equilibrato ed equo.

L'anno scorso ero stato incuriosito dal titolo del suo libro "God save the queer" e avevo voluto leggerlo con il fiato un po' sospeso perché non avevo idea di che cosa potesse celarsi dietro ad una copertina a dir poco provocatoria.
Eppure sono rimasto colpito dal racconto della sua esperienza di fede e dalla meraviglia suscitata dalla scoperta dell'icona della Trinità di Rublev.
Effettivamente nel Dio Trinità, unità nella diversità, c'é spazio per tutti e auguro di cuore che lei possa ritrovarsi nel suo abbraccio.


venerdì 11 agosto 2023

Text with Jesus

Una nuova app di intelligenza artificiale permette agli utenti di "messaggiare" con Gesù e altre figure bibliche
L'applicazione replica una piattaforma di messaggistica istantanea, consentendo agli utenti di chattare con le imitazioni ChatGPT di personaggi biblici, tra cui gli apostoli, i profeti, Ruth, Giobbe, Lot e altri ancora.

Se vi siete mai chiesti come si sia sentito Giona mentre era intrappolato nello stomaco della balena per tre giorni, perché Salomone abbia avuto così tante mogli o perché Giuda abbia tradito Gesù, una nuova app chiamata Text with Jesus è la vostra occasione per chiederlo.

Lanciata a luglio, Text with Jesus è l'ultima creazione di Cat Loaf software, una società di sviluppo di applicazioni di Los Angeles. L'applicazione riproduce una piattaforma di messaggistica istantanea, con figure bibliche impersonate dal programma di intelligenza artificiale ChatGPT.

Tra i personaggi disponibili sull'app ci sono la Sacra Famiglia, gli apostoli, i profeti, Ruth, Giobbe e il nipote di Abramo, Lot.

7 agosto 2023
Di Fiona André

giovedì 10 agosto 2023

La Cina inasprisce i controlli sulle attività religiose

Croci rimosse, pastori arrestati e mantenuti in fermo amministrativo per la sola colpa di praticare la fede, luoghi di culto costretti a sostenere la campagna di “sinicizzazione” secondo l’ideologia del presidente Xi Jinping. Nelle ultime settimane in Cina si registra una ulteriore escalation nella stretta sulle attività religiose, dalla pastorale alle funzioni. Restrizioni che trovano un corrispettivo anche sul piano legislativo: dal primo settembre, infatti, saranno in vigore nuove regole che intensificheranno “il controllo” su monasteri, templi, moschee, chiese e altri luoghi di pratica della fede, che “vieteranno i legami con organizzazioni d’oltremare [estere]” e dovranno garantire “una educazione patriottica ai credenti”.

Pastore arrestato
In tema di arresti è di questi giorni la notizia, rilanciata da un blog cristiano cinese, della detenzione del pastore Park Guangzhe della Christian New Life Church di Nanning, nel Guangxi, regione autonoma nel Sud, al confine con il Vietnam. Il leader cristiano è stato trattenuto per 15 giorni in base a un provvedimento di “fermo amministrativo”, con l’accusa di aver “usato la religione” per “disturbare l’ordine sociale”. 
 
Wenzhou, croci nel mirino
Intanto il governo di Wenzhou, città-prefettura nella parte sud-orientale della provincia dello Zhejiang, sulla costa est della Cina, è pronto a riprendere come già fatto in passato la rimozione forzata delle croci sulle facciate dei luoghi di culto. Il 3 agosto scorso una chiesa di Dongqiao ha ricevuto un avviso in base al quale verrà rimosso il simbolo religioso; in risposta, i leader cristiani hanno emanato una nota in cui invitano i fedeli a pregare contro la rimozione. Verranno tolte anche le targhe di bronzo appese su porte e muri recanti le scritte “Gesù”, “Cristo”, “Geova” ed “Emmanuel”.

Lo Zhejiang è una provincia con un’elevata popolazione cristiana ed è fra gli obiettivi primari della politica di controllo e “sinicizzazione” voluta dal presidente Xi Jinping sulle religioni e la pratica del culto. Già in passato, fra il 2014 e il 2016, si sono registrate oltre 1500 demolizioni di luoghi di culto e di rimozione di croci o altri simboli religiosi dalle facciate. 
La campagna di rimozione si è poi estesa in altre province, fra le quali quella dell’Henan, dove si è registrato un massiccio abbattimento di croci nel 2018, affiancato al rogo delle Bibbie e alla distruzione di targhe e altri simboli religiosi, fra cui frasi di ispirazione cristiana, nelle case dei fedeli.

La “sinicizzazione” del culto
Fra le regole per i luoghi di culto - pubblicate sul sito web del Dipartimento di lavoro del Fronte unito (Dlfu), che risponde direttamente al Comitato centrale del Pcc - si legge: “Nessuna organizzazione o individuo può utilizzare i siti di attività religiose per condurre atti che mettano in pericolo la sicurezza nazionale, turbino l’ordine sociale o danneggino gli interessi nazionali”. I responsabili dei luoghi di culto, prosegue il documento, che saranno sottoposti a un controllo accurato da parte dei funzionari degli Affari religiosi, devono “amare la madrepatria e sostenere la leadership del Partito comunista cinese e il sistema socialista”.

Leggi da Lanterne rosse, Asianews

martedì 8 agosto 2023

Biden vuole istituire un monumento nazionale per preservare le terre tribali ancestrali intorno al Grand Canyon

Il Presidente Biden emetterà martedì un proclama presidenziale che istituirà un nuovo monumento nazionale per proteggere quasi 1 milione di acri di terra intorno al Grand Canyon, nell'Arizona settentrionale.

Il nuovo monumento nazionale è destinato a preservare la terra ancestrale che è sacra a diverse tribù di nativi americani della zona. Nel presentare l'annuncio, gli alti funzionari dell'amministrazione hanno detto che il monumento nazionale è noto come Baaj Nwaavjo I'tah Kukveni - Ancestral Footprints of the Grand Canyon National Monument (Impronte ancestrali del Grand Canyon), in lingua Havasupai e Hopi.

Il Presidente si trova attualmente in Arizona nell'ambito di un viaggio di tre stati nel West e visiterà il Grand Canyon martedì.

Istituendo quest'area come monumento nazionale, l'amministrazione Biden vieterà di fatto qualsiasi nuovo contratto di locazione per l'estrazione di uranio e di altri minerali duri nella zona. Ma più di 3.000 contratti di locazione mineraria esistenti prima del 2012 - quando l'amministrazione Obama ha imposto una pausa di 20 anni sulle nuove locazioni - potranno continuare ad esistere.

In risposta alle preoccupazioni dell'industria mineraria per la potenziale limitazione della produzione di uranio per l'energia nucleare, un funzionario ha dichiarato che le risorse di uranio "significative" possono essere trovate altrove, dato che solo l'1,3% delle risorse nazionali di uranio conosciute negli Stati Uniti si trova in quest'area.

I funzionari hanno anche affermato che il nuovo monumento nazionale non avrà alcun impatto sulle proprietà private o sui terreni già esistenti per la caccia, la pesca e il pascolo.

Il Segretario agli Interni Deb Haaland, il primo segretario di gabinetto dei nativi americani, ha accolto con favore l'annuncio e ha affermato che questa decisione ribadisce che "la storia dei nativi americani è storia americana".

Haaland ha anche detto che questo monumento nazionale onorerà il duro lavoro dei leader della tribù Havasupai per preservare le loro terre ancestrali dopo essere stati "cacciati" dal governo federale nel 1919 per formare il Parco nazionale del Grand Canyon.

"Le Impronte ancestrali del Monumento nazionale del Grand Canyon contribuiranno a risolvere le ingiustizie del passato e a creare una partnership tra gli Stati Uniti e le nazioni tribali della regione nella cura di queste terre", ha dichiarato Haaland.

Il proclama presidenziale di martedì delinea un modello di gestione "co-stewardship" per questa terra tra il governo federale e i leader tribali, insieme al contributo di una commissione di leader locali e statali.

Questo è il quinto monumento nazionale che il Presidente ha istituito finora. Gli altri si trovano in Illinois e Mississippi, Texas, Nevada e Colorado.

Di BO ERICKSON, CBS News

mercoledì 2 agosto 2023

40 anni dell'Arsenale della pace - Sermig di Torino

 

Il mattino del 2 agosto 1983 un piccolo gruppo di noi – insieme a mons. Franco Peradotto, vicario episcopale, che avevamo voluto come presenza della Chiesa – entrava all'Arsenale per la prima volta.
Mi ricordo una frase di Maria, mia moglie: «Io non ci capisco niente, ma ti vedo sereno e ti seguo». Purtroppo, non c’è nemmeno una foto per ricordare quel momento, solo la memoria.


Dal 2 agosto 1983 ho amato l’Arsenale, sono entrato subito nel sogno di Dio e mi ha sempre dato serenità. Io dialogavo con Dio: se Dio ce l’ha dato, non ci farà fare brutta figura. Così è stato e così sarà per sempre, se ognuno entrerà in una fiducia incondizionata in lui, metterà la preghiera al primo posto, accetterà di cambiare un po’ il proprio carattere, entrerà in una responsabilità personale, come se fosse
l’unico a prendersi carico di tutto ciò che avviene. Proprio dalla preghiera nasce la nostra forza; è da lì che attingiamo la fede per accogliere le persone in difficoltà.

È da lì che prende forma la testimonianza che raggiunge la gente in cerca di speranza, i giovani che cercano senso e anche i poveri che accogliamo: tutti possono aprirsi al dono di Dio, nessuno escluso. Tra chi ci frequenta ci sono credenti e non credenti, ci sono appartenenti a molte religioni… siamo tutti
diversi, ma siamo uniti, ci vogliamo bene.

E ora, camminando tra i viali dell’Arsenale, sovente mi faccio il segno della croce, ringrazio Dio per ognuno che ci ha aiutato, per ogni pietra posata, per ogni muro alzato, per le luci, per ogni cosa che vedo e che qualcuno ci ha regalato e sento vicino il giorno in cui, vedendoci vivere nei nostri Arsenali, la gente potrà dire: questa è una porzione di regno di Dio in mezzo a noi.

Overshoot Day 2023: le risorse della Terra sono finite oggi!

Il 2 agosto ricorre l’Earth Overshoot Day, una data cruciale per il pianeta o meglio, per noi che l’abitiamo (e deprediamo). Si tratta del giorno in cui la domanda dell’umanità di risorse e servizi ecologici in un anno supera ciò che la Terra può rigenerare nello stesso periodo. Questo significa che in soli 8 mesi abbiamo utilizzato una quantità di risorse pari a quelle che il pianeta è in grado di riprodurre in 12 mesi. Viviamo come se avessimo a disposizione 1,7 pianeti Terra consumando il paniere di beni che madre natura ci mette a disposizione con una voracità tale che la stessa non è in grado di rinnovarle alla stessa velocità.

Immaginate come se l’umanità disponesse di un budget annuale di risorse naturali. In questo lasso di tempo abbiamo a disposizione una certa quantità di acqua fresca, aria pulita, suolo fertile e pesce nei mari. Da oggi questo budget è finito e fino alla fine del 2023 vivremo in debito ecologico, attingendo alle risorse che avremmo dovuto utilizzare negli anni a venire.

La data, come ogni anno, è stata calcolata dal Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che monitora il consumo e la rigenerazione delle risorse del pianeta, proprio come in un estratto conto bancario. In questa edizione i calcoli sono stati effettuati secondo gli ultimi National Footprint
and Biocapacity Accounts che prendono in considerazione le prestazioni dei Paesi fino al 2022, riducendo il ritardo di segnalazione di tre anni.

Di Valeria Morelli, su Economia Circolare

martedì 1 agosto 2023

Gmg Lisbona: l’arrivo dei pellegrini tra colori, canti e messaggi di pace


Lisbona diventa in questi giorni la “capitale” mondiale dei giovani. Una marea umana ha riempito la Colina do Encontro, “invadendo” tutto il Parque Eduardo VII e la piazza Marques de Pombal. Si sono dati appuntamento qui per la messa presieduta dal cardinale patriarca di Lisbona, Manuel Clemente, che ha ufficialmente aperto questa sera la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona. Si parte così ed è solo l’inizio. Sono ad oggi 354mila i pellegrini registrati e più di 25mila volontari alla Giornata mondiale della gioventù di 140 Paesi del mondo. I dati sono stati diffusi oggi, in conferenza stampa. 

I Paesi più rappresentati sono la Spagna con 77.224 pellegrini. Seguono, in seconda posizione, l’Italia con 65 mila giovani, il Portogallo con 43.742 e la Francia con 42.482. Hanno voluto essere presenti anche 688 vescovi di tutto il mondo, di cui 30 cardinali. Dall’Italia sono arrivati ​​109 presuli, dalla Spagna 70, dalla Francia 65, dagli Stati Uniti 61 e dal Portogallo 36. La Gmg di Lisbona registra anche una “grande partecipazione” di pellegrini provenienti dai Paesi di lingua portoghese: da Brasile (5.826), Angola (752), Capo Verde (940), São Tomé e Príncipe (513), Mozambico (312), Guinea- Bissau (122) e Timor Est (62). 

Una imponente macchina organizzativa ha reso possibile la realizzazione di un evento con numeri di questa portata. Sono 1.753 i pellegrini con disabilità (di cui 153 sordi e 241 non vedenti). La Gmg Lisbona 2023 dispone di 1.626 alloggi pubblici, con una capacità di 294.151 pellegrini, e 8.831 sono le famiglie che hanno aperto le porte delle loro case per accogliere 28.618 pellegrini. Per quanto riguarda il cibo, sono 1.800 le strutture di ristorazione che hanno aderito alla Gmg consentendo la distruzione di circa 2,7 milioni pasti convenzionati. Per quanto riguarda il Festival della Gioventù, si contano più di 600 eventi con più di 2.500 partecipanti in 90 località. Ma la Gmg si è prefissata anche una missione “green”: 17.980 sono gli alberi piantati e dedicati alla Gmg Lisbona 2023.

Da Agensir