Ogni anno il 31 maggio, dal 1988, l’Organizzazione Mondiale della Salute celebra il World No Tobacco Day (WNTD), una giornata di riflessione globale sui rischi associati al fumo.
La pandemia ha significativamente cambiato le abitudini degli italiani rispetto al fumo: dopo la riduzione registrata ad aprile 2020 rispetto a tre mesi prima (pre lockdown), a maggio 2021 i fumatori sono cresciuti di 1,2 milioni, con una prevalenza del 26,2% (circa 11,3 milioni) rispetto anche al novembre scorso (24%). E' quanto emerge da uno studio longitudinale dell'Iss svolto in collaborazione con l'Istituto Farmacologico Mario Negri, presentato oggi in occasione della Giornata mondiale senza tabacco . Tre i sondaggi su un campione (3.000) di 18-74 anni rappresentativo della popolazione italiana secondo le principali variabili socio demografiche nei seguenti tempi: gennaio 2020 (pre lockdown), aprile 2020 (pieno lockdown), novembre 2020 (parziale lockdown), maggio 2021 (parziali riaperture). "Un ruolo chiave nell'aumento dei fumatori - spiega Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell'Iss - lo hanno avuto i nuovi prodotti del tabacco (sigarette a tabacco riscaldato, Htp) e le e-cig: il loro uso in Italia contribuisce alla iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette tradizionali e ne ostacola la cessazione, alimentando l'epidemia tabagica".
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