lunedì 24 maggio 2021

Essere cristiani in Cina

Il 20 maggio nel primo pomeriggio almeno 100 poliziotti della provincia dell'Hebei, da Cangzhou, Hejian, e Shaheqiao, hanno circondato l'edificio usato come seminario diocesano a Shaheqiao (Hebei). Xinxiang, infatti, usava come seminario una piccola fabbrica di proprietà di un cattolico dell'Hebei. La diocesi non era stata riconosciuta al governo cinese

La polizia è penetrata nell'edificio e ha arrestato quattro sacerdoti, insegnanti del seminario, e altri tre sacerdoti che svolgono lavoro pastorale. Insieme a loro sono stati arrestati 10 seminaristi che ricevevano lezioni nella fabbrica. La prefettura apostolica di Xinxiang non è riconosciuta dal governo cinese. Per questo, tutte le attività di sacerdoti, seminaristi e fedeli sono considerate «illegali» e «criminali».

Secondo molti osservatori, dalla firma dell’Accordo provvisorio fra Cina e Santa Sede, la persecuzione contro i cattolici – specie quelli non ufficiali – si è accresciuta.

L’Accordo riguarda solo la nomina di nuovi vescovi, ma aveva come premessa che il resto della situazione della Chiesa rimanesse in stand-by, in attesa di affrontare i problemi con il dialogo fra le due parti. Invece le forze di polizia hanno messo vescovi agli arresti domiciliari, comminato multe altissime ai fedeli, cacciato parroci dalle chiese, arrestato sacerdoti e seminaristi.

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