mercoledì 25 giugno 2025
Papa Leone incontra Jonathan Roumie, interprete di Gesù nella serie “The Chosen”
sabato 21 giugno 2025
Rimettere i debiti ai Paesi poveri è un obbligo morale
giovedì 19 giugno 2025
Il peso delle cose
mercoledì 18 giugno 2025
"Rispetto" tra le tracce più scelte alla prima prova
martedì 10 giugno 2025
Floribert Bwana Chui, martire della corruzione in RD Congo
domenica 8 giugno 2025
Pentecoste, festa dell'unità
venerdì 6 giugno 2025
Illegio, la città dell'arte che interroga il nostro tempo
giovedì 5 giugno 2025
Festa del sacrificio 2025
martedì 3 giugno 2025
Un tribunale egiziano espropria Santa Caterina, il più antico monastero al mondo
sabato 31 maggio 2025
Accogliere, proteggere, promuovere e integrare.
mercoledì 28 maggio 2025
Coventrizzazione
domenica 25 maggio 2025
giovedì 22 maggio 2025
Intervista al Patriarca ecumenico Bartolomeo I
martedì 20 maggio 2025
Le api e altri impollinatori, come farfalle, pipistrelli e colibrì, sono sempre più minacciati dalle attività umane.
L'impollinazione è, tuttavia, un processo fondamentale per la sopravvivenza dei nostri ecosistemi. Quasi il 90% delle specie di piante selvatiche da fiore del mondo dipende, interamente o almeno in parte, dall'impollinazione animale, insieme a oltre il 75% delle colture alimentari mondiali e al 35% dei terreni agricoli globali. Gli impollinatori non solo contribuiscono direttamente alla sicurezza alimentare, ma sono fondamentali per la conservazione della biodiversità.
Per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza degli impollinatori, sulle minacce a cui vanno incontro e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile, l'ONU ha designato il 20 maggio come Giornata mondiale delle api.
Le api hanno anche un profondo significato simbolico nella tradizione cristiana. Fin dai primi secoli del cristianesimo, le api sono state associate a virtù come l’operosità, la cooperazione e la vita comunitaria. Nella loro instancabile attività e nella struttura armoniosa dell’alveare, i Padri della Chiesa vedevano un riflesso dell’ideale di comunità cristiana: un popolo unito, guidato dalla carità e dalla dedizione al bene comune.
Le api, infatti, producono il miele, simbolo della dolcezza della Parola di Dio (come nel Salmo 119: “Quanto sono dolci le tue parole al mio palato! Più del miele alla mia bocca”) e della sapienza divina. Il loro lavoro silenzioso e prezioso richiama quello dei santi, che spesso operano nel nascondimento ma generano frutti abbondanti.
In questo giorno speciale, possiamo lasciarci ispirare dalle api non solo per prenderci cura del creato, ma anche per rinnovare il nostro impegno nella comunità, nella solidarietà vissuta concretamente. Le api ci ricordano che ogni piccolo gesto, se compiuto insieme, può costruire qualcosa di meraviglioso.
domenica 18 maggio 2025
Festival biblico 2025 - Salmi. Libro infinito
Il Libro dei Salmi è un’opera di straordinaria ricchezza nella quale si manifesta in tutta la sua complessità il dialogo costantemente ricercato dagli uomini con sé stessi, con il mondo e con l’infinito. Con i suoi 150 componimenti, frutto di un’elaborazione durata secoli, il Salterio restituisce una pluralità di voci, temi e registri che attraversano il tempo e le culture.
Attraverso incontri, dialoghi, spettacoli e percorsi interdisciplinari, il Festival indaga in questa 21° edizione il valore culturale e simbolico dei Salmi, ponendoli in relazione con le questioni della contemporaneità, invitandoci a essere lettori, ma anche scopritori e interpreti di queste pagine.
Alba 25 aprile – 3 maggio
Rovigo e provincia 4-11 maggio
Conegliano e Chioggia 9-11 maggio
Treviso 14-18 maggio
Catania e Genova 16-18 maggio
Padova e provincia 21-25 maggio
Verona 24 maggio
Vicenza e provincia 18 maggio – 1 giugno
lunedì 12 maggio 2025
Papa Leone: disarmiamo le parole per disarmare la terra
Dire no alla guerra delle parole e delle immagini
Il modo in cui comunichiamo, ribadisce Leone XIV, è di “fondamentale importanza”:
Dobbiamo dire “no” alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra.
Liberare i giornalisti incarcerati e tutelare la libertà di stampa
Di qui, il pensiero del Pontefice va a tutti i giornalisti incarcerati dei quali chiede la liberazione: sono testimoni coraggiosi che difendono “la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli a essere informati, perché solo i popoli informati possono fare scelte libere”:
La sofferenza di questi giornalisti imprigionati interpella la coscienza delle Nazioni e della comunità internazionale, richiamando tutti noi a custodire il bene prezioso della libertà di espressione e di stampa
Narrare la bellezza dell’amore di Cristo
Papa Prevost, poi, si sofferma sui tempi appena trascorsi: dai riti della Settimana Santa alla morte di Papa Francesco “avvenuta per nella luce di Pasqua” fino alle “giornate faticose” del Conclave. In tutti questi avvenimenti, sottolinea il Pontefice, gli operatori della comunicazione sono “riusciti a narrare la bellezza dell’amore di Cristo che ci unisce tutti e ci fa essere un unico popolo, guidato dal Buon Pastore”.
Non cedere mai alla mediocrità, la comunicazione crea cultura
La sfida, allora, in tempi “difficili da percorrere e da raccontare”, è quella di “non cedere mai alla mediocrità”, uscendo “dagli stereotipi e dai luoghi comuni” attraverso i quali si tende a leggere la vita cristiana e della Chiesa.
Oggi, una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla “torre di Babele” in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi. (…) La comunicazione, infatti, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto.
La sfida dell’intelligenza artificiale
Lo sguardo del Pontefice si volge anche all’intelligenza artificiale, al suo “potenziale immenso” che richiede, tuttavia, “responsabilità e discernimento” affinché sia davvero a beneficio di tutta l’umanità.
Disarmare la comunicazione da odio e pregiudizi
Ripetendo poi l’invito di Papa Francesco, contenuto nel suo ultimo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2025, Leone XIV ribadisce: Disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio; purifichiamola dall’aggressività. Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce. Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra.
mercoledì 30 aprile 2025
martedì 29 aprile 2025
La vita religiosa delle suore con sindrome di Down
domenica 27 aprile 2025
Liberi!
venerdì 25 aprile 2025
Un giorno di silenzio, senza armi né odio, in memoria di un uomo di Pace
martedì 22 aprile 2025
L'ultimo messaggio al mondo di papa Francesco
domenica 20 aprile 2025
Peace on Earth
Una santa Pasqua per tutti!
giovedì 17 aprile 2025
Concorso World Press Photo 2025
domenica 6 aprile 2025
Giubileo del malato
sabato 5 aprile 2025
5 aprile, Giornata mondiale della coscienza
domenica 23 marzo 2025
Scienziati contro il riarmo – Un manifesto
giovedì 20 marzo 2025
Benigni declama il sogno europeo
mercoledì 12 marzo 2025
Holi 2025
Purim 2025
martedì 11 marzo 2025
La violenza in Siria colpisce le comunità cristiane
Tra le vittime, si segnala l'uccisione di un sacerdote della Chiesa greco-ortodossa di sant'Elia a Tartous, identificato come p. Yohann Youssef Boutros, e di un uomo di nome Fares Bassam Kawi nel quartiere di
al-Datour a Latakia. Altre fonti riportano di un'intera famiglia colpita a Banias, di un altro cristiano, Tony Khoury, deceduto nel villaggio maronita di Dahr Safra, e del sindaco del villaggio cristiano di al-Mazra'a Wadi al-Nasara. Si menzionano inoltre due cristiani di origine armena, padre e figlio, anch'essi vittime a Latakia, e il padre del sacerdote Gregorius Bechara, della parrocchia di Notre-Dame dell'Annunciation, colpito a Banias.
Questi eventi si inseriscono in un contesto di tensioni crescenti tra diverse fazioni, in una Siria che sta attraversando una fase di transizione politica. La situazione è resa ancora più complessa dalle sfide economiche, dalle spinte indipendentiste in alcune regioni e dagli interessi di potenze straniere.
In questo scenario, il leader politico al-Sharaa ha lanciato un appello all'unità nazionale, sottolineando la necessità di evitare ulteriori conflitti e divisioni. Anche figure religiose, come p. Jihad Youssef del monastero di Mar Musa, hanno espresso preoccupazione per la violenza e hanno invitato alla riconciliazione e al perdono, promuovendo un dialogo interreligioso per la pace.
L'Assemblea costituente, nel frattempo, continua il suo lavoro per garantire la rappresentanza di tutte le componenti etniche e religiose del Paese, in un momento in cui la Siria cerca di superare le ferite del passato e costruire un futuro di pace e stabilità.
domenica 9 marzo 2025
Quaresima cattolco-ortodossa nella comune ricerca della pace
Come ha spiegato il patriarca ai fedeli, il Post è un “periodo particolare, che richiede all’uomo molto di più che il solito nell’attenzione alla propria vita spirituale, analizzando a fondo i propri pensieri, le proprie parole, e naturalmente le proprie azioni”. Il Digiuno quaresimale è “una scuola in cui finalmente volgiamo a noi stessi l’attenzione che normalmente ci manca, inghiottiti dalle tante preoccupazioni quotidiane”, attenzioni da concentrare in particolare su quanto avviene nella vita, soprattutto ai “conflitti che derivano dalle emozioni, più che dalla logica”, in cui tutti si sentono offesi, ma “tutti abbiamo delle colpe”, accennando in qualche modo al superamento delle reciproche pretese anche nella guerra.
Come spiega Kirill, “quando si entra in una situazione di conflitto, bisogna fare tutto il possibile per risolverla”, e se non si riesce a venirne a capo, perlomeno “nelle fasi più acute dello scontro bisogna rivolgere a sé stessi la domanda: io che ruolo ho avuto in tutto questo?”, per evitare che tutto finisca nel peggiore dei modi. Il patriarca non ha nominato esplicitamente la guerra in Ucraina, ma alla luce degli “scambi di ruolo” provocati dalle altalenanti trattative, la sua esortazione sembra volersi rivolgere sia ai russi che agli ucraini, agli americani e agli europei, giungendo a una possibile riconciliazione “per evitare il peggio”.
Da AsiaNews
mercoledì 5 marzo 2025
Mercoledì delle ceneri
domenica 2 marzo 2025
L'amore cristiano
sabato 1 marzo 2025
Buon Ramadan!
Quest'anno il digiuno di Ramadan e l'astinenza quaresimale si incontrano.
domenica 16 febbraio 2025
‘M’illumino di meno’: una settimana per riflettere
‘M’illumino di meno’ è la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. Già il nome dell’evento fa intendere lo sforzo collettivo per evitare l’inquinamento luminoso e per condividere una cultura del consumo attento dell’energia. Sempre volto a contrastare e prevenire gli sprechi. Come sempre le celebrazioni iniziano il 16 febbraio con una serie di eventi collegati per sensibilizzare sul consumo energetico. Quest’anno però dureranno sino al 21 febbraio con l’introduzione di un tema nuovo e molto attuale: quello della produzione del settore moda.
Perché ‘M’illumino di meno’ si celebra il 16 febbraio
‘M’illumino di meno’ inizia nel 2005, è l’anno della prima edizione dell’iniziativa. Da allora molte cose sono cambiate. A cominciare dal fatto che dal 2022 non è più una semplice campagna o iniziativa, ma una giornata nazionale. Si tratta infatti di un momento di festa e di riflessione, l’occasione per considerare la giusta strada verso la transizione ecologica. L’invito ovviamente è a ridurre razionalmente i propri consumi, creando un momento di simbolico silenzio energetico.
Il 27 aprile 2022, con la conversione del Decreto Legge n. 17/2022, ‘M’illumino di meno’ è entrata nelle leggi dello Stato: il Parlamento italiano ha riconosciuto il 16 febbraio come Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili. E il motivo è semplice: il 16 febbraio è il giorno in cui ricorre l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale.
lunedì 3 febbraio 2025
Candelora, de l'inverno sèmo fòra
sabato 25 gennaio 2025
29 Gennaio 2025, è ‘l'anno del serpente’ (蛇年 shé nián).
lunedì 20 gennaio 2025
Concepita in memoria di Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso nel 2020 per aver difeso un amico in difficoltà, questa "Giornata" intende rappresentare l’occasione per ciascuna comunità scolastica di porre in essere attività di riflessione e approfondimento in ordine alla più ampia tematica del rispetto, anche al fine di prevenire e contrastare ogni forma di violenza psicologica e fisica connessa a fenomeni dibullismo e cyberbullismo.
domenica 19 gennaio 2025
Il rapporto Oxfam. Più di tre miliardi di persone vivono sotto la soglia di povertà
sabato 18 gennaio 2025
Unità dei Cristiani, aperta la Settimana
Sabato 18 gennaio al Tempio Valdese di corso Vittorio Emanuele II è stata aperta la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani che quest’anno porta il tema «Credi tu questo?» (Gv 11,26), in riferimento alla resurrezione del Signore Gesù. La Settimana quest’anno si celebra a 1700 anni dal Concilio di Nicea nel quale fu promulgato il simbolo della fede in cui tutte le Chiese cristiane si riconoscono.
A Ragusa sette chiese sorelle celebrano insieme la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. La Chiesa cattolica, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, la Comunità Luterana di Sicilia, la Chiesa ortodossa rumena (parrocchia Santa Melania) di Vittoria, la Chiesa pentecostale di Santa Croce Camerina, la Sabaoth Church di Vittoria e la chiesa pentecostale Nuova Creazione di Scoglitti nel solco di un cammino avviato già da alcuni decenni che vede crescere e consolidarsi il rapporto di comunione e di stima reciproca tra le varie chiese cristiane presenti nella diocesi, felici di vivere dei momenti di fraternità, pur nella differenza delle diverse tradizioni.
Gruppi come il movimento dei Focolari e la comunità di Sant'Egidio sono tradizionalmente impegnati nel dialogo tra le varie chiese. In ogni Diocesi si promuovono iniziative di incontro e di preghiera.
Quest’anno a Vicenza ha animato la veglia di preghiera il coro di una delle parrocchie ortodosse romene. Oltre alla veglia diocesana, ci sono incontri nelle UP che hanno presenze ecumeniche nel loro territorio.
Seguendo le indicazioni della CEI, inoltre, grazie alla buona volontà delle monache carmelitane celebriamo anche a Vicenza la giornata di preghiera per il dialogo cristiano-ebraico, vissuta come incontro ecumenico assieme ad altre Chiese il 17 gennaio.