lunedì 27 maggio 2024

Papa e monaci buddisti thailandesi insieme per un mondo più inclusivo

Tre i “punti fondamentali” evidenziati durante il colloquio tra buddisti e cristiani - che ha riunito in Thailandia più di 150 persone provenienti da varie parti dell’Asia per riflettere sul tema “Karuna e Agape in dialogo per guarire un’umanità ferita e la Terra” e ricordati dal Papa. Il primo che “nessuno si salva da solo”, che “possiamo essere salvati solo insieme, poiché siamo interconnessi e interdipendenti”.
Alla luce di questa verità, vi esorto a collaborare con tutti: società civile, membri di altre religioni, governi, organizzazioni internazionali, comunità accademiche e scientifiche e tutte le altre parti interessate a promuovere un’amicizia che sostenga la pace e la fraternità e costruisca un mondo più inclusivo

sabato 25 maggio 2024

Prima Giornata mondiale dei bambini

In occasione della prima Giornata mondiale dei bambini (Gmb), in programma a Roma per il 25 e 26 maggio e voluta da Papa Francesco, anche il mensile per ragazzi “Il Ponte d’Oro”, edito dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it), dedica copertina e dossier alla stretta amicizia tra il Santo Padre e i più piccoli. Non è solo questione di intesa o simpatia, ma anche e soprattutto di una convinzione: per costruire un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico, occorre imparare dai bambini e dalle bambine. Con loro Papa Francesco apre un dialogo sincero che va dritto ai temi più importanti per l’umanità, come salvare il Creato o costruire la pace.

Piccoli-grandi protagonisti. 

Per il Santo Padre i ragazzi non sono solo gli uomini e le donne del domani: sono già importanti oggi, cittadini del mondo attuale, protagonisti di un cambiamento proprio adesso. Nel suo messaggio in occasione della Gmb si rivolge a loro con queste parole: “Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico. Lui, che si è offerto sulla croce per raccoglierci tutti nell’amore, Lui che ha vinto la morte e ci ha riconciliati col Padre, vuole continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi”. Insomma, per Francesco ciascun bambino può e deve essere protagonista nel migliorare il mondo, seguendo la volontà e gli insegnamenti di Gesù. 

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venerdì 24 maggio 2024

Riconosciuto il miracolo di Carlo Acutis

Un miracolo compiuto per intercessione del beato Carlo Acutis è stato riconosciuto da papa Francesco, e pertanto, in data da definire, egli sarà proclamato santo, passando così dal culto locale, che è proprio dello status di beato, al culto universale che caratterizza i santi canonizzati.
Il miracolo riconosciuto ai fini della canonizzazione riguarda una ragazza del Costa Rica, studentessa in Italia, operata per un trauma cranico dovuto a un incidente. Dalle sue condizioni disperate è uscita grazie all’intercessione del Beato, invocato dalla mamma. Il giovane milanese, morto a Monza nel 2006, approdato poco dopo al cimitero di Assisi, collocato nel 2019 con i suoi resti mortali nel Santuario della Spogliazione presto sarà dunque beatificato.

giovedì 16 maggio 2024

Un anno a tavola con Dio

Il 14 maggio, presso l’ENGIM di Tonezza è stato presentato il Calendario liturgico – gastronomico della Diocesi di Vicenza. L’opera è frutto della ricerca di alcuni insegnanti di religione della Diocesi di Vicenza che presto sarà pubblicata presso l’editore Ronzani di Dueville (VI).

Si tratta di un lavoro originale (frutto di un gruppetto di IdR che si sono impegnati durante l’anno con il corso “A tavola con Dio”) che mira a mettere in luce gli intrecci tra la cultura popolare e la tradizione religiosa del nostro territorio. Il testo, di cui sarà presentata la prima parte, è frutto anche della consulenza di professionisti esperti in cucina e scienze dell’alimentazione che operano sul nostro territorio e – grazie alla qualità editoriale – risulterà utile sia ai professionisti sia al grande pubblico.
All’incontro erano presenti i protagonisti del progetto e, in modo tutto speciale, giornalisti ed editori, esperti del settore ristorativo, rappresentanze del mondo agricolo, delle associazioni e della Diocesi.

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mercoledì 15 maggio 2024

Allenare alla vita

Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’Università degli Studi di Milano, nel suo ultimo libro “Allenare alla vita” offre una critica ai falsi miti educativi degli ultimi 15 anni, causa di fragilità nella crescita dei figli.

Pellai propone 10 punti chiave per “allenare” i giovani alla vita:

1. Recuperare l’autorevolezza adulta: I genitori devono saper dire “no” e insegnare ai figli a gestire la frustrazione e i limiti.
2. Virtuale non è reale: Ritardare l’accesso dei figli agli smartphone, possibilmente fino ai 14 anni, e in accordo con altri genitori.
3. Generare alleanza educativa: Collaborare con scuola, educatori e allenatori, evitando conflitti e interferenze.
4. Non è necessario essere sempre il numero uno: Evitare di mettere eccessiva pressione sui figli per la performance, causa di ansia e fragilità.
5. La velocità è un falso mito: Ridurre il sovraccarico di attività dei bambini, favorendo tempi morti e un ritmo più lento.
6. Ritrovare la sensibilità: Contrastare la desensibilizzazione causata da turpiloquio, sessismo, pornografia e violenza, promuovendo cura e rispetto.
7. Riempire il vuoto interiore: Nutrire la mente dei giovani con stimoli culturali e artistici che promuovano la bellezza e l’auto riflessione.
8. Dall’io al noi: Insegnare ai ragazzi il valore della cooperazione e del lavoro di squadra, contrastando l’eccessiva competizione.
9. Non geolocalizzare i figli: Permettere ai figli di sperimentare rischi controllati, senza eccessivo controllo e sorveglianza.
10. Recuperare la dimensione spirituale: Offrire ai bambini strumenti per rispondere alle grandi domande della vita, contrastando l’eccessivo materialismo.

Fonte: Orizzonte scuola

martedì 14 maggio 2024

Semi di Speranza

 

“Non ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali …
e non ci sono cambiamenti culturali senza cambiamenti nelle persone.”
(LD, 70)

In questa Settimana Laudato Si’ e di Pentecoste, l'invito è di riunirsi in comunità per contemplare e coltivare semi di speranza per il nostro “pianeta sofferente” (LD 2). La Laudate Deum ricorda l’urgenza già espresso nell'enciclica Laudato Si’: la necessità di una trasformazione personale e culturale in mezzo alle nostre crisi ecologiche e climatiche.

Il tema della Settimana della Laudato Si’ di quest’anno si ispira al simbolo del Tempo della Creazione 2024, “primizie”. Cercare di essere semi di speranza nella vita quotidiana e nel mondo.

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domenica 12 maggio 2024

Torna la grande rogazione di Asiago, a migliaia in cammino fra boschi e prati dell’Altopiano

Un rito antico, che unisce le genti dell’Altopiano in un pellegrinaggio che dura un giorno intero. È la grande rogazione, che torna ancora una volta per portare migliaia di persone fra i boschi e i prati del territorio parrocchiale di Asiago: un lungo viaggio di oltre 30 chilometri, dall’alba al tramonto, per rinsaldare il patto d’amicizia fra l’uomo e la divinità. Un rito antico, appunto, che affonda le proprie radici nella tradizione delle rogazioni, nate per chiedere buoni raccolti, con un cambio di rotta nel diciassettesimo secolo per ringraziare per una scampata pestilenza. E allora via, tutti assieme, grandi e piccoli, dal duomo di Asiago fino al Lazzaretto, al Kaberlaba, Canove e Camporovere per poi tornare a casa fra cori e chiacchiere, preghiere e risate con il cuore pieno della bellezza dell’Altopiano e della forza della comunità. Un appuntamento di grande importanza per il territorio, da non confondere con una scampagnata o una passeggiata in stile trekking. Nella grande rogazione c’è l’anima di Asiago e delle genti dell’Altopiano, c’è il rapporto con il divino e con la natura, con sé stessi e con gli altri che si sublima nella messa solenne nel duomo asiaghese. (Servizio di Ferdinando Garavello)

mercoledì 8 maggio 2024

Dignità infinita della persona umana

Dopo un iter piuttosto laborioso e un intervento diretto del Santo Padre che chiedeva di “evidenziare nel testo tematiche strettamente connesse al tema della dignità, come ad esempio il dramma della povertà, la situazione dei migranti, le violenze contro le donne, la tratta delle persone, la guerra”, l’8 aprile 2024 è stata pubblicata la dichiarazione Dignitas infinita. La categoria di dignità non ha le connotazioni religiose della categoria di sacralità e la sua scelta, come cardine ideale del documento, può essere intesa come il tentativo di impostare un dialogo con la cultura secolare. Il rispetto della dignità delle persone rappresenta, infatti, un principio “che è pienamente conoscibile anche dalla sola ragione” (DI, n. 1) e che ha avuto un’autorevole eco nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. La dignità della persona è un dato originario e sulla sua accoglienza è possibile costruire un’autentica fraternità universale.

La nozione di dignità non è da tutti compresa in modo univoco, portando talora a scelte e atteggiamenti fatti in nome della dignità umana che ad altri sembrerebbero in aperta contraddizione con una comprensione più retta. Basti pensare all’idea di alcuni che il suicidio assistito e l’eutanasia siano due modalità per lasciare la vita “con dignità”. Per questo la dichiarazione offre in limine “un chiarimento fondamentale” e spiega che esiste una quadruplice articolazione del concetto di dignità: ontologica, morale, sociale ed esistenziale (cf. DI, n. 7). “Il senso più importante è quello legato alla dignità ontologica”, vale a dire la dignità che compete ad ogni essere umano per il solo fatto di esistere, indipendentemente dal suo agire in conformità o no alla propria dignità, indipendentemente dalle situazioni socio-economiche nelle quali vive una persona e dalle condizioni esistenziali, talvolta disperate, che sperimenta.

La Chiesa annuncia, promuove e si fa garante della dignità umana

La dignità, fondamento dei diritti e dei doveri umani

Alcune gravi violazioni della dignità umana

Il dramma della povertà
La guerra
Il travaglio dei migranti
La tratta delle persone
Abusi sessuali
Le violenze contro le donne
Aborto
Maternità surrogata
L’eutanasia e il suicidio assistito
Lo scarto dei diversamente abili
Teoria del gender
Cambio di sesso
Violenza digitale


 

martedì 7 maggio 2024

Perché maggio è il mese scelto per onorare Maria?

La pratica di dedicare maggio alla Madonna trova le sue radici nella storia. Già nell'antica Grecia, maggio era dedicato ad Artemide, la dea della fecondità. Nell'antica Roma, maggio era dedicato a Flora, la dea dei fiori e delle fioriture. Maggio quindi è culturalmente legato a tutto ciò che è abbondante, vitale, rigoglioso proprio come tutto quello che viene protetto dal manto materno della Vergine. I primi collegamenti espliciti tra il mese di maggio e la figura di Maria risalgono al 1100, quando Alfonso X, re di Castiglia e Leon, in "Las Cantigas de Santa Maria" celebra Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via (...)». Questo era solo l’inizio. Proprio il Medioevo vede infatti la nascita della pratica devozionale del Santo Rosario, una corona di fiori mistici sotto forma di preghiere da regalare alla Vergina attraverso la ripetizione delle “Ave Maria". 
Alla fine del 1600 si diffonde poi la pratica del Calendimaggio: il primo giorno del mese e tutte le sue domeniche, venivano consacrate alla Madre di Cristo, con canti, preghiere e fiori ad adornare le statue. 

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sabato 4 maggio 2024

Pasqua ortodossa. Perché i cristiani non festeggiano insieme

Il 5 maggio le Chiese ortodosse (e molti cattolici di rito orientale) festeggiano la Pasqua, oltre un mese dopo i cristiani d'Occidente. Questioni di calendario, naturalmente, anche se sullo sfondo resta il sogno di arrivare un giorno a festeggiare tutti insieme. La guerra in Ucraina ha infatti reso più difficile il dialogo ma l’impegno ecumenico (cioè la ricerca di unità tra chi pur appartenendo a Chiese diverse professa una comune fede in Cristo) non viene meno, anzi i più irriducibili rilanciano l’avvio di una nuova stagione di confronto. Un’ottima occasione sarebbe fornita nel 2025 dall’anniversario del Primo Concilio di Nicea, celebrato nel 325, e avrebbe come tema centrale l’individuazione di una data comune per la Pasqua. Tanto più che per giochi di date l’anno prossimo la Pasqua cadrà per tutti i cristiani il 20 aprile. Papa Francesco ne ha parlato più volte definendo uno scandalo questa divisione e così il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I. Il leader ortodosso è tornato sull’argomento più volte anche di recente invitando a pregare «il Signore affinché la celebrazione comune della Pasqua che avremo l’anno prossimo non sia una felice coincidenza, un evento fortuito, ma l’inizio della fissazione di una data comune per il cristianesimo occidentale, in vista del 1700° anniversario, nel 2025, della convocazione del primo Concilio ecumenico a Nicea, che tra l’altro affrontò anche la questione della regolamentazione del tempo della celebrazione della Pasqua.
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venerdì 3 maggio 2024

Il movimento femminista sudcoreano che rifiuta gli uomini

La Corea del Sud è un paese in cui la cultura patriarcale nei suoi aspetti più conservatori è molto radicata: dalle donne ci si aspetta generalmente che abbiano figli, si dedichino alla famiglia e si adattino a una serie di canoni estetici e di abbigliamento. Tra i movimenti femministi nati negli ultimi anni per opporsi a tutto questo ce n’è uno piuttosto radicale, che rifiuta del tutto il matrimonio con gli uomini e in senso ancora più ampio le relazioni eterosessuali, nella convinzione che questo sia l’unico modo per cercare di limitare gli abusi e le discriminazioni di genere.
Il movimento 4B (conosciuto anche come movimento dei “4 no”) prende il nome da quattro parole sudcoreane che cominciano con il prefisso “bi”, che indica appunto “no”: bihon, cioè il rifiuto del matrimonio eterosessuale; bichulsan, il rifiuto di avere figli; biyeonae, il rifiuto di avere relazioni romantiche con gli uomini e bisekseu, il rifiuto di avere rapporti sessuali con loro.


mercoledì 1 maggio 2024

Il senso cristiano del lavoro

Il lavoro, nella visione cristiana, è ben più di una semplice attività economica; è una dimensione fondamentale dell'esistenza umana e un mezzo attraverso il quale l'individuo partecipa alla creazione continua del mondo. La festa di San Giuseppe lavoratore, celebrata il 1 maggio, sottolinea l'importanza e la dignità del lavoro, ponendo l'umile falegname e padre umano di Gesù come modello per tutti i lavoratori.

Dignità del Lavoro
La Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) pone la dignità della persona umana al centro della sua riflessione sul lavoro. Ogni lavoratore è un essere creato ad immagine di Dio e, pertanto, il lavoro è un mezzo per esprimere questa somiglianza divina. La DSC riconosce il lavoro come diritto fondamentale e dovere morale, che permette all'individuo di provvedere alle proprie necessità e a quelle della famiglia, ma anche di contribuire al bene comune.

Partecipazione alla Creazione
Il lavoro è visto come una partecipazione all'opera creativa di Dio. Questa prospettiva conferisce al lavoro un valore intrinseco che trascende la mera retribuzione o il prodotto finale. Il lavoratore, collaborando con Dio, diventa co-creatore e attraverso il suo lavoro porta avanti la missione della creazione.

Solidarietà e Giustizia Sociale
Un tratto distintivo della concezione cristiana del lavoro è l'enfasi sulla solidarietà e sulla giustizia sociale. La DSC incoraggia le pratiche lavorative che promuovono l'equità, il rispetto dei diritti dei lavoratori e la distribuzione equa delle risorse. Il lavoro non deve essere causa di alienazione o sfruttamento, ma deve essere organizzato in modo che favorisca lo sviluppo integrale della persona.

Attualità della visione cristiana del Lavoro
In un'epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici e da sfide economiche globali, la visione cristiana del lavoro mantiene la sua attualità. Essa invita a riflettere sul significato del progresso e sulle sue implicazioni etiche, promuovendo un modello di sviluppo che sia sostenibile e centrato sulla persona. La DSC offre una bussola morale che guida verso un'economia al servizio dell'uomo, non l'uomo al servizio dell'economia.