Oggi, sabato 27 maggio, alla presenza del Presidente della Repubblica e con l’Alto patronato del Quirinale, ha inizio il Centenario della nascita di don Lorenzo Milani.
Nella piccola frazione del comune di Vicchio del Mugello, don Milani era arrivato nel dicembre del 1954, dopo i sette anni trascorsi come cappellano a San Donato a Calenzano, assegnato alla minuscola pieve di Sant'Andrea di Barbiana, dove ha esercitato fino alla morte avvenuta nel giugno del 1967 il suo fecondo ministero di sacerdote e di educatore.
"Il Centenario della nascita di don Lorenzo Milani non può essere una celebrazione storica scontata - afferma il presidente dell'Istituzione culturale don Milani, Leandro Lombardi -, ma vogliamo che diventi un'occasione per riscoprire quanto il suo messaggio sia più attuale che mai, ci aiuti a capire il nostro tempo e a trovare nuove soluzioni per i nostri". Il Comitato nazionale per il Centenario della nascita del priore, ha lavorato proprio perché l’anniversario possa promuovere soprattutto l'approfondimento e la riflessione sull'attualità dell'esperienza del priore con l'ambizione di sollecitare, ispirato dalla sua figura, un impegno diffuso per la realizzazione di un futuro più giusto per tutti.
"Se su di lui è stato detto e scritto molto", sostiene Michele Gesualdi, uno dei suoi ragazzi di Barbiana, "ancora resta molto da scoprire, soprattutto in quella dimensione religiosa che è l’aspetto fondamentale di tutta la sua vita e delle sue opere”. Perché, prima di tutto, don Lorenzo era un prete che voleva servire Dio radicalmente e lo voleva fare servendo la gente che gli era stata affidata.
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