Il ricordo di Alessandro Manzoni diventa l’opportunità per messaggi attuali, che hanno a che fare con il presente e il futuro del Paese. È il tratto che il capo dello Stato Sergio Mattarella ha dato a Milano, alle celebrazioni dei 150 anni della morte del grande letterato che ha contribuito con i suoi lavori alla costruzione della lingua italiana, ancora prima dell’unità del Paese.
Mattarella ha particolarmente insistito: «E’ la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. E’ l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti».
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