Sono otto in tutto le esplosioni, sei delle quali in simultanea: si sospetta che la maggior parte degli attacchi siano opera di kamikaze. Dichiarato lo stato di emergenza. Trentacinque delle vittime sono straniere. L'11 aprile il capo della polizia, Pujuth Jayasundara, aveva fatto diramare un allarme dell’intelligence ai più alti ufficiali, dichiarando che alcuni kamikaze pianificavano di colpire delle "chiese importanti"
“Cari fratelli e sorelle, ho appreso con tristezza la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka – ha detto Papa Francesco al termine del messaggio e della benedizione Urbi et Orbi - Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento”.
“Preghiamo per le anime delle vittime e auguriamo pronta guarigione ai feriti. Chiediamo a Dio di indurre i terroristi a pentirsi per queste uccisioni e per la loro intimidazione”, hanno scritto in un comunicato i capi delle Chiese in Terra Santa. “Esprimiamo solidarietà allo Sri Lanka e a tutti i suoi abitanti, quali che siano le loro religioni o le loro radici etniche”.
I leader religiosi rilevano anche che la concomitanza con le celebrazioni pasquali accresce ulteriormente “la collera e la tristezza” per quegli attacchi.
Dolore e condanna sono stati espressi dai leader di tutto il pianeta, dalla Russia alla Nuova Zelanda, dall’Europa ai Paesi del Golfo passando per gli Stati Uniti. L’arcivescovo di Parigi si è chiesto nella messa di Pasqua, svolta a Saint Eustache dopo il rogo di Notre-Dame, il “perché di tanto odio in questo giorno in cui celebriamo l’amore”.
Nessun commento:
Posta un commento