martedì 16 aprile 2019

La storia alla prova del fuoco

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La Nostra Signora di Parigi ha attirato gli occhi di tutto il mondo su di sé, stavolta però velati di preoccupazione e dolore e non per l'ammirazione. Magnifica e imponente con le torri, le guglie, il rosone, i doccioni con quelle facce mostruose.  Monumento visitato da 12 milioni di persone ogni anno, per molti motivi.
Sorge sull'isola dove i romani fondarono Lutetia che sarebbe diventata la ville Lumiere. Un simbolo del potere, religioso e politico. Seconda chiesa più visitata d’Europa dopo la basilica di san Pietro a Roma, é un capolavoro dell’arte gotica, patrimonio dell’Unesco dal 1991. 
Costruita nel XII secolo, più volte restaurata, non é mai stata colpita da un incendio tanto devastante. In essa pregarono il cardinale Richelieu, Maria Antonietta e Enrico di Navarra (Parigi valeva bene una messa), si celebró la beatificazione di Giovanna D’Arco e i funerali di De Gaulle. La Rivoluzione risparmiò questo simbolo religioso in cui Napoleone venne incoronato imperatore dei francesi il 2 dicembre del 1804. 
Il gobbo e la sua Esmeralda sono nell’immaginario collettivo con i gargoyle della cattedrale, le mostruose creature che milioni di persone hanno alzato lo sguardo per ammirare. Da Walt Disney a Riccardo Cocciante hanno voluto rileggere il romanzo di Victor Hugo che ha reso la cattedrale cara anche ai più piccoli e tappa ineludibile per gli innamorati.
Cetto fa un po' specie che nel 2019 possa accadere un incendio simile ad un monumento nazionale. Forse può essere occasione per riflettere sul valore che diamo al patrimonio culturale, e magari per riscoprire le radici della nostra civiltà un po' sbilanciata e smemorata.

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