sabato 27 settembre 2025

Genocidio in Sudan: La tragedia dimenticata dal mondo

Da anni nel silenzio generale si consuma una delle crisi umanitarie più drammatiche e dimenticate del nostro tempo: il genocidio in Sudan. Dopo lo scoppio della guerra civile nell’aprile 2023, più di 12 milioni e mezzo di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case, mentre oltre 25 milioni soffrono una crisi alimentare acuta. Milioni di vite sono bloccate in un inferno di violenze, fame estrema, epidemie e totale assenza di assistenza sanitaria. 

Il bilancio delle vittime è devastante. Si contano circa 28.000 morti direttamente per la guerra, ma la maggior parte delle persone perde la vita a causa della fame, delle malattie o per la negazione intenzionale degli aiuti umanitari. Almeno 638.000 sudanesi stanno vivendo la peggiore carestia nella storia recente del paese, mentre si stima che i morti complessivi, considerando anche gli effetti indiretti del conflitto, abbiano superato le 400.000 persone. Inoltre, circa 30 milioni di persone necessitano di assistenza urgente, in una crisi che è considerata la più grave al mondo e probabilmente la più sottaciuta.

Le accuse di genocidio e crimini contro l’umanità nei confronti delle Forze armate sudanesi e delle milizie alleate sono pesantissime. Testimonianze confermano l’uccisione sistematica di civili su base etnica, con uomini, ragazzi e persino neonati assassinati, e donne e ragazze soggette a stupri e altre violenze sessuali di massa. Gli aggressori impediscono inoltre ai civili di accedere a cibo e rifornimenti salvavita, usando volontariamente fame e malattie come armi di guerra.

Le Nazioni Unite, gli Stati Uniti e organizzazioni indipendenti come Human Rights Watch classificano dunque questa tragedia come un vero genocidio. La Corte penale internazionale ha avviato indagini, e da tempo denuncia pulizia etnica e crimini di guerra in Sudan, in particolare nella regione del Darfur, teatro di conflitti genocidari già dagli anni 2000.

Malgrado ciò, la comunità internazionale risponde con lentezza e scarsità di interventi concreti. La crisi umanitaria in Sudan continua a peggiorare, e il mondo sembra voltare lo sguardo altrove, mentre milioni di persone muoiono di fame, malattie e violenze atroci.

In questo silenzio assordante e in questa tragedia dimenticata si nasconde la dolorosa realtà di un genocidio in corso, che richiede immediata attenzione e azione urgente per fermare una carneficina che non può essere ignorata oltre.

Fonti principali: dati sulla guerra civile e genocidio in Sudan da missioni umanitarie, Nazioni Unite, Stati Uniti, Corte penale internazionale e report di organizzazioni umanitarie, aggiornati al 2025 .

Citazioni:
[16] genocidio 

venerdì 26 settembre 2025

Festival Francescano “Il Cantico delle Connessioni”

Il Festival Francescano “Il Cantico delle Connessioni” è un evento culturale e spirituale che celebra la figura di San Francesco d’Assisi, valorizzando i temi della pace, della natura, della comunità e della connessione tra persone e ambiente. Questo festival riunisce artisti, musicisti, studiosi e appassionati per riflettere sul messaggio francescano in chiave contemporanea, offrendo momenti di musica, teatro, dialogo e approfondimenti
Il cuore del festival è il richiamo al “Cantico delle Creature”, il celebre poema di San Francesco che esalta la bellezza e l’armonia del creato, invitando a un rapporto di rispetto e cura per tutte le forme di vita. “Il Cantico delle Connessioni” amplia questo messaggio, sottolineando l’importanza delle relazioni umane e con il mondo in un’epoca in cui tutto è sempre più interconnesso.
Durante il festival, si possono vivere esperienze artistiche e spirituali che stimolano la riflessione sui temi attuali come la sostenibilità, la solidarietà, il dialogo interculturale e interreligioso. Gli eventi si svolgono in luoghi suggestivi, spesso legati alla tradizione francescana, creando un’atmosfera di partecipazione e profondità.Partecipare a “Il Cantico delle Connessioni” significa immergersi in un percorso di riscoperta dei valori francescani, rivisitati in chiave moderna e aperti al futuro, in un’atmosfera che unisce cultura, fede e attenzione al pianeta. È un’occasione per ritrovare ispirazione e motivazione a costruire legami autentici, responsabili e creativi nella nostra vita quotidiana.

lunedì 22 settembre 2025

21 settembre 2025: Giornata Mondiale della Pace - Act now for a peaceful world

Ogni anno, il 21 settembre, il mondo celebra la Giornata Internazionale della Pace, un appuntamento di grande importanza istituito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1981. Questa giornata è dedicata alla riflessione sul valore universale della pace, della non violenza e della solidarietà tra i popoli. Nel 2025, il tema scelto è particolarmente incisivo: "Act Now for a Peaceful World" (Agisci ora per un mondo di pace).Il messaggio centrale del 2025 richiama all’urgenza di agire subito per costruire un futuro di convivenza pacifica, tolleranza e giustizia. Si sottolinea come la pace non sia semplice assenza di guerra, ma un processo dinamico che richiede dialogo, rispetto reciproco, giustizia sociale e cooperazione internazionale. Inoltre, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha evidenziato che per raggiungere la pace è fondamentale agire sulle radici più profonde dei conflitti, come disuguaglianze, esclusione sociale, odio e anche la crisi climatica.

Obiettivi della Giornata della Pace 2025
L’obiettivo è coinvolgere tutti – governi, comunità, scuole, società civile e singoli cittadini – affinché diventino protagonisti attivi nella promozione della pace. L’ONU invita a trasformare il 21 settembre in un giorno di cessate il fuoco globale, di silenzio delle armi e di costruzione di ponti tra culture e nazioni. Parte integrante dell’obiettivo è anche l’educazione alla pace, la sensibilizzazione contro la violenza, il rispetto dei diritti umani e la difesa dell’ambiente come elementi essenziali per un mondo pacifico.

Le iniziative
Nel 2025, come ogni anno, numerose iniziative hanno animato la giornata in Italia e nel mondo. Una delle più significative è stata la Marcia Perugi-Assisi per la Pace e la Fraternità, un evento importante che coinvolge centinaia di migliaia di persone, tra cui numerosi studenti, accomunati dall’impegno per diffondere una cultura di pace. La marcia, con partenza da Perugia e arrivo ad Assisi, è anche un momento educativo che coinvolge le scuole, promuovendo la consapevolezza sui temi della non violenza e della solidarietà globale.Inoltre, molte organizzazioni, scuole e comunità hanno promosso attività artistiche, didattiche e di sensibilizzazione. Dibattiti, momenti di riflessione, laboratori per i giovani e campagne sociali hanno contribuito a rendere più visibile l’urgenza di agire ora per un mondo più giusto e pacifico.
La Giornata Mondiale della Pace 2025 è un invito a tutti noi a non perdere tempo, a fare della pace una responsabilità quotidiana concreta, agendo contro le ingiustizie e costruendo ponti di dialogo e cooperazione. Agire ora significa crederci, impegnarsi e non dimenticare che ogni piccolo gesto conta per un mondo dove la pace sia davvero possibile.

domenica 21 settembre 2025

Oggi i funerali di Charlie Kirk

Charlie Kirk, attivista politico conservatore statunitense assassinato il 10 settembre 2025 durante un evento universitario alla Utah Valley University, è stato un leader noto soprattutto per la sua opposizione alle ideologie di sinistra e la sua visione educativa incentrata sul ritorno ai valori tradizionali e occidentali. Egli vedeva la battaglia culturale come centrale, opponendosi al femminismo, alle politiche di inclusione e alle teorie del "wokeismo" nella società e nelle istituzioni educative, promuovendo invece ideali dichiarati "giudeo-cristiani" che considerava fondanti per l’identità americana e occidentale.

Pensiero e predicazione
Kirk si è concentrato su un ritorno a ciò che considerava una società più ordinata e tradizionale, con ruoli di genere definiti e un'etica basata sulle radici cristiane, ma la sua visione educativa escludeva l'uguaglianza e la giustizia sociale a favore di norme consolidate e privilegi storici.
La sua attività politica, pur significativa, era secondaria rispetto all’obiettivo didattico e culturale di formare una nuova generazione con una "visione del mondo coerente" fondata sui principi cristiani e conservatori, avversando apertamente ideologie marxiste e progressiste.
Fondatore di Turning Point USA, e successivamente di una branca religiosa TPUSA Faith, usava summit, gruppi di studio e corsi online per diffondere questi valori, con particolare attenzione a scuole e chiese oltre agli eventi politici.

Attivismo religioso e culturale
Charlie Kirk richiamava spesso la propria fede cristiana (cresciuto in una congregazione affiliata alla Presbyterian Church, una tradizione mainline liberale), usando il messaggio evangelico come strumento di diffusione della sua causa, invitando a vivere senza paura delle persecuzioni e a proclamare la verità cristiana in modo radicale e senza compromessi.
Recentemente, nel 2025, si segnalano anche alcune riflessioni religiose sorprendenti, come la frase "Maria è la soluzione," che ha fatto discutere all’interno delle comunità cristiane evangeliche che tradizionalmente non praticano il culto mariano, mostrando una complessità nel suo rapporto con la fede oltre l'attivismo politico.

Contesto della morte e impatto
Kirk è stato assassinato con un colpo di arma da fuoco mentre parlava di temi politici e sociali, con l’attacco ritenuto politicamente motivato e che ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico e mediatico statunitense. Nel 2023, circa una settimana dopo l'uccisione di tre bambini e tre adulti alla Christian Covenant School di Nashville, Tennessee, Charlie Kirk aveva affermato che "un certo numero di vittime da arma da fuoco è un prezzo accettabile da pagare per difendere il Secondo Emendamento" della Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce il diritto dei cittadini di possedere e portare armi. Kirk sosteneva che le morti per arma da fuoco facevano parte della realtà americana in cambio della salvaguardia del diritto costituzionale sulle armi.
La sua morte è stata interpretata come un simbolo dell’escalation della violenza politica, alimentando tensioni tra destra e sinistra negli Stati Uniti.

Dimostrami che ho torto
Lo slogan "Prove me wrong" di Charlie Kirk, che significa "Dimostrami che ho torto," era il format di successo che utilizzava nei suoi dibattiti pubblici, in particolare nei campus universitari. Questo slogan esprimeva la sua sfida aperta al confronto diretto con chi non era d'accordo con lui, invitando gli altri a portargli prove che smentissero le sue posizioni politiche e culturali. Kirk usava questo approccio per convincere gli scettici e trovare nuovi sostenitori, proponendo un dialogo vivace anche con gli avversari, come parte della sua strategia per diffondere le idee del conservatorismo americano e del trumpismo tra i giovani. Inoltre, sottolineava che il dialogo e il confronto erano essenziali per evitare che il dissenso sfociasse in violenza, come lui stesso ha detto: "Quando le persone smettono di parlare, è allora che scoppia la guerra civile".

La morte di Kirk ci spinge a riscoprire l'urgenza che il dialogo vinca sull'intolleranza. 


Approfondimenti:

venerdì 19 settembre 2025

Dalla Chiesa di San Gennaro a Napoli

Nell'omelia per la messa di San Gennaro Don Mimmo Battaglia parla della Palestina brilla in riferimento al sangue sciolto di San Gennaro. "Ascolta, Israele: non ti parlo da avversario, ma da fratello nell'umano. Ti chiamo col nome con cui la Scrittura convoca il cuore all'essenziale: Ascolta. Cessa di versare sangue palestinese. Da questa cattedrale che respira come un petto antico, si alza un appello chiaro, diretto, senza garbo diplomatico, cessino gli assedi che tolgono pane e acqua, cessino i colpi che sbriciolano case e infanzie, cessino le rappresaglie che scambiano la sicurezza con lo schiacciamento, cessi l'invasione che soffoca ogni speranza di pace. La sicurezza che calpesta un popolo non è sicurezza: è un incendio che, prima o poi, brucia la mano che credeva di domarlo. Oggi la parola sangue ci brucia addosso. Perché il sangue è un linguaggio che tutti capiamo, e che chiede conto a tutti. Il sangue di Gennaro si mescola idealmente al sangue versato in Palestina, come in Ucraina e in ogni terra ferita dove la violenza si crede onnipotente e invece è solo rumore. Il sangue è sacro: ogni goccia innocente è un sacramento rovesciato. Se potessi, raccoglierei in un’ampolla il sangue di ogni vittima, bambini, donne, uomini di ogni popolo, e lo esporrei qui, sotto queste volte, perché nessun rito ci assolva dalla responsabilità, perché la preghiera senta il peso di ogni ferita e non scivoli via. Oggi, con pudore e con fuoco, dico: è il sangue di ogni bambino di Gaza che metterei esposto in questa cattedrale, accanto all’ampolla del santo. Perché non esistono 'altre' lacrime: tutta la terra è un unico altare".

giovedì 18 settembre 2025

La tomba delle lucciole: un manifesto poetico contro la guerra torna al cinema

Dal 18 al 24 settembre torna nelle sale italiane "La tomba delle lucciole" (1988), capolavoro d’animazione del maestro giapponese Isao Takahata, cofondatore dello Studio Ghibli. Tratto dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, il film offre una visione straziante e profondamente toccante dell’orrore della guerra, raccontata attraverso gli occhi innocenti di due bambini, Seita e la piccola sorella Setsuko, sopravvissuti ai bombardamenti di Kobe durante gli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale.

Trama e protagonisti
La storia si apre con la morte di Seita, un ragazzo di 14 anni, nell’atrio di una stazione ferroviaria nel settembre 1945. Da lì parte un flashback che racconta gli ultimi mesi di vita del ragazzo e della sua sorellina di 4 anni, dopo la perdita della madre durante un bombardamento. Mentre il padre, ufficiale nella Marina imperiale giapponese, è impegnato in guerra, i due bambini affrontano la durezza di un Giappone devastato dai raid aerei americani. Dopo un iniziale soggiorno forzato a casa di una zia severa e poco incline a mostrare solidarietà, Seita e Setsuko decidono di rifugiarsi in un riparo vicino al mare, dove cercano di sopravvivere con le poche risorse rimaste.

La relazione tra Seita e Setsuko è al centro del film, con il fratello maggiore che si fa carico di proteggere la sorella, cercando di preservarne l’innocenza in un contesto di distruzione e perdita.

Linee interpretative e simbolismo
La forza del film risiede nel suo duplice registro narrativo, che alterna scene di feroce realtà, come i bombardamenti che incendiano intere città di legno, e momenti di poetica delicatezza, rappresentati dalle lucciole che illuminano le notti nel rifugio dei bambini. Il colore rosso che domina entrambe le situazioni simboleggia insieme la distruzione e la luce fragile della vita, richiamando il titolo stesso del film, nel quale “lucciola” è scritto con i kanji che indicano “fuoco” e “caduta”.

Le lucciole diventano così metafora della brevità e fragilità dell’esistenza umana, soprattutto quella delle vittime innocenti della guerra. La domanda struggente di Setsuko: "Perché le lucciole muoiono così presto?" sottolinea l’ingiustizia delle morti premature e la perdita di momenti felici. Non meno forte è il significato della scatola di latta delle caramelle Sakuma Drops, che alla fine contiene le ceneri di Setsuko, diventando simbolo di memoria, affetto e dolore.

Il messaggio del film
La tomba delle lucciole non è solo un racconto sulla guerra, ma un ritratto umano e sociale dei suoi effetti devastanti, soprattutto sui più piccoli e indifesi. È una denuncia dell’abbandono di una "generazione perduta", segnata da lutti, fame e indifferenza. La durezza del quotidiano, con la famiglia frazionata e la mancanza di supporto esterno, si contrappone alla purezza e all’innocenza di due bambini che cercano di mantenere un barlume di speranza.

Takahata offre una riflessione profonda sulla caducità della vita e sulla necessità di ricordare le vittime della violenza armata, con una sensibilità poetica che rende il film un’amara preghiera contro la guerra, ma anche un inno alla solidarietà e all’umanità.

lunedì 15 settembre 2025

Settimana Europea della Mobilità 2025: Mobilità per Tutti, Un Futuro Sostenibile e Accessibile

Dal 16 al 22 settembre 2025 torna la Settimana Europea della Mobilità, la grande campagna promossa dalla Commissione Europea per sensibilizzare su una mobilità urbana sostenibile, sicura ed equa. Il tema di questa edizione è "Mobilità per tutti", un invito a costruire insieme un sistema di trasporto accessibile e inclusivo per ogni persona, indipendentemente da reddito, genere, età, abilità o provenienza.

Il Tema 2025: Mobilità Accessibile e Inclusiva
"Mobilità per tutti" significa abbattere barriere e ostacoli che ancora oggi limitano l'accesso alla mobilità sostenibile, siano essi di tipo economico, fisico o infrastrutturale. L'obiettivo è garantire trasporti pubblici efficienti, accessibili e affidabili, spazi urbani e veicoli progettati per tutti, oltre a soluzioni che accolgano le diverse esigenze della società, dall'infanzia alla terza età, dalle persone con disabilità ai contesti socio-economici più fragili.

Dati Principali e Adesioni
In Italia, oltre un centinaio di città partecipano attivamente con iniziative che coinvolgono cittadini, scuole, enti pubblici, associazioni e aziende private. L'iniziativa promuove eventi come convegni, incontri, laboratori educativi, camminate, pedalate e performance artistiche, per stimolare il cambiamento culturale e comportamentale. Gli enti locali sono chiamati a sperimentare soluzioni innovative, migliorare le infrastrutture e raccogliere feedback per adattare la mobilità alle esigenze reali dei cittadini.

Comportamenti individuali e collettivi promossi
La Settimana Europea della Mobilità invita a ripensare gli spostamenti quotidiani scegliendo modalità più sostenibili e salutari come:
- La mobilità attiva: camminare, andare in bici o monopattino in percorsi sicuri.
- L’uso del trasporto pubblico, che deve essere conveniente, puntuale e accessibile.
- La condivisione degli spazi pubblici, promuovendo il rispetto e la sicurezza.
- L’adozione di mezzi di trasporto puliti e intelligenti, come veicoli elettrici e soluzioni integrate.
- La partecipazione attiva della comunità: cittadini, scuole, istituzioni e imprese insieme per migliorare la mobilità locale.

Questi comportamenti contribuiscono a ridurre traffico, inquinamento atmosferico e acustico, migliorando la qualità dell’aria e la salute soprattutto delle fasce più vulnerabili come bambini e anziani.

La Settimana Europea della Mobilità 2025 è un impegno condiviso per una mobilità equa, intelligente e sostenibile, per una qualità della vita migliore per tutti.

venerdì 12 settembre 2025

Il 12 e 13 settembre il World Meeting of Human Fraternity

«Prima di essere credenti, siamo chiamati a essere umani». Le parole pronunciate da Papa Leone XIV nella catechesi dello scorso 28 maggio saranno la bussola che orienterà i lavori del World Meeting of Human Fraternity, in programma nelle giornate di venerdì 12 e sabato 13 settembre. Giunto alla terza edizione, l’appuntamento è promosso dalla Basilica di San Pietro, dalla Fondazione Fratelli tutti e dall’associazione Be Human.

“Essere umani oggi: la via della fraternità” è il tema del Meeting, che prenderà il via con 15 diversi tavoli tematici, il 12 settembre, su temi quali: amministratori e informazione, economia e finanza, salute e infanzia, sicurezza alimentare, formazione, sport e intelligenza artificiale, Terzo settore, impresa e formazione alla vita politica, salute e letteratura, lavoro, ambiente e sostenibilità. Ad ospitarli, diversi luoghi della città: dal Campidoglio a Palazzo Valentini, dalla sede della Fao a quella dell’Unione Europea. Al tavolo del Terzo settore ha già confermato la sua presenza il cardinale vicario Baldo Reina.

«L’intento è di proporre al mondo l’orizzonte della fraternità quale chiave di volta per un possibile nuovo ordine politico, economico e sociale dell’esistenza umana», ha detto il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro e presidente della Fabbrica di San Pietro, nel corso della conferenza stampa di presentazione. «Il principio della fraternità universale – ha aggiunto – può offrire le coordinate per scrivere la storia di questo cambiamento epocale». Ogni tavolo, nelle intenzioni degli organizzatori, «avrà un compito: esplorare il significato dell’essere umani oggi, raccogliere buone pratiche e scegliere azioni concrete da promuovere nel proprio mondo. Desideriamo misurare l’impatto della fraternità per poi valutarne l’effetto su di noi, sulla società e sulle nostre relazioni».

mercoledì 10 settembre 2025

La situazione dimenticata del Congo

La situazione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) è drammatica e si aggrava a causa del conflitto in corso tra il gruppo armato M23/Alliance Fleuve Congo (AFC) e l’esercito congolese, che dal dicembre 2024 ha intensificato gli scontri in particolare nella provincia del Nord Kivu, nell'est del paese.

Un conflitto che disegna un’emergenza umanitaria
Gli scontri hanno raggiunto la città di Goma, capoluogo del Nord Kivu, dove circa 650.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro abitazioni e a rifugiarsi in campi improvvisati. Qui si sommano circa due milioni di cittadini che vivono già in condizioni molto precarie. Le violenze si estendono anche nelle zone di Masisi, Mweso e nella provincia del Sud Kivu, spingendo molti sfollati a spostarsi verso sud, in una fuga dalle aree più colpite.


Sfollamento: solo tra dicembre 2024 e gennaio 2025, oltre 390.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case in tempi brevissimi, creando una crisi senza precedenti per le strutture di accoglienza.

Violenza sessuale: le strutture mediche, in particolare quelle di Medici Senza Frontiere (MSF), registrano un drammatico aumento di casi di violenza sessuale, con una media di almeno due vittime ogni ora nel 2023, in crescita nel 2024. La presenza dei gruppi armati nei campi sfollati ha peggiorato la situazione.

Malattie infettive: la scarsità di acqua potabile sicura e le condizioni igienico-sanitarie precarie alimentano il rischio di epidemie di colera. Inoltre, la diffusione del virus mpox (variante della varicella) è stata dichiarata dall’OMS emergenza di salute pubblica internazionale nell’agosto 2025, in seguito a una mutazione che ne ha aumentato la trasmissibilità nella regione.

Condizioni di vita: la mancanza di cibo, acqua, assistenza sanitaria e rifugi adeguati nelle aree di sfollamento accentua la sofferenza di migliaia di famiglie.

Contesto storico e geografico
La crisi in RDC nasce da decenni di instabilità sociale, politica ed etnica, in particolare dopo il genocidio del 1994 in Ruanda e le tensioni con gruppi armati che controllano vaste aree ricche di risorse naturali. La presenza di oltre 100 gruppi armati e le forze di pace dell’ONU non sono riusciti finora a stabilizzare la regione, causando sofferenze umane continue.

La Repubblica Democratica del Congo, il più grande paese dell’Africa subsahariana, si trova in Africa centrale ed è teatro di una delle crisi umanitarie più complesse del mondo.

lunedì 8 settembre 2025

L'8 settembre a Vicenza

L’8 settembre 2025 a Vicenza si rinnova la tradizionale festa della natività di Maria con una processione molto sentita che parte da piazza Duomo per arrivare al Santuario di Monte Berico, luogo simbolo della devozione mariana della città. Quest’anno la celebrazione ha un significato speciale, anticipando il sesto centenario delle apparizioni mariane a Monte Berico, che si celebrerà nel 2026.

La processione è partita domenica 7 settembre nel tardo pomeriggio, accompagnata dalla fanfara storica ANA e dalla squadra Élite Rangers Rugby Vicenza, con un seguito di fedeli e cittadini che si è ampliato lungo il percorso nel centro storico fino a raggiungere il Santuario. Il momento culminante è stato l’arrivo in piazzale della Vittoria e la partenza verso il santuario con la recita del Rosario e la guida del vescovo mons. Giuliano Brugnotto.

Il vescovo ha sottolineato il tema dell’“Anno Santo Pellegrini di speranza”, evidenziando come la Madonna di Monte Berico rappresenti speranza, consolazione e rinnovamento per la comunità, le famiglie, i giovani e le fasce più fragili. L’attenzione è rivolta anche alla tutela dell’ambiente e al dialogo tra diverse confessioni religiose, in vista del giubileo mariano del 2026.

La celebrazione dell’8 settembre include una messa solenne presieduta dal vescovo, prevista alle 11 del mattino, e un’apertura straordinaria della Basilica di Monte Berico durante tutta la notte tra il 7 e l’8 settembre, per accogliere i pellegrini provenienti da tutta la provincia. Questa apertura notturna è stata voluta dal priore padre Carlo Rossato, per rafforzare il messaggio di speranza legato alla figura di Maria.

domenica 7 settembre 2025

I 100 anni di don Benzi, lo «scarabocchio di Dio» che capovolse il mondo

Don Oreste Benzi è stato un sacerdote romagnolo straordinario, nato 100 anni fa a Rimini, che ha dedicato la sua vita ai più poveri e agli emarginati. Fin da bambino, ispirato da una scelta decisa a soli 7 anni, ha vissuto con profonda fede e umiltà, definendosi «uno scarabocchio di Dio» e non un santo, ma ha compiuto una vera rivoluzione di amore e solidarietà.

Don Oreste non si limitava a dare l’elemosina, ma andava a cercare chi soffriva per portare una famiglia e una vita nuova, fondando nel 1968 la comunità “Papa Giovanni XXIII”. La sua idea era la “condivisione diretta”: non una solidarietà a distanza, ma vivere insieme, come in una famiglia, bambini, disabili, ragazzi in difficoltà, ex prostitute, anziani soli e tante altre persone spesso dimenticate dalla società.

La sua opera ha contagiato moltissimi giovani e oggi la “Papa Giovanni XXIII” gestisce centinaia di strutture in 40 paesi, accogliendo migliaia di persone con amore concreto. Don Oreste ha sempre ripetuto che «nessuno va lasciato indietro» e ha creduto nella speranza e nella redenzione per tutti, anche per chi aveva sbagliato. La sua vita, fatta di notti passate in strada, preghiera e impegno senza sosta, ha lasciato un’eredità forte e viva in tutto il mondo.

Oggi, per celebrare il centenario, a Rimini si tengono tre giorni di eventi con musica, testimonianze, incontri e giochi per famiglie, un modo per far conoscere ai giovani e a tutti la forza di un uomo che ha capovolto il modo di guardare ai poveri, insegnando che la vera carità è la condivisione della vita.

venerdì 5 settembre 2025

Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis: due giovani santi, modelli per il nostro tempo

Il 7 settembre 2025 sarà una data speciale per la Chiesa e per tutti i giovani: a San Pietro saranno canonizzati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, due ragazzi molto diversi ma uniti da una fede forte e vera. 

Chi erano?
Pier Giorgio Frassati era un giovane torinese nato nel 1901, figlio di una famiglia benestante (suo padre fondò il famoso giornale La Stampa). Studente di ingegneria, amava la montagna, lo sport e soprattutto aiutare i più poveri e gli ammalati. Amava ripetere «Vivere, non vivacchiare», cioè vivere intensamente e con passione, non accontentarsi di una vita piatta e superficiale.

Carlo Acutis, invece, è più vicino a noi nel tempo: nato nel 1991, morto nel 2006 per una malattia fulminante. È chiamato il “patrono del web” perché usò internet in modo innovativo per raccontare la fede, creando mappe online di miracoli eucaristici e dimostrando che la tecnologia può diventare uno strumento potente per diffondere messaggi positivi.

Giovani santi 
Entrambi dimostrano che diventare “santi” non è roba da adulti o da persone con una vita speciale. Anche a 15 anni, si può credere in qualcosa di grande, si può impegnarsi per migliorare la vita degli altri e inseguire i propri sogni senza perdere di vista i valori. Non sono “eroi lontani”, ma ragazzi come tanti, con passioni, sogni e sfide.

Le celebrazioni
A Torino, città legata a entrambi, il Politecnico ha organizzato una mostra tutta dedicata a Pier Giorgio, con foto e documenti inediti che raccontano la sua vita da studente, sportivo e volontario. Un modo per farci capire che anche dalle “mura” dell’università può nascere una vera ispirazione per vivere bene e con coraggio.

giovedì 4 settembre 2025

“Da uno sguardo”: cortometraggi degli studenti contro la violenza sulle donne

Si è conclusa all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, durante la Mostra Internazionale del Cinema, la seconda edizione del concorso “Da uno sguardo: film di studentesse e studenti sulla violenza contro le donne”. L’evento ha registrato una straordinaria partecipazione con oltre 240 cortometraggi presentati da scuole di tutta Italia, raddoppiando il successo dello scorso anno.

Promosso dai Ministeri delle Pari Opportunità, dell’Istruzione e Merito, e della Cultura, il concorso coinvolge scuole secondarie di primo e secondo grado nella realizzazione di filmati sul delicato tema della violenza di genere. 

La giuria ha premiato cinque cortometraggi: “Chiamarlo amore non si può” (Valdilana, Biella), “Dalia” (Pesaro), “Eeee… stop!” (Cesena), “Non essere semplice” (Oristano) e “Scruscio” (Marsala). Due menzioni speciali sono andate a “Ciò che resta” (Massa) e “Non lasciarti spegnere” (Bologna). La qualità e la profondità dei lavori dimostrano l’impegno delle nuove generazioni nel sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne.

martedì 2 settembre 2025

Control arms

Nuoce gravemente alla salute
Eppure in motti paesi è più facile trovare un'arma da fuoco che un pacchetto di sigarette. 
Ogni anno più ci 500.030 esseri umani vengora uccisi da armi da fuoco. 300.000 bambini soldato sono costretti a usarle per assassinare loro coetanei durante conflitti sostenuti e alimentati dagli intense dell'industria militare. Un numero crescente di persone, in molti paesi, paga a caro prezzo le scelte sbagliate dei rispettivi governi, che spendono sempre più denaro per produrre e acquistare armi anziché sostenere programmi di sviluppo economico e lotta alla povertà. 

Per sostenere Control Arms: www.amnesty.it