Il 33enne musicista considerato la “voce dell'Iran”, cantore delle ingiustizie sociali e politiche, era stato arrestato in passato per accuse relative al contenuto delle sue canzoni mentre nel 2022 partecipava alle proteste antigovernative scoppiate in varie città dell'Iran dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne studentessa curdo-iraniana morta mentre era in custodia della polizia religiosa a causa di un velo messo male. Mesi di disordini successivi alla sua morte causarono quasi 600 vittime, tra cui dozzine di membri del personale di sicurezza, e migliaia di arresti. Otto le impiccagioni, avvenute anche in pubblico.
"Propaganda contro il sistema", "disturbo della quiete pubblica", "incitamento alla violenza" e perfino "complicità con i nemici esterni all'Iran" le accuse rivolte al cantante i cui fan, molti dei quali della generazione Z, oggi chiedono il rovesciamento del clero al potere considerato intollerante sui diritti civili e sulle regole sociali.
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