Nel 60° anniversario dell’Enciclica Pacem in terris,
è urgente riprendere le parole di Papa Giovanni XXIII quando
scriveva: «Ogni essere umano ha il diritto all’esistenza, all’integrità
fisica, ai mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di
vita, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario,
l’abitazione, il riposo, le cure mediche, i servizi sociali necessari; e
ha quindi il diritto alla sicurezza in caso di malattia, di invalidità,
di vedovanza, di vecchiaia, di disoccupazione, e in ogni altro caso di
perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua
volontà» (n. 6).
sabato 18 novembre 2023
Il 19 novembre la settima edizione della Giornata Mondiale dei Poveri
Viviamo un momento storico che non favorisce l’attenzione verso i più
poveri. Il volume del richiamo al benessere si alza sempre di più,
mentre si mette il silenziatore alle voci di chi vive nella povertà. Si
tende a trascurare tutto ciò che non rientra nei modelli di vita
destinati soprattutto alle generazioni più giovani, che sono le più
fragili davanti al cambiamento culturale in corso. Si mette tra
parentesi ciò che è spiacevole e provoca sofferenza, mentre si esaltano
le qualità fisiche come se fossero la meta principale da raggiungere. La
realtà virtuale prende il sopravvento sulla vita reale e avviene sempre
più facilmente che si confondano i due mondi. I poveri diventano
immagini che possono commuovere per qualche istante, ma quando si
incontrano in carne e ossa per la strada allora subentrano il fastidio e
l’emarginazione. La fretta, quotidiana compagna di vita, impedisce di
fermarsi, di soccorrere e prendersi cura dell’altro. La parabola del
buon samaritano (cfr Lc 10,25-37) non è un racconto del passato, interpella il presente di ognuno di noi.
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