sabato 27 maggio 2023

27 maggio 2023: il centesimo anniversario della nascita di don Lorenzo Milani

 

Oggi, sabato 27 maggio, alla presenza del Presidente della Repubblica e con l’Alto patronato del Quirinale, ha inizio il Centenario della nascita di don Lorenzo Milani.

Nella piccola frazione del comune di Vicchio del Mugello, don Milani era arrivato nel dicembre del 1954, dopo i sette anni trascorsi come cappellano a San Donato a Calenzano, assegnato alla minuscola pieve di Sant'Andrea di Barbiana,  dove ha esercitato fino alla morte avvenuta nel giugno del 1967 il suo fecondo ministero di sacerdote e di educatore.

"Il Centenario della nascita di don Lorenzo Milani non può essere una celebrazione storica scontata - afferma il presidente dell'Istituzione culturale don Milani, Leandro Lombardi -, ma vogliamo che diventi un'occasione per riscoprire quanto il suo messaggio sia più attuale che mai, ci aiuti a capire il nostro tempo e a trovare nuove soluzioni per i nostri". Il Comitato nazionale per il Centenario della nascita del priore, ha lavorato proprio perché l’anniversario possa promuovere soprattutto l'approfondimento e la riflessione sull'attualità dell'esperienza del priore con l'ambizione di sollecitare, ispirato dalla sua figura, un impegno diffuso per la realizzazione di un futuro più giusto per tutti.

"Se su di lui è stato detto e scritto molto", sostiene Michele Gesualdi, uno dei suoi ragazzi di Barbiana, "ancora resta molto da scoprire, soprattutto in quella dimensione religiosa che è l’aspetto fondamentale di tutta la sua vita e delle sue opere”. Perché, prima di tutto, don Lorenzo era un prete che voleva servire Dio radicalmente e lo voleva fare servendo la gente che gli era stata affidata.

giovedì 25 maggio 2023

Genesi 1-11: festival Biblico a Vicenza

Inizia in Cattedrale il Festival, all'insegna dei primi 11 capitoli di Genesi.
Presente anche Giacomo Poretti con la moglie, ad interpretare la prima coppia... Adamo ed Eva in salsa milanese.
Domenico Starnone rilegge Genesi 1 e 2 cogliendo nel primo capitolo l'esuberanza di un Dio creatore che gioisce delle sue creature (vide che era cosa buona),a subito nel secondo tentennamenti e dubbi, per creature fallaci e tendenti a compiere il male. Ma c'é speranza per l'uomo? Citando Kafka conclude che si, c'é sempre una speranza.
Il biblista Jean Louis Ska riparte da queste domande esistenziali. Il mondo é fatto in modo diverso rispetto al progetto originale che Dio benedice per sette volte. Non siamo píú in questo mondo perché é stato cancellato dal diluvio. Non siamo più nell'Eden da cui fummo cacciati. Siamo nel mondo di Caino e Abele in cui si sparge il sangue.
Siamo nel mondo diviso dopo la torre di Babele, una umanità dispersa in luoghi, lingue e culture diverse.
Il racconto biblico ci fa sognare un mondo precedente alla nostra esperienza per immaginare la bontà a cui siamo chiamati, alla speranza che ci precede e ci attende. Se scaviamo nella nostra esperienza e cerchiamo di adottare una prospettiva riflessiva della natura umana, scorgiamo la grazia, che precede la disgrazia.
É un invito a ripensare il mondo nel suo fondamento buono. Il male avrà oscurare tutto, la violenza fa più rumore dell'aspirazione all'armonia. 
In principio tutti gli esseri viventi sono vegetariani e mangiano quanto fornito da Dio. Il lupo e l'agnello vivono insieme anche nella profezia.
Non si deve rimpiangere il paradiso perduto, perché esso é davanti, vi fa sognare un mondo migliore che siamo chiamati a costruire insieme.
La torre di Babele al centro di una città molto alta rappresenta il sogno impossibile di fare vivere tutti gli uomini nello stesso modo, con una sola lingua. La ricerca dell'omologazione e dell'immortalità, non sono dati possibili.
La vocazione umana é di percorrere le vie di questo mondo. All'inizio degli Atti degli Apostoli gli apostoli guardano verso il cielo dove sparisce il Cristo. Gli angeli vedono i discepoli e li rimandano alla loro vocazione di percorrere le vie di questo mondo e di proclamare il Vangelo. Il vero cielo sta davanti a noi e non sopra di noi.

lunedì 22 maggio 2023

La lezione di Manzoni

Il ricordo di Alessandro Manzoni diventa l’opportunità per messaggi attuali, che hanno a che fare con il presente e il futuro del Paese. È il tratto che il capo dello Stato Sergio Mattarella ha dato a Milano, alle celebrazioni dei 150 anni della morte del grande letterato che ha contribuito con i suoi lavori alla costruzione della lingua italiana, ancora prima dell’unità del Paese. 

Mattarella ha particolarmente insistito: «E’ la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. E’ l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti».


martedì 2 maggio 2023

Libano, un giardino sfiorito

Crisi economica e finanziaria devastante, con un tasso di disoccupazione al 30 per cento e un 85 per cento di libanesi sotto la soglia di povertà; paralisi del sistema politico-istituzionale, con lo scranno più alto – quello del presidente – che non si riesce a colmare per i veti incrociati; rabbia e frustrazione crescente della popolazione, che vorrebbe cambiare tutto, ma che poi teme di abbandonare il sistema politico confessionale, per il timore che “gli altri” possano acquistare più influenza e prevaricarli.

Il terzo episodio di Tensioni. le religioni tra pace e guerra fa tappa in Libano: di quella che fu definita “la Svizzera del Medio Oriente” da tempo non c’è più neanche l’ombra. Semmai, il rischio è che il Libano si trasformi nella Haiti del Mediterraneo.

Maroniti, sunniti, sciiti: che ruolo giocano in questo fragilissimo puzzle le principali comunità religiose? 

Ce lo spiegano due giornalisti esperti conoscitori del Paese dei Cedri: Lorenzo Trombetta, collaboratore della rivista Limes e corrispondente dell’Ansa da Beirut, e Laura Silvia Battaglia, giornalista esperta dell’area mediorientale.
 
Ascolta subito il terzo episodio

Ospiti:
Lorenzo Trombetta, collaboratore della rivista Limes e corrispondente dell’Ansa da Beirut

Laura Silvia Battaglia, giornalista esperta dell’area mediorientale
Tensioni. Le religioni tra pace e guerra è prodotto dal Festival Biblico con la collaborazione scientifica della rivista Jesus, presentato da Roberto Zichittella e scritto da Giovanni Ferrò e Paolo Rappellino.
Hanno collaborato Roberta Rocelli e Matteo Mingardo
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