Papa Francesco conosce il tango e conosce le donne, le apprezza e vuole che facciano venire alla luce quella marcia in più che sanno avere”.
È uno dei passaggi che si trova in apertura del nuovo libro di Nina Fabrizio “Francesco. Il Papa delle donne” San Paolo editore che sintetizza in modo efficace l’attenzione che Mario Jorge Bergoglio, da sette anni (il prossimo 13 marzo) papa Francesco, da sempre riserva alle donne e che oggi in questa Festa della donna, la prima successiva alla pubblicazione dell’esortazione apostolica Querida Amazonia, assume un valore particolare.
Il suo è uno sguardo speciale, attento alla singolarità femminile, che c’era ancora prima che salisse al soglio di Pietro, ma che in questi anni il mondo ha imparato a riconoscere e (per la gran parte) ad apprezzare. Papa Francesco, peraltro, non è uno che si ferma alle parole e così spesso lo abbiamo visto spendersi concretamente innanzitutto a favore di quelle donne più sofferenti, fragili, ai margini. È un impegno che sta conducendo con uguale vigore all’interno della Chiesa contro la piaga degli abusi, contro una mentalità maschilista che confonde il servizio con la servitù. Accanto a questo ha preso alcune decisioni esemplari mettendo delle donne in posti di grande responsabilità, come mai era avvenuto prima. Non sono ancora molte, ma il valore di queste scelte è chiaro. Ricordiamo su tutte Barbara Jatta dal 2016 alla direzione dei Musei vaticani e Francesca Di Giovanni recentemente nominata sottosegretario per i rapporti multilaterali nella Segreteria di Stato, ruolo di grande rilievo e molto delicato.
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