venerdì 27 marzo 2020

Il Papa prega per la fine della pandemia




In una piazza San Pietro vuota e lucida di pioggia, in un silenzio che echeggiava milioni di preghiere e un bisogno universale di speranza, si è posato lo sguardo del mondo. Alla voce emozionata di Papa Francesco si è unito il respiro affannoso della terra, in ansia per la pandemia che in questo tempo di Quaresima sembra adombrare e sospendere il futuro. 

Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti.

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