mercoledì 26 febbraio 2020

Siamo la polvere che Dio ama


Forte il richiamo di Papa Francesco all'Aventino a togliere dal cuore l’ipocrisia e tutte le polveri di morte che sporcano il cuore e devastano il mondo. La Quaresima è tempo di grazia e guarigione, non bisogna cedere alla rassegnazione 

Risultato immagini per papa mercoledi delle ceneriCecilia Seppia – Città del Vaticano 

Siamo polvere nell'universo, ma una polvere "preziosa", amata dal Padre e non dobbiamo cedere alla rassegnazione, piuttosto ricordarci che siamo al mondo per realizzare il sogno di Dio. Francesco apre la Quaresima con la processione penitenziale e il rito dell’imposizione delle Ceneri.

Non inceneriamo il sogno di Dio 
Dal colle Aventino che domina Roma e schiude la vista alla bellezza intatta nonostante i secoli, il Papa incoraggia i fedeli a impiegare questo tempo liturgico per lasciarci riconciliare con Dio e vivere, finalmente, come "figli amati", "peccatori perdonati", "malati risanati". Nel cammino verso la Pasqua, spiega, possiamo infatti compiere due passaggi: quello che va dalla polvere alla vita e l’altro, più doloroso, che invece procede dalla vita alla polvere.
 Nel primo è contenuta la speranza più grande, cioè che nonostante la paura, il male dilagante, la cattiveria e una progressiva scristianizzazione della società, Dio possa trasformare la nostra polvere in Gloria. La Quaresima non è il tempo per riversare sulla gente inutili moralismi, ma per riconoscere che le nostre misere ceneri sono amate da Dio. È tempo di grazia, per accogliere lo sguardo d’amore di Dio su di noi e, così guardati, cambiare vita. Siamo al mondo per camminare dalla cenere alla vita. Allora, non polverizziamo la speranza, non inceneriamo il sogno che Dio ha su di noi.

sabato 22 febbraio 2020

I bambini fantasma di Aleppo

Migliaia di orfani e minori abbandonati, spesso figli di combattenti jihadisti, sono una conseguenza della guerra.
Ad Aleppo, il vescovo Abou Khazen dà vita a un progetto per aiutarli. Scuole chiuse, lezioni interrotte, il diritto all'istruzione negato. Le conseguenze della guerra in Siria segnano i bambini, quelli fuggiti con le famiglie e quelli rimasti chiusi nelle abitazioni per il pericolo dei cecchini e delle bombe.
Restano i traumi e i minori sono maggiormente vittime delle conseguenze che perdurano nel dopoguerra. Ma tra di essi vi è un gruppo ancora più vulnerabile: i bambini «fantasma», bambini nati durante le occupazioni e gli assedi da donne che sono state violentate, figli visti come vergogna. Persone abbandonate che, senza colpa, sono considerate un simbolo degli orrori. «Solo ad Aleppo sono circa duemila. È uno degli esiti di sette anni di guerra – racconta monsignor Georges Abou Khazen, vicario apostolico dei cattolici latini e francescano della Terra Santa –. Ma se fossero anche solo qualche centinaio… Vivono per strada o negli appartamenti semidistrutti». La maggior parte di essi ha un’età compresa fra quattro e sette anni, di loro non si conosce il padre o entrambi i genitori.
Aleppo, città industriale e commerciale della Siria, lacerata al suo interno da uno dei fronti più violenti della guerra, ha vissuto tra il 2012 e il 2016 lo scontro tra forze governative e ribelli. Migliaia di aleppini sono morti e centinaia di migliaia sono fuggiti dai quartieri distrutti.

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mercoledì 19 febbraio 2020

L'amore secondo Capossela



L’amore, ne è convinto Vinicio Capossela, è un bestiario che imbestia le ore. Il suo è un universo musicale, un caleidoscopio narrativo, amoroso, orfico. Ci si perde nelle parole, ci si ritrova incastrati nel guazzabuglio delle rappresentazioni «bestiali» e si finisce per comprendere che le canzoni possono essere sempre nuove e sempre antiche.

Antiche lo sono perché traggono ispirazione da un testo del '200, il Bestiario d’amore del poeta Richard de Fornival, composizione che ricalca i bestiari medievali dove animali veri o fantastici rimandano a un simbolo, a un oltre, a una virtù per ritrovare la bontà esistenziale.
«Volevo evocare, attraverso la musica, più che con la canzone, ogni animale che è un enigma, che ha relazione con il sacro».

«Il bestiario d’amore di Richard de Fornival – racconta Capossela – supera i bestiari medievali e li trasforma in un’allegoria dell’amore, che non è oggettivamente misurabile. Il mio bestiario d’amore è un’opera composta da soli quattro brani di ambientazione trobadorica che conclude il viaggio dell’album Ballate per uomini e bestie per affrontare l’ultimo e il più grande dei misteri della natura umana: l’amore, la prima esperienza che rende consapevoli del nostro grado di finitezza. Non si basta più a sé stessi. L’amore appartiene al mondo della verità, più che della realtà».

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martedì 18 febbraio 2020

“Il volontariato non è buonismo”. Mattarella premia 32 italiani

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trentadue onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente.


Il presidente della Repubblica ha consegnato al Quirinale le onorificenze agli eroi-civili, cittadini che si sono distinti per atti di impegno civile o di eroismo. “La solidarietà consente al Paese di crescere in tutti i settori” ed è “la stessa Costituzione che indica i doveri inderogabili di solidarietà”, ha detto Sergio Mattarella, che ha chiesto di smetterla con le ironie sul buonismo. “Leggo tavolta e ascolto alcune considerazioni piene d’ironia nei confronti dei cosiddetti buoni sentimenti, mentre va ripetuto con garbo e chiarezza che preoccuparsi del bene comune, preoccuparsi degli altri non è un’espressione buonista da libro Cuore è piuttosto l’essere consapevoli che la convivenza è questione comune”.

“La solidarietà che avete manifestato non è solo altruismo, ma è sentirsi parte di una comunità e questo rende i cittadini protagonisti e costruttori di una società. La spinta egoista va nella direzione dello star bene da soli. La solidarietà porta invece reciprocamente al bisogno dell’altro per condividere speranze e difficoltà per camminare insieme, come nella convivenza è indispensabile”.
“Perché la solidarietà consente al paese di crescere e progredire in tutti i settori. La nostra Costituzione all’articolo 2 appena dopo avere richiamato i diritti fondamentali di ciascuna persona, indica epressamente i doveri, inderogabili, di solidarietà, perché c’è un legame strettismo, inestricabile tra diritti e solidarietà. Questo è quello che la nostra Costituzione indica e che voi avete ben compreso e interpretato”.

Il Presidente Mattarella ha individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.

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lunedì 10 febbraio 2020

Giorno del ricordo


10 febbraio, il Giorno del ricordo, che intende commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. La solennità fu istituita con la legge 92 del 2004 «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Le foibe - vale la pena ricordarlo - indicano le cavità geologiche tipiche della Venezia Giulia in cui vennero occultate le vittime degli eccidi perpetrati dai partigiani jugoslavi durante e alla fine della seconda guerra mondiale. Pur non essendo dal punto di vista storico del tutto esatto - solo una parte delle vittime finì nelle foibe, molte altre persero la vita nei campi di prigionia - il termine evoca, anche simbolicamente, questa pagina oscura della nostra storia.

Strumentalizzare il Giorno del ricordo per affermare una fazione politica contro un'altra è un gioco sterile e ormai stanco. Operazione ben diversa è quella che si prefigge di tenere desta l'attenzione di un popolo sulla sua storia, conoscere i fatti, commemorare le vittime con quella pietas che spetta a chiunque abbia subìto una violenza o un'ingiustizia.

Da Famiglia Cristiana

venerdì 7 febbraio 2020

Febbraio dedicato a "Madre Moretta" cara alla Città di Schio

Come ogni anno, il mese di febbraio è dedicato a Santa Giuseppina Bakhita che con la Città di Schio ha da sempre un legame particolare.
Perciò l'Associazione Bakhita Schio-Sudan e le Madri Canossiane di Schio hanno organizzato una serie di eventi in memoria della “Madre Moretta”, come affettuosamente veniva chiamata.
Proclamata Santa il 1°ottobre del 2000, Giuseppina Bakhita è morta a Schio l'8 Febbraio 1947.
Nel 70° anniversario della sua morte, nel novembre 2017 il Consiglio Comunale le ha conferito la cittadinanza onoraria.