La Laudato si', scrive Turkson, voleva essere «un incoraggiamento ai lavori del vertice Cop21, che avrebbe condotto allo storico Accordo di Parigi sul clima, volto a mantenere la temperatura media della superficie del pianeta «ben al di sotto di 2°C» e a "intensificare gli sforzi" per limitare addirittura l’aumento a 1,5°C. Il Rapporto speciale Ipcc 2018 sulla logica e sulla fattibilità del limite a 1,5°C ci avverte che abbiamo soltanto circa un decennio per riuscire ad arginare questo riscaldamento globale» ricorda Turkson.
«La soglia di 1,5°C è anche una soglia morale: si tratta dell’ultima possibilità di salvare tutti quei Paesi e i molti milioni di persone vulnerabili che si trovano nelle regioni costiere. Sono i poveri a pagare il prezzo più alto dei cambiamenti climatici». Perciò, «dobbiamo rispondere con coraggio alle "grida sempre più angoscianti della terra e dei suoi poveri"». «Quella di 1,5°C è anche una soglia religiosa. Il mondo che stiamo distruggendo è il dono di Dio all’umanità, proprio quella casa santificata dallo Spirito divino (Ruah) all’inizio della creazione, il luogo dove Egli ha piantato la sua tenda in mezzo a noi».
Alla Giornata mondiale della gioventù a Panama, quest’anno, i giovani hanno lanciato la ‘Generazione Laudato si’» e pubblicato un potente manifesto, che sfida le comunità di fede e la società civile a una radicale conversione ecologica in azione».
«Negli ultimi mesi, i giovani sono diventati sempre più espliciti, come si rileva, ad esempio, negli imponenti "scioperi per l’ambiente. La loro frustrazione e rabbia verso la nostra generazione è palese. Rischiamo di finire per derubarli del loro futuro, nonché "lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia"».
Da Avvenire
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