domenica 26 maggio 2019

Sogna... Credi... Osa...

Lunedì 3 Giugno
ore 21:00 Teatro Pasubio

Don Claudio Burgio nasce a Milano il 29 Maggio 1969, dopo gli studi classici, a ventuno anni entra nel seminario della Diocesi ambrosiana, dove completa la formazione filosofica e teologica.  L’8 Giugno 1996 è ordinato sacerdote, nel Duomo di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini.  Tra i vari impegni che segue quotidianamente don Claudio è anche fondatore e presidente dell’associazione Kayrós che dal 2000 gestisce comunità di accoglienza per minori e servizi educativi per adolescenti, dopo dieci anni di parrocchia, coinvolto nella pastorale giovanile degli oratori, diventa collaboratore di don Gino Rigoldi come cappellano dell’Istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano.  Accanto all’attività pedagogica che lo vede impegnato quotidianamente con i ragazzi delle comunità, numerosi sono i suoi interventi in dibattiti ed incontri pubblici su temi sociali di attualità, su spiritualità, educazione, famiglia, tossicodipendenza, emarginazione giovanile.  E’ autore di “Non esistono ragazzi cattivi”, racconto-testimonianza dei primi anni vissuti a fianco dei ragazzi del carcere minorile e delle comunità Kayrós.  Si forma musicalmente sotto la direzione di monsignor Migliavacca, seguendone le orme sia come musicista compositore che come sacerdote educatore; studia pianoforte ed organo sotto la guida del monsignor Luigi Benedetti e prosegue gli studi musicali presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Milano.  Nel 2007 la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano lo nomina Maestro Direttore della Cappella musicale.  Al suo attivo sono molte le composizioni sacre per coro, organo ed orchestra, canti per l’assemblea liturgica, canti per cori parrocchiali e canti polifonici tutti depositati presso l’archivio della Cappella musicale e della Veneranda Fabbrica del Duomo.  Essendo un appassionato musicista-compositore, scrive e pubblica “Una storia più grande di noi”, un lavoro discografico per la catechesi degli adolescenti che ha notevole diffusione in varie diocesi italiane.

sabato 25 maggio 2019

La Generazione Laudato si'

«Bisogna fare appello ai leader politici ad essere molto più coraggiosi e ad ascoltare il grido drammatico che si leva dalla comunità scientifica e dal movimento dei giovani per il clima». Sono le parole del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, in un messaggio alla comunità scientifica in occasione del 4° anniversario dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco.

La Laudato si', scrive Turkson, voleva essere «un incoraggiamento ai lavori del vertice Cop21, che avrebbe condotto allo storico Accordo di Parigi sul clima, volto a mantenere la temperatura media della superficie del pianeta «ben al di sotto di 2°C» e a "intensificare gli sforzi" per limitare addirittura l’aumento a 1,5°C. Il Rapporto speciale Ipcc 2018 sulla logica e sulla fattibilità del limite a 1,5°C ci avverte che abbiamo soltanto circa un decennio per riuscire ad arginare questo riscaldamento globale» ricorda Turkson.

«La soglia di 1,5°C è anche una soglia morale: si tratta dell’ultima possibilità di salvare tutti quei Paesi e i molti milioni di persone vulnerabili che si trovano nelle regioni costiere. Sono i poveri a pagare il prezzo più alto dei cambiamenti climatici». Perciò, «dobbiamo rispondere con coraggio alle "grida sempre più angoscianti della terra e dei suoi poveri"». «Quella di 1,5°C è anche una soglia religiosa. Il mondo che stiamo distruggendo è il dono di Dio all’umanità, proprio quella casa santificata dallo Spirito divino (Ruah) all’inizio della creazione, il luogo dove Egli ha piantato la sua tenda in mezzo a noi».

Alla Giornata mondiale della gioventù a Panama, quest’anno, i giovani hanno lanciato la ‘Generazione Laudato si’» e pubblicato un potente manifesto, che sfida le comunità di fede e la società civile a una radicale conversione ecologica in azione».

«Negli ultimi mesi, i giovani sono diventati sempre più espliciti, come si rileva, ad esempio, negli imponenti "scioperi per l’ambiente. La loro frustrazione e rabbia verso la nostra generazione è palese. Rischiamo di finire per derubarli del loro futuro, nonché "lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia"».

Da Avvenire

venerdì 24 maggio 2019

L’essere nascosto - Festival Biblico

Venerdì 24.05 ore 18:45
Chiesa di San Rocco - Una chiesa che è un piccolo gioiello



Sottrarsi al legame sociale, inaugurando un’esistenza su terre estreme, a lento rilascio. Vien confuso con il moto della fuga. Di fatto un privilegio - mai comodo - un dono avveduto per incrociare sé, a venir fuori tutto intero. Alla luce.

Moderatore Armando Bonaiuto
Giovanni Lindo Ferretti (cantante e paroliere nella band CCCP)
Luciano Manicardi (Priore del Monastero di Bose)

Manicardi
Qualcuno può dire che un monaco si sia "ritirato dal mondo", ma il mondo é in noi. Si tratta di un modo diverso di vivere il tempo: un tempo che consente di vivere l'esperienza dello stupore, del camminare, del contemplare (attardarsi per cogliere la natura e l'altro come tempio e luogo della presenza di Dio). Si vive la prossimità alla giusta distanza.
Bose é accanto ad una chiesa romanica, nel bosco, a 500 metri di altezza. Ti consente di vedere, una prossimità nella distanza. Di prendere coscienza di essere un vivente che vuole vivere in mezzo ad altri esseri viventi che vogliono vivere.

Ferretti  
Ho avuto una vita gratificante; rifarei tutto ciò che ho avuto la possibilità di fare. Ho cantato in un momento in cui le cose iniziavano ad andare bene, nell'epoca in cui cominciavano ad affermarsi i concerti. Ma sentivo dentro una voce che mi ispirava il desiderio di ritornare a casa. La gioia vissuta con i CCCP e i CSI era mescolata ad una profonda malinconia. Sognavo di tornare a casa con un po' di soldi per metterla apposto. Tornare mi ha chiesto di fare i conti con la chiesa, il cimitero, i genitori, la terra, gli animali.
Scappato dalla città in cui la gente vive in scatolette aspettando la pensione per fuggire dal ciclo: produci, consuma, crepa.
Le città hanno dimenticato cose fondamentali come la morte. Nella mia comunità di montagna i morti e i nuovi nati sono il collante che fa stringere le relazioni e pensare, sperare. Non vorrei vivere in nessun altro posto. Vorrei essere condannato ai domiciari e non potermi più spostare da lì.
Quando stai sempre nello stesso posto, nuovo é lo sguardo con cui si incontrano le persone, soprattutto quelle che sembravano non interessanti, di nessun valore. Ci sono piccole preoccupazioni, piccoli interessi, alle quali vorrei essere legato in modo indissolubile, sempre.
Nel piccolo paese abbiamo tutto ciò che nella città si é dimenticato.

domenica 12 maggio 2019

Vesak 2019

Auguri in occasione di Vesak 2019 da parte dei Frati Minori
Carissimi Fratelli e Sorelle Buddisti di tutto il mondo,  la Pace sia con voi!
In questa luminosa celebrazione di Vesak, noi che siamo i vostri fratelli minori condividiamo con voi la commemorazione della nascita, l’illuminazione e il passaggio di Siddhārtha Gautama, Śākyamuni Buddha.  
Gautama Buddha insegnò la via della conoscenza, della compassione e della liberazione dalla sofferenza. Con rispetto e gratitudine ricordiamo tutto ciò che i Bodhisattva, i Leaders e i praticanti Buddisti hanno realizzato lungo i secoli per elevare l’umanità e per cercare il benessere di ogni creatura.  Gioiamo con voi nelle celebrazioni del 16mo anniversario del Giorno di Vesak nelle Nazioni Unite e della conferenza Buddista internazionale sul tema: “L’approccio buddista alla leadership globale e alle responsabilità condivise per delle società sostenibili” che si terrà nella provincia di Ha Nam in Vietnam, dal 12 al 14 Maggio 2019.  Nella nostra epoca si è scatenata una incommensurabile violenza nell’ambiente che ci circonda, nei luoghi pubblici, negli spazi sacri, nelle case e anche nei cuori della gente.
Noi riconosciamo la via Buddista della non violenza, che affronta le numerose sfide all’armonia e alla coesistenza pacifica e sostiene i principi della compassione consapevole e della dignità umana.
Come seguaci di Gesù Cristo, il Modello dell’amore, e come fratelli di san Francesco di Assisi, l’araldo della pace, anche noi sosteniamo questi valori comuni all’intera umanità. Papa Francesco ci incoraggia a promuovere la misericordia, a sostenere la dignità di ogni persona e a prenderci cura della nostra casa comune.
Nel nostro mondo molte creature rimangono nell’ombra della sofferenza, dell’ignoranza e della paura. Come il fiore di loto sboccia al di sopra delle acque fangose, noi, i vostri Fratelli Francescani, siamo uniti a voi nel comune anelito che tutti possano imparare a vivere nella pura luce della compassione, conoscenza e amore.

Con un profondo inchino di fraterno affetto, vi auguriamo pace e ogni bene.
La commissione OFM per il Dialogo Ecumenico e Inter-religioso
a nome dei Frati Francescani (Ordine dei Frati Minori)   

Date delle Celebrazioni  
8 Aprile 
GIAPPONE: Hana Matsuri  

12 Maggio 
COREA & HONGKONG Compleanno di Buddha  

18 Maggio 
CAMBOGIA Visak Bochea 
MALESIA Wesak 
SINGAPORE Vesak 
THAILANDIA Visakha Bucha 
MYANMAR Festa di Kason 
SRI LANKA Vesak Plenilunio Poya 
INDIA Plenilunio Purnima di Buddha  

19 Maggio 
INDONESIA Waisak 
LAOS, TAIWAN, VIETNAM Vesak

venerdì 10 maggio 2019

Viaggio in Bulgaria


Presso il Palazzo del Sinodo, sede del patriarcato della Chiesa ortodossa bulgara, l’incontro tra Papa Francesco e Sua Santità Neofit, Patriarca di tutta la Bulgaria. Nel suo discorso, il Pontefice ricorda l’ecumenismo del sangue, del povero e della missione, invitando a seguire il cammino indicato dai Santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa 
Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Cristo è risorto”.
Francesco pronuncia il saluto pasquale in lingua slava; un saluto che è gioia, la stessa che prova nell’incontro con il Patriarca Neofit, nella sede del Sinodo. Prima del suo discorso, il Pontefice e il Metropolita di Sofia si vedono privatamente con i membri del Santo Sinodo e con la delegazione vaticana.
Le lacerazioni dolorose  
 Le prime parole di Francesco non nascondono però le ferite che la Chiesa vive e che solo il balsamo del perdono, alimentato dal riconoscere le proprie mancanze, potrà lenire. (Ascolta qui il servizio con le parole del Papa)  Le ferite che lungo la storia si sono aperte tra noi cristiani sono lacerazioni dolorose inferte al Corpo di Cristo che è la Chiesa. Ancora oggi ne tocchiamo con mano le conseguenze. Ma forse, se mettiamo insieme la mano in queste ferite e confessiamo che Gesù è risorto, e lo proclamiamo nostro Signore e nostro Dio, se nel riconoscere le nostre mancanze ci immergiamo nelle sue ferite d’amore, possiamo ritrovare la gioia del perdono e pregustare il giorno in cui, con l’aiuto di Dio, potremo celebrare allo stesso altare il mistero pasquale.

giovedì 9 maggio 2019

Penaiero

Nascere uomo su questa terra 
è un incarico sacro. 
Noi abbiamo una responsabilità sacra, 
dovuta a questo dono eccezionale 
che ci è stato fatto, 
ben al di sopra del dono meraviglioso 
che è la vita delle piante, 
dei pesci, dei boschi, degli uccelli, 
e di tutte le creature 
che vivono sulla terra. 
Noi siamo in grado 
di prenderci cura di loro.

Audrey Shenandoah

sabato 4 maggio 2019

Ramadan 2019


Il termine del Ramadan ha due significati: In primo luogo è il nono mese del calendario islamico (da Sha'aban e prima Shawwal), in secondo luogo, il mese di digiuno islamico.
Ramadan è uno dei cinque pilastri dell'Islam ed ha perciò una grande importanza per tutti i musulmani.

Quando è il Ramadan 2019 / Fine Ramadan:
Ramadan 2019 è dal 5 maggio a 4 giugno 2019

Durata e fasi di Ramadan
Ramadan dura a seconda degli anni 29 o 30 giorni. La durata dipende dalla posizione della luna.
In particolare, il nuovo mese del calendario islamico inizia quando la luna nuova è visibile e termina dopo che la luna calante è completamente sparita e prima che appaia la luna nuova successiva.
A seconda dell'interpretazione regionale e tradizionale il Ramadan inizia un giorno prima o dopo. Il giorno più importante del Ramadan è il cosiddetto Laylat al-Qadr (notte del Potere), quando Maometto ha ricevuto la prima rivelazione. Alla fine del mese si celebra Eid al-Fitr, il primo giorno del nuovo mese Shawwal. Questo comincia, quando si vede la prima luna nuova.

giovedì 2 maggio 2019

Papa Francesco spiega il "Non ci indurre in tentazione"


All'Udienza generale, il Pontefice spiega la penultima invocazione del Padre nostro tradotta dal greco con "Non ci indurre in tentazione". "Comunque si comprenda il testo", afferma, "dobbiamo escludere che sia Dio il protagonista delle tentazioni che incombono sul cammino dell’uomo"
di Emanuela Campanile - Città del Vaticano

È la penultima invocazione del Padre Nostro "Non abbandonarci alla tentazione" il cuore della catechesi di oggi, la 14ma che Papa Francesco dedica alla preghiera insegnata da Gesù. In una Piazza San Pietro assolata e festosa, il Pontefice ha ricordato che "è con questa penultima invocazione che il nostro dialogo con il Padre celeste entra, per così dire, nel vivo del dramma" e cioè "sul terreno del confronto tra la nostra libertà e le insidie del maligno".