lunedì 30 settembre 2024

La lettera-preghiera di un parroco libanese

«Carissima bomba, ti prego, lasciaci in pace. Carissimo razzo, non esplodere. Non obbedite alla mano dell'odio. Vi esorto perché le altre orecchie si sono tappate, e i cuori dei responsabili si sono induriti, e la brutalità nel trattare tra le persone si è diffusa, quindi, ascoltatemi voi vi supplico Vi chiamano bombe intelligenti, siate più intelligenti di quelli che vi stanno usando. Non è rimasto chi ammazzare. Famiglie sterminate. Sila, bambina di sei anni, non le è rimasto nessuno: né il babbo, né la mamma, né la sorellina di un anno e mezzo, né il nonno, né la nonna, né lo zio con la sua famiglia. L'hanno lasciata in questo mondo così crudele. Così abbiamo terminato la giornata ieri. Un razzo ha distrutto nove case nel povero quartiere di Tiro, a 50 metri dal convento. Le pietre sono cadute nel cortile dove si trovano gli sfollati. Terrore, grida, pianti, paura si sono mescolati con il sangue dei feriti. Così abbiamo accolto chi è rimasto della famiglia massacrata. Basta, basta! Ma a chi grido? Al Signore? Lui non c'entra con l'odio, Lui ha creato l'amore, ma l'uomo l'ha rifiutato per il suo simile. Quale sia il nostro peccato, che meriti una punizione così grave? Forse l'unico nostro peccato è questa terra benedetta dal Signore e profanata dall'uomo. La nostra colpa è essere nati in questo Paese che soffre da oltre 50 anni, pagando il prezzo per gli altri. Cosa rispondo agli sfollati che mi chiedono della buona colazione promessa da Abbas? La mia bocca è rimasta paralizzata e le mie parole vuote. Una lacrima è venuta in mio soccorso per dir loro che Abbas, dal cuore grande e generoso, è partito...».
padre Toufic Bou Mehri, parroco di Tiro

sabato 28 settembre 2024

L'uomo della fionda

Purtroppo, l’uomo a volte sceglie il male, dimenticando la sua dignità. Sono molto toccanti, a questo proposito, alcune parole di un poeta del Novecento, SALVATORE QUASIMODO, che – avendo davanti agli occhi gli orrori della Seconda guerra mondiale – ci offre una riflessione amara circa il fatto che, nonostante tutti i progressi scientifici e tecnologici, l’uomo del suo tempo è ancora quello «della pietra e della fionda», ovvero ha istinti “bestiali” non troppo diversi da quelli dei cavernicoli.

Da "Come un vento leggero", pag. 20

sabato 21 settembre 2024

Medjugorje, il nulla osta del Papa

«È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di vescovi, teologi, commissioni e analisti». Si apre con queste paroleLa Regina della Pace, nota sull’esperienza spirituale legata a Medjugorje, firmata dal cardinale Víctor Manuel Fernández, e da mons. Armando Matteo, rispettivamente prefetto e segretario per la sezione dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede. Un testo approvato da Papa Francesco il 28 agosto, che riconosce la bontà dei frutti spirituali legati all’esperienza di Medjugorje, autorizzando i fedeli ad aderirvi – secondo quanto stabilito dalle nuove Norme per discernere questi fenomeni – in quanto «si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel popolo di Dio effetti negativi o rischiosi». Complessivamente positivo anche il giudizio sui messaggi pur con dei chiarimenti su alcune espressioni. Si sottolinea inoltre che «le conclusioni di questa Nota non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti» e che in ogni caso i doni spirituali «non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire».

Da Vatican News

sabato 14 settembre 2024

Educare, infinito presente


Educare, infinito presente. La pastorale della Chiesa per la scuola”. È questo il titolo del Sussidio elaborato dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università a conclusione del decennio sull’educare alla vita buona del Vangelo e pubblicato nel giorno in cui, in molte regioni italiane, le scuole riaprono i battenti.

Pensato innanzitutto per le comunità cristiane, il documento si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore la formazione dei ragazzi e dei giovani. Oltre a contenere riflessioni, spunti e approfondimenti, rappresenta uno strumento prezioso per creare sinergie e lavorare insieme. Del resto, osserva Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università, “dire scuola è dire comunità, responsabilità, significati per la vita: tutte cose senza le quali non si vincono le sfide che abbiamo oggi davanti”. In quest’ottica, la pubblicazione del Sussidio vuole essere “un segno dell’attenzione e dell’amore della Chiesa per la scuola e per il mondo dell’educazione” che abbraccia scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, centri di formazione professionale e ogni altra istituzione con compiti formativi specifici.


mercoledì 11 settembre 2024

Tempo del creato

Domenica, durante l'Angelus, Papa Francesco ha salutato questo tempo dicendo: “Auspico che ciascuno si impegni concretamente per la nostra casa comune. Il grido della terra ferita è sempre più allarmante e richiede un'azione decisa e urgente”.

L'Arcivescovo di Canterbury ha affermato che “Di fronte alla crisi climatica, proteggere il Creato di Dio è un imperativo spirituale per i cristiani di tutta la Chiesa globale.”

Da parte sua, il Patriarca Ecumenico Ortodosso Bartolomeo dell'Arcivescovado di Costantinopoli ha rilasciato un messaggio: ”Abbiamo ripetutamente espresso la nostra convinzione che le Chiese e le religioni possono contribuire notevolmente al cambiamento spirituale e valutativo che è vitale per il futuro dell'umanità e del nostro pianeta”.

Nel mondo molto sta già accadendo:

Nonostante le forti piogge, nelle Filippine circa 300 fedeli di diverse confessioni cristiane si sono uniti alla Marcia Ecumenica per il Creato 2024;

Il Capitolo del Perù del Movimento Laudato Si' ha celebrato l'Eucaristia per inaugurare il Tempo del Creato nella Cattedrale di Lima, presieduta dal Vescovo Mons. Carlos Castillo.

La Chiesa Luterana nel Mondo ha preparato risorse speciali per vivere il Tempo del Creato e ti incoraggia a viverlo partecipando agli eventi ufficiali e firmando la “Lettera di Fede” a sostegno del Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili.

venerdì 6 settembre 2024

Mai cedere al fascino della violenza, sognare la fraternità

Le religioni guardino “sempre in profondità”, laddove si trova veramente “ciò che unisce al di là delle differenze”, e poi abbiano cura dei legami, senza dover “cercare a tutti i costi dei punti in comune tra le diverse dottrine e professioni religiose”, ma piuttosto creando un collegamento tra le diversità. A Jakarta, in quella che è la Moschea più grande del sud-est asiatico, l’invito del Papa viene accolto dalla comunità musulmana nel corso di un appuntamento dettato dall’amicizia e dal comune “incontro con il Divino”. La Moschea di Istiqlal è teatro di un capitolo tra i più intensi della tappa indonesiana del viaggio di Francesco, l’incontro interreligioso, la firma con il Grande Imam Nasaruddin Umar della “Joint Declaration of Istiqlal 2024” e la visita al Tunnel dell’Amicizia.

giovedì 5 settembre 2024

Apartheid di genere

I talebani hanno praticamente privato donne e ragazze di ogni diritto, arretrando l’Afghanistan di decenni e trasformandolo in uno dei pochi Paesi al mondo con più suicidi di donne che uomini.

Questa forma di segregazione di genere non è ancora condannata dal diritto internazionale. Ma potrebbe esserlo presto.
Le Nazioni Unite stanno lavorando a un nuovo trattato sui crimini contro l’umanità, e sembra che questo sia un momento cruciale.

Per le donne afghane è come vivere agli arresti domiciliari. Possono uscire solo con la supervisione di un uomo. Stanno impedendo a milioni di ragazze di ricevere istruzione e assistenza sanitaria. Stanno rubando il loro futuro.
Chi si ribella viene picchiata, imprigionata, frustata, si rischia anche la lapidazione.

Se la segregazione delle donne venisse codificata come crimine dall’Onu, il regime talebano sarebbe perseguibile dal diritto internazionale. «In più questa decisione impedirebbe che il regime talebano venga riconosciuto prima o poi come legittimo governo dell’Afghanistan. Questo darebbe speranza al nostro popolo, lo aiuterebbe a resistere contro l’oppressione dei taleban, sapendo che il mondo è dalla nostra parte» afferma Metra Mehran, attivista per i diritti umani.