domenica 22 novembre 2020
Anche il Gen Verde all'Economy of Francesco per dire a tutti: cambiamo rotta
Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
In una lettera indirizzata agli Stati membri delle Nazioni Unite, Phumzile Mlambo-Ngcuka, Direttore esecutivo delle donne delle Nazioni Unite, ha esortato i capi di Stato e di governo di tutto il mondo a intraprendere azioni concrete ed esprimere i loro impegni per porre fine alla violenza contro le donne, in occasione dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere (25 novembre - 10 dicembre).
Con una volontà politica visibile e azioni tangibili che proteggono e conferiscono potere alle donne e alle ragazze, sono possibili e fondamentali progressi reali per riprendersi dagli impatti socioeconomici della pandemia COVID-19.
sabato 21 novembre 2020
“Economy of Francesco” le proposte dei giovani per ripensare l'economia
venerdì 20 novembre 2020
Giornata mondiale dell'infanzia al tempo della pandemia
Il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
In questa data fu approvata, dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale dei Diritti del fanciullo, revisionata, sempre un 20 novembre ma del 1989, come Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ratificata dall'Italia nel 1991.
Nel mondo ogni anno un miliardo di minori tra i 2 e i 17 anni è vittima di violenza fisica, sessuale o psicologica, 12 milioni di ragazze si sposano prima dei 18 anni con uomini spesso molto più grandi di loro, 85 milioni di bambini e ragazzi sono coinvolti in pericolose forme di lavoro minorile. In Italia il 13,5% abbandona la scuola prima del tempo. Tutto questo è spesso legato a quella povertà che affligge il presente e che ruba il futuro, colpendo almeno 586 milioni di bambini nel mondo, numero che potrebbe aumentare vertiginosamente, rischiando di lasciare entro la fine dell'anno 150 milioni di bambini in più, uno su tre in tutto il pianeta, senza cibo sufficiente e accesso a beni e servizi essenziali.
La chiusura delle scuole in seguito al coronavirus, ad esempio, ha riguardato quasi il 90% di tutti gli studenti nel mondo, dove un giovane su tre non ha accesso al digitale e alle nuove tecnologie, e circa 10 milioni di loro rischiano di non tornare più tra i banchi, con tutto quello che ciò comporta, in termini di maggiore esposizione a rischi di subire violenze e sfruttamento, di essere costretti ad andare a lavorare per aiutare le famiglie o di sposarsi prematuramente rinunciando così alla propria infanzia, mettendo a repentaglio la propria salute e rinunciando alla possibilità di costruirsi un futuro a misura dei propri sogni e talenti. Solo nel 2020, secondo l'organizzazione, quasi 500mila ragazze in più nel mondo potrebbero essere costrette al matrimonio forzato, prima di compiere i 18 anni di età, per effetto delle conseguenze economiche della pandemia.
venerdì 13 novembre 2020
Diwali 2020
domenica 1 novembre 2020
Guardiani dell'Amazzonia
Un anno fa, veniva assassinato Paulo Paulino Guajajara, conosciuto anche come Kwahu Tenetehar. Fu ucciso da alcuni invasori illegali per aver difeso la foresta che amava, il territorio indigeno di Arariboia, nell’Amazzonia brasiliana. Vogliamo rendere omaggio alla vita e alla lotta di Paulo diffondendo queste sue parole, registrate nel 2017, con cui raccontava del difficile lavoro dei Guardiani dell’Amazzonia Guajajara e lanciava un forte messaggio di resistenza. Per guardare il video, clicca qui |
Purtroppo, dal quel triste giorno poco è cambiato. I trafficanti di legname continuano a invadere illegalmente la terra che Paulo difendeva. Continuano a devastare la foresta, a diffondere malattie come il coronavirus e ad attaccare i Guardiani. Per questo il loro lavoro resta di cruciale importanza: i Guardiani proteggono una delle poche aree di foresta rimaste nello stato di Maranhão e difendono anche la vita dei loro vicini, gli Awá incontattati, uno dei popoli più vulnerabili al mondo. Come Paulo, tutti i Guardiani sono consapevoli del pericolo che corrono e sanno che per farlo rischiano ogni giorno la vita. Almeno cinque di loro sono già stati assassinati, e molti dei loro parenti sono morti a causa degli invasori. |