giovedì 29 agosto 2019

I pilastri della terra

Il 29 agosto ricorre il primo anniversario della morte del mio caro parroco don Gianantonio Allegri.
Proprio questa estate mi è venuto in mente che mi aveva consegnato "I pilastri della terra" con la speranza che io ne prendessi visione. Aveva qualcosa in mente, ma io non ho avuto la prontezza, a quel tempo, di cogliere l'occasione.
Quest'estate però sono stato in compagnia del romanzo storico di Ken Follett e ho capito perché me lo ha consigliato.

Un libro dai toni molto accesi, che intreccia le vite della povera gente, della nobiltà e del clero con una vera maestria. Scava nell'animo umano e si pone degli interrogativi sulla forza della fede, della buona volontà o dell'egoismo dei potenti. A volte ne esci scoraggiato, disgustato, altre volte illuminato, come dalla luce del rosone di una cattedrale gotica.
In effetti tutto si svolge attorno al desiderio di erigere una grande cattedrale nel nuovo stile di Saint-Denis di Parigi. I protagonisti sono uomini e donne, riletti con una sensibilità molto contemporanea, ma vissuti tra il 1120 e il 1174.
Forse l'autore forza un po' la mano nel voler inserire tutto il mondo medievale nel tomo, dal conflitto per la successione al trono inglese, alle crociate, dal pellegrinaggio a Santiago de Compostela all'omicidio di di Thomas Becket, però ti tiene incollato a quel mondo con grande afflato.
Grazie Gianantonio per il consiglio,
scusa per il ritardo!

Chiese e arte contemporanea



L'intervento di Dan Flavin alla Chiesa Rossa di Milano

Uno dei grandi maestri dell’Arte Povera, Jannis Kounellis, diceva in maniera ironica: “Sono laico e di chiesa”. Gli capitò spesso di lavorare per committenze religiose, ad esempio a Bergamo, a Milano e Reggio Emilia. Accettava tali prove come delle sfide su cui buttarsi con franchezza, impegno, libertà, fervore. All’ex Oratorio di San Lupo, a Bergamo, chiesa dalle suggestioni teatrali, Kounellis nel 2009 realizzò un’installazione con cappotti, cappelli e scarpe distesi a occupare l’intero pavimento, sotto il quale un tempo venivano sepolti i defunti, all’ombra di una croce contemporanea in ferro incombente sul tutto. Una sorta di rievocazione di un cimitero particolare, di grande potenza comunicativa. Secondo l’artista la religione non deve essere solo spirituale, ma la devi “poter toccare” e la contemporaneità può esercitare un proprio ruolo. Nei tagli di Fontana, diceva, si può anche leggere una metafora delle ferite nel costato di Cristo. Affermava che ogni individuo deve avere il proprio rapporto con la fede e che “c’è un Cristo per ogni artista e un artista per ogni Cristo”.

Tutto questo, il rapporto tra arte contemporanea e chiesa, va di pari passo anche con un altro tema: cosa farne dei migliaia di siti di matrice religiosa che nel tempo hanno perso le loro funzioni e versano nel degrado. La banca dati dei “Beni culturali ecclesiastici in web” ‒beweb.chiesacattolica.it ‒, censimento sistematico del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario portato avanti dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà, ha catalogato più di 65mila edifici di culto in Italia. Tuttavia non sono tutte le chiese del Paese, ma quelle di proprietà di 219 diocesi; sono esclusi gli ordini religiosi, le chiese del Fondo Edifici di Culto, ecc. Si stima un totale effettivo superiore alle 100mila unità. Stima ancora più difficile, quella che mira a valutare la condizione di tutti gli edifici.
In Italia negli ultimi anni sembrano essere state almeno 700/800 le chiese che hanno dovuto ripensare il proprio ruolo. Molti di questi edifici si trovano in borghi abbandonati. Quel che è certo è che l’edificio chiesa è un elemento chiave del paesaggio del Paese, delle infrastrutture e degli spazi pubblici, sia a livello provinciale che, su un diverso livello, nei grandi centri. La Conferenza Episcopale Italiana ci sta dedicando studi, conferenze e ha cercato di dettare delle linee guida. Il mutamento della situazione demografica e sociale e della pratica religiosa, negli ultimi decenni, ha reso eccessivo in alcuni luoghi il numero delle chiese, con la conseguente necessità di una diversa destinazione d’uso. Il Papa ha affermato, in relazione a ciò, che “prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta a uscire dal pragmatismo utilitaristico” e ha ricordato “l’importanza del lavoro degli architetti e degli artisti nella riqualificazione e rinascita delle periferie urbane e in genere nella creazione di contesti urbani che salvaguardino la dignità dell’uomo”.


Da Airtribune, 

martedì 27 agosto 2019

Leggere il Bullismo con la Bibbia


Nel libro di Francesco Strazzari e Carmelo Rigobello si cercano spunti nel testo sacro per affrontare il drammatico fenomeno sociale.

Il fenomeno del bullismo sembra purtroppo chiedere sempre più spazio alla cronaca, ma crescono anche i materiali di studio, confronto e proposta a disposizione di quanti volessero approfondire la questione. Carmelo Rigobello e Francesco Strazzari hanno scelto di cimentarsi su questo tema a partire da un punto di vista forse inaspettato. La loro ultima pubblicazione, 'Bullismo. Spunti e proposte a partire dalla Bibbia' (EDB, 96 pagg., 9,50 euro, prefazione del cardinale Pietro Parolin), pone infatti il bullismo e le sue dinamiche sotto la lente della Bibbia e delle grandi chiavi antropologiche che ci consegna. L’agile volume si pone come un “sussidio” per i giovani e per quanti si occupano della loro formazione, un’opera utile per approfondire il triste fenomeno ma soprattutto per provare a tracciare rinnovati itinerari educativi alla luce della Parola di Dio.

Enrico Zarpellon
Da "La Voce dei Berici"

domenica 25 agosto 2019

Salviamo il polmone vitale per il pianeta


"Siamo tutti preoccupati per i vasti incendi che si sono sviluppati in Amazzonia. Preghiamo perché, con l'impegno di tutti, siano domati al più presto. Quel polmone di foreste è vitale per il nostro pianeta". Lo ha detto papa Francesco al termine dell'Angelus.

L'Esercito brasiliano ha iniziato il dispiegamento di uomini e mezzi in Amazzonia per contrastare gli incendi. Sul campo ci saranno 44.000 soldati a cui saranno affiancati aerei militari.  

"La foresta dell'Amazzonia è una parte essenziale della nostra storia, del nostro territorio e di ciò che ci fa sentire brasiliani", ha detto il presidente del Brasile Bolsonaro nel suo intervento, di circa 4 minuti, sottolineando che "la protezione della foresta è il nostro dovere: ne siamo coscienti e stiamo agendo per combattere la deforestazione illegale, e qualsiasi altra attività criminale che metta a rischio la nostra Amazzonia".
Bolsonaro ha detto che "gli incendi forestali esistono in tutto il mondo e questo non può servire come pretesto per possibili sanzioni internazionali", perché "il Brasile continuerà ad essere, come è stato finora, un paese amico di tutti e responsabile nella protezione della sua foresta amazzonica". 
Durante la trasmissione del discorso televisivo del presidente Jair Bolsonaro si sono sentite "paneladas" (proteste battendo pentole) in varie zone di San Paolo, Rio de Janeiro e altre città brasiliane, al termine di una giornata segnata da proteste contro la politica ambientale del governo in tutto il paese.

Bolsonaro ha ammesso che i proprietari agricoli potrebbero essere responsabili dell'ondata di incendi forestali nel paese - con un aumento dell'82% da gennaio al 18 agosto scorso, rispetto allo stesso periodo del 2018 - ma è tornato a dire che "i sospetti principali" muovono verso le ong ambientaliste, anche se non esistono prove che dimostrino la loro colpevolezza. Interrogato dai cronisti sulle sue insinuazioni riguardo alle ong - definite "irresponsabili" e "assurde" da dirigenti ambientalisti - e la possibilità che siano i proprietari rurali che appiccano i roghi, Bolsonaro ha detto che "certo, possono essere stati i 'fazendeiros', tutti sono sospettati", ma ha aggiunto subito che "i sospetti principali puntano verso le ong". "Persino qui, nel mezzo dell'Oceano Atlantico, ho sentito del record di incendi devastanti in Amazzonia. I miei pensieri sono con le persone colpite. La nostra guerra contro la natura deve finire". E' il tweet dell'attivista ambientalista svedese Greta Thunberg che sta compiendo un viaggio in barca a vela a New York per il summit dell'Onu.

"A causa della deforestazione, la foresta amazzonica nel territorio brasiliano sta perdendo una superficie equivalente a oltre tre campi da calcio al minuto e siamo sempre più vicini a un punto di non ritorno per quello che, non solo è il più grande serbatoio di biodiversità del Pianeta, ma rappresenta uno dei pilastri degli equilibri climatici", è l'allarme del WWF.

venerdì 16 agosto 2019

Santiago

Molto bella la facciata della Cattedrale di Santiago finalmente senza impalcature. I lavori si sono spostati all'interno...
Ho fatto gli ultimi cento km del Cammino Primitivo, partendo da Lugo, insieme ai miei due figli maggiori. Il Cammino primitivo è stato un itinerario molto frequentato dalla popolazione asturiana e galiziana IX secolo e buona parte del X, e ha attirando anche pellegrini provenienti da altre parti del nord della Spagna e dell'Europa. Nel 2015 è stato riconosciuto dall'Unesco, insieme al Cammino del nord, come Patrimonio dell'Umanità.
Il Cammino primitivo è il più antico itinerario di pellegrinaggio. Collega Oviedo a Santiago de Compostela e si snoda per una buona parte su tracciati di strade romane. Il primo re pellegrino fu proprio il monarca asturiano-galiziano Alfonso II il Casto, il quale, nel primo terzo del secolo IX, volle recarsi a Santiago per confermare che i resti che erano stati da poco rinvenuti a Compostela fossero veramente quelli dell'Apostolo.