SOPHIE SCHOLL
ATTIVISTA
C'era una volta una ragazza di nome Sophie che aveva l'abitudine di starsene fuori dalla prigione cittadina a suonare il flauto, nella speranza che un prigioniero in particolare la sentisse. Il motivo che suonava era Die Gedanken sind frei (I pensieri sono liberi), e il prigioniero che ascoltava dalla cella era suo padre. Era stato incarcerato perché contrario ai nazisti e al loro capo, Adolf Hitler.
Quando era più piccola, Sophie aveva appoggiato Hitler. Lei e suo fratello Hans avevano persino sfilato in corteo per lui. Ma poi avevano cominciato a leggere delle cose terribili che facevano i nazisti. Erano venuti a sapere dello sterminio di massa degli ebrei e di altri indesiderati, e avevano capito che il padre aveva avuto ragione sin dall'inizio: Adolf Hitler non era un brav'uomo.
Sophie e Hans furono tra i fondatori di un gruppo chiamato Rosa Bianca e parteciparono alla realizzazione di volantini e opuscoli in cui si incoraggiavano i tedeschi a resistere ai nazisti. A quel tempo, ogni scuola, chiesa, università e strada era piena di spie, e chiunque osasse criticare Hitler veniva denunciato alla polizia e arrestato. Ma questo non fermò Sophie. In cuor suo, sapeva che opporsi al partito na-zista era la cosa giusta da fare, e non aveva paura delle conseguenze. «Come possiamo aspettarci che la giustizia trionfi se non ci sacrifichiamo per una giusta causa?» disse. Purtroppo, Sophie e gli altri membri della Rosa Bianca furono arrestati, processati e giustiziati dai nazisti, ma il loro esempio diede a molte persone in tutto il mondo la forza di combattere per la libertà.
9 maggio 1921 - 22 febbraio 1943
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