sabato 31 maggio 2025
Accogliere, proteggere, promuovere e integrare.
mercoledì 28 maggio 2025
Coventrizzazione
domenica 25 maggio 2025
giovedì 22 maggio 2025
Intervista al Patriarca ecumenico Bartolomeo I
martedì 20 maggio 2025
Le api e altri impollinatori, come farfalle, pipistrelli e colibrì, sono sempre più minacciati dalle attività umane.
L'impollinazione è, tuttavia, un processo fondamentale per la sopravvivenza dei nostri ecosistemi. Quasi il 90% delle specie di piante selvatiche da fiore del mondo dipende, interamente o almeno in parte, dall'impollinazione animale, insieme a oltre il 75% delle colture alimentari mondiali e al 35% dei terreni agricoli globali. Gli impollinatori non solo contribuiscono direttamente alla sicurezza alimentare, ma sono fondamentali per la conservazione della biodiversità.
Per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza degli impollinatori, sulle minacce a cui vanno incontro e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile, l'ONU ha designato il 20 maggio come Giornata mondiale delle api.
Le api hanno anche un profondo significato simbolico nella tradizione cristiana. Fin dai primi secoli del cristianesimo, le api sono state associate a virtù come l’operosità, la cooperazione e la vita comunitaria. Nella loro instancabile attività e nella struttura armoniosa dell’alveare, i Padri della Chiesa vedevano un riflesso dell’ideale di comunità cristiana: un popolo unito, guidato dalla carità e dalla dedizione al bene comune.
Le api, infatti, producono il miele, simbolo della dolcezza della Parola di Dio (come nel Salmo 119: “Quanto sono dolci le tue parole al mio palato! Più del miele alla mia bocca”) e della sapienza divina. Il loro lavoro silenzioso e prezioso richiama quello dei santi, che spesso operano nel nascondimento ma generano frutti abbondanti.
In questo giorno speciale, possiamo lasciarci ispirare dalle api non solo per prenderci cura del creato, ma anche per rinnovare il nostro impegno nella comunità, nella solidarietà vissuta concretamente. Le api ci ricordano che ogni piccolo gesto, se compiuto insieme, può costruire qualcosa di meraviglioso.
domenica 18 maggio 2025
Festival biblico 2025 - Salmi. Libro infinito
Il Libro dei Salmi è un’opera di straordinaria ricchezza nella quale si manifesta in tutta la sua complessità il dialogo costantemente ricercato dagli uomini con sé stessi, con il mondo e con l’infinito. Con i suoi 150 componimenti, frutto di un’elaborazione durata secoli, il Salterio restituisce una pluralità di voci, temi e registri che attraversano il tempo e le culture.
Attraverso incontri, dialoghi, spettacoli e percorsi interdisciplinari, il Festival indaga in questa 21° edizione il valore culturale e simbolico dei Salmi, ponendoli in relazione con le questioni della contemporaneità, invitandoci a essere lettori, ma anche scopritori e interpreti di queste pagine.
Alba 25 aprile – 3 maggio
Rovigo e provincia 4-11 maggio
Conegliano e Chioggia 9-11 maggio
Treviso 14-18 maggio
Catania e Genova 16-18 maggio
Padova e provincia 21-25 maggio
Verona 24 maggio
Vicenza e provincia 18 maggio – 1 giugno
lunedì 12 maggio 2025
Papa Leone: disarmiamo le parole per disarmare la terra
Dire no alla guerra delle parole e delle immagini
Il modo in cui comunichiamo, ribadisce Leone XIV, è di “fondamentale importanza”:
Dobbiamo dire “no” alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra.
Liberare i giornalisti incarcerati e tutelare la libertà di stampa
Di qui, il pensiero del Pontefice va a tutti i giornalisti incarcerati dei quali chiede la liberazione: sono testimoni coraggiosi che difendono “la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli a essere informati, perché solo i popoli informati possono fare scelte libere”:
La sofferenza di questi giornalisti imprigionati interpella la coscienza delle Nazioni e della comunità internazionale, richiamando tutti noi a custodire il bene prezioso della libertà di espressione e di stampa
Narrare la bellezza dell’amore di Cristo
Papa Prevost, poi, si sofferma sui tempi appena trascorsi: dai riti della Settimana Santa alla morte di Papa Francesco “avvenuta per nella luce di Pasqua” fino alle “giornate faticose” del Conclave. In tutti questi avvenimenti, sottolinea il Pontefice, gli operatori della comunicazione sono “riusciti a narrare la bellezza dell’amore di Cristo che ci unisce tutti e ci fa essere un unico popolo, guidato dal Buon Pastore”.
Non cedere mai alla mediocrità, la comunicazione crea cultura
La sfida, allora, in tempi “difficili da percorrere e da raccontare”, è quella di “non cedere mai alla mediocrità”, uscendo “dagli stereotipi e dai luoghi comuni” attraverso i quali si tende a leggere la vita cristiana e della Chiesa.
Oggi, una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla “torre di Babele” in cui talvolta ci troviamo, dalla confusione di linguaggi senza amore, spesso ideologici o faziosi. (…) La comunicazione, infatti, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto.
La sfida dell’intelligenza artificiale
Lo sguardo del Pontefice si volge anche all’intelligenza artificiale, al suo “potenziale immenso” che richiede, tuttavia, “responsabilità e discernimento” affinché sia davvero a beneficio di tutta l’umanità.
Disarmare la comunicazione da odio e pregiudizi
Ripetendo poi l’invito di Papa Francesco, contenuto nel suo ultimo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2025, Leone XIV ribadisce: Disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio; purifichiamola dall’aggressività. Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce. Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra.