domenica 26 febbraio 2023
Riflessione sull'ennesimo naufragio nel Mare Nostrum
Bambine avvelenate per fare chiudere le scuole femminili in Iran
Fonte Ansa
venerdì 24 febbraio 2023
Perugia-Assisi. La Marcia della Pace
giovedì 23 febbraio 2023
80 anni della "Rosa Bianca": giovani cristiani sotto la dittatura nazist
Lo ha sottolineato lo storico monacense Rainald Becker, che giovedì sera ha tenuto una conferenza sulla "Rosa Bianca" presso l'Ambasciata tedesca presso la Santa Sede a Roma. L'occasione è stata la commemorazione della campagna di volantinaggio lanciata - 80 anni fa - dai giovani della "Rosa Bianca". In questi messaggi, il gruppo di resistenza chiedeva l'eliminazione del brutale regime, che costò la vita ai membri della "Rosa Bianca".
Sophie e Hans Scholl e i loro compagni erano giovani scienziati naturali e medici in erba che avevano già criticato la tendenza materialista dell'establishment scientifico, avevano visto in anticipo la disumana dittatura hitleriana e si erano posti radicalmente la domanda di senso. La lettura dei classici della tradizione occidentale giocò un ruolo fondamentale: "Questo includeva i grandi Padri della Chiesa così come le correnti del protestantesimo o dell'ortodossia", dice Becker.
"Naturalmente la resistenza è cresciuta con la l'innalzarsi della sfida. Sono persone molto giovani, poco più che ventenni, vivono esperienze terribili, si confrontano con la domanda di senso in un modo che molte generazioni dopo di loro non avevano nemmeno percepito, e poi si pongono anche la domanda: cosa ne sarà di me se dovrò morire sul fronte orientale. Sono sfide esistenziali che hanno reso forte anche la domanda su Dio. Che cosa resta, in definitiva, davanti a un giudice terreno che è ingiusto, come il Tribunale del Popolo? Come si fa a superarlo da soli? C'è sicuramente la sfida della resistenza, e la resistenza cresce con le sfide".
L'evento presso l'Ambasciata di Germania presso la Santa Sede si è svolto su iniziativa della Fondazione Hanns Seidel di Roma.
Da Vatican News
martedì 21 febbraio 2023
La quaresima col movimento Laudato Sii
venerdì 17 febbraio 2023
Lisbona 2023 Le Iscrizioni Sono Aperte!
domenica 12 febbraio 2023
Brasile, la strage degli ultimi indios amazzonici: Lula manda l'esercito
Al fianco degli Yanomami, Survival chiedeva da tempo un intervento. Migliaia di voi hanno scritto al governo brasiliano per chiedergli di agire. Ora – finalmente – è avvenuto: in quella che è una delle sue prime importanti decisioni, il neoeletto Presidente Lula ha inviato polizia, esercito e agenti federali a sfrattare i minatori illegali.
È difficile esagerare nel raccontare i danni provocati dall’invasione mineraria degli ultimi anni:
- la morte di centinaia di Yanomami, soprattutto bambini, per malattie infettive curabili e per malnutrizione;
- la foresta yanomami distrutta da piste di atterraggio illegali, da una strada e da migliaia di siti estrattivi che ora restano a sfregiare l’ambiente;
- fiumi inquinati dal mercurio, che ha avvelenato le fonti di acqua e cibo;
- violenze terribili, con minatori e bande di criminali violenti che terrorizzano le comunità, uccidono gli Yanomami e abusano di donne e bambine.
Fonte Survival
lunedì 6 febbraio 2023
Incontro sulle nuove povertà
domenica 5 febbraio 2023
5 febbraio 2023 - 45^ Giornata per la Vita. Sono 365 i bambini aiutati a nascere dai Cav vicentini.
Sono in tutto 15 i Centri aiuto alla vita in Diocesi di Vicenza, una rete di volontarie che nel corso del 2022 ha accompagnato e assistito 1.291 mamme, di cui 365, come dicevamo in apertura, hanno partorito. Un bel segno, per Rossella Oselladore: «Vedere, nonostante tutto, che ci sono mamme e persone che si appassionano alla vita e credono alla vita anche in un momento in cui tutto sembra andare nella direzione opposta è un segno di speranza. La rete dei Cav dice che l’attesa di un bambino non è un fatto privato ma è qualcosa che coinvolge tutta la comunità. Una comunità che accoglie la vita è una comunità che si arricchisce e ha speranza per il futuro».
Leggi da La Voce dei Berici
venerdì 3 febbraio 2023
A Schio un monumento per dire con madre Bakhita: “No alla schiavitù!"
«Si tratta di un monumento lungo più di sei metri e alto circa due metri che arriverà dalla cina, dove è stato fuso», ci spiega suor Maria Carla Frison, delle suore Canossiane che stanno seguendo tutti i preparativi.
«L’opera d’arte raffigura Giuseppina Bakhita chinata a far uscire delle persone prigioniere – ci spiega suor Maria Carla -. Si tratta di un’opera ispirata da papa Francesco che ha detto che fino a che il problema della tratta e degli schiavi resta underground ovvero sottoterra, nascosta nel sottosuolo, non si risolve». L’8 febbraio festa di santa bakhita è anche la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta, giunta alla sua nona edizione.
Leggi da "La voce dei Berici"
Giornata dei Calzini Spaiati 2023, un invito a rispettare la diversità
giovedì 2 febbraio 2023
Basta arricchirsi coi soldi sporchi di sangue!
In nome di Dio "condanno le violenze armate, i massacri, gli stupri, la distruzione e l'occupazione di villaggi, il saccheggio di campi e di bestiame che continuano a essere perpetrati nella Repubblica Democratica del Congo".
Il Papa ha rivolto "un vibrante appello a tutte le persone, a tutte le entità, interne ed esterne, che tirano i fili della guerra nella Repubblica Democratica del Congo, depredandola, flagellandola e destabilizzandola. Vi arricchite attraverso lo sfruttamento illegale dei beni di questo Paese e il cruento sacrificio di vittime innocenti. Ascoltate il grido del loro sangue, prestate orecchio alla voce di Dio, che vi chiama alla conversione, e a quella della vostra coscienza: fate tacere le armi, mettete fine alla guerra. Basta! Basta arricchirsi sulla pelle dei più deboli, basta arricchirsi con risorse e soldi sporchi di sangue!'.
Incontrando le vittime delle violenze nell'est del Paese, Francesco ha lanciato un appello: "Vi prego di disarmare il cuore. Ciò non vuol dire smettere di indignarsi di fronte al male e non denunciarlo, questo è doveroso! Nemmeno significa impunità e condono delle atrocità, andando avanti come se nulla fosse. Quello che ci è chiesto, in nome della pace, in nome del Dio della pace, è smilitarizzare il cuore: togliere il veleno, rigettare l'astio, disinnescare l'avidità, cancellare il risentimento; dire 'no' a tutto ciò sembra rendere deboli, ma in realtà rende liberi, perché dà pace. Sì, la pace nasce dai cuori, da cuori liberi dal rancore". "Mai più: mai più violenza, mai più rancore, mai più rassegnazione!", ha aggiunto il Papa.
Leggi tutto da ANSA