La Giornata della memoria che si celebra per ricordare le vittime della Shoah è importante perché questa tragedia umana non si ripeta più. Lo ha detto il Papa a una delegazione dello European Jewish Congress, ricevuta oggi, la quale, a sua volta, denuncia le minacce rappresentate al giorno d’oggi dall’antisemitismo e dal populismo.
Francesco «ha anche detto che nella sua famiglia, suo padre riceveva sempre degli ebrei, quindi lui è cresciuto in un’atmosfera favorevole agli ebrei. Parlando della sua storia personale, ha detto che c’erano sempre ebrei che andavano a visitarlo e così, già da bambino, il nostro Papa ha imparato ad avere degli amici ebrei».
Il presidente dell’European Jewish Congress, Moshe Kantor, da parte sua, «ha parlato dell’importanza dell’etica, dei valori cristiani ed ebrei che abbiamo in comune», ha detto ancora padre Hofmann. «Ha detto che nel nostro mondo vediamo tanti progressi, però anche una caduta dei valori morali ed etici. Quindi bisogna rinforzare questi valori che abbiamo in comune, ebrei e cristiani. E poi ha anche parlato dell’importanza dell’educazione e della famiglia. Il Papa era pienamente d’accordo con questi temi».
Presidente dell`European Jewish Congress ha parlato al Pontefice di molte altre questioni: «Elogiamo la sua condanna del terrorismo globale, e siamo con lei nella lotta a quello che lei ha definito “la piaga del terrorismo”. Dobbiamo riaffermare i principi che uniscono le tre grandi religioni monoteistiche, ebraismo, cristianesimo e islam, dire un forte no alla violenza e all’odio e sì alla tolleranza e alla riconciliazione».
«Come rappresentante del popolo ebraico, vorrei anche esprimere la mia profonda tristezza e condanna per la persecuzione e distruzione delle antiche comunità cristiane nel Medio Oriente», ha detto ancora Kantor.
Da "La Stampa"
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