10/02/2016
Un faccia a faccia che finora non era stato possibile e un documento firmato insieme con un messaggio al mondo e a voi giovani.
Papa Francesco e ilpatriarca di Mosca, Kirill si sono incontrati a Cuba, un'isola che è stata politicamente vicina alla Russia ed è geograficamente vicina all'America, perciò rappresenta un pote tra Oriente ed Occidente. Questo incontro desiderato anche da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ma mai realizzato finore, ha una portata storica.
La nuova stagione dei rapporti tra la Chiesa Ortodossa e quella Cattolica nasce da eventi mondiali come la persecuzione dei cristiani. I leader delle due più grandi Chiese tradizionali, non possono non parlarsi. È stata da sempre la posizione di Francesco, che ha espresso subito la sua volontà di incontrare il Patriarca.
Il mondo globalizzato, per certi versi, si unisce: la distanza tra le Chiese è un non senso o, di più, uno scandalo. In maggio, le Chiese ortodosse si riuniranno a Creta in un Grande Concilio, evento storico preparato da più di mezzo secolo. Questo avvenimento ha affrettato la decisione di Kirill di incontrare il Papa. Del resto il Patriarca, da giovane, è stato discepolo del metropolita russo Nikodim, uomo di unità. Passeggiando con lui in piazza San Pietro nel 1978, il metropolita disse al giovane Kirill, indicandogli la basilica: «Nel 2000, con i cattolici, saremo uniti». La profezia di Nikodim non si è realizzata, ma sarà tornata in mente a Kirill, quando ha incontrato il Papa all’aeroporto dell’Avana.Vedi il documento firmato i punti 22-23 sono rivolti proprio ai giovani.
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