martedì 23 febbraio 2016

Tecnologia 5D per salvare dati per miliardi di anni

Gli scienziati dell'Università di Southampton hanno messo a punto una soluzione per l'archiviazione di dati digitali capace di sopravvivere per miliardi di anni. Il centro di ricerca optoelettronico dell'ateneo ha usato un vetro nanostrutturato per sviluppare un processo di registrazione e lettura di dati digitali in cinque dimensioni (5D) sfruttando un laser a impulsi ultra brevi (femtosecondi).

archiviazione 5D 01

Il piccolo disco in vetro consente di ospitare fino a 360 TB di dati, è termicamente stabile fino a 1000 °C e ha un periodo di vita virtualmente illimitato a temperatura ambiente (13,8 miliardi di anni a 190 °C). Questa tecnologia potrebbe essere l'ideale per archiviare la storia dell'umanità al fine di preservarla con il passare dei secoli.

Di questa tecnologia avevamo già parlato nel 2013, quando un file di testo da 300 kilobyte fu scritto su tre strati di punti nanostrutturati, separati di 5 micrometri. A distanza di due anni gli scienziati si sono spinti oltre salvando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, La Bibbia di re Giacomo, Scritti di ottica di Netwon e la Magna Carta.

Buona cosa. Avremo da leggere anche per il futuro...

martedì 16 febbraio 2016

Il papa con gli indios

Indigeni del Chiapas - AP

Da quando insegno mi piace affrontare in prima media le religioni dei popoli indigeni, colonizzati e decimati dagli europei e che ancora oggi soffrono una condizione di discriminazione ed espropriazione.

Il papa, in continuità con i suoi predecessori, ha scelto di stare con loro, piccoli e umiliati, e di offrire parole di vicinanza e perdono.

Alla messa a S. Cristobal de Las Casas presenti forse un milione di indios di diverse etnie. Incensazione, canti, decorazioni, letture, preghiere, canti della cultura india. Gli indios hanno “molto da insegnare” per affrontare la crisi ambientale.

“Il mondo di oggi, spogliato dalla cultura dello scarto, ha bisogno di voi!”: così papa Francesco alle comunità degli indios del Chiapas. Per il pontefice gli indios “sanno relazionarsi armonicamente con la natura, che rispettano come «fonte di nutrimento, casa comune e altare del condividere umano»”. Per questo essi sono un modello che può aiutare il mondo attuale a ritrovare un nuovo rispetto verso la madre terra e verso l’uomo: “La sfida ambientale che viviamo e le sue radici umane ci toccano tutti (cfr. Laudato si’, 4) e ci interpella. Non possiamo più far finta di niente di fronte a una delle maggiori crisi ambientali della storia. In questo voi avete molto da insegnarci”.

Sono proprio gli indios i protagonisti assoluti della messa a San Cristobal, la diocesi che nel XVI secolo ha avuto come primo vescovo il domenicano Bartolomeo de Las Casas, l’apostolo degli indios e dei loro diritti.

Ci sono centinaia di migliaia, forse un milione di persone, venute da zone anche lontane, con mezzi poveri. Nella massa umana che si estende davanti all’altare decorato con enormi fiori dipinti, si vedono vecchi e giovani, persone vestite con gli abiti tradizionali e altri con camicia e cravattino. La gente, incitata dalla voce guida grida delle “litanie” per papa Francesco, “papa del popolo; della pace, della lotta, della giustizia, dei popoli indigeni, del popolo Maya, del rispetto per la Madre Terra”.

Anche il rito è arricchito di simboli indios. L’incensazione, ad esempio, è fatta dal diacono, ma anche da due donne che portano un vaso con carboni accesi, da cui sale il denso fumo dell’incenso. Le letture sono state proclamate nelle lingue locali e anche l’omelia del papa, in spagnolo, è stata “tradotta” in due lingue etniche. Un sacerdote indio ha anche fatto una preghiera speciale nella sua lingua, ricordando tutte le oppressioni, violenze, emarginazioni di cui la sua gente è oggetto.

Nella sua omelia il papa ha valorizzato la cultura degli indios, a differenza di quanto succede nel tempo presente: “Alcuni hanno considerato inferiori i loro valori, la loro cultura e le loro tradizioni. Altri, ammaliati dal potere, dal denaro e dalle leggi del mercato, lo hanno spogliati delle loro terre o hanno realizzato opere che le inquinavano”.

domenica 14 febbraio 2016

San Paolo secondo Elio


I soliti scanzonati "Elio e le storie tese" hanno inserito nella loro canzone di ritornelli intitolata "Vincere l'odio" un riferimento a San Paolo, che da persecutore di cristiani è diventato un apostolo instancabile (Ma quante lettere hai scritto tu?).
Che te ne pare?

sabato 13 febbraio 2016

FRANCESCO E KIRILL, L’INCONTRO CHE CAMBIA LA STORIA


10/02/2016
Un faccia a faccia che finora non era stato possibile e un documento firmato insieme con un messaggio al mondo e a voi giovani.


Papa Francesco e ilpatriarca di Mosca, Kirill si sono incontrati a Cuba, un'isola che è stata politicamente vicina alla Russia ed è geograficamente vicina all'America, perciò rappresenta un pote tra Oriente ed Occidente. Questo incontro desiderato anche da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ma mai realizzato finore, ha una portata storica.
La nuova stagione dei rapporti tra la Chiesa Ortodossa e quella Cattolica nasce da eventi mondiali come la persecuzione dei cristiani. I leader delle due più grandi Chiese tradizionali, non possono non parlarsi. È stata da sempre la posizione di Francesco, che ha espresso subito la sua volontà di incontrare il Patriarca. 
Il mondo globalizzato, per certi versi, si unisce: la distanza tra le Chiese è un non senso o, di più, uno scandalo. In maggio, le Chiese ortodosse si riuniranno a Creta in un Grande Concilio, evento storico preparato da più di mezzo secolo. Questo avvenimento ha affrettato la decisione di Kirill di incontrare il Papa. Del resto il Patriarca, da giovane, è stato discepolo del metropolita russo Nikodim, uomo di unità. Passeggiando con lui in piazza San Pietro nel 1978, il metropolita disse al giovane Kirill, indicandogli la basilica: «Nel 2000, con i cattolici, saremo uniti». La profezia di Nikodim non si è realizzata, ma sarà tornata in mente a Kirill, quando ha incontrato il Papa all’aeroporto dell’Avana.

Vedi il documento firmato i punti 22-23 sono rivolti proprio ai giovani.