sabato 29 dicembre 2018

In cammino con lo zaino: mostra del pellegrino fotografo Francisco Sancho

La mostra fotografica racconta un’esperienza straordinaria di fede, di sofferenza ma anche di grande gioia che ha portato Francisco Sancho ad essere “il pellegrino dei record”, realizzando un sogno che coltivava da anni. Partito l’8 settembre del 2015, in compagnia del suo “fedele” zaino e “con il cuore colmo di fede”, Francisco Sancho ha iniziato il percorso da Czestochowa (Polonia) con il sogno di unire tre fra più importanti luoghi di pellegrinaggio del Medioevo, ovvero Roma, Santiago de Compostela e Trondheim in Norvegia. Ha camminato per 13 Mila Km, riuscendo a collegare 35 vecchie vie di Fede, visitando più di 400 mete di pellegrinaggio e consumando 5 paia di scarpe.

“Da Czestochowa a Roma, da Roma a Santiago, da Santiago a Frederickshavn, e da Frederickshavn a Vicenza. Così ho unito i più importanti luoghi di pellegrinaggio europei del Medioevo” è quanto dichiara Francisco Sancho. “L’altro cammino che ora intendo percorrere è un cammino di pura condivisione, portando i miei scatti più significativi in questa mostra itinerante, al solo scopo di trasmettere, o di cercare di farlo, tutto quello che di buono questa profonda esperienza mi ha portato in dono – prosegue Sancho -. Se anche un solo visitatore, dopo aver trascorso un po’ di tempo a curiosare fra le mie emozioni, sentirà nascere il desiderio di mettersi a sua volta in cammino, in cuor mio potrò dire di aver messo il seme che potrà sbocciare in ognuno, percorrendo piccoli o più importanti pellegrinaggi, con letizia e semplicità di cuore” – conclude Sancho.

52^ Giornata Mondiale per la pace - 1 gennaio 2019

Papa Francesco invita ad una riflessione sul compito della politica di servire la pace e cita le “beatitudini del politico”, proposte dal Cardinale vietnamita François-Xavier Nguyễn Vãn Thuận:

Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo.
Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.
Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.
Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.
Beato il politico che realizza l’unità.
Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale.
Beato il politico che sa ascoltare.
Beato il politico che non ha paura.

Auguriamo un 2019 di pace a tutti,

mercoledì 26 dicembre 2018

Happy Kwanzaa

La festa è stata introdotta negli Stati Uniti alla fine degli anni ’60 da Maulana Karenga per celebrare e onorare la cultura e l’eredità afro-americana.
Dal 26 dicembre al 1 gennaio si festeggia accendendo una luce del candelabro a sette braccia e l’ultimo giorno ci si scambiano doni e regali.

Non è un’alternativa ad altre usanze religiose – infatti molte comunità afro-americane sono cristiane – si tratta semplicemenete di una valorizzazione delle proprie radici.

Durante questo periodo le case vengono decorate con opere d’arte dai colori forti e brillanti, le donne indossano kaftani e si espone la frutta come simbolo di idealismo africano.


martedì 25 dicembre 2018

Buon Natale!


Il Natale è per l’uomo
Il Natale, ormai, è una festa non solo riservata ai cristiani ma sempre più carica di una valenza antropologica. I valori della quotidianità, del tessuto della vita, le relazioni umane, l’amicizia, l’amore, la fraternità sono ormai legati a questo giorno al punto che anche là dove vi è contrapposizione tra credenti e non credenti, la festa rimane tale per tutti: magari, invece di «Buon Natale! » i non credenti si augurano un più generico «Buone Feste!», ma il clima dell’incontro, della gioia, dell’intimità è da tutti condiviso. Il Natale è un’autentica occasione per riaccendere una speranza che riguarda l’umanità intera; in questo senso tutti noi sappiamo benissimo «cos’è» il Natale.
Eppure ciascuno di noi ne ha un’immagine personalissima, legata ai ricordi d’infanzia e ai tanti Natali vissuti, a volti e parole di persone amate, a consuetudini che ha voluto conservare o ricreare, e ciascuno cerca di viverlo ogni anno secondo quell’immagine. 

lunedì 24 dicembre 2018

L'albero di Natale

LETTI DA RIFARE
di Alessandro D'Avenia
Da "Il Corriere della sera" del 24 dicembre 2018

Tre astronomi hanno scoperto Farout (Moltolontano), il pianeta più distante del nostro sistema solare: 18 miliardi di chilometri. Ci mette più di mille anni a girare attorno al Sole, ma lo fa: nonostante la distanza è gravitazionalmente aggrappato alla nostra Stella.
E noi attorno a cosa ruotiamo, a cosa ci aggrappiamo più o meno consapevolmente? Dove cerchiamo la felicità? Ma esiste poi la felicità? O aveva ragione Leopardi quando inveiva per la morte acerba di Silvia:
«O natura, o natura, perché non rendi poi
quel che prometti allor?
Perché di tanto
inganni i figli tuoi?».
Se siamo nati solo per morire, allora la felicità è una sfiancante e inutile lotta contro la morte. Per questo c'è chi, dopo la dipartita, fa congelare la propria testa dalla Alcor in Arizona, sperando che un giorno si potranno scongelare le cellule senza che decadano e trasferire i «dati cerebrali» su un supporto non deperibile. C'è chi cerca di fermare con la chimica l'inesorabile deteriorarsi del corpo, che però non vuole saperne. C'è chi genera figli, ma poi scopre che ha solo moltiplicato la sua stessa fame di vita. C'è chi vuole vivere nelle opere che realizza, perché possano ampliare l'eco della sua presenza ma: da vivo dura un soffio, da morto chi se ne frega. I tentativi di non morire confermano che, dalle nostre mani, per quanto abili, non escono altro che «patenti di mortalità». Forse la felicità non è allora diventare immortali, ma rinascere.

domenica 2 dicembre 2018

Il mondo ebraico celebra l'Hanukkah

Il mondo ebraico celebra l'Hanukkah, tradizionale "festa delle luci" che commemora la riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la profanazione compiuta dai greci. La festa quest'anno inizia la sera di domenica 2 dicembre e termina lunedì sera 10 dicembre. Per otto giorni di fila si accende la menorah, candelabro a otto bracci. Tanti giorni, infatti, durò per miracolo la candela nel tempio riconsacrato con olio sufficiente solo per un giorno.


Gli otto giorni di Chanukkà sono un momento di gioia per tutti gli ebrei. I bambini ricevono regali: le dreidl – trottole a quattro facce che recano l'iscrizione "lì è avvenuto un grande prodigio", utilizzate già al tempo di Giuda Maccabeo – e soldi premio per aver studiato la Torah. Fondamentale è poi la carità, in segno di riconoscenza verso Dio per il miracolo del tempio. Ma la festa delle luci invade anche la tavola: si va dal tipico "bombolone" fritto nell'olio d'oliva alle fettine di mele cosparse di zucchero e cannella, passando infine per il riso alle uvette – particolarmente diffuso sulle tavole italiane.

Il Papa accende un cero e prega per la "pace nell'amata Siria"


“Questa fiamma di speranza e tante fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra! Preghiamo e aiutiamo i cristiani a rimanere in Siria e in Medio Oriente come testimoni di misericordia, di perdono e di riconciliazione. La fiamma della speranza raggiunga anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse parti del mondo, vicine e lontane. La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace. E che Dio, nostro Signore, perdoni coloro che fanno la  guerra, coloro che fanno le armi per distruggersi e converta il loro cuore. Preghiamo per la pace nell’amata Siria.”

sabato 1 dicembre 2018

Calendario "Noi, la gente"

Il calendario “We, the people” 2019 è un’edizione speciale che celebra i 50 anni del movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni e propone 13 straordinari ritratti di indigeni realizzati da alcuni dei maggiori fotografi al mondo. Tra loro Timothy Allen, Steve McCurry, Yann Arthus-Bertrand, George Rodger e molti altri. 

https://catalogo.survival.it/collections/calendario-2019/products/calendario-2019-edizione-speciale-50-anni