La donna cristiana, prosciolta dall’accusa di blasfemia, era stata riportata nel
penitenziario di Multan.
Asia Bibi, la donna cristiana assolta dall’accusa di blasfemia, ma per la quale i radicali islamici del Pakistan continuano a chiedere l’impiccagione “è uscita dal carcere a Multan”. Dopo la lettura della sentenza d’innocenza, gli estremisti avevano ottenuto dal governo la revisione del verdetto.
Per questo la donna era tornata nel penitenziario che per anni fu la
sua prigione in attesa della decisione. Da allora i familiari sono
nascosti in una località segreta, in attesa di poter riabbracciare – da
libera – la madre cristiana.
L’attivista pakistano racconta che i familiari di Asia “erano
contentissimi dopo la sentenza dei giudici supremi e non vedevano l’ora
di poterla finalmente riaccogliere tra le loro braccia”. La
pubblicazione del verdetto da parte dei giudici della Corte suprema,
spiega Nadeem, “ha scatenato le proteste dei fondamentalisti in tutto il
Paese, che hanno bloccato le strade e imposto una situazione di assenza
di legge”. Per porvi rimedio, “sfortunatamente il governo ha stipulato
un accordo. Speriamo che Asia possa raggiungere al più presto un luogo
sicuro, in cui aver salva la vita”.
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