Venerdì sono stato nel Cortile di Palazzo Barbarano in Contrà Porti ad ascoltare Rosanna Virgili (biblista) che parlava di futuro tra gli eventi proposti dal Festival Biblico.
Una Vicenza piena di gente di tutti i tipi. Un salotto dove ragionare, discutere, confrontarsi.
Sicuramente una bella sensazione e una occasione per incontrare persone.
La biblista che sa leggere il testo sacro con una sensibilità spiccatamente femminile, ha fatto un escursus partendo dalle speranze suscitate dal movimento Futurista del secolo scorso e soffocate in due sanguinose guerre. Forti ideologie contrapposte promettevano il Sole dell'Avvenire, ma che ci hanno portato oggi ad una società vecchia, incapace di fare posto ai giovani.
Ecco allora il ruolo dei profeti: inventare una cosa nuova, con un linguaggio distopico, totalmente aperto ad accogliere il futuro come promessa che supera le nostre attese.
Rosanna ha scelto Ezechiele 33-37 come paradigma e ha citato "La strada" di Cormac McCarthy come parallelo post apocalittico di un possibile processo di trans-umananza.
1. Il profeta è come una sentinella, responsabile del destino del popolo. (Ez 33)
2. Annuncia il dono di un cuore di carne che sostituirà il nostro cuore di pietra. (Ez 36)
3. Il profeta suscita lo spirito per ridare carne alle ossa inaridite. (Ez 37)
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