giovedì 29 marzo 2018

Pesach 5778 (31 marzo - 7 aprile 2018)


Sabato 31 marzo, una sera di luna piena, si celebra la veglia di Pasqua.
La festa del Passaggio per i cristiani che affonda le sue radici nella tradizione ebraica.
Gesù era a Gerusalemme per mangiare la Pasqua con i suoi discepoli.

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.

Buona Pasqua a tutti

domenica 18 marzo 2018

Festival Biblico 2018

La quattordicesima edizione del Festival Biblico quest’anno ha come tema IL FUTURO, inteso principalmente nel suo rapporto costitutivo con la nostra esistenza; coinvolgerà le Diocesi di Vicenza, Verona, Padova, Rovigo e Vittorio Veneto, confermando la sua dimensione regionale, e si terrà dal 3 al 27 maggio 2018.

venerdì 2 marzo 2018

Mosè, il Profeta che parlava cn Dio... nella tradizione islamica

Corso di agg.to sull’Islam 2 marzo 2018 introdotto dal prof. Luca Lucatello, IdR.


La figura di Mosè è, senza alcun dubbio, una delle più belle ed affascinanti della Scrittura Sacra. Non per nulla il popolo d’Israele proprio ad essa àncora la sua nascita, il suo sorgere alla luce come popolo che si affida nella libertà a YHWH. Ma è proprio la conclusione della Torà, nell’ultimo capitolo del Deuteronomio, agli ultimi versetti, che ci consente di capire ancora di più la sua importanza. Così sta scritto: “Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè, che il Signore conosceva faccia a faccia, per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nella terra d’Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutta la sua terra, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele” (Dt 34,10-12). Come a dire… d’ora in poi tutto il resto sarà commento di questa storia, e soprattutto di questa profezia (e, non a caso, il canone ebraico, a differenza di quello cristiano, è discendente e non ascendente… “parte col botto!” — si potrebbe dire — ossia nel canone ebraico tutto quello che viene dopo la Torà è commento stesso della Torà). Parole grosse quelle del libro di Devarìm… appunto, il “libro delle parole”… parole che suonano come una sorta di epitaffio inciso sulla tomba di Mosè: questo non è un profeta qualsiasi, ma è il più grande di tutti i profeti d’Israele! E di tale grandezza è prova la ferma ed ininterrotta convinzione che, per chiunque appartenga a quel popolo, la salvezza passi attraverso l’osservanza della legge data a Mosè… la Torà di cui egli è mediatore… Profeta, nella storia delle religioni, e in particolare nelle tradizioni monoteiste, è infatti “colui che porta una parola/un messaggio per conto di Dio” (è colui che vive la missione del pro-femì, del parlare a nome di qualcuno… in questo caso l’Altissimo, l’Uno e Unico…). Ma Mosè non si accontenta di parlare a nome di Colui che gli aveva garantito “Non avere paura, Io sarò con te perché Io sono colui che è e che sempre sarà a fianco del Suo popolo (’ehyeh ’ašer ’ehyeh suona in ebraico)… No, lui si mette addirittura a parlare con Dio, come fanno due amici… ed è la Scrittura stessa che, facendoci vedere la luce del suo volto, ce ne spiega il motivo con queste parole: “Quando Mosè scese dal monte Sinai — le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte — non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui” (Es 34,30). Dunque non c’è da stupirsi, data la sua grandezza, che Mosè sia citato nel Libro Sacro dell’Islam in un numero considerevole di ayāt, di versetti (letteralmente di “segni”… un po’ come il numero di segni che Mosè operò davanti al Faraone per mostrare la potenza di Dio!). Sarà compito dell’imam Mohsen Khochtali raccontarci come il Corano ci presenta la figura di questo nabī e rasūl di Allāh, ossia di questo profeta e messaggero dell’Unico Dio… 

giovedì 1 marzo 2018

Giotto: la Cappella degli Scrovegni

A Vicenza il capolavoro di Giotto in una mostra aperta gratuitamente al pubblico.
Dal 26 febbraio al 23 marzo presso l’Oratorio del Gonfalone – piazza Duomo – sarà visibile un modellino in scala 1:4 della Cappella degli Scrovegni.
La mostra didattica itinerante, a cura di Roberto Filippetti, è allestita nell’ambito del progetto “Giotto fa scuola” promosso da Regione Veneto, Ufficio Scolastico regionale per il Veneto, Centro Culturale III Millennio con la collaborazione di Ufficio Pastorale per l’Educazione e la Scuola della Diocesi di Vicenza e Museo Diocesano.

La mostra sarà visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì ore 9,30-12,30