Il 3 ottobre si celebra la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. Istituita dalla legge 45/2016 approvata a metà marzo 2016, la Giornata ha lo scopo di ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà.
Una data simbolica, che ricorda il giorno in cui, nel 2013, 368 persone tra bambini, donne e uomini persero la vita in un naufragio a largo di Lampedusa. Dal 3 Ottobre 2013 ad oggi oltre 17.186 migranti e rifugiati sono morti o dispersi nel mar Mediterraneo. Nel 2016 sono state 5.096 le persone che in questo mare hanno perso la vita nel disperato tentativo di trovare salvezza in Europa. Un dato, questo, che fa del 2016 l’anno più letale. Solo nel 2017, risultano morte e disperse nel Mediterraneo 2.655 persone, un costo umano inaccettabile: ogni 50 persone che hanno preso il mare dirette in Europa, una ha perso la vita. Nel 2018, fino ad oggi, sono stimati 1642 morti.
Le persone in fuga da guerre e persecuzioni molto spesso non dispongono di alternative sicure e regolari per raggiungere l’Europa. Solo rendendo disponibili con urgenza tali soluzioni le persone in fuga non saranno costrette a ricorre ai trafficanti rischiando la loro vita. Percorsi concreti comprendono: un aumento delle quote di reinsediamento, l’accesso ai visti per ragioni umanitarie e concessione di visti per motivi di studio e di lavoro per le persone in fuga da guerre e persecuzioni, facilitare i ricongiungimenti familiari e schemi di sponsorizzazioni private.
Con l’istituzione ufficiale della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza si stabilisce una ricorrenza importante in cui promuovere riflessioni e impegni affinché le persone in fuga da guerre, violenze e persecuzioni, possano arrivare in un luogo sicuro senza dover rischiare la vita in viaggi pericolosi.