venerdì 1 novembre 2024

Il vangelo nelle vignette di don Gioba

Parlare di fede attraverso i fumetti: don Giovanni Berti, conosciuto sui social come «Gioba", lo fa con cognizione di causa e autorevolezza, come prete e artista, portando la sua creatività religiosa a eventi e convegni. 
«Trovare un motivo per sorridere è quasi un dovere per noi cristiani», dice Berti, sacerdote della diocesi di Verona dal 1993, convinto che «l’ironia aiuti a cogliere il senso delle cose».
«Vorrei che passasse l'autoironia di una Chiesa in cui non ci si prende troppo sul serio. Se non è un po' pungente, la vignetta non fa ridere»

lunedì 28 ottobre 2024

L'arte di Mahasen Al-Khatib

Il 18 ottobre 2024, la comunità artistica palestinese e internazionale è stata scossa dalla tragica notizia della morte di Mahasen Al-Khatib, una vignettista palestinese uccisa da un attacco aereo israeliano nel campo profughi di Jabaliya, nella Striscia di Gaza. Al-Khatib, nota per il suo impegno sociale e per la sua capacità di rappresentare attraverso l'arte le sofferenze e le aspirazioni del popolo palestinese, è diventata un simbolo delle vittime civili coinvolte nel conflitto in corso.
Mahasen Al-Khatib era nota per le sue illustrazioni e vignette, che rappresentavano in modo profondo e commovente le lotte quotidiane dei palestinesi che vivono sotto occupazione. È stata una voce potente nel panorama culturale della Striscia di Gaza. Le sue opere esploravano temi come la resistenza, la dignità e la resilienza in mezzo alle avversità. Attraverso la sua arte, Al-Khatib è stata in grado di dare voce ai più vulnerabili, affrontando questioni di giustizia sociale, occupazione e le dure realtà che i palestinesi devono affrontare in una terra dilaniata dal conflitto.

Il suo lavoro è stato riconosciuto non solo all'interno dei confini palestinesi, ma anche a livello internazionale. È stata ammirata per il suo modo di esprimere sentimenti universali come la perdita, il dolore e la speranza in un futuro di pace, utilizzando un linguaggio artistico che parlava direttamente al cuore di chi guardava le sue opere.

La Cupola e il Sol levante per l'Expo2025 di Osaka

Un’immagine della Cupola di San Pietro avvolta dal Sol levante e una striscia nera che richiama la tecnica di scrittura giapponese Sumi-e. Sono gli elementi del logo che accompagnerà la presenza della Santa Sede all’Expo 2025, in programma dal 13 aprile al 13 ottobre a Osaka in Giappone. A presentarla ufficialmente - nel corso di una conferenza stampa dedicata ad alcune iniziative culturali legate al Giubileo 2025, con cui andrà a intrecciarsi - è stato il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, responsabile della Sezione per le Questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, mons. Rino Fisichella. “L’immagine rappresenta una felice unione tra simboli cristiani e cultura giapponese”, ha commentato il presule.

Come era stato già annunciato, la Santa Sede all’Expo 2025 non avrà un proprio padiglione ma sarà ospite con un proprio spazio specifico e riconoscibile all’interno del padiglione dell’Italia. Il tema sarà “La bellezza porta speranza”, che richiama volutamente il tema “Pellegrini di speranza” che scandirà il Giubileo 2025. “Abbiamo utilizzato intenzionalmente il verbo ‘porta’ - ha spiegato mons. Fisichella - che possiede in questo caso un duplice significato: da un lato, indica un movimento dinamico, perché trasmette l’accesso alla speranza; dall’altro, intende richiamare la Porta santa del Giubileo, la “porta” che si apre per accogliere chiunque cerchi la pace e la riconciliazione”.

Da AsiaNews

giovedì 24 ottobre 2024

Il ragazzo dai pantaloni rosa


Il 20 novembre 2012, Andrea Spezzacatena, un ragazzo che aveva appena compiuto 15 anni si è tolto la vita. Tutto comincia con un banale incidente domestico: a causa di un lavaggio sbagliato, i jeans rossi che Teresa, la madre di Andrea, aveva regalato al figlio si erano tinti di rosa. Andrea decide di indossarli ugualmente per andare a scuola, incurante dei bulli che da tempo lo avevano preso di mira con insulti omofobi, culminanti con I 'apertura di una pagina Facebook creata ad hoc per deriderlo. Quello di Andrea è stato il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne.

Teresa Manes ha scoperto l'esistenza della pagina solo dopo la morte del figlio e in seguito al tragico evento ha dedicato la sua vita a spiegare ai ragazzi il pericoloso uso che a volte si fa delle parole arrivando a scrivere un libro Andrea. Oltre il Pantalone Rosa (edito da Graus) e giungendo fino al Quirinale dove il Presidente Sergio Mattarella le ha conferito I 'onorificenza di Cavaliere. 

mercoledì 23 ottobre 2024

Gustavo Gutiérrez, difensore dei poveri e teologo della liberazione

Il capitolo 25 del Vangelo di Matteo, quello delle opere di misericordia, era la sua bussola. Il mandato di Cristo - “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me” - la cifra del suo pensiero. L’“opzione per i poveri” il suo assillo. Nella notte di ieri, martedì 22 ottobre, è morto nel convento di San Domenico a Lima (Perù) Gustavo Gutiérrez, teologo e religioso domenicano considerato “padre” della Teologia della Liberazione. Aveva 96 anni. Una vita lunga, trascorsa a studiare, a pensare, riflettere, a parlare e spesso a lottare. Lottare per un pensiero teologico talvolta criticato o guardato con sospetto, ma che, come affermava lui, affondava le radici in nient’altro che il Vangelo. Quella Buona Notizia e il suo messaggio dirompente che al primo posto ci sono i poveri, gli ultimi, i semplici.

sabato 12 ottobre 2024

Nihon Hidankyo vince il Nobel per la Pace 2024

Va all'organizzazione giapponese Nihon Hidankyo il premio Nobel per la Pace "per i suoi sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso la testimonianza dei sopravvissuti che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate". Si tratta dell'associazione dei sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, nota anche come Hibakusha.

Il Comitato norvegese per il Nobel ha messo in luce come le potenze nucleari stiano "modernizzando e potenziando i loro arsenali" mentre "nuovi paesi sembrano prepararsi ad acquisire armi nucleari e si sta minacciando di usare armi nucleari nelle guerre in corso".

"In questo momento della storia umana, vale la pena ricordare a noi stessi cosa sono le armi nucleari: le armi più distruttive che il mondo abbia mai visto", si legge nel comunicato dove vengono spiegate le motivazioni del riconoscimento. Nell'assegnare il Premio Nobel per la Pace di quest'anno a Nihon Hidankyo, il Comitato Nobel norvegese "desidera onorare tutti i sopravvissuti che, nonostante la sofferenza fisica e i ricordi dolorosi, hanno scelto di usare la loro costosa esperienza per coltivare speranza e impegno per la pace".

Il segretario generale di Nihon Hidankyo, Kiichi Kido, ha accolto con commozione l'assegnazione odierna del Premio Nobel per la Pace all'organizzazione delle vittime della bomba atomica: "I sopravvissuti alle bombe atomiche hanno ottenuto l'adozione e l'entrata in vigore del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Penso che questo premio riconosca proprio questo impegno".

mercoledì 9 ottobre 2024

La speranza della Bibbia nell’ultimo libro di Aldo Cazzullo

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"Nella Bibbia ci sono parole di grande speranza dall’inizio e fino alla fine": lo afferma Aldo Cazzullo, l'autore de "Il Dio dei nostri padri" racconta che rileggerla gli ha fatto bene, "non so se ho ritrovato Dio  ma ho ritrovato mio padre che sentiva di dover dare conto a Dio”. 

Il giornalista spiega la genesi del suo romanzo legata alla morte del padre e della consolazione derivante dalla lettura della Bibbia, sottolinea come sia importante ribadire l'essere tutti uguali davanti a Dio, "mendicanti e re siamo tutti creati somiglianti a Lui così - aggiunge - ci riconosciamo negli occhi degli altri perché abbiamo davanti il volto di Dio". 

I nostri padri erano convinti di vivere sotto l’occhio di Dio: la sua esistenza era certa come quella del sole che sorge e tramonta. Oggi abbiamo smesso di crederci, o anche solo di pensarci. E la Bibbia nessuno la legge più. Invece la Bibbia è un libro meraviglioso. Che si può leggere anche come un grande romanzo. L’autobiografia di Dio.
Aldo Cazzullo fa con la Bibbia quel che aveva fatto con Dante: ci racconta la storia, in modo chiaro e comprensibile a tutti, con continui riferimenti all’attualità, alla nostra vita, passando attraverso le vicende storiche e i capolavori dell’arte.

La creazione, Adamo ed Eva, la cacciata dall’Eden, Caino e Abele, Noè e il diluvio. La storia di Giacobbe che lottò con Dio e di Giuseppe che svelò i sogni del faraone. Mosè, le piaghe d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, i dieci comandamenti. E poi la conquista della terra promessa, da Giosuè che espugna Gerico a Davide che taglia la testa di Golia, da Sansone, l’eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a Salomone che innalza il tempio. Cazzullo rievoca storie dal fascino millenario. E racconta le grandi donne della Bibbia, Giuditta che taglia la testa al condottiero nemico a Ester che salva il popolo dallo sterminio; l’angelo che salva Tobia e il diavolo che tormenta Giobbe; l’amore del cantico dei cantici e la disillusione dell’Ecclesiaste (“tutto è vanità”). Sino alla grande speranza della resurrezione, e di un salvatore che viene a riscattare l’umanità: per i cristiani, Gesù.

Dopo averci raccontato la storia millenaria dell’impero romano e aver mostrato come sia ancora viva nei nostri giorni, Cazzullo invita il lettore in un entusiasmante viaggio nella Bibbia, mostrandoci che è il più grande romanzo mai scritto. Il Dio dei nostri padri è un libro appassionante e illuminante, che ci conduce alle radici della nostra cultura e delle nostre famiglie.