L’81ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, tenutasi ad Assisi dal 17 al 20 novembre 2025, ha rappresentato un punto di svolta per la Chiesa italiana, chiamata a confrontarsi con le sfide della modernità e della sinodalità. In uno scenario suggestivo, ricco di memoria spirituale e impegno sociale, oltre 220 rappresentanti tra vescovi, religiosi e laici si sono riuniti sotto la guida del Cardinale Presidente Matteo Zuppi, con la presenza del Papa Leone XIV, per tracciare nuove prospettive pastorali e riaffermare il ruolo della Chiesa quale “lievito” di pace e speranza nel cuore di un mondo segnato da crisi e trasformazioni.
1. Sinodalità, collegialità e rinnovamento pastorale
I vescovi, in sintonia con papa Leone XIV, hanno ribadito che la sinodalità è la forma ordinaria della vita della Chiesa, segno di comunione e corresponsabilità. È stato accolto il Documento di sintesi “Lievito di pace e di speranza”, che conclude la fase 2021-2025 del Cammino sinodale, e sono stati sciolti gli organismi sinodali precedenti per avviare una nuova fase operativa.
Tra le priorità:
- rinnovare la dimensione missionaria,
- sostenere il protagonismo dei laici,
- favorire comunità accoglienti e vivaci,
- non temere il cambiamento,
- custodire la comunione tra le diocesi.
2. Pace e educazione
Due testi approvati segnano questa sezione:
- “Educare ad una pace disarmata e disarmante”, che propone un percorso per formare coscienze orientate alla pace, al disarmo e alla democrazia, secondo il metodo “vedere-giudicare-agire”.
- “L’insegnamento della religione cattolica: laboratorio di cultura e dialogo”, che valorizza i 40 anni dell’Intesa CEI–MIUR sull’IRC, rilanciando tale disciplina come strumento di dialogo culturale e di convivenza.
Si riconosce la sua piena appartenenza alle finalità della scuola e il suo essere luogo accogliente, aperto a tutti, a prescindere dalle personali scelte di fede, e dunque palestra di conoscenza e comprensione reciproca, per una convivenza fraterna e costruttiva.
L’appello dei vescovi è a far sì che ogni comunità diventi “casa della pace” e luogo educativo per la fraternità.
3. Tutela dei minori e delle persone vulnerabili
Prosegue con decisione l’impegno per la prevenzione e il contrasto degli abusi. È stato ricordato il cammino di collaborazione con la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che ha generato una rete nazionale, regionale e diocesana di ascolto e formazione. I vescovi hanno ribadito l’assoluta necessità di trasparenza, responsabilità e rispetto per le vittime, con una cultura ecclesiale di vigilanza e protezione.
4. Carità come cuore della missione
La carità è stata definita nucleo ardente della vita ecclesiale e segno del Vangelo vissuto. Essa richiede professionalità, formazione e creatività pastorale, per rispondere alle nuove povertà e solitudini. È stato sottolineato che la carità non è filantropia, ma nasce da preghiera ed Eucaristia, sfociando in impegno sociale e politico.
La Caritas deve restare ponte di comunione e laboratorio di sinodalità, mentre il servizio civile va riscoperto come strumento di pace.
5. Riforma interna e comunicazione ecclesiale
Il Consiglio Episcopale Permanente ha approvato ad experimentum (dal gennaio 2026) una riforma della Segreteria Generale fondata su tre principi: sinodalità, missionarietà e diaconia, con due nuove aree pastorali (“Annuncio e celebrazione della fede” e “Testimonianza della vita cristiana”).
Sono stati inoltre presentati dati sulla Giornata per la Carità del Papa e sul contributo dei media cattolici (Avvenire, Tv2000, Sir, FISC) al servizio dell’evangelizzazione e dell’informazione di qualità.