Il tribunale di Marsiglia ha bloccato il tentativo del sindaco Benoît Payan di vietare la proiezione del film “Sacré-Cœur” nella sala municipale, ripristinandone la diffusione e aprendo un dibattito nazionale sul rapporto tra laicità e libertà di espressione religiosa.
Il soggetto e le intenzioni del film
“Sacré-Cœur” è un docu-film ideato dai registi Steven e Sabrina Gunnell che racconta la storia e l’attualità della devozione al Sacro Cuore di Gesù, focalizzandosi sulle apparizioni seicentesche alla mistica francese Santa Margherita Maria Alacoque. Il film intreccia ricostruzioni storiche, testimonianze di fedeli e pellegrinaggi ai santuari, evidenziando il ruolo spirituale e sociale di questa tradizione cristiana. La coppia di registi, credenti, narra un percorso personale di conversione e desidera restituire l’amore ricevuto, dando voce al valore universale dell’incontro col Sacro Cuore.
Il divieto di pubblicità e le motivazioni
Nonostante l’ampia distribuzione nelle sale francesi, la campagna pubblicitaria del film è stata vietata da MediaTransports, ente che gestisce gli spazi pubblicitari nei trasporti pubblici parigini e sulle ferrovie. La motivazione ufficiale è il carattere “confessionale e proselitistico” del film, considerato incompatibile con la neutralità imposta dalla laïcité alle istituzioni pubbliche. La scelta ha indignato registi e distributori, che segnalano una disparità: negli stessi spazi appaiono horror o pellicole provocatorie con simbologie religiose, mentre una narrazione positiva sulla fede cristiana viene censurata.
Voci a sostegno e contrarie
A sostenere il film e criticare il provvedimento sono numerosi commentatori cattolici e promotori della libertà di espressione religiosa, che vedono nella decisione una forma di selezione ideologica contraria al vero pluralismo. Secondo loro, la laicità dovrebbe garantire il diritto di parola per tutti, credenti e non credenti. D’altro canto, i fautori della censura ribadiscono l’importanza di mantenere la neutralità confessionale negli spazi pubblici e sottolineano il rischio di “proselitismo” implicito nel film.
Il caso Marsiglia attorno a “Sacré-Cœur” rilancia in Francia il dibattito sul confine tra laicità e censura, mettendo in evidenza le tensioni ancora vive tra fede e spazio pubblico.
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